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Allegato B
Seduta n. 187 dell'11/7/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
in Medio Oriente i cristiani vivono e muoiono come in una terra di nessuno, subiscono persecuzioni nel Sudan e nel Darfur, patiscono attentati e uccisioni in Iraq e in altri paesi;
queste sono solo le punte di processi più lunghi e sotterranei in atto in Libano, in Palestina, in altre aree della regione, dove le comunità cristiane, costrette all'emarginazione, si vanno riducendo fino a rischiare l'estinzione;
è in atto una strategia di svuotamento e di virtuale annientamento di popolazioni ed esperienze storiche di antica tradizione cristiana, quasi una pulizia etnica capace di cambiare la geografia religiosa di luoghi che hanno mantenuto per secoli, nonostante tutto, un pluralismo interno significativo;
le responsabilità dei Paesi arabi sono evidenti perché il problema è lasciato alla dinamica delle morti e delle persecuzioni. Nel Darfur le migliaia di vittime sono addebitate alla situazione di caos e di terrore della regione; in Libano la drastica diminuizione del numero dei cristiani, giunti ormai ad essere meno della metà della popolazione del Paese, sembra il frutto spontaneo del deperire della sovranità nazionale; in Iraq gli attentati sono addebitati ad un interminabile dopoguerra;
contro questo genocidio strisciante si è levata più volte la voce di Benedetto XVI, del patriarca caldeo di Baghdad e di personalità ortodosse;
anche il Parlamento europeo, il 10 maggio scorso, ha votato un documento nel quale per la prima volta ha riconosciuto il rispetto del principio di reciprocità quale condizione imprescindibile per la crescita dei rapporti dell'Ue con i paesi arabi;
nessun capo di governo, o istituzione comunitaria, nessun movimento politico ha fatto alcunché, né sono state avanzate proposte o predisposti osservatori per vigilare e difendere l'incolumità di tanti religiosi e fedeli cristiani che pagano con la vita l'impegno e la fedeltà nel testimoniare la propria fede: basti pensare al silenzio sulla vicenda del rapimento di padre Giancarlo Bossi nelle Filippine;
la libertà religiosa costituisce la cartina di tornasole per il rispetto di tutte le altre libertà e dei diritti dell'uomo: la persecuzione dei cristiani nel mondo rappresenta infatti una delle più feroci sfide contemporanee alla dignità della persona;
impegna il Governo:
ad intraprendere tutte quelle azioni diplomatiche nei paesi dove i cristiani sono in difficoltà, attraverso la realizzazione di incontri multilaterali per proporre soluzioni immediate di salvaguardia o la richiesta di impegno strategico degli Stati sulla base delle carte internazionali dei diritti umani.
(1-00204)
«Volontè».
La Camera,
considerato che:
la questione del distacco del Comune di Cortina D'Ampezzo dalla Regione Veneto, e la contestuale richiesta di aderire alla Regione a statuto speciale Tentino Alto Adige, è quanto mai al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, soprattutto a causa delle violente polemiche che stanno animando il dibattito politico-istituzionale;
gravi censure sono state sollevate verso la politica, che secondo i firmatari può essere definita di «annessione», operata da parte del Presidente della Provincia
di Bolzano, Luis Durnwalder il quale, lungi dal conservare una posizione neutrale rispetto al paventato distacco del Comune di Cortina, ha addirittura sollecitato le popolazioni interessate alla «secessione»;
il 28 ottobre 2007 si terrà a Cortina il prescritto referendum con cui le popolazioni interessate dovranno manifestare la propria volontà di aderire alla Regione Trentino Alto Adige;
già numerosi Comuni veneti hanno manifestato la volontà di distaccarsi dalla Regione, quali Lamon, Sopramonte, Cinto Caomaggiore e sette Comuni dell'altopiano di Asiago e Portogruaro;
il grande numero di distacchi di Comuni veneti, lungi dall'essere dovuto a ragioni di comunanza di patrimoni socio-culturali, è invece dovuto esclusivamente al regime di favore di cui godono le Regioni a statuto speciale, quali il Trentino Alto Adige, rispetto alle Regioni a statuto ordinario;
il ripetersi sempre più frequente di annessioni di Comuni a Regioni a statuto speciale, determinerà inevitabilmente un'anomala crescita delle stesse, che si allargheranno a dismisura;
di contro, il Veneto si vedrebbe ingiustamente depredato, per così dire, di notevoli risorse, non sfuggendo a nessuno l'importanza del Comune di Cortina, importante meta turistica conosciuta a livello internazionale,
impegna il Governo:
a porre in essere tutte le iniziative e le misure di sua competenza, soprattutto in tema di politica economica e fiscale, affinché non sia incoraggiata l'adesione a regioni diverse da quelle di originaria appartenenza con l'obiettivo di acquisire benefici economico-finanziari, con ciò, fra l'altro, contribuendo a salvaguardare l'integrità territoriale delle regioni interessate e, in particolare, del Veneto;
ad introdurre un autentico federalismo fiscale che garantisca la perequazione fra i comuni di aree attigue, oggi gravemente discriminati in termini di trasferimenti finanziari.
(1-00205)
«Campa, Ceroni, Fratta Pasini, Bernardo, Paroli, Casero, Della Vedova, Paniz, Zorzato, Biancofiore, Milanato, Gardini, Palumbo, Giuseppe Fini, Ceccacci Rubino, Martino, Uggè, Verro, Galli, Floresta, Simeoni, Tortoli, Caligiuri, Osvaldo Napoli, Aracu, Di Cagno Abbrescia, Bertolini, Aprea, Pedrizzi, Razzi, Armani, Lisi, Lo Presti, Germontani, Giorgio Conte, Bellotti, Leo, Ciccioli, Lenna, Alberto Giorgetti, Consolo, Gasparri».
Risoluzione in Commissione:
La IX Commissione,
premesso che:
il trasporto aereo è uno dei fattori essenziali per lo sviluppo economico di ogni paese ed è tale in quanto «sistema» affidabile: dunque, essenzialmente, deve garantire sicurezza e regolarità;
un sistema affidabile di trasporto aereo si fonda su politiche per l'aviazione civile che, nell'ambito di una architettura normativa finalizzata alla sicurezza, regolarità e, in tali confini, economicità dei servizi, garantiscano il rispetto delle regole da parte degli enti, società ed organizzazioni operanti in questo settore;
la sicurezza deve essere un requisito minimo di operabilità per ogni soggetto che agisce in questo settore, la regolarità dei collegamenti è elemento fondante per operatori economici e cittadini che si avvalgono del trasporto aereo: è dunque l'intera struttura funzionale di enti, società ed organizzazioni che deve risultare affidabile rispettando, specialmente
quando pubblici, i principi di legalità, trasparenza, efficienza ed efficacia;
tra i soggetti che devono garantire sicurezza e regolarità al traffico aereo particolare attenzione merita l'Enav, la società dello Stato che assicura i servizi di assistenza al volo in Italia;
l'Enav, per le competenze attribuitele dalla successione delle norme istitutive e da quelle speciali, compendia la funzione di servizio pubblico essenziale e quella di gestore di un patrimonio strategico dello Stato: la «risorsa spazio aereo», gestione che dovrebbe avvenire secondo criteri di imparzialità, trasparenza ed economicità, privilegiando gli aspetti di sicurezza del traffico aereo;
tali principi vengono attuati in modo problematico dall'Enav, così come per i lavori, i servizi e le consulenze. A quanto consta ai sottoscrittori del presente atto si rilevano alcune anomalie su affidamenti e consulenze che lasciano perplessi riguardo la bontà della gestione amministrativa seguita;
le medesime perplessità emergono con riferimento alla gestione del personale rispetto alla quale constano ai sottoscrittori del presente atto diverse critiche formulate da organismi sindacali e politici;
le pesanti ricadute economiche, dirette e indirette, sui costi del personale non appaiono chiaramente identificabili nella contabilità;
anche per tali motivi l'obiettivo di recupero della produttività, tra l'altro propedeutico alla erogazione di emolumenti aggiuntivi agli amministratori, «determinato in misura non inferiore al 5 per cento» sui costi del personale ed esterni dalla legge n. 248 del 2005, considerato come raggiunto nella relazione sulla gestione al bilancio d'esercizio 2006 dell'Enav, viene ottenuto principalmente con l'azzeramento dei costi di ricerca e sviluppo;
il complesso di atti e fatti gestionali di dubbia legittimità e correttezza ha creato serie tensioni tra alcuna dirigenza e l'organo gestorio, tensioni conclusesi nei licenziamenti senza causa, dal precedente direttore generale a vari dirigenti, con conseguenti costi transattivi per i contenziosi apertisi;
si valuta che in Enav si sia dinnanzi ad una zona grigia nella logica ordinamentale e funzionale della società, anche a causa della gestione tendenzialmente monocratica nella costante esautorazione attuata dall'amministratore delegato;
sintomo evidente e preoccupante del degrado complessivo della situazione gestionale dell'Enav sono i numerosi scioperi proclamati finora, con un calendario di agitazioni che si estende fino a luglio;
la riconduzione alla responsabilità di un soggetto unico della erogazione dei servizi di assistenza al volo e della conduzione e manutenzione dei relativi sistemi è stato un obiettivo, perseguito da anni, che in più occasioni ha visto la favorevole pronuncia del Parlamento. La soluzione adottata l'anno scorso dall'Enav per conseguire, solo parzialmente, tale obiettivo è stata quella di acquistare, ad un prezzo che ai sottoscritti del presente atto consta essere esorbitante e con modalità discutibili che ancora sono oggetto di approfondimenti, parte del ramo di azienda di Vitrociset che si occupava di tali servizi, oggi «Tecnosky s.r.l.». La soluzione adottata dal vertice dell'Enav si presenta gravemente discutibile sul piano economico-finanziario, elusiva del concetto di internalizzazione e parziale, per aver lasciato a Vitrociset una garanzia di pluriennali commesse dalla stessa Enav;
manca, allo stato, una obbligazione giuridicamente vincolante per Enav di comunicare qualsiasi evento anomalo e di potenziale pericolo all'Ansv, come manca quella di rendere pubblici i dati sulla sicurezza da tempo non pubblicati;
risultano agli interroganti anomalie con riferimento alla sicurezza degli impianti
di assistenza al volo, che appaiono gravi anche in considerazione delle norme emanate in materia da Enac;
dal 2004 non sono stati più stipulati i contratti di programma e di servizio, che regolano i rapporti tra Stato ed Enav S.p.A., previsti dall'articolo 9 della legge 21 dicembre 1996, n. 665. Per l'assenza di tali strumenti regolatori, tra l'altro, l'Enav non è in grado di incassare dallo Stato il ripianamento dei costi sostenuti per i servizi erogati in regime di esenzione, incasso non più realizzabile perché i relativi importi non sono stati iscritti, per inerzia dell'Enav, nel bilancio dello Stato;
l'Enav si è gravemente depauperata in questi ultimi anni, nonostante fosse esempio atipico per introiti e liquidità disponibile finché azienda di Stato;
bilanci e contabilità di incerta leggibilità, insieme a fenomeni di anomali investimenti finanziari in perdita e di dubbia efficacia, hanno generato una crisi finanziaria che sembra comportare il ricorso continuo ad anticipazioni bancarie per il pagamento di stipendi e fornitori insieme ad un ulteriore incremento dei costi di gestione dovuti agli interessi passivi;
la risoluzione in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni 8/00044 approvata il 27 marzo 2007 ha impegnato il Governo a molteplici interventi di ampio respiro di politica del trasporto aereo, alcuni dei quali incidono parzialmente anche sull'Enav;
quanto sopra è peraltro documentato da numerosi atti ispettivi parlamentari;
impegna il Governo
a verificare, in tempi brevi, la correttezza e la trasparenza della situazione gestionale ed economico-finanziaria complessiva di Enav S.p.A. al fine di evitare ricadute sull'affidabilità e sulla qualità dei servizi erogati;
ad un intervento risolutore sull'attuale organo gestorio, assicurando lo stretto coordinamento tra il Ministro dell'economia e finanze ed il Ministro dei trasporti che «d'intesa» esercitano «i diritti dell'azionista» ai sensi dell'articolo 35 della legge 17 maggio 1999 n. 144 sulle attività dell'Enav;
a risolvere il conflitto di interessi relativo al concomitante incarico di un membro del consiglio di amministrazione dell'Enav in quello di Alitalia;
a ripristinare con la necessaria urgenza gli strumenti regolatori dei rapporti tra Stato ed Enav S.p.A. tramite i contratti di programma e di servizio previsti dalla legge n. 665 del 1996;
alla internalizzazione effettiva e completa di tutti i servizi tecnici di conduzione e manutenzione degli apparati e sistemi destinati ai servizi di assistenza al volo, divisionalizzando le società facenti capo ad Enav S.p.A.
(7-00241)
«Mario Ricci, Olivieri, Soffritti, Locatelli».