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Allegato B
Seduta n. 189 del 16/7/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
SGOBIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la notte tra il 28 e 29 giugno 2007, a Roma, nel parco di Villa Ada, al termine di un concerto del gruppo rock «Banda Bassotti», hanno fatto irruzione, tra la folla, una ventina di persone con i volti coperti, armati di spranghe di ferro, bastoni e coltelli urlando slogan nazi-fascisti e inneggiando al duce;
a seguito del suddetto raid, di chiara matrice fascista, numerose sono state le persone coinvolte negli scontri, tanto che tre giovani sono stati feriti in maniera grave e trasportati all'ospedale per le cure del caso;
a parere dell'interrogante, l'intollerabile atto squadristico è da considerarsi premeditato e organizzato, viste le modalità ed i mezzi utilizzati dalle persone che hanno eseguito l'assalto;
come confermano anche vari resoconti giornalistici apparsi subito dopo il suddetto grave e vile atto squadristico, nella città di Roma risultano in aumento gli episodi di violenza nazi-fascista e sono presenti numerose sedi di organizzazioni o gruppi che si richiamano a ideali fascisti e xenofobi e che, le stesse, sono state più volte additate come veri e propri centri operativi per le attività dei neofascisti;
questa nuova aggressione di squadristi neo fascisti - come puntualmente denunciato dal presidente dell'Anpi di Roma e Lazio, Massimo Rendina - ha dimostrato fondatezza dei continui appelli fatti dall'Anpi al Ministro dell'interno, alla Magistratura, al Prefetto e al Questore di Roma, finora rimasti senza seguito efficace, pur in presenza di fatti di cronaca che a Roma, città medaglia d'oro della Resistenza, testimoniano la presenza di un pericoloso rigurgito di organizzazioni o gruppi vietati dalla Costituzione e dalle leggi Scelba e Mancino e pertanto perseguibili d'ufficio -:
quali iniziative intenda assumere in merito alla grave vicenda descritta in premessa nonché in merito all'individuazione degli autori delle violenze descritte;
quali atti o provvedimenti intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di promuovere su tutto il territorio nazionale una cultura realmente democratica e antifascista, come da dettato Costituzionale, e affinché non si verifichino mai più tali violenti e intollerabili episodi.
(4-04375)
SGOBIO, DILIBERTO, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, DE ANGELIS, GALANTE, LICANDRO, NAPOLETANO, PAGLIARINI, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA, VACCA, VENIER. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra l'11 e il 12 luglio 2007, come riportato sulla cronaca romana del
quotidiano Il Messaggero del 12 luglio 2007, alcuni militanti di estrema destra hanno compiuto un raid alla scuola di piazza De Cristoforis, nella zona di Casal Bertone, a Roma;
lo stabile era occupato da alcuni giovani dei centri sociali, che sono stati assaliti con spranghe e catene;
a seguito di tali scontri sono rimaste ferite una trentina di persone, di cui cinque giovani e due poliziotti, che hanno dovuto ricorrere a cure mediche;
il gravissimo atto vandalico è accaduto a due settimane di distanza - la notte del 28-29 giugno 2007 - da un analogo episodio di aggressione, avvenuto, sempre a Roma, nel parco di Villa Ada, al termine di un concerto della Banda Bassotti;
su tale fatto - che ha molto scosso l'opinione pubblica cittadina, tanto che alcune forze politiche e sociali il 7 luglio 2007 hanno indetto un corteo antifascista nel quartiere interessato dal vile atto neofascista;
dalle testimonianze dei giovani aggrediti presso la scuola di piazza De Cristoforis, sembrerebbe che gli assalitori indossavano le stesse magliette della precedente aggressione di Villa Ada, riconoscibile dalla scritta stampata sulle magliette stesse: «Estate romana, estate nera»;
nella città di Roma insistono numerose sedi di organizzazioni o gruppi che si richiamano a ideali dichiaratamente fascisti e xenofobi e che, le stesse, sono state più volte additate come veri e propri centri operativi per le attività dei neofascisti;
nella città di Roma risultano sempre più in aumento gli episodi di violenza nazifascista;
la città di Roma, medaglia d'oro della Resistenza, non può subire questo pericoloso e dilagante rigurgito neo-fascista, né tantomeno può tollerare la presenza di organizzazioni espressamente vietate dalla Costituzione e dalle leggi Scelba e Mancino e pertanto perseguibili d'ufficio;
a parere degli interroganti, appare urgente intraprendere, sin da subito, iniziative pubbliche, istituzionali e territoriali tese a promuovere su tutto il territorio nazionale una cultura realmente democratica e antifascista, come da dettato Costituzionale, affinché non si verifichino mai più questi intollerabili episodi -:
quali iniziative intenda assumere in merito alla vicenda descritta in premessa, presso le autorità preposte, con riferimento all'individuazione dei responsabili di questo ennesimo vergognoso e vile atto di violenza cosa, quest'ultima, nemmeno tanto difficile, dal momento che, a Roma, come già indicato in premessa, esistono diverse sedi di organizzazioni o gruppi che si richiamano espressamente a ideali fascisti e xenofobi e che sono state più volte additate come veri e propri centri operativi per le attività dei neofascisti.
(4-04376)
CONTENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
un duro comunicato stampa pubblicato nei giorni scorsi dai principali organi di informazione del pordenonese avrebbe messo in luce delle gravissime carenze di coordinamento tra il locale Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e le altre entità attive nel settore del soccorso pubblico di emergenza;
in particolare, stando alla dettagliata denuncia dei sindacati di categoria, non sarebbe la prima volta che i Vigili del Fuoco della provincia di Pordenone, pur competenti per operazioni di pronto intervento, vengono estromessi dalla gestione di casi particolarmente urgenti e delicati, l'ultimo dei quali sfociato con la morte di un giovane operaio finito in un precipizio montano;
i delegati dei pompieri fanno sapere che di certuni casi di cronaca nera sarebbero
addirittura venuti a conoscenza il giorno successivo dalla stampa locale;
viene, quindi, segnalata la necessità di un maggior coordinamento tra gli enti di pubblico soccorso, nel rispetto dei protocolli di intervento già esistenti;
la situazione di disagio sollevata nell'occasione merita un'attenta valutazione da parte di codesto Ministero in quanto concernente interessi potenzialmente vitali per l'incolumità dei cittadini -:
se sia a conoscenza della denuncia avanzata nei giorni scorsi dalle rappresentanze dei Vigili del Fuoco della provincia di Pordenone circa il mancato coinvolgimento del Corpo in delicate operazioni di recupero e di soccorso e quali giudizi dia dell'accaduto;
se, alla luce di quanto sopra, non intenda disporre, anche di concerto con gli altri dicasteri interessati alla vicenda, una rivisitazione dei protocolli d'intervento attualmente vigenti, richiamando tutti gli enti preposti al pubblico soccorso ad un maggior rispetto delle disposizioni ivi contenute in occasione di situazioni di emergenza.
(4-04378)
CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i vari Commissariati della città di Catania affrontano problemi paragonabili a quelli affrontati da piccole Questure con le relative incombenze burocratiche, amministrative e giudiziarie a cui sono state aggiunte altre attività di controllo del territorio e di vigilanza delicata;
il Commissariato P.S. di Librino era ubicato in una struttura interamente blindata situata in viale Librino;
nel febbraio 2006 la predetta struttura è stata abbandonata a causa di infiltrazioni d'acqua che rendevano impraticabili i locali;
il trasferimento degli uffici nei nuovi locali, siti in viale San Teodoro di Catania è stato effettuato dall'Amministrazione senza consultare i sindacati né eseguire i necessari sopralluoghi o accertamenti di idoneità della struttura stessa;
la nuova sede era palesemente inidonea sia in relazione alla sua dimensione che in relazione agli standard minimi di sicurezza, ad ospitare gli uffici del Commissariato di Librino;
a seguito di richiesta delle rappresentanze sindacali, tra cui il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, in data 8 marzo 2006 il Questore di Catania disponeva un sopralluogo degli uffici del nuovo Commissariato tramite il servizio Prevenzione e Protezione della Questura, in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Catania e il Medico incaricato;
il sopralluogo ha evidenziato una serie di pericoli e inosservanze al decreto legislativo n. 626 del 1994, che mettono a rischio non solo l'incolumità degli operatori di Polizia ma anche l'incolumità di tutti coloro che accedono ai locali;
il Commissariato di Catania-Librino ha un bacino d'utenza vastissimo sia in termini di Polizia giudiziaria che di Polizia amministrativa e le abitazioni del quartiere sono quasi tutte di proprietà dell'Istituto Autonomo Case Popolari, compreso lo stabile che ospita il Commissariato;
il quartiere anzidetto è stato agli onori della cronaca per gravi fatti di ordine pubblico legati alle proteste dei disoccupati e degli sfrattati ed al suo interno regna una diffusa illegalità, perfino nel piazzale antistante il Commissariato, la cui attività è paralizzata già da due anni e recentemente la situazione si è aggravata a causa delle inefficienze strutturali sopra descritte;
le attività del Commissariato, quali le Misure di Prevenzione, la Polizia Amministrativa, l'archivio, e altro risultano nei fatti inattive;
la Polizia giudiziaria è stata dimessa e i propri operatori destinati ad altri servizi, quando nel passato aveva contribuito ad assicurare all'Autorità giudiziaria
pericolosi criminali. Il Commissariato non effettua servizi di pattuglie con i colori d'istituto ma per attività intrinseche della Questura e non per la zona di competenza;
il Commissariato è provvisto di telecamere a circuito chiuso prive di registrazione, quale vigilanza risulta un solo operatore H24 che ha come protezione una porta con caratteristiche REI assolutamente insufficienti a vincere una resistenza qualsiasi, tipo esplosivi, armi da fuoco od anche una semplice spallata;
il misuratore di energia elettrica è posto nell'atrio scala del condominio accessibile a chiunque e disattivabile da chiunque si trovi ad uscire dai locali del Commissariato, all'interno del Commissariato mancano le porte per chiudere gli uffici, non esistono sistemi di sicurezza degli operatori e tutto il perimetro esterno del locale è verandato dalla base al tetto con una struttura intera di alluminio anodizzato e vetro camera frangibile -:
quali provvedimenti intende adottare il ministro interrogato per risolvere i gravi problemi del Commissariato di Catania-Librino esposti in premessa.
(4-04382)