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Allegato B
Seduta n. 192 del 19/7/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta orale:
LOCATELLI. - Al Ministro della salute, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
la cooperativa che gestisce il Centro Diurno Disabili di Ghisalba in convenzione con l'Asl di Bergamo ha sospeso il servizio di trasporto degli utenti;
tale grave scelta è stata motivata dal fatto che alcune famiglie da tempo contestano la modalità di compartecipazione al costo della retta, rivendicando correttamente l'applicazione della legge (decreto legislativo 130/2000) che prevede che il contributo debba essere riferito alla situazione economica del solo utente e non della famiglia, come deliberato anche da una sentenza del TAR di Catania (del.0042/07 del 6 dicembre 2006 dep. 11 gennaio 2007);
per l'effettiva attuazione delle norme sopra richiamate è necessario istituire anche a livello nazionale un apposito «Fondo per la non autosufficienza» con risorse adeguate da distribuire, tramite le regioni, ai comuni, che dovrebbero caricarsi dell'onere oggi addossato ai parenti, ma che non hanno le risorse sufficienti per farlo -:
se intendano attivarsi, per quanto di loro competenza, per aumentare in modo significativo la dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza e definire con urgenza i criteri e le modalità di distribuzione al fine di creare le condizioni per applicare il decreto legislativo n. 130 del 2000 e sgravare quindi i parenti dagli oneri rilevantissimi che oggi vengono loro ingiustamente addossati.
(3-01116)
Interrogazione a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni in Italia vi è stato un vero e proprio boom delle nascite in sala operatoria, rispetto ai parti naturali. Siamo passati, infatti, dall'11,2 per cento delle nascite nel 1980 al 35 per cento attuale, con punte del 47 per cento al sud e in alcuni istituti privati napoletani addirittura del 68 per cento;
tali cifre sono estremamente lontane rispetto a quelle riscontrate in Europa, dove troviamo l'Olanda con soli tredici cesarei su cento, la Francia con diciannove e la Germania con ventiquattro;
mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità considera fisiologico un 15-20 per cento di parti cesarei, in Italia siamo ormai al doppio;
inoltre, in Italia, anche se il 98 per cento delle donne, durante la gravidanza, si affida ad un ginecologo, in realtà solo il 21 per cento di loro partorisce in sua presenza;
altro aspetto estremamente preoccupante, è che solo il 3,7 per cento delle italiane partorisce senza dolore con l'epidurale, contro il 90 per cento delle americane, il 60 per cento delle francesi, il 70 per cento delle inglesi e il 38 per cento delle spagnole. Il maggior numero di parti spontanei senza dolore (sette su cento) avviene in Toscana, Umbria ed Emilia. La Lombardia è a quota cinque e il Piemonte a 3,8 mentre il resto delle regioni sono attorno all'1 per cento;
le regioni più «interventiste» sono Campania al 46 per cento, Puglia al 44,3 per cento e Basilicata al 41,1 per cento mentre le più «naturali» sono Calabria con 21,2 per cento di parti cesarei, Trentino con 24,7 per cento, Lombardia con 26,6 per cento, Toscana con 27,7 per cento, e il Lazio è a quota 33,5 per cento, così come risulta dai dati dell'Istituto, superiore di sanità;
un'indagine di Altroconsumo svela anche le proteste delle donne per le «troppe episiotomie» (i tagli al momento del parto), il 47 per cento dichiara, infatti, di averle subite;
troppe donne, infine, hanno rinunciato ad allattare perché al 58 per cento di loro è stato detto che non avevano latte a sufficienza, cosa che si verifica, invece, dicono gli esperti, soltanto nel 2 per cento dei casi -:
se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti;
se conosca ulteriori dati di cui voglia informare la Camera dei deputati;
se e come intenda intervenire per limitare l'aumento incontrollato dei parti cesarei nel nostro Paese;
se non sia il caso di promuovere e favorire il parto naturale indolore, attraverso specifiche campagne di informazione e di finanziamenti mirati alla diffusione della pratica dell'anestesia epidurale;
se e come intenda intervenire per sensibilizzare le donne ed i ginecologi che le assistono sull'importanza dell'allattamento naturale per i neonati.
(4-04420)