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Allegato B
Seduta n. 193 del 24/7/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
XI Commissione:
COMPAGNON e MEREU. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il comma 469 dell'articolo 1 della Legge Finanziaria 2007 attribuisce al Ministero la potestà per procedere al riordino dei Comitati INPS per via regolamentare, al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle Amministrazioni pubbliche, nonché di incrementarne l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi;
il termine per esercitare tale potestà è scaduto il 30 giugno scorso -:
quali siano i motivi che hanno determinato tale ritardo e se non ritenga di procedere immediatamente al riordino dei Comitati INPS così come previsto dalla citata normativa.
(5-01326)
ROSSI GASPARRINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
quando il Parlamento ha dato l'avvio anche in Italia alla costituzione dei fondi pensione complementari, ha voluto che la gestione delle risorse economiche dei fondi si ispirasse alle regole «del buon padre di famiglia»;
il compito di controllo, vigilanza e accompagnamento dei fondi è stato affidato a COVIP - Commissione di vigilanza sui fondi pensione;
si raccolgono da più parti alcune perplessità e sottolineature circa la sempre più complessa articolazione di circolari emanate da COVIP che stanno appesantendo la gestione dei fondi stessi -:
se non reputi opportuno rafforzare controllo e vigilanza sui profili sostanziali della gestione dei fondi, dando meno rilievo all'aspetto dei vincoli di natura burocratica, anche tenendo conto della diversa complessità dei fondi stessi, soprattutto in un periodo storico in cui la
semplificazione degli atti sta diventando cultura politica, anche in funzione di un contenimento delle spese degli Enti.
(5-01327)
LO PRESTI e BONO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il Collegio dei Revisori della Cassa di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commercialisti nel corso di una recente verifica di rito, avrebbe rilevato un grave ammanco di cassa;
il Collegio dei revisori avrebbe correttamente segnalato il fatto alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica, ciascuno per quanto di propria competenza;
in particolare, l'ammanco, valutato nell'ordine di svariati milioni di euro, sarebbe collegato ad una non meglio precisata operazione immobiliare, avviata e non conclusa dal Consiglio d'Amministrazione dell'Ente Previdenziale -:
ove le notizie sopra riportate fossero confermate, quali iniziative intenda assumere con la massima urgenza per tutelare gli iscritti alla Cassa e la fede pubblica, individuare i responsabili della gravissima illegalità e ricondurre a correttezza la gestione della Cassa di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commercialisti.
(5-01328)
BODEGA, ALLASIA e FAVA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
gli agenti di commercio e i rappresentanti hanno lanciato un grido di allarme contro il rischio di trasferimento del «loro» Fondo pensionistico integrativo nel calderone dell'Inps;
le prime avvisaglie risalgono all'ottobre scorso, allorquando il Ministro del Lavoro Damiano ha deciso il commissariamento dell'Enasarco, la fondazione che gestisce il Fondo, dopo il coinvolgimento nello scandalo Billè. Quando l'ex presidente di Confcommercio finì agli arresti nell'ambito di un'inchiesta riguardante la compravendita di un immobile di proprietà dell'immobiliarista Stefano Ricucci - si ricorda - la Procura di Roma si insospettì anche per la gara con cui lo stesso Ricucci voleva aggiudicarsi la gestione dell'ingente patrimonio immobiliare dell'Enasarco e così, ritenendo che tale operazione celasse una tangente di 50 milioni di euro, scattarono gli arresti con l'accusa di corruzione anche per il presidente dell'Enasarco, Donato Porreca. Da qui, dunque, la decisione di commissariare la Fondazione, anche se, a detta dell'ex vicepresidente dell'Enasarco, Agostino Petriello, non era necessario, in quanto «(...) non c'era alcun pericolo (...) per assegnare la gestione del patrimonio immobiliare era necessario indire una nuova gara (...)», giacché nel frattempo il consiglio di amministrazione dell'Ente era stato rinnovato ed il nuovo CdA aveva bloccato la gara finita nel mirino degli inquirenti;
la gestione dell'Enasarco, diversamente da quella di altri enti previdenziali, è in attivo: il bilancio del 2005 ha chiuso con un avanzo di 14 milioni di euro e quello del 2006 di 30. Il patrimonio immobiliare e mobiliare è stimato in circa 5 milioni di euro, che garantisce il pagamento delle pensioni per un periodo ben superiore ai 15 anni previsti dalla legge. I conti della Fondazione sono stati, peraltro, verificati dalla Corte dei Conti e non è stata riscontrata alcuna irregolarità, come ha ammesso lo stesso Commissario straordinario, Giovanni Pollastrini, nell'audizione in Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale lo scorso 29 novembre 2006;
la gestione attiva lascia dunque presupporre agli operatori del settore che dietro il commissariamento ci siano ben altri disegni, ovvero riscrivere lo Statuto della Fondazione per sottrarre il controllo agli aderenti della Fnarc, il sindacato degli agenti e rappresentanti di commercio, ed aprire la strada alla Triplice, in particolare
alla Cgil, pronta ad occupare più di un posto nel CdA, il tutto in attesa della fusione con l'Inps -:
quali siano le reali motivazioni che hanno indotto il Ministro interrogato alla decisione di commissariare l'Enasarco e quanto riscontro trovino nella realtà le preoccupazioni della base associativa.
(5-01329)
ROCCHI, ZIPPONI, CANNAVÒ e FRANCO RUSSO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
si verificano spesso episodi di passaggi tra le liste, presentatesi alle elezioni delle RSU, di eletti/e con le conseguenti alterazioni delle rappresentanze espresse dal voto dei lavoratori, e di revoca del ruolo e delle prerogative delle RSU da parte delle Direzioni aziendali;
recentemente un episodio simile si è verificato alla FIAT di Torino Mirafrori a danno dei lavoratori - Vincenzo Caliendo e Simone Logreco - eletti nelle RSU nel luglio 2006;
è esigenza indilazionabile varare una regolamentazione legislativa delle procedure di elezione delle RSU e di garanzia della democrazia sindacale che ponga al centro la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori -:
se e come il Governo intende attivarsi per giungere a una legge sulla rappresentanza.
(5-01330)
BALDELLI e FABBRI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. -Per sapere - premesso che:
secondo l'articolo 1 del decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374: «1. Sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee.
2. Le attività particolarmente usuranti di cui al comma 1 sono individuate nella tabella A allegata al presente decreto che può essere modificata, sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale»;
le attività particolarmente usuranti individuate nella citata tabella A allegata al decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374 sono:
il lavoro notturno continuativo;
i lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati;
i lavori in galleria, cava o miniera;
i lavori espletati direttamente dal lavoratore in spazi ristretti: all'interno di condotti, di cunicoli di servizio, di pozzi, di fognature, di serbatoi, di caldaie;
i lavori in altezza: su scale aeree, con funi a tecchia o parete, su ponti a sbalzo, su ponti a castello installati su natanti, su ponti mobili a sospensione. A questi lavori sono assimilati quelli svolti dal gruista, dall'addetto alla costruzione di camini e dal copriletto;
i lavori in cassoni ad aria compressa;
i lavori svolti dai palombari;
i lavori in celle frigorifere o all'interno di ambienti con temperatura uguale o inferiore a 5 gradi centigradi;
i lavori ad alte temperature: addetti ai forni e fonditori nell'industria metallurgica e soffiatori nella lavorazione del vetro cavo;
gli autisti di mezzi rotabili di superficie;
i marittimi imbarcati a bordo;
il personale addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione, chirurgia d'urgenza;
i trattoristi;
gli addetti alle serre e fungaie;
i lavori di asportazione dell'amianto da impianti industriali, da carrozze ferroviarie e da edifici industriali e civili;
considerando i risultati cui era pervenuta la commissione tecnico-scientifica, istituita con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, in data 8 aprile 1998, ed il parere espresso in merito a determinate mansioni in ragione delle caratteristiche di maggiore gravità dell'usura che esse presentano anche sotto il profilo dell'incidenza della stessa sulle aspettative di vita, dell'esposizione al rischio professionale di particolare intensità, delle peculiari caratteristiche dei rispettivi ambiti di attività con riferimento particolare alle componenti socio-economiche che le connotano, il 19 maggio 1999, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, della sanità e per la funzione pubblica, dispose con decreto, all'articolo 1, comma 1, che:
«Ai fini dell'individuazione delle mansioni particolarmente usuranti e della determinazione delle aliquote contributive da definire secondo criteri attuariali riferiti all'anticipo dell'età pensionabile, finalizzate alla copertura dei conseguenti oneri, da porre a totale carico delle categorie interessate, le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale individuano, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374, come sostituito dall'articolo 1, comma 34, della legge 8 agosto 1995, n. 335, dette mansioni e determinano tali aliquote contributive secondo i seguenti criteri:
l'attesa di vita al compimento dell'età pensionabile;
la prevalenza della mansione usurante:
la mancanza di possibilità di prevenzione;
la compatibilità fisicopsichica in funzione dell'età;
l'elevata frequenza degli infortuni, con particolare riferimento alle fasce di età superiori ai cinquanta anni;
l'età media della pensione di invalidità;
il profilo ergonomico;
l'esposizione ad agenti chimici, fisici, biologici, individuati secondo la normativa di prevenzione vigente.»;
l'articolo 2, comma 1, del citato decreto ministeriale 19 maggio 1999 recante «Criteri di individuazione delle mansioni usuranti» recita: «Nell'ambito delle attività particolarmente usuranti individuate nella tabella A, allegata al decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374, sono considerate mansioni particolarmente usuranti, in ragione delle caratteristiche di maggiore gravità dell'usura che esse presentano anche sotto il profilo dell'incidenza della stessa sulle aspettative di vita, dell'esposizione al rischio professionale di particolare intensità, delle peculiari caratteristiche dei rispettivi ambiti di attività con riferimento particolare alle componenti socioeconomiche che le connotano, le seguenti, svolte nei vari settori di attività economica:
"lavori in galleria, cava o miniera": mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
"lavori nelle cave" mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
"lavori nelle gallerie" mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
"lavori in cassoni ad aria compressa";
"lavori svolti dai palombari";
"lavori ad alte temperature": mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
"lavorazione del vetro cavo": mansioni dei soffiatori nell'industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
"lavori espletati in spazi ristretti", con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all'interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
"lavori di asportazione dell'amianto" mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità»;
i benefici pensionistici previsti dall'ordinamento, per chi svolge queste particolari attività, hanno la ratio di bilanciare la loro minore aspettativa di vita rispetto a tutti gli altri lavoratori;
nel dibattito in corso sull'aumento dell'età pensionabile, previsto dalla cosiddetta riforma Maroni, è emersa la volontà di parte della maggioranza parlamentare di centrosinistra, e di alcuni ministri, di voler aggiungere altre tipologie di lavoro a quelle già previste dall'Ordinamento;
una modifica della lista dei lavori usuranti che preveda l'ingresso indiscriminato di altre tipologie di lavoro, rischia di protrarre all'infinito il dibattito sull'argomento e di creare delle ingiuste discriminazioni e sacche di privilegio all'interno del mondo del lavoro -:
se il Governo, nel dibattito in corso in materia di pensioni ha intenzione di aggiungere altre tipologie di lavoro nella lista di quelli che l'ordinamento qualifica come usuranti e secondo quali criteri intenda farlo.
(5-01331)
Interrogazione a risposta in Commissione:
ATTILI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
per i lavoratori che hanno svolto la loro attività anche all'estero in un Paese della Comunità europea o convenzionato la normativa vigente prevede che la domanda di pensione venga presentata dal lavoratore presso l'istituzione competente del Paese di residenza, per l'Italia l'Inps, che deve esclusivamente inoltrare la domanda all'ente pensionistico del Paese interessato;
risulta all'interrogante che la trasmissione delle domande da parte dell'Inps avviene dopo un periodo minimo di un anno: un periodo lunghissimo per il quale non viene fornita nessuna giustificazione;
l'Inps riesce, in Italia, a erogare una pensione diretta per la quale svolge l'istruttoria, in tre-quattro mesi;
risulta perciò incomprensibile che la semplice trasmissione di documentazione abbisogni di tempi quattro o cinque volte superiori;
questa situazione crea un danno ai lavoratori e un danno all'erario in quanto le somme che devono essere versate allo Stato italiano vengono accreditate con grande ritardo -:
cosa il Ministro intende fare affinché l'Inps rapidamente riduca i tempi di trasmissione delle domande di pensione agli Stati in convenzione internazionale CEE e extra CEE.
(5-01320)
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa si apprende la notizia che il 28 giugno è stata avviata la procedura di messa in mobilità per circa
30 lavoratori della RPX di Cassinone di Seriate, a causa di una imminente chiusura del presidio produttivo stesso;
l'azienda opera a Seriate del 1968, ed è uno dei principali produttori di sacchi in polietilene per l'immondizia;
inizialmente si era ventilata l'ipotesi di una chiusura addirittura il 15 luglio 2007 che poi è fortunatamente slittata; la proprietà giustifica la cessazione dell'attività produttiva a causa della concorrenza polacca, che ha costi inferiori di un terzo rispetto ai propri;
l'azienda, fino ad ora, non aveva mai dato avvisaglie di questa crisi, infatti aveva proseguito la sua attività con mezzi propri, cosa che sembra non più essere possibile;
per una risoluzione urgente della situazione si è attivato immediatamente il Sindaco di Seriate, Silvana Santisi Saita, che ha subito incontrato la proprietà al fine di arrivare ad un accordo per mantenere aperto il presidio di Seriate o se ciò non fosse possibile, in alternativa, a provvedere all'erogazione ad ogni dipendente di una somma adeguata, tale da rispettare la dignità di ognuno e l'impegno congiunto nella ricerca di posti di lavoro in zona per tutti i dipendenti;
lo stesso sindaco ribadisce la sua piena collaborazione in coordinamento con tutti i Sindaci dei comuni della zona, che hanno a loro volta garantito la loro collaborazione;
si ricorda inoltre che l'amministrazione, comunale di Seriate ha sempre operato per agevolare l'attività imprenditoriale della società in questione, e quindi tutelare i posti di lavoro. Infatti alla RPX industriale è stato concesso, nei mesi scorsi, l'edificazione di una superficie lorda di pavimento, aggiuntiva rispetto all'esistente, di circa 3.300 mq, per non danneggiare l'azienda con la preclusione al suo sviluppo -:
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi urgenti i Ministri intendano assumere per tutelare i posti di lavoro messi a rischio dalla chiusura del sito produttivo di Seriate;
se non si ravvisi la necessità di favorire un incontro tra il Ministero, la proprietà, gli enti locali interessati e i rappresentanti dei lavoratori al fine di affrontare la questione sopra esposta, ricercando ogni utile soluzione per la tutela dei lavoratori;
se non ritengano di dover intervenire urgentemente al fine di tutelare i livelli occupazionali e le aziende italiane che, a causa del fenomeno della concorrenza di aziende straniere, a basso costo di manodopera, si vedono costrette a chiudere le loro attività.
(4-04453)
MAZZOCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il regolamento di previdenza della Fondazione Enasarco prevedrebbe che la pensione degli agenti e rappresentanti di commercio possa essere erogata solo a chi abbia maturato vent'anni di contribuzione e compiuto 65 anni di età, se uomo e 60, se donna;
risulterebbe che siano numerosi gli agenti di commercio iscritti alla Fondazione che, avendo intrapreso in ritardo l'attività o per altri motivi, non riescano a maturare i 20 anni di anzianità contributiva;
l'articolo 36 del vigente regolamento Enasarco stabilirebbe in tal caso la possibilità di trasferire il 30 per cento dei contributi versati esclusivamente nel caso di mutamento di attività e di trasferimento a favore di altro fondo di previdenza integrativa obbligatoria;
in Italia, detti fondi di previdenza integrativa obbligatoria non risulterebbero esistere stante il fatto che sussiste solo la previdenza Enasarco che rappresenta una previdenza atipica giacché è l'unica previdenza obbligatoria integrativa di quella erogata dall'Inps;
almeno 100.000 risulterebbero, stando alla relazione dell'ex commissario Pollastrini, gli iscritti all'Enasarco con più di cinque anni di anzianità contributiva che, non riuscendo a completare i 20 anni di anzianità, verrebbero privati di qualsiasi prestazione in relazione ai contributi accantonati -:
se i fatti corrispondano al vero, in primo luogo quali iniziative il ministro interrogato intenda adottare affinché gli iscritti all'Enasarco non vengano espropriati dei soldi regolarmente versati; in secondo luogo, se non ritenga opportuno che siano totalizzati e cumulati nell'Inps i versamenti effettuati all'Enasarco per coloro che non raggiungano i requisiti necessari all'erogazione della pensione; da ultimo, in alternativa, se non ritenga necessario prevedere la possibilità di trasferire i contributi in fondi di previdenza complementare o introdurre la corresponsione di una rendita da parte della stessa Fondazione in favore di coloro che abbiano maturato almeno 5 anni di contributi.
(4-04461)
ACERBO e BURGIO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da oltre 20 anni i medici fiscali che lavorano nelle ASL e quelli dell'INPS hanno due rapporti di lavoro differenti, addirittura quasi opposti, in quanto i primi sono garantiti da Accordi Collettivi Nazionali, con le tutele previdenziali e sociali e con rapporto a tempo indeterminato;
il rapporto di lavoro con l'INPS è invece disciplinato da Decreti Ministeriali, pertanto i medici risultano liberi professionisti con incarichi a funzione, senza tutele sociali, per una durata determinata e con un reddito elastico;
dall'anno 1986 sino ad oggi, sono stati introdotti tre Decreti Ministeriali: il Decreto Ministeriale del 15 luglio 1986 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio 1986, che accenna all'istituzione di liste speciali per i medici di controllo; il Decreto Ministeriale del 18 aprile 1996, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29 aprile 1996, che parla della riorganizzazione delle liste ed infine il Decreto Ministeriale del 12 ottobre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 261 dell'8 novembre 2000, che addirittura descrive vari alleggerimenti ad incompatibilità contrattuali e tratta di revisione dei compensi;
il Decreto Ministeriale del 1996 fissò una serie di incompatibilità tali che l'osservanza di queste obbligazioni ha comportato l'impossibilità ai medici INPS di svolgere altre attività o di continuare gli studi al fine di conseguire una specializzazione;
inoltre il medico che svolge il proprio lavoro presso l'INPS non ha la possibilità di un impegno nella libera professione; di contro il medico è retribuito a «prestazione» e ha l'obbligo di reperibilità e di disponibilità in tutti i giorni dell'anno pre-festivi e festivi compresi senza alcuna retribuzione;
sempre i medici che svolgono la loro prestazione presso l'INPS non hanno nessun trattamento integrativo e devono supplire a una serie di costi aggiuntivi, come ad esempio l'assicurazione per gli infortuni sul lavoro, l'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi lesi durante l'espletamento della prestazione e la contribuzione pensionistica;
l'INPS inoltre ha poteri di controllo e non è costretto a garantire un numero minimo di visite per sanitario su base giornaliera, pertanto il numero delle visite è a discrezione dell'Ente, predeterminando il trattamento economico ed inoltre non viene riconosciuto alcun punteggio per il servizio svolto;
tali problematiche e situazioni sul trattamento normativo ed economico previste per i medici fiscali di controllo dell'INPS sono stati trattati diverse volte dal
NIDIL CGIL con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale senza però sino da oggi dare esito significativo;
l'ultimo Decreto Ministeriale è scaduto, le trattative sono riprese solo lo scorso giugno, in quella occasione la Direzione INPS presentò le linee guida per il nuovo decreto che, di fatto escludevano la stabilizzazione dei medici. Il NIDIL CGIL bloccò infine tale documento -:
quali provvedimenti il Governo intenda adottare al fine di assicurare ai medici INPS un adeguato trattamento retributivo e tutte quelle garanzie giuridiche e pensionistiche che derivano da un regolare contratto di lavoro dato che in Italia sono circa 1.327 medici precari da ben 21 anni;
quali siano le reali iniziative che il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale intenda intraprendere affinché ci sia conformità tra gli accordi collettivi nazionali stipulati tra il Governo e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale.
(4-04467)
ZACCHERA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
come già segnalato per l'Argentina in altro atto parlamentare, risulta all'interrogante che anche per i pensionati del Brasile l'INPS abbia cambiato l'Istituto di Credito tramite il quale erogare le pensioni dovute;
ciò ha creato problemi ai pensionati -:
se quanto sopra corrisponda a verità, quali siano stati i motivi che hanno portato a tale decisione;
se il servizio assicurato oggi sia più sollecito o preciso del passato e se si sia tenuto conto dei problemi causati ai pensionati nell'accredito e riscossione delle pensioni dovute;
se, infine, siano dovute all'istituto bancario erogante provvigioni, percentuali o oneri per riscuotere la pensione da parte dei beneficiari.
(4-04470)