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Allegato B
Seduta n. 188 del 12/7/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta orale:
D'IPPOLITO VITALE. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con il comma 1052 dell'articolo 1 della finanziaria per il 2007 sono state
stanziate rilevanti somme per le strade provinciali delle sole regioni Calabria e Sicilia a valere sul Fondo per le aree sottosviluppate (FAS); la norma assegna al rapporto tra il governo nazionale e le Province il compito di programmare e definire gli interventi; si tratta rispettivamente di 350 milioni di euro per tre anni destinati alla Sicilia e di 150 milioni di euro per tre anni destinati alla Calabria;
la norma prevede inoltre che con decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, si provvede alla ripartizione di tali risorse tra le province della regione siciliana e le province della regione Calabria, in proporzione alla viabilità presente in ciascuna di esse, e sono stabiliti criteri e modalità di gestione per l'utilizzo delle predette risorse;
il decreto tuttavia non risulta emanato perché esiste un problema di copertura del FAS; la questione è stata sollevata dal Ministro interrogato, che ha indicato anche la strada per reperire i fondi collegata alla destinazione del «tesoretto», cioè agli oltre 7 miliardi di euro di maggiori entrate realizzate in questi mesi -:
quali siano gli intendimenti del Governo in relazione all'attuazione del comma 1052 dell'articolo 1 della finanziaria per il 2007, relativo all'ammodernamento della viabilità provinciale Calabria e Sicilia e se non ritenga possibile rifinanziare Fondo per le aree sottosviluppate con una quota delle maggiori entrate fiscali realizzate in questi mesi.
(3-01093)
Interrogazioni a risposta scritta:
SQUEGLIA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in provincia di Caserta il numero di incidenti stradali con esito mortale è in continuo aumento;
con maggiore frequenza questi si registrano sulla ex strada statale 265 Ponti Valle-Maddaloni, e sulla strada statale 7, Santa Maria a Vico-Maddaloni;
solo negli ultimi 18 mesi gli incidenti verificatisi sulle due arterie hanno causato 209 incidenti con 288 feriti e 9 morti;
i due tratti stradali, ad altissima intensità veicolare, sono stati ceduti dall'Anas ai Comuni territorialmente competenti, Maddaloni, Arienzo, S. Maria a Vico, Valle di Maddaloni ed alla Provincia di Caserta;
tale trasferimento non è stato accompagnato da nessun intervento organico di manutenzione, né ordinaria né straordinaria;
a fronte dei nuovi costi d'esercizio derivanti agli enti locali da tali cessioni, non c'è stato alcun trasferimento di risorse finanziarie aggiuntive;
per la messa in sicurezza dei tratti stradali a rischio si rendono necessari, in aggiunta a quelli ordinari, già programmati per la parte di propria competenza dai singoli Comuni, interventi di manutenzione straordinaria nonché parziali modifiche del tracciato;
i costi derivanti da tali interventi non sono in alcun modo sostenibili con le sole risorse finanziarie degli Enti locali interessati;
nel corso di una riunione con Comuni, Provincia e Polizia Stradale, convocata e presieduta dal Prefetto di Caserta, è stata evidenziata l'urgenza di detti interventi a tutela della pubblica incolumità -:
se e quali iniziative ritenga di dover assumere per garantire la realizzazione di tutti gli interventi indispensabili alla messa in sicurezza delle due arterie, ed in particolare se ritenga utile, a tale riguardo, la convocazione d'urgenza da parte del Ministero di una Conferenza di servizi con Enti Locali, Regione, Prefettura e Anas, per la definizione di un quadro organico degli interventi e la individuazione dei relativi strumenti di finanziamento.
(4-04349)
LAURINI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
alla fine del 1997 veniva aperta al traffico in provincia di Potenza, la variante alla strada statale n. 95 Tito-Brienza, senza uscita a Tito-paese, in quanto lo svincolo in località Acqua Bianca, realizzato in buona parte, non era stato completato;
tale manufatto è da allora rimasto inutilizzato e mai aperto al traffico;
con nota 871/98 del 5 marzo 1998, il Ministro Paolo Costa comunicò che era all'esame del Compartimento di Potenza la costruzione di un nuovo e diverso svincolo per Tito della suddetta variante, per la cui progettazione si stavano acquisendo i dati tecnici preliminari ed indispensabili per sottoporla all'esame degli Enti competenti;
dopo quasi 10 anni, con la recente nota CPZ 0000988-P del 17 gennaio 2007, il Compartimento ANAS di Potenza ha comunicato all'Amministrazione Comunale di Tito che il nuovo Progetto «Svincolo per Tito in località Nuvolese», da realizzarsi sulla SS 95 Variante di «Brienza», è stato trasmesso alla Direzione Generale ANAS per le competenti approvazioni;
a tutt'oggi si ignora la logica che ha spinto l'ANAS, dopo aver costruito lo svincolo di Acqua Bianca investendo ingente quantità di danaro pubblico, ad abbandonare il manufatto che - mai demolito - costituisce un grave e inutile «insulto» al paesaggio e all'ambiente, mentre il notevole incremento del traffico locale ha reso la traversa interna al paese assolutamente insufficiente ad assorbire il flusso veicolare soprattutto dei mezzi pesanti che quotidianamente, provenendo dallo svincolo dello scalo di Tito (ubicato circa 4 chilometri più a monte, nell'area industriale) attraversa il centro abitato;
tale attraversamento del centro abitato fa ormai registrare un alto livello di criticità per la pubblica e privata incolumità, con il continuo deterioramento dei sottoservizi e la notevole concentrazione di fumi e gas di scarico, che turbano in maniera rilevante l'equilibrio ambientale, con ripercussioni sulla salute dei cittadini;
al contrario lo svincolo di Acqua Bianca, essendo a valle del paese, alleggerirebbe enormemente la corrente di traffico diretta appunto a valle di Tito, alla sua periferia e alla popolosa area ubicata fra Tito e Satriano di Lucania, rendendo tra l'altro molto più facilmente e rapidamente raggiungibile sia la località Archeologica «Torre di Satriano», sita a soli 5 chilometri, sia il recentemente istituito Parco Nazionale della Val d'Agri, con un'area agrituristica in progressivo sviluppo;
l'ipotizzato e tuttora «sulla carta» costoso svincolo alla località Nuvolese è a monte del centro abitato e conseguentemente non decongestionerebbe il traffico nella zona urbana sopra segnalato -:
quali iniziative intenda assumere per completare rapidamente i lavori e rendere agibile lo svincolo di Acqua Bianca, unico idoneo a risolvere con urgenza il gravissimo problema segnalato dall'Amministrazione Comunale e da tutta la cittadinanza di Tito, mettendo finalmente a frutto l'investimento a suo tempo fatto;
quali provvedimenti intenda invece adottare, qualora si accerti che il manufatto sia stato realizzato illegittimamente e senza alcuna possibilità di recupero, per:
a) provvedere alla sua demolizione;
b) perseguire in via amministrativa i responsabili per quanto avvenuto;
c) dare concreto e veloce corso all'attuazione del progetto alternativo.
(4-04352)