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Allegato B
Seduta n. 191 del 18/7/2007
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TRASPORTI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
la compagnia Alpi Eagles, nata a Vicenza come pattuglia acrobatica nel 1979, poi convertita all'aviazione civile nel 1987, dispone di una flotta di dieci aerei Fokker100, ognuno dei quali con 94 posti a sedere;
sabato 14 luglio 2007 la sopracitata compagnia ha cancellato il volo delle ore 17.35, diretto da Olbia a Napoli, per «motivi operativi» non meglio precisati ai passeggeri, i quali avevano già sbrigato le formalità del check in e attendevano l'imbarco;
il problema, però, era già noto, perché l'aereo, che avrebbe dovuto partire da Olbia, era lo stesso che, due ore prima, non era partito da Palermo, suscitando la protesta di 150 passeggeri;
una situazione simile si era verificata un mese fa, quando una serie di ritardi e cancellazioni di voli Alpi Eagles aveva messo in ginocchio l'aeroporto Costa Smeralda, costringendo circa 200 passeggeri ad
aspettare la partenza il giorno dopo, dormendo in albergo o nella stessa aerostazione -:
quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere, con i poteri che gli sono propri, nei confronti della compagnia Alpi Eagles;
se non ritenga opportuno, oltre l'adozione delle normali sanzioni per i gravi disagi causati ai passeggeri, procedere alla revoca della concessione alla compagnia Alpi Eagles, avendo la stessa dimostrato di non essere in grado di poter assolvere ai compiti relativi alla copertura delle tratte, sia per quanto riguarda il parco aereo, sia per quanto riguarda l'organizzazione necessaria.
(2-00671)«Satta, Fabris».
Interrogazione a risposta orale:
LOCATELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 2 dicembre 2005 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) ha approvato in linea tecnica, con prescrizioni, il potenziamento della linea ferroviaria Seregno-Bergamo alta capacità merci;
il «potenziamento della linea Seregno-Bergamo» fa parte dell'intesa generale quadro tra Governo e Regione Lombardia, sottoscritta l'11 aprile 2003, nell'ambito dei «Corridoi ferroviari», con la denominazione «F/04c - Potenziamento del sistema Gottardo: Gronda ferroviaria nord-est: Seregno-Bergamo»;
il progetto «potenziamento della linea Seregno-Bergamo» è incluso, tra gli investimenti ferroviari afferenti il Contratto di programma 2001-2005 tra Rete ferroviaria italiana S.p.A (RFI) e il Ministero delle infrastrutture e trasporti, nel Piano delle priorità degli interventi ferroviari (PPI), edizione aprile 2004;
tale progetto è altresi incluso tra le opere strategiche (legge n. 443 del 2001) per l'alta capacità merci;
i moderni orientamenti per lo sviluppo del traffico merci e viaggiatori, sia sul territorio nazionale che internazionale, tendono giustamente a favorire il trasporto ferroviario rispetto a quello su gomma. Ciò pone in evidenza la necessità di rivalutare la rete ferroviaria italiana costituita prevalentemente da linee fino ad ora utilizzate per il traffico regionale. Queste scelte di sviluppo e di riequilibrio del trasporto merci dalla strada alla ferrovia ed alle autostrade del mare sono alla base delle scelte comunitarie europee in materia di trasporti così come indicato dal «Libro Bianco sui trasporti UE del 12 settembre 2001»;
l'opera ferroviaria in questione rappresenta, per i territori che attraversa nell'ultimo tratto di percorso (quello lecchese e bergamasco) un serio problema di impatto sociale, dovuto alla forte antropizzazione del territorio, nonché un serio problema dal punto di vista ambientale;
inoltre il progetto presentato, molto costoso e sulla cui utilità sono stati avanzati alcuni dubbi, nel tentativo di risolvere i problemi del trasporto merci, potrebbe crearne altri. Infatti esso si inserisce nel tratto terminale di una linea ferroviaria, la Bergamo-Treviglio, di cui è appena terminato il raddoppio per il potenziamento del trasporto passeggeri con concezioni di tipo «metropolitana leggera»;
la linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, attraverso i piani di sviluppo del trasporto regionale e comprensoriale previsti, risulterà sottoposta ad un intenso traffico per tutto l'arco della giornata. Essa sarà utilizzata infatti:
1. dai treni regionali Milano-Bergamo, che con l'entrata in funzione del passante milanese saranno incrementati;
2. dal servizio comprensiorale di Metropolitana leggera Bergamo-Treviglio con frequenze negli orari di punta, anche di venti minuti;
3. del traffico merci facente capo scalo di Bergamo, nonché quello relativo alla società Tenaris S.p.A.;
sarebbe quindi difficile reperire le ulteriori tracce (spazi liberi) per i 120 treni merci giornalieri previsti lungo la Gronda Est da instradare verso sud;
la Regione Lombardia nelle prescrizioni tecniche, formulate in sede di parere di competenza e sancite nelle prescrizioni di carattere tecnico recepite dal CIPE (vedi allegato a Valutazione Tecnica del progetto alla delibera di approvazione del 27 luglio 2004) ritiene che non possa essere garantita la regolarità del modello di esercizio cadenzato previsto dal Servizio ferroviario regionale (interscambio trasporto merci/passeggeri), prescrivendo l'approfondimento della sostenibilità di un simile traffico della linea Treviglio-Bergamo, prima dell'approvazione del progetto definitivo. Secondo la Regione il SIA (Studio di impatto ambientale), non valuta i flussi di traffico origine/destinazione dei poli attrattori dell'area lombarda, proponendo flussi di traffico merci treni/giorno che non rispondono alla realtà, proprio per la mancanza dei dati di cui sopra. Pertanto solamente in ambito di corretta analisi della compatibilità tra il flusso del traffico merci e il flusso del traffico passeggeri sulla linea Bergamo-Treviglio (ovvero la capacità di assorbimento della somma traffico/passeggeri della medesima tratta) è possibile valutare la bontà del progetto della nuova linea ferroviaria, anche attraverso l'analisi congiunta delle alternative possibili alla nuova rete ferroviaria;
la scelta del corridoio presenta grosse difficoltà di fattibilità tecnica quali:
1. l'attraversamento del fiume Adda in prossimità del territorio di Bottanuco (una delle zone paesaggisticamente più belle dell'intero corso del fiume Adda) con un ponte sospeso di diverse centinaia di metri, costosissimo e devastante dal punto di vista dell'impatto ambientate per il Parco Adda Nord, proprio nella zone ove sono presenti le famose «Chiusure Leonardesche» dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'Umanità;
2. l'attraversamento del comune di Filago in prossimità di molte aziende classificate ad alto rischio d'incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999;
3. il sottopasso in tunnel dell'autostrada A4 e della strada statale super strada 525 in una zona di fregio ad una grossa azienda (sempre classificata ad alto rischio d'incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999) di produzione gas compressi e liquefatti servita da una rete tecnologica estesa di gasdotti, con riferimento agli ossigenodotti particolarmente pericolosi;
dalla documentazione non emergerebbero con chiarezza le motivazioni pratiche ed economiche che hanno portato a scegliere tale percorso, visto che nel tratto terminale (quello lecchese e bergamasco) esistono autorevoli studi e proposte alternative altrettanto valide dal punto di vista funzionale, tecnicamente più facili e veloci da realizzare e soprattutto economicamente convenienti, ma che inspiegabilmente non sono state approfondite adeguatamente quali:
1. la nuova tratta di collegamento Seregno-Monza-Passante Lambrate-Treviglio;
2. potenziamento della linea esistente Carnate-Bergamo -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno (anche sulla base delle prescrizioni tecniche previste dalla Regione Lombardia, in sede di formulazione di parere di competenza e sancite nelle prescrizioni di carattere tecnico recepite dal CIPE) approfondire la possibilità prevedere soluzioni alternative che permettano di coniugare l'esigenza di potenziamento del traffico ferroviario merci con la mobilità dei cittadini e che al contempo tengano nel debito conto il rispetto del territorio e della vita sociale dei cittadini e delle cittadine.
(3-01112)
Interrogazione a risposta scritta:
DELFINO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da anni tutto il mondo produttivo ed economico della Provincia di Cuneo sostiene la necessità di una struttura aeroportuale ritenendola strategica assieme alle altre grandi infrastrutture per lo sviluppo locale;
da sempre i parlamentari eletti in provincia di Cuneo e i Consiglieri regionali hanno contribuito al consolidamento dell'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, da ultimo favorendo il passaggio a carico del Ministero dell'interno degli addetti alla sicurezza e con l'attivazione delle risorse della continuità territoriale;
la Regione Piemonte, con la precedente e con l'attuale amministrazione ha fatto la sua parte partecipando agli aumenti di capitale per la quota di competenza e, poi, prefigurando un sistema aeroportuale regionale, tale da consentire lo sviluppo sinergico di Caselle e Levaldigi;
ancora nella primavera dell'anno scorso la Presidente della Regione Piemonte aveva modo di ribadire pubblicamente che quello di Levaldigi era «uno scalo che va assolutamente salvato e che, coinvolgendo SAGAT può diventare la seconda pista di Caselle ideale per voli low-cost;
attualmente questa struttura ha conseguito un rilievo ed un prestigio rilevanti per l'intera Comunità Provinciale che ritiene, per non vanificare gli sforzi fin qui fatti, fondamentale portare avanti con decisione gli impegni già assunti a livello nazionale e regionale nonché assicurare gli ulteriori sostegni coerentemente a quelli assicurati ad altri aeroporti italiani di analogo ruolo;
dopo il passaggio a carico del Viminale del servizio dei vigili del fuoco (che tanto onerosamente aveva pesato sulle casse del GEAC negli anni precedenti) e l'attivazione della procedura della continuità territoriale, in grado di prefigurare un collegamento con Roma senza quei rilevantissimi costi che in passato avevano comportato un indebitamento poi rilevatosi insostenibile, più forti sono le sollecitazioni per un definitivo decollo di questa insostituibile e irrinunciabile infrastruttura mediante l'aggiudicazione della continuità territoriale e l'attivazione del servizio di «torre di controllo» in tempi certi -:
quale sia lo stato puntuale della gara di aggiudicazione della continuità territoriale, rispetto alla quale i ritardi sono evidenti, nonché un preciso crono-programma che consenta alla Società aereo portuale di Cuneo-Levaldigi di assumere impegni certi con le compagnie di volo interessate a questo scalo;
se intenda impegnarsi per garantire al più presto l'attivazione del servizio di «torre di controllo» dell'aeroporto «Olimpica» di Cuneo-Levaldigi, considerato che tale servizio risulta essere condizione indispensabile per promuovere importanti sviluppi commerciali e turistici per i quali sono da tempo in corso contatti molto intensi e positivi;
quali siano le possibili sinergie, a giudizio di codesto Ministero, per un sistema aeroportuale integrato su cui la Regione Piemonte, azionista sia di Caselle che di Cuneo-Levaldigi, ha più volte ribadito la validità per l'economia regionale.
(4-04402)