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Allegato B
Seduta n. 193 del 24/7/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta immediata:
SASSO, DI SALVO, SPINI, LEONI, FUMAGALLI, BANDOLI, BUFFO, ZANOTTI, NICCHI, TRUPIA, D'ANTONA, SCOTTO, AURISICCHIO, ATTILI, BARATELLA, GRILLINI, LOMAGLIO, MADERLONI, PETTINARI e ROTONDO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
è in corso, sulla base di quanto stabilito dalla legge finanziaria per il 2007, la realizzazione del piano di assunzione di 150.000 docenti precari e di 30.000 ata;
entro la fine del mese saranno nominati i primi 50.000 docenti e 10.000 ata;
dal mese di settembre 2007 risultano aver lasciato il servizio per anzianità o per altri motivi oltre 50.000 insegnanti, 20.000 in più di quanto la legge finanziaria per il 2007 aveva previsto;
conseguentemente, aumentano i margini di copertura finanziaria per garantire ulteriori nomine in ruolo;
si tratta della più estesa stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori precari mai attuata nel nostro Paese, di ben 180.000 in un triennio -:
se sulla base di queste maggiori disponibilità finanziarie, che probabilmente si ripeteranno anche per il prossimo anno scolastico, non sia possibile anticipare i tempi di conclusione del piano triennale per l'immissione in ruolo, prevedendo per il prossimo anno 80.000 nomine per il personale docente e 20.000 per il personale ata.
(3-01123)
Interrogazioni a risposta scritta:
LICANDRO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
ai sensi del decreto ministeriale n. 85/2005 e delle ulteriori norme e direttive al medesimo collegate, l'Università degli Studi «G. D'Annunzio» - Scuola di Specializzazione all'Insegnamento Secondario «Raffaele La Porta» - in data 9 gennaio 2007 pubblicava l'avviso di iscrizione ai corsi speciali per il conseguimento dell'abilitazione o idoneità all'insegnamento, riservati al personale che abbia prestato 360 giorni di servizio. In seguito a tale pubblicazione, numerose persone, in possesso dei requisiti tutti di legge, inoltravano regolare domanda di iscrizione al corso relativo alle varie classi di abilitazione;
al capo 9 del suddetto avviso di iscrizione era espressamente stabilito che
«le Sedi SSIS di Chieti, L'Aquila e Teramo avrebbero svolto le rispettive attività didattiche»;
in data 9 febbraio 2007 la medesima Università degli Studi «G. D'Annunzio» - Scuola di Specializzazione all'Insegnamento Secondario - emanava altro avviso con cui si comunicava che, per esigenze logistico-organizzative, tutti i corsi Abilitanti Speciali decreto ministeriale 85/05, si sarebbero svolti presso la sede SSIS de L'Aquila con grande disagio da parte di chi, abitando nella costa abruzzese, si era iscritto presso la sede di Chieti;
ad oggi non è stato ancora reso noto quali siano state le ragioni logistico-organizzative che hanno dato luogo al suddetto cambiamento di sede;
tra gli interessanti al corso ve ne sono molti che non hanno la possibilità di frequentare presso la sede SSIS de L'Aquila, data l'eccessiva distanza dal luogo residenza e la conseguente inaspettata crescita delle spese necessarie per la frequenza dei corsi;
nonostante le varie mobilitazioni di protesta, che hanno avuto eco anche nella stampa locale, l'Università di Chieti si rifiutava di avviare i corsi presso la propria sede così come non esperiva alcun tentativo perché i corsi fossero tenuti per via telematica;
gli esclusi de facto non hanno avuto la possibilità di iscriversi ad altre sedi più vicine, dacché i termini presso di queste erano ormai scaduti -:
quali misure i ministri interrogati intendano assumere, secondo la propria competenza, per venire incontro alle esigenze di questi corsisti.
(4-04468)
LICANDRO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 7, comma 2, lettera h) del decreto legislativo 297/94 attribuisce al Collegio dei Docenti la competenza ad eleggere i collaboratori del Dirigente Scolastico;
tali collaboratori sono figure diverse rispetto ai due docenti di cui può avvalersi il Dirigente Scolastico nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative, così come stabilito dall'articolo 31 del Contratto collettivo nazionale di lavoro del 2003;
il Ministero da lei presieduto, con circolare n. 205/2000, ha ribadito, riferendosi al decreto legislativo 29/92 e alla delega di specifici compiti ad alcuni docenti, che «tale competenza va correttamente intesa ed esercitata anche nel rispetto delle attribuzioni degli organismi collegiali [...] e nel rispetto delle competenze del Collegio dei Docenti»;
una nota ministeriale del 20 giugno 2002 (Prot. n. 368) indirizzata agli Uffici regionali e contenente indicazioni per l'apertura dell'anno scolastico 2002-2003 invitava i Dirigenti Scolastici ad effettuare i Collegi dei Docenti ai fini della designazione del docente vicario;
in molte scuole italiane secondarie di secondo grado, tuttavia, i dirigenti scolastici nominano autonomamente i collaboratori esautorando il Collegio dei docenti di tale funzione -:
come intenda intervenire presso gli organi competenti perché sia ristabilita una prassi rispettosa delle disposizioni ministeriali ricordate in premessa nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, garantendo che i collaboratori del Dirigente Scolastico siano eletti dal Collegio dei Docenti.
(4-04474)
ZANELLA. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'associazione GILDA degli insegnanti corre il rischio di scomparire se
passa la nuova proposta ARAN (a quanto risulta all'interrogante di matrice CGIL) con la quale vengono cambiate retroattivamente le regole della rappresentanza sindacale;
in Italia la legge, stabiliti i criteri generali, ha affidato alla contrattazione tra ARAN e sindacati di stabilire le regole della rappresentatività, cioè il diritto a determinate prerogative: contrattare, fruire di distacchi e permessi poter tenere assemblee sui luoghi di lavoro e queste regole sono state definite con un contratto quadro nel 1998;
la rappresentatività viene attribuita a chi supera la soglia del 5 per cento facendo la media tra numero degli iscritti e risultati alle elezioni RSU, queste le regole del gioco;
la GILDA degli insegnanti guida da un ventennio una federazione di più organizzazioni che si chiama GILDA-UNAMS, che ha sempre abbondantemente superato i requisiti della rappresentatività;
a dicembre si è votato per le RSU, la GILDA si è presentata come «Federazione GILDA-UNAMS» ed ha aumentato i propri consensi, mentre c'è stata una pesante sconfitta della CGIL;
dopo 8 mesi l'ARAN non ha ancora ufficializzato i risultati, adducendo come scusa che qualche scuola (5/6 su 10.750) non ha trasmesso i dati, così continua ad utilizzare i dati delle elezioni 2003;
non basta: con un accordo tra CGIL, CISL, UIL ed ARAN il tavolo delle regole verrà rovesciato a favore della costituzione di un monopolio sindacale con un contratto che le modifica anche retroattivamente, in cui si dice che se le iscrizioni non sono tutte intestate direttamente alla sigla sindacale che ha concorso alle RSU non valgono più nulla;
in questo modo gli iscritti della Federazione GILDA-UNAMS passano da 47.000 a zero, la GILDA ed i suoi alleati perdono la rappresentatività e gli altri beneficiano delle «spoglie», cioè distacchi e permessi che prima spettavano alla Gilda, e si compie il miracolo: chi ha perso le elezioni aumenta lo stesso il proprio esercito di burocrati sindacali -:
se il Governo sia al corrente di quanto esposto in premessa;
se il Governo non ritenga opportuno intervenire nei modi che ritenga più opportuni affinché ai 47.000 iscritti alla GILDA degli insegnanti, associazione che da anni difende la professionalità degli insegnanti e la centralità della scuola nella società italiana, non sia sottratto il diritto alla rappresentatività.
(4-04481)