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Allegato B
Seduta n. 190 del 17/7/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta immediata:
FABRIS, SATTA, ROCCO PIGNATARO, DEL MESE, GIUDITTA, D'ELPIDIO, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, ADENTI, AFFRONTI, MORRONE, PICANO, LI CAUSI e CAPOTOSTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il problema dell'incidentalità stradale ha ormai assunto in Italia le dimensioni di una vera e propria emergenza nazionale, come tutti, indipendentemente dagli schieramenti politici, pacificamente ammettono, e come è stato recentemente riconosciuto
dal Ministro interrogato a commento dei tragici dati emersi nell'ultimo fine settimana;
i dati parlano chiaro: solo nell'ultimo fine settimana si contano ben 36 morti sulle nostre strade, con 1358 incidenti. Oltre cinquemila sono i decessi registrati dall'inizio dell'anno, a cui si aggiungono gli oltre trecentomila feriti coinvolti in oltre duecentomila incidenti;
particolare allarme destano i dati relativi al rapporto tra mortalità stradale e stato di alterazione psico-fisica dovuto all'uso di sostanze alcoliche o stupefacenti: in particolare, nel 2005 l'ebbrezza alcolica ha rappresentato il 70 per cento di questo tipo di incidenti, con 4107 casi rilevati;
è del tutto evidente che, al fine di fronteggiare efficacemente una tale situazione emergenziale, è necessario approntare al più presto una struttura centrale dotata di strumenti straordinari simili a quelli di cui attualmente dispone il dipartimento per la protezione civile, in grado di gestire e coordinare i diversi soggetti localmente coinvolti nella lotta all'incidentalità stradale;
una struttura di questo genere è ravvisabile nell'agenzia nazionale per la sicurezza stradale, della cui istituzione il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo si è fatto da tempo promotore e su cui potrebbe registrarsi una convergenza bipartisan in ambito parlamentare;
fondamentale appare anche l'inasprimento delle sanzioni per chi si pone alla guida in stato di alterazione psico-fisica, ma sarebbe altresì opportuna l'introduzione nel codice penale di una fattispecie che riconduca alla categoria del dolo eventuale chiunque guidi in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti;
peraltro, nessuna norma potrà mai risultare efficace in assenza di un adeguato sistema di controlli che ne assicuri il rispetto, ma proprio sotto questo profilo il nostro Paese si presenta con gravi carenze, con un milione di controlli sul tasso alcolemico previsti entro la fine del 2007, a fronte di altri Paesi europei, come la Francia, dove nel 2005 sono stati effettuati ben 10 milioni di controlli, ottenendo una riduzione dei morti sulle strade francesi di oltre il 35 per cento in tre anni;
proprio al fine di aumentare i controlli sulle strade, a fine giugno la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a rendere subito disponibile una parte dei fondi stanziati dalla legge finanziaria per il 2007 in materia di sicurezza stradale, ma lo sblocco di tali fondi è ormai divenuto oltremodo urgente e necessario, onde rendere possibili detti controlli già adesso, a partire dall'esodo estivo -:
quali iniziative urgenti e ormai improcrastinabili intenda assumere il Governo, alla luce di quanto descritto nella presente interrogazione, al fine di risolvere la situazione emergenziale creatasi in Italia in relazione alla sicurezza stradale, in particolare attivandosi per l'istituzione di un'agenzia nazionale per la sicurezza stradale che gestisca e coordini a livello centrale i diversi soggetti localmente coinvolti nella lotta all'incidentalità stradale, dotandola di strumenti straordinari simili a quelli di cui attualmente dispone il dipartimento per la protezione civile, prevedendo l'inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di alterazione psico-fisica, nonché rendendo subito possibile lo sblocco dei fondi stanziati dalla legge finanziaria per il 2007 per l'incremento del numero dei controlli stradali.
(3-01104)
VOLONTÈ, BARBIERI, TASSONE, GIOVANARDI, D'AGRÒ, DRAGO, RONCONI, PERETTI, MEREU, COMPAGNON, LUCCHESE e FORMISANO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'European transport safety council, organizzazione no profit indipendente, sostenuta da tutti i Governi europei, ha bocciato l'Italia in tema di sicurezza stradale, avendo registrato un tasso di mortalità pari a circa il 13 per cento in più sulla media europea;
i drammatici incidenti di questi ultimi giorni confermano il trend negativo del tasso di mortalità;
sono oltre 600 gli incidenti quotidiani in Italia e circa 15 i morti per un totale annuo che nel 2005 ha superato i 5400 morti;
si calcola che il danno sociale annuo di questi incidenti ammonti a circa 33 miliardi di euro, pari cioè al 2,5 per cento del prodotto interno lordo;
nonostante il periodo estivo sia quello maggiormente a rischio, la sicurezza stradale non è un problema stagionale ma che va affrontato quotidianamente;
nei primi sei mesi dell'anno la polizia ha rilevato un aumento del 38 per cento delle infrazioni rispetto all'anno scorso per guida in stato di ebbrezza;
i dati pubblicati sui quotidiani mostrano chiaramente che oltre la metà delle decurtazioni dei punti patente hanno interessato la fascia di età che va dai diciotto ai ventinove anni, a conferma che il problema è anche di informazione ed educazione stradale delle giovani generazioni;
va anche sottolineato che è venuta meno la presenza tangibile e visibile delle forze dell'ordine sulle strade che costituisce un forte deterrente alle violazioni del codice della strada, come dimostra l'esperienza degli Stati Uniti;
al riguardo occorre sottolineare che i controlli della polizia sono diminuiti a causa della scarsità di mezzi finanziari stanziati dalla legge finanziaria per il 2007 per la gestione delle manutenzioni e per il carburante dei mezzi delle forze dell'ordine, nonché per l'acquisto degli etilometri: basti pensare che i controlli con l'etilometro sulle strade italiane ammontano a 240 mila contro il milione dell'Inghilterra, i 3 milioni della Spagna e i 6 milioni della Francia;
nonostante sia vigente il divieto di vendita di alcolici ai minori è palese la costante violazione della legge;
accogliendo recentemente un ordine del giorno della Camera dei deputati, il Governo ha manifestato la disponibilità ad introdurre una norma che vieti la vendita ed il consumo di alcolici e superalcolici dalle ore 2 alle ore 6, per tutti ed in tutti i locali pubblici ed aperti al pubblico -:
se non ritenga, in attesa delle annunciate drastiche misure che intenderà adottare d'intesa con i Ministri interessati, prevedere decise ed incisive iniziative di sensibilizzazione, di prevenzione e di educazione sui rischi connessi all'assunzione di alcool nelle scuole e nei principali luoghi di aggregazione e di divertimento dei giovani, promuovendo anche la trasmissione, sulle reti pubbliche e nelle rubriche maggiormente seguite dai giovani nelle reti private, di filmati contenenti immagini scioccanti di incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza.
(3-01105)
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nonostante siano trascorsi ormai quattro mesi dall'adozione del disegno di legge sulla sicurezza stradale, in attesa dell'esame al Senato della Repubblica, le notizie sui tragici incidenti mortali verificatisi nell'ultimo weekend sono drammaticamente riapparse sui quotidiani, a testimonianza che il fenomeno delle cosiddette «stragi del sabato sera» non è stato ancora arginato;
l'uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, nonché l'alta velocità, sono le principali cause di gravissimi incidenti stradali che ogni anno si consumano sulle nostre strade, specie nei giorni del venerdì e del sabato notte, che fanno registrare il più alto tasso di mortalità rispetto agli altri giorni della settimana, soprattutto tra i giovani;
nei primi sei mesi dell'anno i casi di guida in stato di ebbrezza sono aumentati
del 38 per cento, mentre quelli per il superamento dei limiti di velocità del 21,5 per cento, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In particolare, l'alcool è responsabile del 70 per cento degli incidenti che avvengono nelle ore notturne, in cui spesso rimangono vittime i giovani;
i numeri non sono altro che l'estrema sintesi di un grave disagio sociale che il nostro Paese vive ormai da tempo, un disagio che deve necessariamente essere affrontato anche con il ricorso a provvedimenti seri e maggiormente incisivi, avendo come obiettivo la salvaguardia della vita umana;
il fenomeno delle «stragi del sabato sera» rappresenta, infatti, una situazione limite che affonda le sue radici in cattive abitudini di vita, ormai ampiamente diffuse tra i giovani, che spesso sono alla base dell'adozione di condotte irresponsabili alla guida dei veicoli;
al fine di arginare il fenomeno delle «stragi del sabato sera», sarebbe opportuno prendere in considerazione quelle proposte che intendono istituire un'inchiesta approfondita su tale fenomeno, la quale individui, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, gli strumenti idonei e necessari a contrastare la mortalità sulle nostre strade;
in molti Paesi europei, come l'Inghilterra, la Francia e la Spagna, l'adozione di misure di prevenzione ad hoc, anche attraverso campagne di educazione con forme di pubblicità shock, ha fatto registrare un consistente calo di incidenti legati all'abuso di sostanze alcoliche;
per rendere efficace la norma di cui all'articolo 186 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, che prevede un limite massimo alcolemico consentito pari a 0,5 mg/ml è necessario attivare controlli capillari e costanti, anche superando l'annoso problema della carenza di personale delle forze dell'ordine;
in Italia i controlli sono appena duecentomila l'anno, contro 7-8 milioni in Francia e circa 3-4 milioni in Spagna; solo il 3 per cento dei patentati italiani è stato controllato con l'etilometro, rispetto al 16 per cento della media europea e al 38 per cento dei Paesi più severi;
il ricorso ad una collaborazione con il personale esterno di sicurezza privata, volendo fare un parallelismo con le misure recentemente approvate nel decreto-legge sulla sicurezza negli stadi, potrebbe essere utile ad aumentare il livello di sicurezza della circolazione stradale, attraverso la promozione di una serie di iniziative di natura preventiva -:
se il Ministro interrogato intenda istituire un programma atto a migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi sulle strade tramite una campagna di informazione pubblicitaria, già adottata in altri Paesi europei e definita come pubblicità shock, nonché adottare iniziative per istituire una giornata denominata «alcool zero» e per prevedere l'inasprimento delle sanzioni, in particolare con il sequestro del veicolo e il ritiro definitivo della patente nei casi di reiterate e manifeste violazioni del codice della strada in materia di superamento dei tassi alcolici.
(3-01106)
LA RUSSA, MENIA, MOFFA, BOCCHINO, CICCIOLI, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, ANTONIO PEPE, GERMONTANI, LEO, CONTENTO, PEDRIZZI, MIGLIORI, BUONTEMPO e FILIPPONIO TATARELLA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i drammatici fatti che si sono verificati nel corso di queste ultime settimane dimostrano, ancora una volta, come gli incidenti stradali rappresentino una vera e propria emergenza nazionale;
la lotta per garantire la sicurezza stradale deve costituire un'assoluta priorità non solo per il Governo, la cui azione non è incisiva, ma per tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, che, al riguardo, si devono confrontare in modo ancora più serrato;
le cause da cui originano le continue stragi di vittime, per lo più di giovane età, sono molteplici e richiedono un immediato sforzo per adeguare il vigente impianto normativo, che, se si eccettua l'importante novità rappresentata dal meccanismo, introdotto nella XIV legislatura, della cosiddetta «patente a punti», non ha più registrato significativi miglioramenti;
occorre consolidare la cultura della prevenzione attraverso il potenziamento di speciali programmi e percorsi formativi volti a sensibilizzare, in materia di educazione stradale, le coscienze civili;
c'è minore sicurezza stradale anche perché il Governo ha attuato, a giudizio degli interroganti irresponsabilmente, una politica dei tagli delle risorse finanziarie che ha colpito, soprattutto, il comparto sicurezza, determinando, in questo settore, condizioni di emergenza e di estremo disagio;
è evidente come servano maggiori controlli, più personale di sicurezza impegnato sulle strade, maggiori risorse impiegate nella lotta a quella che sta diventando una vera e propria piaga sociale;
allo stato attuale, all'interno della compagine governativa, emergono posizioni eterogenee che non permettono di comprendere quale sia la vera strategia che si intende perseguire, al fine di uscire fuori da quella fase di inutile politica degli annunci di cui è unicamente responsabile il Governo -:
quali urgenti e concreti provvedimenti normativi il Governo intenda adottare, al fine di rendere più efficace la lotta contro coloro che si comportano da criminali, non rispettando le norme previste dal codice della strada.
(3-01107)
PEDRINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 16 della Costituzione garantisce il diritto alla mobilità del cittadino;
la Comunità europea, ora Unione europea, è nata intorno ad alcuni grandi principi ed obiettivi, fra i quali campeggia, nell'ottica della costruzione di un mercato concorrenziale delle merci e delle prestazioni lavorative, il principio della libera circolazione di merci e persone nel territorio degli Stati membri. Allo stesso modo, nella Carta dei diritti dell'Unione europea, ora incorporata nel progetto del Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, la libertà di circolazione è garantita all'articolo II-105 («Ogni cittadino dell'Unione ha il diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri»);
negli ultimi anni il settore del trasporto aereo in Europa ha assistito a una forte crescita del mercato dei low cost carriers, contribuendo in maniera fondamentale allo sviluppo della mobilità in Italia e in tutta l'Unione europea;
attraverso forme di semplificazione e standardizzazione (tipologie di biglietto, tipi di velivoli, commercializzazione, promozione) e politiche di diversa organizzazione per handling, biglietterie, manutenzione, i costi (costi operativi per posto offerto) sono nettamente più bassi rispetto a quelli dei full service carriers, nell'ordine anche del 40-60 per cento;
risparmi che sono stati trasferiti ai cittadini/clienti/consumatori in maniera automatica grazie all'effettiva liberalizzazione del mercato del trasporto aereo, raro esempio in un mercato europeo ancora troppe vincolato da troppi corporativismi;
in Italia si è passati dalle tre compagnie low cost che operavano nel 2000 alle decine che effettuano anche collegamenti a livello nazionale;
nel mercato dei voli internazionali intra-Unione europea da e per l'Italia, il numero di voli offerti settimanalmente dalle compagnie low cost è cresciuto in maniera costante e con tassi di sviluppo notevoli: in diciotto mesi, fra la stagione invernale 2002-2003 e quella estiva del 2004, il numero di voli è più che raddoppiato, garantendo così una crescita del mercato aeroportuale senza precedenti. Si
è sviluppato un traffico spesso aggiuntivo: il fenomeno dei low cost carriers, infatti, ha positivamente influenzato tutto il settore del trasporto aereo, con una crescita media di molto superiore al prodotto interno lordo dei singoli Paesi dell'Unione europea. In Italia la crescita media dal 2000 al 2005 è stata del 4,2 per cento e nel 2006 di quasi il 9 per cento;
il traffico aereo low cost ha dato una spinta notevole in alcune realtà al sistema turistico alberghiero, con maggiori quote di sviluppo di un più 4-5 per cento;
le regioni italiane e i loro aeroporti godono di grandi vantaggi dai collegamenti diretti. Arrivano numerosi turisti stranieri in diverse destinazioni a volte periferiche, non solo per il costo più basso del biglietto, ma anche per la convenienza di avere voli diretti. Senza voli diretti internazionali gli aeroporti regionali e l'economia stessa delle relative regioni potrebbero assistere ad un calo notevole di turismo internazionale e di occupazione locale;
solo grazie ai vettori low cost un numero considerevole di persone hanno potuto prendere per la prima volta un aereo, viaggiare, conoscere, organizzare viaggi culturali. Piccoli imprenditori, artigiani, commercianti hanno potuto sviluppare attività economiche altrimenti precluse;
inoltre, è utile ricordare che: non esiste una diretta relazione tra il mercato dei low cost e le difficoltà dei vettori cosiddetti di bandiera o di riferimento. Infatti, i due grandi mercati nazionali dove la presenza dei vettori low cost è maggiore, ovvero Germania e Gran Bretagna, sono anche quelli dove i due vettori cosiddetti di bandiera, Lufthansa e British airways, sono maggiormente in salute sia in ordine ai passeggeri trasportati che relativamente agli utili conseguiti;
tutto il sistema del trasporto aereo di quei Paesi ha beneficiato dell'apporto generato dalle low cost. Nel Regno Unito, infatti, il traffico aereo dal 2000 al 2005 è cresciuto mediamente del 4,6 per cento, nei primi 20 aeroporti del ranking europeo ben 4 sono inglesi (e Londra Heathrow è il primo) e l'aeroporto con la maggiore crescita in assoluto è stato l'aeroporto di Londra Stansed;
paradossalmente in Italia abbiamo sotto gli occhi un esempio di monopolio di fatto sui voli aerei per la Sardegna, dove c'è stata un'applicazione fuorviante del principio comunitario della continuità territoriale (public service obligation routes), che ha causato non pochi problemi ai cittadini, ai turisti e al sistema economico isolano, visto che sono state assegnate in esclusiva le tratte da Roma e da Milano su Olbia alla compagnia Meridiana, su Cagliari alla compagnia Alitalia e su Alghero alla compagnia Air One, impedendo così ad altri vettori l'offerta di servizi alla clientela su quelle medesime destinazioni;
la compagnia low cost Ryanair ha, sulla base della decisione di Enac, dovuto rinunciare ad effettuare il servizio da Roma ad Alghero e per tale motivazione si è rivolta alla Commissione europea, che, ritenendo non infondate le ragioni di Ryanair, ha chiesto al Governo italiano di dare soluzione al problema, vista la situazione di monopolio che si è venuta a determinare;
l'esclusione di Ryanair dalle rotte per la Sardegna, considerati i piani di espansione della compagnia che prevedono cospicui investimenti in velivoli, personale e strutture di servizio basate in Sardegna, rappresenta non solo una violazione delle norme sulla concorrenza, ma un'evidente distorsione del mercato in contrasto col diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini e, più in generale, comporta il venir meno di opportunità di sviluppo economico per la Sardegna -:
se corrisponda al vero che il Governo italiano abbia ricevuto dalla Commissione europea la richiesta di identificare una soluzione allo stato di effettivo monopolio su determinate rotte nazionali ed abbia chiesto ad Enac di fornire una risposta in merito e come intenda attuare correttamente il principio europeo di continuità territoriale, su tutto il territorio nazionale,
garantendo, quindi ed in modo concreto, il medesimo trattamento e i medesimi diritti a tutti i vettori aerei.
(3-01108)
Interrogazione a risposta scritta:
RAITI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'aeroportointernazionale di Fontanarossa di Catania è il più importante in Sicilia, perché collega non solo i catanesi, ma in generale tutti i siciliani anche i cittadini della provincia di Reggio Calabria al resto d'Italia o dell'Europa, a seconda dell'esigenze;
l'aeroporto di Fontanarossa non è eccessivamente grande ma per l'affluenza e per il numero di voli si può considerare superiore anche all'aeroporto di Palermo, nonostante Catania non sia un capoluogo di regione;
questo nuovo terminal aeroportuale, eppure, che con sei milioni di passeggeri previsti quest'anno punta a diventare il terzo aeroporto d'Italia, versa già in condizioni di pulizia pietose;
ad avviso dell'interrogante tale situazione è sintomo di una organizzazione e gestione dell'aeroporto inefficiente e poco trasparente;
la SAC S.p.a. (Società Aeroporto di Catania) è la società, a partecipazione pubblica, che gestisce e organizza tutte le attività svolte in area aeroportuale attraverso la conduzione diretta, contratti di sub-concessione e società controllate;
la SAC S.p.a, potenzialmente, dovrebbe essere un importante indotto a Catania in realtà è stata definita «sinonimo di clientelismo e consulenze dorate», in più da dieci mesi la società è senza amministratore delegato ed è gestita da Stefano Ridolfo, presidente in scadenza, nei cui confronti alcuni soci ipotizzano un'azione di responsabilità;
dalla documentazione fatta pervenire all'interrogante risulta che a seguito dell'apertura dell'aeroporto suddetto, sono stati assegnati, senza bandire alcuna gara d'appalto, ma in affidamento diretto, i lavori di pulizia delle aree alla Publi-Service, azienda della Provincia Regionale di Catania;
tale procedura di aggiudicazione dei lavori è in violazione dell'articolo 13 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, il quale stabilisce che «Al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la parità degli operatori, le società, a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e servizi strumentali all'attività di tali enti in funzione della loro attività, con esclusione dei servizi pubblici locali, nonché, nei casi consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni amministrative di loro competenza, devono operare esclusivamente con gli enti costituenti o partecipanti o affidanti, non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né con gara, e non possono partecipare ad altre società o enti»;
si rileva, oltretutto, che già in data 3 settembre 2001, dalla verifica amministrativa-contabile dei Servizi ispettivi di finanza pubblica del Dipartimento della Ragioneria dello Stato presso l'Azienda speciale Aeroporto di Catania si è riscontrata una serie di irregolarità e deficienze che riguardano, come risulta dal verbale del Ragioniere di Stato, l'illegittima costituzione della SAC S.p.a. e modifica dello statuto che trasforma la natura giuridica da azienda speciale in associazione di diritto privato, errata quantificazione del fondo di dotazione dell'azienda che non corrisponde al patrimonio conferito, mancata approvazione dei bilanci sia da parte dell'ASAC sia del Collegio dei revisori dei conti, conferimento di incarico di consulenze a professionisti senza determinazione, insufficiente motivazione dell'aumento di compenso degli amministratori Sac s.p.a., infine ipotesi di danno erariale;
tale situazione all'aeroporto di Catania permane tutt'oggi, anzi lo stesso continua ad essere depredato dalle solite logiche spartitorie della politica clientelare a danno di tantissimi utenti che ravvisano ogni volta poca manutenzione della struttura e ingiustificati ritardi aerei;
l'organizzazione sindacale UGL chiede da tempo un incontro urgente con la dirigenza per discutere della condizione in cui versa l'aeroporto, delle nuove assunzioni con emolumenti elevati, a cui si sono aggiunte promozioni e spostamenti vari di incarico, pregiudicando una serie di soluzioni ottimali per i lavoratori e non consentendo quindi una giusta riqualificazione degli stipendi e dei costi dei consulenti che hanno eseguito lavori di progettazione per ampliamento lavori aerostazione dal 2003 ad oggi;
il bilancio 2006 della Sac S.p.A, inoltre, pare che non sia proprio veritiero nello stato patrimoniale e l'organizzazione sindacale (UGL) e il neo Presidente della Camera di Commercio di Catania socio principale della Società aeroportuale col 37,5 per cento reclamano il numero dei dipendenti, l'organigramma, copie dei bilanci degli anni 2004, 2005 e del bilancio di previsione dell'anno 2006;
le tre camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa che assieme controllano il 62,5 per cento della Sac S.p.a. hanno aperto la strada ad un totale rinnovo del consiglio di amministrazione. Infatti è stata convocata l'assemblea dei soci l'8 luglio in prima convocazione e il 9 luglio in seconda convocazione, con l'intento di avvalersi nei posti chiave di persone che non hanno bisogno dell'aeroporto per vivere -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti suesposti;
quali iniziative di propria competenza ritenga di assumere al fine di garantire una gestione dell'aeroporto legale, trasparente ed efficiente.
(4-04392)