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Allegato B
Seduta n. 192 del 19/7/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
BORDO e BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 2 maggio 2007 la Camera dei deputati ha approvato la mozione 1-00154 con cui si impegnava il Governo ad approvare una serie di azioni legislative e di misure economico-finanziarie necessarie ed utili a favorire il rilancio del settore della pesca il settore della pesca «investito, ormai da anni, da un forte processo di ristrutturazione e riorganizzazione, che ne ha ridimensionato la consistenza numerica delle imprese e degli occupati» (
seduta n. 150);
la detta mozione impegnava, tra l'altro, il Governo a: prevedere misure di carattere previdenziale volte a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di navi da pesca, in considerazione dell'attività particolarmente rischiosa e faticosa, affinché possa essere individuata tra quelle attività particolarmente usuranti. Ciò perché nell'elenco delle «attività particolarmente usuranti» contenuto nel decreto ministeriale 19 maggio 1999 del Ministro del lavoro e della previdenza sociale non figura il lavoro svolto dai marittimi imbarcati a bordo di navi da pesca;
in quella stessa sede, il Governo, rappresentato nell'occasione dal Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali, onorevole Stefano Boco, affermò: «Quanto alle misure previdenziali dirette a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di unità di pesca, il Ministero delle politiche agricole e forestali, nell'ambito delle proprie competenze, considerate le particolari caratteristiche determinate dall'ambiente di lavoro, condivide (...) l'opportunità di inserire tali attività tra quelle particolarmente usuranti, ai fini dell'estensione dei benefici ai pescatori» -:
quali iniziative intenda intraprendere o abbia già assunto il Governo per dare attuazione concreta e rapida all'impegno assunto all'atto dell'approvazione della mozione 1-00154.
(5-01311)
COTA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
con la legge 24 dicembre 2003, n. 350, legge finanziaria 2004, articolo 4, comma 90, è stato consentito anche ai soggetti colpiti dalle alluvioni del novembre 1994, di definire in via automatica la propria posizione tributaria relativamente agli anni 1995, 1996 e 1997, versando il 10 per cento delle somme ancora dovute, a titolo di tributi, contributi e premi di cui ai commi 2, 3 e 7-bis dell'articolo 6 del decreto-legge n. 646 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 22 del 1995, analogamente a quanto già previsto dalle finanziarie degli anni precedenti per gli abitanti di Catania, Ragusa e Siracusa, colpiti dal sisma del 13 e 16 dicembre 1990;
tali agevolazioni tributarie, insieme al decreto ministeriale che permette la rideterminazione
dei contributi sui mutui richiesti dalle imprese alluvionate, secondo i danni effettivamente subiti, hanno dato nuove possibilità alle imprese piemontesi tuttora provate finanziariamente a causa degli alti mutui che sono state costrette a contrarre per salvare le proprie attività economiche colpite dall'alluvione straordinaria e distruttiva del 1994;
i soggetti che hanno potuto usufruire delle agevolazioni di cui all'articolo 6, commi 2, 3 e 7-bis, del citato decreto-legge n. 646, del 1994, sono coloro che hanno inoltrato apposita domanda presso gli istituti preposti, Agenzia delle entrate, I.N.P.S., I.N.A.I.L. e altri enti locali;
le interpretazioni che gli enti interessati hanno dato all'articolo 4, comma 90, della legge n. 350 del 2003, e all'espresso rinvio all'articolo 9, comma 17, della legge 283 del 2002, sono state molteplici e tutte a sfavore dei contribuenti alluvionati, mentre il parere del Garante del contribuente del Piemonte ha riconosciuto come oggetto delle agevolazioni i tributi, contributi previdenziali e premi assicurativi, come previsto dal testo di legge;
nonostante il difensore civico del Piemonte, abbia instaurato una interlocuzione con l'istituto I.N.P.S. regionale, con lo scopo di chiarire l'applicazione della norma, a distanza di più di tre anni, i contribuenti che hanno inoltrato domanda per usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 350 articolo 4, comma 90, non hanno ricevuto alcuna risposta o delucidazione e sono state poste in essere alcune procedure esecutive dall'ente delegato alla riscossione dei crediti C.A.R.AL.T. S.p.A. di Alessandria;
l'orientamento dell'I.N.P.S. è stato quello di non accogliere le domande presentate all'istituto dai contribuenti, ritenendo che la definizione automatica, prevista dalla legge 350 articolo 4, comma 90, «non può essere applicata al settore previdenziale perché la norma in esame, nel riaprire i termini di presentazione delle domande, richiama sempre disposizioni fiscali»;
con il decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, ed in particolare con l'articolo 3-quater inserito nel testo a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato dal Gruppo Parlamentare della Lega Nord Padania, è stato precisato che la proroga del termine di presentazione delle domande concessa dal medesimo comma 3-quater, fino al 31 luglio 2007, era riferito ai contributi previdenziali, premi assicurativi e tributi riguardanti le imprese, relativi all'alluvione del Piemonte del 1994;
come dichiarato anche nella sentenza n. 595 dell'8 maggio 2007 (riferita alla causa di lavoro iscritta al n. 232/2006 R.G.L.), della Corte d'Appello di Torino - sezione lavoro - «ogni dubbio circa l'applicazione delle agevolazioni anche in materia previdenziale è pertanto venuto meno»;
in tale giudizio, pertanto, è stata riconosciuta l'applicabilità delle agevolazioni previste dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350, articolo 4, comma 90, anche ai contributi previdenziali -:
quali iniziative immediate il Ministro intenda assumere, anche in vista della prossimità del termine del 31 luglio 2007, al fine di procedere all'applicazione dell'articolo 4, comma 90 della legge 350 del 2003, da parte dell'I.N.P.S, a fronte dell'inequivoco chiarimento fornito dal legislatore con l'articolo 3-quater del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17.
(5-01314)
Interrogazioni a risposta scritta:
LICANDRO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
secondo la legislazione vigente sia gli operai iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli sia coloro che hanno lavorato come operai agricoli a tempo
indeterminato per parte dell'anno, hanno diritti, all'indennità di disoccupazione erogata dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale;
nel Mezzogiorno di Italia e, in particolare della Provincia di Catania, per accedere ad agevolazioni fiscali e contributive, si è diffuso un malcostume che ha visto sorgere centinaia di imprese, le quali assumono fittiziamente operai in cambio illeciti proventi al fine di truffare lo stato erogatore dei finanziamenti e l'Inps erogatore dell'indennità;
sulla questione sono intervenuti gli inquirenti e la magistratura;
in conseguenza di queste indagini l'Inps ha bloccato la liquidazione dell'indennità nei territori di Adrano, Biancavilla e Paternò in attesa che la magistratura faccia il proprio corso;
di questa decisione hanno subito le conseguenze operai agricoli la cui assunzione non era fittizia, i quali, a causa di tale decisione, si sono visti privare dell'indennità di disoccupazione;
consta all'interrogante che, nonostante i procedimenti in corso, le ditte sotto indagine continuino a percepire i finanziamenti e i contributi statali -:
come i loro Ministeri intendano intervenire, secondo la rispettiva competenza, per assicurare che agli operai agricoli non fittiziamente assunti sia garantita la corresponsione dell'indennità di disoccupazione senza attendere la prevedibile lunghissima conclusione dei procedimenti in corso.
(4-04427)
PEDICA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il signor Vittorio Valiante, già dipendente INPS presso il Servizio patrimoniale, Rep. III, nel prendere visione delle scheda di variazione relativa alla propria posizione di lavoro, compilata dal Servizio Patrimoniale medesimo, ha constatato una variazione della propria posizione lavorativa con la quale gli viene sottratto il codice 514, attribuito in altri numerosi casi di utilizzazione del personale del tutto analoghi a quelli dell'interessato;
l'inquadramento nel suddetto codice 514, nella rilevazione delle mansioni effettivamente svolte, come risulta anche dalla comunicazione del dottor Domenico Serino sollecitata dallo stesso Valiante, avrebbe permesso l'inclusione in una qualifica diversa quando il dipendente era ancora in servizio;
il signor Valiante ha espresso riserve contro l'eliminazione del codice 514 e attraverso ripetute domande, da ultimo anche tramite gli Avvocati Paolo Ermini e Antonio De Polis di Roma ne ha chiesto il ripristino;
alle suddette richieste l'INPS non ha dato alcun riscontro -:
se il Ministro non ritenga opportuno verificare quanto sopra esposto ed intervenire presso l'INPS affinché venga corretta la decisione relativa al codice 514 ed al ripristino dello stesso per il signor Vittorio Valiante.
(4-04428)
CASSOLA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
come è noto, è stata prevista una nuova trattenuta dello 0,15 per cento sui redditi da pensione erogati dall'INPDAP in ossequio al decreto del Ministero dell'economia e delle finanze n. 45 del 7 marzo 2007;
l'INPDAP, senza fornire alcuna informazione preventiva, ha iniziato a decurtare le pensioni dello 0,15 per cento, automaticamente a tutti i pensionati;
questa decurtazione servirebbe a costituire un Fondo di gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
tuttavia, questa opera ione e avvenuta senza informare i contribuenti pensionati del fatto che l'iscrizione alla gestione credito è automatica ma che può essere rescissa entro sei mesi dal pagamento della prima mensilità di pensione, a partire
dal mese di maggio 2007 fino ad ottobre 2007 -:
se non ritenga utile promuovere una campagna informativa che sottolinei la possibilità di scelta per i pensionati, compresi quelli residenti all'estero.
(4-04438)
GALANTE e BELLILLO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
lo storico pastificio e biscottificio Buitoni di Sansepolcro nella provincia toscana di Arezzo, sta attraversando un periodo di crisi che ha sollevato in queste ultime settimane le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori che temono di perdere il proprio posto di lavoro;
il problema è relativo alla sempre più probabile cessione della fabbrica di proprietà della Nestlè ad acquirenti del settore. La vendita, che escluderebbe però la cessione del celebre marchio, che la multinazionale svizzera ha tutta l'intenzione di tenere per sé per sfruttarlo nel mercato italiano ed estero, mette a serio rischio tutto il sistema produttivo dello stabilimento;
le voci di una vendita della fabbrica, che oggi occupa circa 500 lavoratori (1/3 dei quali residenti nella provincia umbra di Perugia), 360 dei quali a tempo indeterminato ed i restanti suddivisi tra contratti di formazione e contratti a termine, si susseguono già da molto tempo e molti sono stati i nomi fatti dai mezzi di informazione di coloro i quali sarebbero interessati ad acquisire l'azienda biturgense;
è da evitare qualunque ipotesi che preveda il ritorno sulla scena di imprese già contrastate nelle precedenti vertenze non soltanto dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori della Buitoni, ma anche dalle istituzioni pubbliche, visto che mettono in forse il futuro occupazionale di tante persone e fra queste di moltissimi giovani che con enormi sacrifici hanno contribuito alla crescita dell'azienda;
la vendita dello stabilimento potrebbe avere gravi ripercussioni su tutto il territorio toscano ed umbro, tanto che anche il Consiglio provinciale di Perugia ha approvato un ordine del giorno al fine di sostenere tutte le iniziative che le istituzioni sia locali che nazionali riterranno di intraprendere per la salvaguardia del processo produttivo ed il mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento di Sansepolcro -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto su esposto;
se, secondo le sue prerogative, non ritenga necessario convocare un tavolo istituzionale alla presenza anche dei sindacati al fine di trovare una soluzione definitiva che sgombri il campo dai fondati timori sollevati sul futuro della fabbrica biturgense e sugli scenari negativi che si prefigurerebbero anche per i 500 lavoratori che rischierebbero il licenziamento.
(4-04440)
MAZZOCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che la Fondazione Enasarco avrebbe indetto una gara d'appalto per la gestione di un contact center esterno in data 22 giugno 2007;
attualmente la Fondazione avrebbe circa 17/18 dipendenti impegnati nella risposta delle telefonate dell'utenza e, stando alla relazione dell'ex commissario Pollastrini, non avrebbe elaborato un progetto di impiego del personale, né redatto un apposito mansionario con il risultato di non avere un quadro compiuto e aggiornato della situazione lavorativa dei dipendenti;
i sindacati dei dipendenti della Fondazione con un comunicato del 4 luglio 2007 avrebbero denunciato di non essere stati previamente informati del bando, così come previsto dal contratto di categoria, e di essere contrari alla decisone perché un migliore utilizzo del personale interno consentirebbe un deciso e consistente risparmio dei costi di gestione che la criticità del bilancio rende doverosa e necessaria;
la Fondazione prevedrebbe nel bando l'impegno di una cifra di circa 5 milioni e mezzo di euro, cifra che apparirebbe decisamente sproporzionata stante il fatto che indagini di mercato, condotte su realtà analoghe, individuano la forza lavoro necessaria a far fronte alle esigenze dell'utenza nell'ordine di 27/30 unità;
ne conseguirebbe che, con la semplice assunzione di 10 dipendenti, che si aggiungerebbero a quelli già adibiti a tale compito, si potrebbe dare in tempi brevi e con un risparmio superiore ai 4 milioni di euro, una soluzione adeguata ad un problema che comunque andrebbe affrontato, vista la rilevanza della spesa, solo dopo avere verificato che non siano effettivamente praticabili strade diverse -:
se i fatti corrispondono al vero, quali iniziative il Ministro interrogato, a fronte del potere di vigilanza sull'attuazione dell'accordo programmatico di gestione della Fondazione Enasarco sottoscritto dalle parti sociali presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in data 10 maggio 2007, intenda intraprendere per garantire l'annullamento della gara in oggetto e salvaguardare il principio di economicità della gestione che costituisce la base di una vera opera di risanamento di un bilancio fortemente in crisi come quello Enasarco.
(4-04444)