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Allegato B
Seduta n. 193 del 24/7/2007
SALUTE
Interrogazione a risposta orale:
PEDRIZZI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da alcuni decenni negli Stati Uniti e, ormai, anche in Europa è prassi diffusa controllare i bambini all'interno delle scuole attraverso valutazioni psichiche e psichiatriche, al fine di individuare precocemente l'esistenza di eventuali sindromi e patologie;
la sindrome più comunemente rilevata nelle scuole è quella definita «disturbo da deficit di attenzione o ipertattività», la cui sigla internazionale è ADHD;
il Ritalin (metilfenidato) è lo psicofarmaco anfetaminico maggiormente utilizzato per «curare» questa «malattia», agendo sul sistema nervoso con un effetto calmante sulla sfera emotiva e comportamentale di quei bambini dichiarati, spesso superficialmente, affetti dal citato «disturbo da deficit di attenzione o ipertattività»;
dal punto di vista della sua classificazione tossicologica il metilfenidato (principio attivo del Ritalin) è una droga, ed in Italia era inserito, fino a poco fa, nella tabella I degli stupefacenti insieme alla cocaina, alle anfetamine, agli oppiacei, ai barbiturici, all'LSD, ed ora è stato declassato nella tabella IV degli stupefacenti, per permetterne la somministrazione ai fanciulli;
autorevoli ricerche hanno evidenziato come i bambini veramente iperattivi (disturbo che non comporta nessun tipo di deficit cognitivo) possono superare tale disturbo mediante psicoterapie ed interventi pedagogici mirati, senza l'uso di alcun farmaco, tanto meno del Ritalin che servirebbe soltanto a nascondere i sintomi senza intervenire a fondo sul problema;
in Italia, secondo le statistiche, la somministrazione di psicofarmaci e antidepressivi ai bambini è aumentata in soli 5 anni del 280 per cento (un dato che dovrebbe configurare un vero e proprio allarme sociale) e 30.000 sono i bambini italiani in terapia con 500.000 nel 1995 a circa 2,5 milioni e mezzo nel 2002 di prescrizioni di antipsicotici a soggetti in età compresa tra i 2 e i 18;
in alcuni Paesi, come il Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone recentemente è stato proibito somministrare a minori di anni 18 il metilfenidato (principio attivo del Ritalin) insieme a tutti gli psicofarmaci -:
se il ministro interrogato intenda effettuare approfondimenti e accertamenti sulle modalità e le dimensioni dell'effettivo utilizzo degli psicofarmaci e, in particolare, del metilfenidato per sedare comportamenti «eccessivi» dei minori;
se non ritenga necessario intervenire in tempi brevi al fine di sospendere la commercializzazione del metilfenidato, in linea con quanto già previsto in altri Paesi.
(3-01120)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
PORETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
come denunciato dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) in Germania il produttore di cibi per l'infanzia Hipp ha ritirato dal mercato il latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell'enterobatterio sakazakii. Il provvedimento riguarda le confezioni contrassegnate da JSL MTX e data di scadenza 12 dicembre 2007, come pure JHK MTD, con scadenza 11 gennaio 2008;
a metà dello scorso giugno Bebivita e Milupa avevano ritirato del latte in polvere per lattanti per lo stesso motivo;
la Hipp ha precisato che il germe comune sakazakii può diventare pericoloso solo se lasciato a temperatura ambiente per varie ore poiché avrebbe così la possibilità di riprodursi;
l'Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (BfR) precisa che l'enterobatterio
sakazakii se assunto in una concentrazione significativa può provocare una malattia infettiva seria;
secondo l'Aduc la nota esplicativa dell'Hipp appare del tutto insensata poiché difficilmente il latte viene conservato a basse temperature. Alla luce anche della precisazione del BfR, l'Aduc ha ritenuto opportuno inviare una nota al Ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in relazione alle notizie giunte dalla Germania -:
se il Ministro della salute sia a conoscenza di questa allerta verificatasi in Germania e quali provvedimenti ritenga prendere per evitare che i citati prodotti, in cui l'enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, arrivino nel mercato italiano;
se non si ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare che i citati prodotti, in cui l'enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, siano già presenti nel nostro mercato e, nel caso venga accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato.
(5-01317)
STAGNO D'ALCONTRES. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la circolazione sul mercato italiano di prodotti provenienti da paesi extracomunitari risultati a marchio contraffatto e contenenti sostanze improprie e nocive per la salute, da ultimo si richiama il sequestro effettuato dai Carabinieri del NAS in ben 27 province di 20.000 confezioni di un noto dentifricio, che tanto allarme e preoccupazione ha fatto nascere tra i cittadini, impone un'attenta riflessione sulla concreta possibilità che tale attività illecita possa proliferare nel nostro Paese;
simile situazione appare vieppiù preoccupante laddove tali fenomeni di contraffazione possano in qualche modo realizzarsi nell'ambito della commercializzazione di farmaci, risultando ovvio l'innalzamento di pericolosità a danno della salute dei cittadini che un tale illecito procurerebbe in questo settore;
in tal senso, a livello di prevenzione non sembra sufficiente l'ordinaria attività di ispezione posta in essere dal ministero della salute, richiedendo una più capillare azione di tutela sul territorio con la realizzazione di specifici ed adeguati controlli; certamente, ulteriori timori derivano dal processo di liberalizzazione che nel settore della vendita dei farmaci il Governo ha avviato, consentendo il passaggio dei farmaci di automedicazione-OTC e senza obbligo di prescrizione-SOP dalle farmacie alla grande distribuzione organizzata e favorendo di recente alla Camera dei Deputati l'approvazione del cosiddetto provvedimento «Bersani-ter» con cui si intende liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, che risultano la quasi totalità dei medicinali;
lo stesso ministro della salute ha reso nota la propria contrarietà a tale ultima ipotesi che se realizzata metterà in crisi il sistema di garanzia e l'attività di farmacovigilanza da sempre assicurato dalle farmacie pubbliche e private operanti nel nostro Paese, consentendo il dilagare dei punti vendita, che di fatto si sottraggono ai rigidi controlli delle Aziende Sanitarie Locali, dei NAS e degli altri organi di controllo e favorendo l'annidarsi di attività illecite a danno della salute della popolazione;
si rileva, infatti, che se la concorrenza tende a diventare l'unico parametro di riferimento nella vendita dei farmaci, tale situazione potrà indurre, nella ricerca dell'abbassamento dei prezzi, a fenomeni di truffa, contraffazione ed alterazione, mentre il proliferare dei punti vendita, data l'estrema facilità di apertura degli stessi, renderà di fatto non facilmente identificabili i responsabili -:
se il Governo non intenda avviare una riflessione e revisione delle recenti proposte di liberalizzazione del mercato dei medicinali, tenuto conto che fine
ultimo del farmaco è la salute del malato e non l'arricchimento ed il malaffare.
(5-01323)