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Allegato B
Seduta n. 191 del 18/7/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
III Commissione:
VENIER. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi sul network palestinese Ma'an News Agency (www.maannews.net/en) è apparsa la notizia secondo la quale l'ambasciata USA a Beirut avrebbe invitato i propri connazionali a lasciare il Libano dal prossimo 15 di luglio;
a parere dell'interrogante se ciò fosse vero costituirebbe un fatto di una gravità inaudita e sarebbe la conferma dell'esistenza di strategie per una nuova escalation militare;
il 10 luglio 2007 numerose agenzie stampa battevano la notizia che gli Stati Uniti hanno inviato una terza portaerei della Quinta Flotta nel Golfo Persico, aumentando così la pressione sull'Iran, accusato dall'amministrazione americana di pericolose ambizioni nucleari;
la notizia arriva alcune settimane dopo che una flottiglia di navi da guerra statunitensi si è spostata nel Golfo Persico,
al largo delle coste iraniane, per esercizi militari che sono una chiara esibizione di forze;
la presenza navale statunitense nel Golfo non è mai stata così massiccia dal marzo 2003, quando iniziò l'invasione dell'Iraq. L'area delle operazioni della Quinta Flotta comprende, oltre al Golfo Persico, il mare d'Arabia, il Mar Rosso, il Golfo di Aden, il Golfo di Oman e parti dell'Oceano Indiano-:
se di fronte alla minaccia di un nuovo conflitto, il Governo italiano non intenda urgentemente informare l'opinione pubblica ed avviare ogni iniziativa atta scongiurare nuovi scenari di guerra, prendendo altresì adeguate misure nei confronti del contingente militare italiano impegnato in Libano nell'operazione «UNIFIL-Leonte».
(5-01291)
DE ZULUETA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'operato della Sace SpA ha notevoli conseguenze tanto per l'economia italiana quanto nei rapporti della Repubblica con Paesi terzi;
il vice governatore per l'Italia della Banca mondiale, Ignazio Angeloni, in occasione dell'audizione svolta presso la Commissione Affari esteri il 10 maggio scorso, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle istituzioni ed i processi di governo della globalizzazione, nel dare conto dell'avvenuta espansione del ruolo di SACE SpA al di là del credito all'esportazione ha sottolineato come tale soggetto fondi oggi la propria azione non più sul modello del made in Italy ma del made by Italy e, dopo gli interventi dell'ultima finanziaria, sul modello made for Italy, con riferimento all'assicurazione di operazioni di investimento in Italia, volte ad accrescere la posizione competitiva del nostro Paese;
secondo l'Istituto per il Commercio con l'Estero (ICE), oltre il 60 per cento delle imprese italiane esportatrici sono di piccole e medie dimensioni, dunque, la Sace SpA dovrebbe contribuire a rendere tali imprese più competitive sul mercato mondiale, prevenendo il fenomeno della delocalizzazione, ovvero il trasferimento dell'attività di impresa all'estero;
considerato che l'operato della Sace SpA deve essere pienamente coerente con le finalità che l'Italia persegue in campo produttivo, ambientale, sociale e in politica estera, per cui la Sace dovrebbe applicare i più alti standard in materia di Responsabilità Sociale di Impresa, attenendosi, ad esempio, alle indicazioni in materia di energie rinnovabili, contenute nell'Arrangement on Officially Supported Export Credits, messo a punto dal Segretariato dell'OCSE nel dicembre 2005;
per favorire e monitorare il raggiungimento degli obiettivi richiamati in precedenza, è necessario garantire la massima trasparenza, sull'esempio di altre Agenzie di Credito all'Esportazione, quali la Hermes in Germania o la Ex-Im Bank negli USA che rendono pubblico, con cadenza annuale, l'elenco dei progetti e delle imprese assicurate;
coerenza e trasparenza devono essere garantite anche rispetto alle operazioni di cancellazione del debito previste dalla legge n. 209 del 2000, in particolare per quanto riguarda i crediti originati da operazioni nelle quali è intervenuta la Sace SpA, secondo quanto previsto dall'articolo 6 della legge -:
quale sia il ruolo che il Governo nella determinazione delle linee direttrici della politica estera, intende assegnare alla Sace SpA alla luce della evoluzione dell'economia mondiale, nonché della necessità di garantire il rispetto degli standard internazionali in materia di trasparenza e responsabilità sociale d'impresa, con particolare riferimento alle indicazioni dell'OCSE in materia ambientale.
(5-01292)
SINISCALCHI, MANTOVANI e KHALIL ALÌ detto RASHID. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dagli organi d'informazione locali, il 2 luglio scorso in El Salvador una manifestazione pacifica di protesta organizzata da movimenti sociali e sindacati nel municipio di Suchitoto contro la privatizzazione dell'acqua potabile è stata dispersa da reparti antisommossa della polizia con l'uso di armi da fuoco e lancio di gas;
tredici persone sono state arrestate, accusate di atti di terrorismo ed incarcerate, in applicazione della legge speciale antiterrorismo che prevede lunghi periodi di detenzione preventiva;
il procuratore dei diritti umani di El Salvador ha criticato l'applicazione della legge antiterrorismo a persone che solamente partecipavano a un'azione di protesta;
diverse ONG operanti nel paese e Amnesty International hanno preso posizione contro l'uso della legge antiterrorismo per «colpire persone che hanno partecipato ad azioni di protesta legittime»;
l'ufficio di Tutela Legale dell'Arcivescovado di San Salvador, creato dal Vescovo Oscar Arnulfo Romero prima del suo assassinio nel marzo del 1980 e molto attivo durante la guerra civile, dopo aver ricostruito i fatti ha emesso una dichiarazione pubblica in cui evidenzia, fra l'altro, che:
«i manifestanti erano disarmati ed il gruppo era costituito da molte donne, anziani e bambini;
la polizia ha attaccato i manifestanti subito all'inizio della manifestazione sparando proiettili di gomma contro persone che non avevano alcun atteggiamento violento;
la polizia non si è limitata a disperdere i manifestanti, ma li ha inseguiti nei campi, appoggiata anche da un elicottero dell'esercito che ha lanciato ripetutamente gas irritanti sulla popolazione;
il luogo della manifestazione era presidiato anche da veicoli fuoristrada dell'esercito armati con mitragliatrici di grosso calibro con chiaro intento intimidatorio;
alcuni degli arrestati sono stati soggetti a torture fisiche e psicologiche e minacciati di essere lanciati nel vuoto dall'elicottero che li trasportava in carcere;
le operazioni di polizia sono state senza ombra di dubbio ordinate o approvate dalle Autorità e dai Ministri competenti e dagli altri organi dell'Esecutivo;
quattro degli arrestati, vale a dire i dirigenti della ong CRIPDES, sono stati fermati mentre stavano raggiungendo in auto il luogo della manifestazione a cui quindi non hanno neppure partecipato;
i fatti dimostrano che le operazioni di polizia non avevano lo scopo di ristabilire l'ordine pubblico eventualmente violato, ma la repressione indiscriminata per diffondere il terrore fra i detenuti, le comunità rurali e il movimento sociale in generale;
il comportamento della polizia è stato il fattore scatenate degli episodi di violenza di alcuni manifestanti che hanno portato al lancio di alcune pietre e a danni a un veicolo;
gli arresti arbitrari hanno violato le disposizioni costituzionali e internazionali sul diritto di libertà personale»;
la grave, continua e comprovata violazione dei diritti umani verificatasi in El Salvador durante la guerra civile terminata nel 1992 ha causato decine di migliaia di vittime civili;
l'Unione europea ha svolto un ruolo decisivo nella ricerca di una soluzione negoziata alla guerra civile;
l'Arma dei Carabinieri ha contribuito alla missione ONUSAL con lo scopo di ripristinare il rispetto dei diritti umani negli ultimi anni della guerra civile;
il nostro paese intrattiene rapporti di cooperazione rilevanti con El Salvador -:
quali azioni abbia intenzione di assumere in proposito il Governo italiano e quale ruolo intenda svolgere al fine di contribuire attivamente alla salvaguardia dei diritti umani in El Salvador e al mantenimento della pace nella regione centroamericana.
(5-01293)
D'ELIA e MELLANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
giovedì 21 giugno 2007 il Comitato Permanente sui diritti umani, all'interno della sua indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani nel mondo, ha audito i rappresentanti delle principali organizzazioni non governative attive nella crisi umanitaria del Darfur;
il quadro che è emerso dell'audizione è di tale assoluta gravità che fa considerare con una certa consolazione le ben sedici risoluzioni ONU e ventuno dichiarazioni UE che fotografano con preciso dettaglio la situazione sul terreno ma che non sono riuscite ad incidere realmente sulla tragedia in corso in Sudan e nei paesi limitrofi quali il Ciad;
durante l'audizione è stata autorevolmente confermata la situazione desolante e preoccupante dal punto di vista umanitario ma anche circa il ruolo e le responsabilità omissive delle istituzioni democratiche occidentali;
in particolare, alla richiesta di quale ruolo potesse svolgere il nostro paese, tra l'altro è stato riferito che l'Italia ricopre per l'anno 2007 l'incarico di Presidente del Comitato per le Sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Comitato che ad oggi non è riuscito ad individuare le forme ed i tempi di una procedura di sanzionamento del Sudan per le responsabilità accertate nella gestione della crisi umanitaria. Nei primi sei mesi dell'anno il nostro rappresentante non ha ritenuto di effettuare una visita in Sudan e sui luoghi della tragedia, visita che avrebbe potuto avere anche il senso di un monito oltre che di attivazione del Comitato -:
se il Governo ritenga utile ed urgente dare precise disposizioni ai nostri rappresentanti diplomatici presso le Nazioni Unite per proporre e realizzare un'immediata visita in Darfur del Comitato per le Sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU al fine intraprendere con forza e convizione la strada di severe sanzioni verso il regime di Khartoum.
(5-01294)