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Allegato B
Seduta n. 193 del 24/7/2007
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RAPPORTI CON IL PARLAMENTO E RIFORME ISTITUZIONALI
Interrogazioni a risposta immediata:
SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, MOTTA, DELBONO, BELLANOVA, CODURELLI, CORDONI, D'AMBROSIO, FARINONE, CINZIA MARIA FONTANA, LARATTA, LENZI, MERLONI, MIGLIOLI, SCHIRRU e VIOLA. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
con la firma dell'accordo del 20 luglio 2007 sul sistema previdenziale, sono state gettate le basi per la revisione della rozza iniquità prodotta dal cosiddetto «scalone» della riforma Maroni, garantendo la sostenibilità finanziaria nel medio-lungo periodo;
uno dei punti qualificanti dell'accordo riguarda le misure volte a migliorare e consolidare il trattamento previdenziale dei giovani lavoratori, in particolare di coloro che hanno o avranno per
corsi lavorativi caratterizzati da discontinuità e partecipazione a diversi fondi pensionistici;
già due importanti misure, quali la totalizzazione dei contributi e l'agevolazione per il riscatto del periodo di laurea - fondamentali novità rispetto alla sostanziale inerzia del precedente Governo -, sono contenute nel decreto-legge n. 81 del 2007, misure che, qualora il decreto-legge fosse convertito in legge, necessiterebbero di un'urgente emanazione dei relativi provvedimenti attuativi;
anche l'importante obiettivo di garantire - attraverso una costante azione di monitoraggio e conseguente revisione dei coefficienti, così come previsto dall'articolo 1, comma 6, della legge n. 335 del 1995 - la «tutela delle pensioni più basse» e «meccanismi di solidarietà e di garanzia» (che potrebbero portare indicativamente il tasso di sostituzione al netto della fiscalità ad un livello non inferiore al 60 per cento) rappresenta un risultato strategico ed il concreto conseguimento del fine del cosiddetto «patto generazionale», da troppi usato solo strumentalmente per dividere i lavoratori;
il superamento delle forme più precarizzanti del mercato del lavoro, insieme alla lotta al lavoro nero e al sommerso, avviata già con il decreto-legge n. 223 del 2006 e la legge finanziaria per il 2007, così come la creazione di un moderno sistema di ammortizzatori sociali che tenga conto delle trasformazioni intervenute nell'organizzazione del sistema produttivo e che sia finalizzato ad un reale reinserimento nel mondo del lavoro e l'innalzamento del tasso di occupazione, rappresentano i veri e indispensabili presupposti per assicurare anche ai giovani lavoratori un futuro previdenziale dignitoso e stabile;
in tal senso sembra muoversi il protocollo per «l'equità e la crescita sostenibile» predisposto in questi giorni dal Governo -:
quali siano i tempi e gli strumenti secondo i quali il Governo intende dare corso a tale strategia di ammodernamento, di equità e riequilibrio del mercato del lavoro e del sistema previdenziale, nell'interesse degli attuali e dei futuri lavoratori.
(3-01132)
OLIVA, LO MONTE, NERI, RAO e REINA. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
l'ultimo rapporto Istat ha segnalato alcuni indici di estrema gravità relativamente, tra l'altro, al mercato del lavoro, alla dispersione scolastica, all'emigrazione e alla povertà;
oltre ai dati dell'Istituto nazionale di statistica, preoccupano le considerazioni della Banca d'Italia sull'indebitamento delle famiglie, quelle del Cnel sul mercato del lavoro e, più in generale, i dati dello Svimez sull'economia;
con riferimento al Mezzogiorno i dati sopra segnalati assumono toni drammatici, specialmente per ciò che attiene ai redditi delle famiglie e alla povertà;
in particolare, nel rapporto Istat, relativo al 2006, si dice che «una situazione di particolare svantaggio si riscontra nelle regioni meridionali anche per quanto riguarda la possibilità di fare un pasto adeguato almeno tre volte a settimana» e che «il 5 per cento degli individui non può permettersi un'alimentazione adeguata»;
del cinque per cento di individui di cui sopra e, più in generale, del quindici per cento di famiglie povere in Italia fanno parte, oltre i pensionati e i lavoratori precari, anche i disoccupati, che spesso sono costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro -:
quali misure il Governo abbia intenzione di assumere con il disegno di legge finanziaria per il 2008 in favore dei tanti giovani disoccupati meridionali, costretti ad emigrare nel resto d'Italia e all'estero.
(3-01133)