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Allegato B
Seduta n. 192 del 19/7/2007
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
DEIANA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in un articolo pubblicato dal settimanale Left (8 giugno 2007) si legge che un giovane ricercatore, cittadino italiano residente negli Stati Uniti per motivi di lavoro, si è recato in Canada per una conferenza internazionale e al ritorno si è visto negare il reingresso negli USA;
la ragione di tale divieto risiederebbe nel fatto che il ricercatore prima di andarsene non si era registrato all'aeroporto;
infatti una legge chiamata Special Registration, impone a tutti i cittadini maschi di 25 paesi a maggioranza mussulmana (più la Corea del Nord) regole speciali per viaggiare fuori dagli USA. Questa legge si applica anche ai cittadini italiani (come nel caso in questione), figli di italiani che sono nati in uno di quei 26 paesi;
come lui stesso afferma nell'articolo del settimanale citato «dal 2003 sono andato e venuto dagli Usa diverse volte, solo nel 2005 sono stato informato della necessità della registrazione in uscita». Allora fornito una serie di credenziali lo fecero rientrare. Successivamente come afferma lui stesso «nel luglio del 2006 sono andato in vacanza in Messico, alla frontiera, in uscita, mi dissero che la registrazione non era necessaria, perché il Messico è membro del North american free trade agreement, il Nafta...»;
questo cittadino italiano si trova nella condizione di non poter tornare più indietro con tutte le conseguenze umane e finanziarie del caso;
al consolato italiano di Toronto hanno detto che non possono far nulla, gli Usa sono un paese sovrano che fa quello che crede;
non è il primo caso del genere che si verifica. In un'interrogazione presentata dalla deputata Europea Elena Paciotti alla Commissione l'11 febbraio 2004 si afferma che «Il cittadino italiano Marco Fornari, figlio di diplomatici di carriera e per questo nato a Gedda in Arabia Saudita, ove il padre prestava servizio, ha studiato all'Università Suffolk di Boston ed ora è iscritto a quella di Lubbock in Texas. Dopo l'attacco dell'11 settembre il suo nome è stato inserito nella lista nera delle persone sospette a causa del luogo di nascita. A seguito di numerosi interrogatori, le autorità di Dallas gli hanno comunicato che la sua situazione era chiarita. Rientrato in Italia per le vacanze di Natale, al suo rientro è stato fermato all'aeroporto di Dallas, ammanettato, legato a una catena con altri detenuti, chiuso in una cella fredda senza poter avvertire nessuno e caricato l'indomani mattina sul primo volo per l'Europa diretto a Stoccarda. Analoga sorte è toccata ad un uomo d'affari svedese, chiuso nella stessa cella. Marco Fornari, impedito a tornare negli Stati Uniti, ha perso il semestre di studi ma deve continuare a pagare l'affitto del suo appartamento ove restano libri e oggetti personali»;
qualora le notizie riportate dal settimanale Left corrispondessero al vero, saremmo in presenza di una palese violazione dei diritti fondamentali di un cittadino italiano -:
se il Ministro sia al corrente di tale situazione e quali azioni abbia intrapreso o intenda intraprende per cercare di risolvere tale situazione;
se intenda attivarsi, anche sollecitando il Governo americano, al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe.
(3-01119)
Interrogazioni a risposta scritta:
D'AGRÒ. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la maggior parte delle Ambasciate italiane si sono dotate di call center per la
prenotazione delle visite dei cittadini stranieri, necessarie ai fini della presentazione dei documenti per la richiesta del visto di ingresso in Italia (per quei Paesi che ne hanno bisogno);
tali call center sono affidati a società esterne e locali che addebitano al cittadino straniero una cifra variabile, a seconda dei Paesi, dai 20 centesimi al minuto della Serbia all'1,2 euro al minuto della Moldavia;
accade spesso che gli operatori dei call center lascino in attesa il chiamante per venti-trenta minuti per poi, in più casi, invitare a richiamare;
durante il periodo estivo, quando l'afflusso delle chiamate è maggiore, può succedere che al cittadino straniero vengano addebitati dai 10 ai 30 euro prima di riuscire ad ottenere un appuntamento, magari in Paesi dove lo stipendio medio è di circa 200 euro -:
a quali società e con quali criteri siano stati affidati call center al servizio delle ambasciate italiane e con quali criteri e modalità siano state scelte;
come vengano utilizzati i soldi addebitati per le chiamate;
se non intenda intervenire per superare siffatte disfunzioni che screditano l'immagine del nostro Paese.
(4-04421)
BRIGUGLIO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo l'ultimo rapporto Unicef la condizione dei minori in Irak è drammatica;
in particolare è sceso il livello di alfabetizzazione dei bambini dei quali circa la metà non va a scuola;
un minore su tre è malnutrito e il dato riguarda in particolare bambini tra i 12 e i 23 mesi;
i due terzi della popolazione, compresi i minori, non ha accesso all'acqua potabile;
circa la metà degli oltre 4 milioni di sfollati che hanno abbandonato l'Irak per i Paesi vicini (Giordania, Siria, ecc...) sono bambini e versano in gravi condizioni umanitarie -:
quali iniziative il Governo italiano intenda assumere nelle competenti sedi internazionali e nell'ambito della missione del nostro Paese in Irak.
(4-04423)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
come noto, sabato, 14 luglio 2007 è stata siglata all'Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) l'ipotesi di accordo per il rinnovo dei contratto del comparto Ministeri relativo al quadriennio normativo 2006-2009 ed al biennio economico 2006-2007;
la piattaforma sindacale prevedeva, alla voce «rivendicazioni per il personale a contratto del Ministero degli Affari Esteri», la riformulazione della disciplina del trattamento economico in caso di malattia per equiparare la medesima alle previsioni del CCNL (contratto di comparto nazionale di lavoro) attualmente in vigore nel pubblico impiego;
attualmente il personale a contratto usufruisce per legge, in caso di malattia, di soli giorni 45 nell'arco dei tre anni. È visibile una sperequazione rispetto agli altri lavoratori destinatari dello stesso CCNL;
nonostante i sindacati presenti ai tavoli delle trattative abbiano richiesto la pari dignità di trattamento con i dipendenti del pubblico impiego (il personale di ruolo dello stesso Ministero usufruisce durante i periodi di servizio all'estero di giorni 45 annuali e, una volta tornato alla Farnesina, di giorni 180), l'amministrazione degli Esteri non si è dichiarata disponibile ad adeguare i trattamento in caso di malattia del personale a contratto a quello vigente nel pubblico impiego. L'accordo per il rinnovo dei contratto è
stato quindi firmato con il passaggio dagli attuali 45 giorni a 90 giorni ogni triennio -:
se non ritenga che la soluzione adottata non stabilisca il principio di parità di trattamento della categoria con il restante personale della Farnesina e quali misure o iniziative intenda adottare per quanto attiene al diritto di voto attivo e passivo per le rappresentanze sindacali unitarie.
(4-04424)
ZANELLA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la minaccia dei cambiamenti climatici e la grande emergenza ambientale planetaria sono ormai sotto gli occhi di tutti e rendono sempre più urgente il bisogno di attivarsi per garantire un futuro al nostro pianeta ed all'umanità intera;
dal governo ecuadoriano di Rafael Correa è stata avanzata una proposta in grado di perseguire questi obiettivi, relativamente alla zona a più alta biodiversità del pianeta: il parco dello Yasunì, riserva mondiale della biosfera che conserva un'importante porzione di foresta amazzonica e ospita gli ultimi popoli nativi americani non ancora contattati, dichiarato dall'Unesco nel 1979 Patrimonio dell'Umanità;
l'Ecuador è anche uno dei Paesi più poveri del Cono Sur e le riserve di greggio custodite sotto il suolo di Yasunì darebbero prezioso fiato all'economia del Paese, per questo i predecessori dell'attuale presidente Rafael Correa avevano intavolato trattative con compagnie petrolifere per l'estrazione del greggio in questione;
Correa si è trovato, quindi, tra due fuochi: estrarre il greggio distruggendo il parco, oppure salvaguardare il parco e rinunciare a una fonte di reddito essenziale per il Paese;
il ministro per l'energia dell'Ecuador, Alberto Acosta, ha avanzato la proposta di non sfruttare campi petroliferi presenti in aree ad alta biodiversità come il caso del parco dello Yasunì con il triplice obiettivo di: rispettare i diritti dei popoli nativi, conservare la biodiversità e controllare i cambiamenti climatici;
Correa ha pensato di risolvere il problema vendendo il greggio ancora nel sottosuolo al barile ai privati cittadini che siano interessati, purché lascino il greggio lì dove sta;
ai paesi «ricchi» spetterebbe di elargire una compensazione del 50 per cento di quello che lo stato ecuadoriano guadagnerebbe in caso di sfruttamento dei giacimenti, in vero ossequio al principio delle responsabilità «differenziate» in relazione ai cambi climatici -:
se il Governo non ritenga opportuno farsi promotore a livello internazionale e in sede Onu di una moratoria internazionale sulle estrazioni petrolifere in aree ricche di biodiversità e abitate da popolazioni native;
se, dopo le dichiarazioni di sostegno di alcuni paesi europei quali la Spagna e la Norvegia, anche il Governo italiano non voglia cogliere l'occasione per praticare concretamente una vera inversione di rotta basata sulla giustizia ecologica ed ambientale, appoggiando la moratoria proposta dal governo ecuadoriano di Correa per la tutela dei parco dello Yasunì, comprando quote di petrolio che andranno a costituire un fondo per lo sviluppo e la tutela del parco e per la produzione di energie rinnovabili, contribuendo concretamente alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, responsabili dei riscaldamento globale.
(4-04439)