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Allegato B
Seduta n. 188 del 12/7/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MARIO RICCI, ROCCHI, SPERANDIO e CACCIARI. - AI Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
Poste Italiane, la più importante azienda postale italiana, è una società per azioni il cui azionista di maggioranza è lo Stato italiano;
la Filiale di Venezia di Poste Italiane SpA sovrintende a 133 uffici postali dislocati sull'intero territorio della provincia di Venezia;
risulta agli interroganti che nella Filiale di Venezia sia stato pagato ai dipendenti (personale assunto sia con contratto a tempo indeterminato sia personale temporaneamente assunto a tempo determinato) un numero significativo di ferie non godute;
le ferie sono per legge (a partire dall'articolo 36 della Costituzione italiana e dall'articolo 2109 del codice civile) un diritto irrinunciabile dei lavoratori;
risulta agli interroganti che la Filiale di Venezia sia l'unica Filiale del Veneto in esubero di personale mentre tutte le altri Filiali della regione sono dichiarate in sofferenza e quindi in carenza di personale;
risulta evidente agli interroganti la contraddizione insita nell'esubero di personale e nel non godimento delle ferie che vengono retribuite;
lo scorso 7 luglio è stato indetto, da tutte le organizzazioni sindacali (con una significativa partecipazione del 70 per cento del personale ed oltre il 50 per cento degli uffici chiusi) uno sciopero della sportelleria e dei direttori degli uffici della sola Filiale di Venezia, proprio per protestare contro una situazione drammatica sia dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro
sia per inadeguatezza di mezzi e di strutture sia per comportamenti offensivi nei confronti dei lavoratori;
risulta agli interroganti che in una riunione svoltasi a Mestre dal Settore Commerciale nel mese di maggio e rivolta ai direttori degli uffici ed agli applicati al Settore Commerciale, siano stati usati termini altamente offensivi della dignità dei lavoratori e minacce da parte di un dirigente di Settore -:
quale sia il giudizio dei Ministri interpellati sui fatti in parola;
se i Ministri interpellati siano nelle condizioni di acquisire da Poste Italiane le informazioni utili a conoscere l'ammontare dei giorni di ferie non godute che sono state retribuite al personale assunto a tempo determinato o a tempo indeterminato negli ultimi tre anni;
se i Ministri ritengano legittima questo tipo di prassi e se la ritengano conforme alle norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti delle Poste Italiane SpA.
(5-01275)
ROCCHI e ZIPPONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in data 22 maggio 2007, è stato dato l'annuncio della costituzione di una società che si formerà dallo scorporo della divisione memorie di ST, denominata FMG e dallo scorporo della corrispondente divisione memorie di INTEL caratterizzata dalla presenza di un fondo finanziario dagli economisti private equity:
la richiesta del sindacato di un piano industriale, con specifico riferimento ai siti catanesi e al centro di progettazione di Palermo, rivolta sia al nuovo soggetto industriale, che a ST non ha a tutt'oggi avuto un esito positivo;
il futuro industriale dei lavoratori attualmente occupati appare incerto, perché l'annunciata chiusura del reparto a «6» nel 2009 non troverà il naturale «sfogo» nello stabilimento a «12» (M6) ceduto al nuovo soggetto industriale e l'attuale stabilimento ad «8» (M5) è per l'80 per cento della sua capacità produttiva dedicato a prodotti della divisione che sarà scorporata;
la missione tecnologica, con particolare riferimento alle attività di R&D, appare dunque poco chiara e nebulosa sia per quanto riguarda il progetto produttivo sia per la garanzia e la tutela occupazionale;
lo Stato italiano e l'Unione europea attraverso il CIPE stanzieranno una cifra considerevole (circa 0,5 miliardi di euro) al fine di completare il nuovo stabilimento M6 che sarà ceduto, «gratuitamente» e senza future garanzie per i lavoratori di ST, ad un'altra azienda in cui ST ha una maggioranza relativa pari all'48,5 per cento del capitale (INTEL avrà il 46 per cento, il resto sarà detenuto dal fondo finanziario);
il livello professionale, riconosciuto anche a livello internazionale, che negli ultimi 15 anni ST Microeletronics ha raggiunto grazie alle donne e agli uomini di altissima professionalità formatisi nelle migliori università e Istituti industriali che hanno in prima persona contribuito a questo risultato, rischia di essere dato in pasto alle «leggi di mercato» come dichiarato dalla direzione aziendale. Tale affermazione è stata fin'ora l'unica risposta data dall'azienda alla richiesta di un concreto piano industriale da concertare con i sindacati;
la tutela dei risultati acquisiti in questo settore e in una situazione tanto particolare come quella siciliana, sia sul piano tecnologico che industriale passa, soprattutto in questo caso, attraverso la tutela del posto di lavoro dei tecnici e delle maestranze che hanno saputo dare il meglio delle loro competenze e dell'alto grado di professionalità raggiunto consentendo
alla ST Microeletronics di salire dal 17o al 5o posto del ranking a livello mondiale -:
se i Ministri in oggetto abbiano conoscenza di tale situazione e come intendano operare per garantire e salvaguardare i lavoratori della ST Microeletronics e con loro le prospettive industriali di Catania e della Sicilia.
(5-01277)