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Allegato B
Seduta n. 188 del 12/7/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzioni in Commissione:
La V Commissione,
premesso che:
l'articolo 1, comma 1152, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) ha previsto che in sede di riparto delle somme stanziate sul Fondo per le aree sottoutilizzate, una quota pari a 350 milioni di euro e a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 sia assegnata, rispettivamente, alla regione siciliana e alla regione Calabria per interventi di ammodernamento e di potenziamento della viabilità secondaria;
il comma 1152 ha inoltre stabilito che alla ripartizione di tali risorse si debba provvedere con decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico;
tuttavia, le disposizioni del comma 1152 non hanno ancora trovato attuazione, per cui le regioni interessate non hanno ricevuto le risorse necessarie per porre in essere i programmi di ammodernamento e potenziamento delle viabilità secondaria;
la mancata disponibilità delle risorse impedisce la realizzazione di interventi della massima urgenza;
impegna il Governo
ad assicurare l'effettiva disponibilità delle risorse di cui all'articolo 1, comma 1152, della legge finanziaria per il 2007, e a provvedere in tempi certi all'assegnazione delle medesime risorse alla regione siciliana e alla regione Calabria, al fine di evitare ulteriori ritardi che comporterebbero gravi pregiudizi per i territori e le comunità interessati e per le prospettive di sviluppo delle due regioni.
(7-00243) «Crisafulli, Lomaglio, Dato, Di Gioia, Dioguardi, Iannuzzi, Longhi, Margiotta, Mariani, Misiti, Piro, Raiti, Rotondo, Ventura».
La V Commissione,
premesso che:
la legge finanziaria, n. 296 del 2006, all'articolo 1, comma 1152, ha stanziato per gli interventi di ammodernamento e potenziamento della viabilità secondaria esistente nelle regioni Sicilia e Calabria, non compresa nelle strade gestite da ANAS Spa, una quota rispettivamente pari a 350 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate;
la norma citata prevede, inoltre, che con decreto del Ministero delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, si provveda alla ripartizione di tali risorse tra le province della regione Sicilia e Calabria, in proporzione alla viabilità presente in ciascuna di esse;
ad oggi nonostante i Ministri interessati abbiano avviato la concertazione per il provvedimento suddetto - determinando anche con decreto le quote da attribuire a ciascuna provincia - non è stato adottato alcun provvedimento definitivo;
la situazione venutasi a creare, a seguito di tali ritardi, ha generato notevole preoccupazione ed incertezza in tutte le Amministrazioni locali, che riponevano particolare affidamento su tali risorse, indispensabili per l'immediata esecuzione degli interventi necessari a ripristinare adeguati livelli di sicurezza per la viabilità provinciale; esigenza ritenuta, d'altronde, prioritaria ed essenziale dal Governo e dal Parlamento con la legge finanziaria per l'anno 2007;
il perdurare di tale situazione produrrebbe un ingente danno alle amministrazioni interessate, ed un notevole aumento dei pericoli per i cittadini costretti a percorrere tali arterie. L'urgenza è anche giustificata dal fatto che tali strade risultano inadeguate nel gestire flussi di traffico particolarmente intensi, ed in costante aumento, soprattutto durante i mesi estivi, conservando tra l'altro il triste primato fra le strade più pericolose d'Italia,
impegna il Governo
ad intervenire affinché il Comitato per la programmazione economica (CIPE) provveda quanto prima alla ripartizione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, in modo da assegnare all'amministrazione competente le richiamate risorse stabilite dall'articolo 1, comma 1152, della legge n. 296 del 2006, che saranno poi trasferite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ai pertinenti capitoli di spesa, in quanto il successivo decreto interministeriale di ripartizione delle risorse tra le province interessate potrà finalmente consentire la realizzazione dei progetti relativi ai lavori di ammodernamento della viabilità secondaria esistente nelle regioni Sicilia e Calabri.
(7-00244) «Giudice, Fallica, Misuraca».
La XIII Commissione,
premesso che:
l'articolo 54, paragrafo 3, del regolamento (CE) 1782/2003, relativo al regime di pagamento unico, prevede che gli agricoltori ritirino dalla produzione gli ettari ammissibili ai diritti di ritiro e l'articolo 56, paragrafo 1, del medesimo regolamento vieta in linea generale che le superfici dichiarate come ritirate dalla produzione - meglio note come superfici a «set-aside» - siano adibite ad uso agricolo;
più in particolare l'articolo 32, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 795/2004, di attuazione del regolamento (CE) 1782/2003, prevede che dette superfici non possano essere coltivate nel periodo compreso tra il 15 gennaio e il 31 agosto;
in alcuni casi la Commissione Europea ha previsto deroghe al divieto di coltivazione di terreni «a set-aside» per far fronte a problemi di carenza di foraggio, sopraggiunti ad esempio a causa di calamità naturali, e in particolare dalla siccità;
da ultimo il regolamento (CE) 2002/2006 riconoscendo che le particolari circostanze delle calamità naturali esigono un'analisi e una decisione tempestiva e che per reagire in modo adeguato e tempestivo a situazioni locali è opportuno conferire agli Stati membri la responsabilità delle decisioni in materia, comunque sempre giustificate da circostanze eccezionali, ha concesso la possibilità ai singoli Stati Membri di consentire ai produttori colpiti da calamità ad utilizzare per l'alimentazione del bestiame anche le superfici a «set-aside»;
come si evince dalla risoluzione 8-00070 Misuraca e altri, approvata dalla Commissione agricoltura in data 10 luglio 2007, si stanno verificando gravi problemi di approvvigionamento di grano duro e tenero per l'industria molitoria, a causa di consumi in costante aumento a livello internazionale, non seguiti dallo stesso trend crescente delle produzioni, con la conseguenza di un forte ridimensionamento delle scorte a livello mondiale;
è opportuno che le stesse misure prese dalla Commissione Europea per far fronte a situazioni inaspettate di carenza di foraggi, vengano consentite anche quando si verifichino periodi di carenza di cereali destinati all'alimentazione umana;
per la programmazione delle prossime semine è assolutamente necessario che le industrie sementiere siano messe in grado di organizzarsi con debito anticipo, anche per evitare fenomeni speculativi al momento della semina, con difficoltà di approvvigionamento e prezzi elevati del seme;
in ogni caso la decisione di consentire la coltivazione di cereali su terreni posti a «set aside», per i quali l'agricoltore percepisce i «diritti di ritiro» spetta necessariamente alla Commissione Europea;
impegna il Governo:
anche al fine di una corretta programmazione delle prossime semine autunnali, a chiedere alla Commissione Europea di valutare la possibilità che per la prossima annata agraria sia consentito seminare cereali su superfici a «set-aside» nei casi in cui vi sia una carenza sensibile di tali prodotti, al fine di favorire un incremento delle produzioni che negli ultimi anni sono costantemente inferiori ai consumi con conseguente depauperamento delle scorte ormai ai minimi storici.
(7-00242) «Misuraca, Giuseppe Fini, Grimaldi, Iannarilli, Licastro Scardino, Marinello, Minardo, Romele, Paolo Russo».