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Allegato B
Seduta n. 190 del 17/7/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta immediata:
LULLI, BURCHIELLARO, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, CHICCHI, CIALENTE, MARINO, MARTELLA, MERLONI, RUGGERI, SANGA, TESTA, TOMASELLI, TUCCILLO e VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il tema dell'apertura dei mercati, di un moderno sistema di regole che favorisca la concorrenza, l'efficienza, la tutela del consumatore e la liberalizzazione dell'economia italiana è stato al centro dell'impegno del Governo sin dal suo insediamento ed ha prodotto importanti provvedimenti legislativi di cui si cominciano ad apprezzare i risultati;
a cominciare dal decreto legge in materia, 4 luglio 2006, n. 223, e dalle misure contenute nella legge finanziaria anticipatrici del progetto industria 2015, cui sono seguiti il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, il disegno di legge «misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale», ora atto Senato n. 1644, e da ultimo il decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, in materia di liberalizzazione dei mercati dell'energia, si è sviluppato un asse strategico per stimolare la crescita (aumentando l'attività e la concorrenza nei settori liberalizzati e abbassando i costi per le famiglie e le imprese) e diffondere una nuova imprenditorialità nei settori liberalizzati con l'ingresso di nuovi soggetti;
sebbene non siano mancate resistenze sia durante l'esame dei provvedimenti richiamati, sia successivamente alla loro approvazione con atteggiamenti dilatori e corporativi, già il primo rapporto sullo stato di attuazione del decreto legge 223/06, sulle liberalizzazioni, a sei mesi dall'entrata in vigore, evidenziava risultati complessivamente molto positivi. Tuttavia, appare necessario operare una attenta e
costante verifica dello stato di attuazione e del pieno rispetto delle norme varate -:
quale sia il bilancio a un anno di distanza dall'avvio del programma di liberalizzazione dell'economia italiana, anche alla luce degli ultimi interventi già in vigore, sulla base del quale il governo intende dare ulteriore impulso all'azione liberalizzatrice.
(3-01098)
MARIO RICCI, FRIAS e PROVERA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
a seguito di un controllo operato dalla società di recupero crediti Cerit sono stati posto sotto custodia giudiziale prodotti e macchinari dell'azienda Richard Ginori per un valore complessivo di undici milioni di euro, pari al doppio dei debiti iva inevasi dall'azienda stessa negli ultimi tre anni;
la custodia giudiziale, sicuramente legittima sotto l'aspetto formale, è assolutamente inopportuna sotto quello temporale - soprattutto se si tiene conto del fatto che siamo in presenza di debiti pregressi (circa tre anni) che si sono accumulati senza nessuna richiesta o azione tendente al pagamento dei medesimi - in quanto rischia di portare la Richard Ginori al fallimento ed alla chiusura definitiva essendo impossibilitata a produrre e vendere;
tutto ciò proprio nel momento in cui erano programmati appuntamenti che avrebbero potuto dare una speranza all'azienda di superare lo stato di grave crisi;
l'azienda Richard Ginori di Sesto Fiorentino rappresenta una realtà altamente qualificata nel proprio settore produttivo e un segmento radicato e importante del tessuto produttivo fiorentino e toscano;
l'azienda sta attraversando ormai da molti mesi una grave crisi che mette a rischio la sua stessa sopravvivenza;
la regione Toscana si è già in passato occupata della vicenda Richard Ginori, dimostrando grande attenzione alle problematiche che la riguardano ed esprimendo la volontà di impegnarsi per il superamento della crisi medesima;
a seguito dell'assemblea dei soci del 21 giugno 2007 e di quella successiva, dei primi di luglio, nonché dell'acquisizione da parte di Starfin, divenuta azionista di maggioranza, era attesa la ricapitalizzazione aziendale, tappa fondamentale per il rilancio della Richard Ginori;
nell'incontro del 5 luglio 2007 presso il ministero dello sviluppo economico è stato preso l'impegno, in mancanza di ricapitalizzazione, di porre l'azienda sotto amministrazione controllata -:
se intenda mettere in campo tutte le azioni necessarie, mirate a favorire la rateizzazione del pagamento dei debiti iva dell'azienda e il conseguente parziale sblocco dei macchinari e prodotti aziendali attualmente sottoposti a custodia giudiziale e finalizzate a permettere la ripresa della produzione e vendita da parte della Richard Ginori e, quindi, l'alleggerimento della condizione di crisi della medesima.
(3-01099)
FUNDARÒ. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 488 del 1992 rappresenta un importante strumento di supporto e di incentivo per le aziende che operano nelle regioni del Sud Italia, permettendo così di contribuire alla crescita dell'economia nel Mezzogiorno;
secondo i dati del ministero dello sviluppo economico e de Il Sole 24 ore, la legge n. 488 ha attivato 50 miliardi di euro di investimenti con aiuti per 20,6 miliardi;
solo nel 2006 si sono registrati 1700 milioni di euro di investimenti agevolati in applicazione della legge 488 del 1992, cifra che sarebbe potuta salire a 3 miliardi di euro nel 2007;
il Governo, sulla base di alcune irregolarità nell'applicazione della legge, che hanno portato alla concessione di finanziamenti ad aziende che non avevano titolo per accedere ai fondi, ha deciso di bloccare l'erogazione delle risorse della legge 488/92;
in seguito il Vice Ministro D'Antoni ha manifestato l'intenzione di rendere nuovamente operativa la legge 488 del 1992, vista la grande importanza di questo strumento legislativo per l'economia del Meridione -:
se il Governo non ritenga necessario riattivare gli investimenti previsti dalla citata legge 488 del 1992, valutando eventualmente l'opportunità di accompagnare le misure previste dalla legge con maggiori controlli sulla regolarità delle agevolazioni concesse.
(3-01100)
NUCARA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il nodo energetico rappresenta ormai il limite maggiore allo sviluppo del Paese. Esso incide, infatti, non solo sul tasso di inflazione, sebbene mitigato dalla crescita dell'euro nei confronti del dollaro, crescita che ha, tuttavia, conseguenze negative per l'export italiano al di fuori dei confini europei, ma sul tasso di sviluppo complessivo, riducendo gli effetti positivi della crescita della domanda interna;
il prezzo del petrolio è cresciuto in media da 53,2 dollari. al barile, nel mese di gennaio 2007, a 65,2 nel mese di maggio 2007, secondo un trend espansivo che ha motivazioni di carattere strutturale, dal momento che la maggiore domanda di greggio è sostenuta principalmente dai Paesi facenti parte del Bric (Brasile, India e Cina) i cui tassi di sviluppo sono previsti in forte aumento negli anni a venire;
a seguito delle crescenti importazioni di petrolio, la bilancia dei pagamenti italiani mostra uno squilibrio crescente, con un saldo merci tornato negativo (-0,6 per cento del prodotto interno lordo) dopo 15 anni, fino a raggiungere l'1,7 per cento del prodotto interno lordo, con conseguente contenimento del tasso di crescita complessivo del Paese, la cui struttura competitiva sembra essere compatibile con un prezzo del greggio, - o dei suoi equivalenti energetici - non superiore a 50 dollari al barile;
lo sviluppo delle energie rinnovabili può dare un contributo importante in termini qualitativi, ma non quantitativi, visto la loro scarsa incidenza sui fabbisogni energetici;
la ripresa del nucleare rappresenta, almeno in prospettiva, l'unica risposta possibile, in attesa dello sviluppo di altre tecnologie per il momento fuori da ogni orizzonte programmatico -:
quali iniziative il Ministro interrogato abbia preso ed intenda prendere sia per giungere ad una programmazione di medio periodo per far fronte ad una migliore organizzazione dell'offerta, capace di ridurre i costi diretti ed indiretti della dipendenza energetica, sia per impostare una ripresa delle iniziative in tema di sviluppo del nucleare, tenuto conto del tempo perduto negli anni passati e della necessità di recuperare quanto prima quel terreno, così improvvisamente abbandonato.
(3-01101)