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Allegato A
Seduta n. 194 del 25/7/2007
(Sezione 13 - Dichiarazioni del Ministro della solidarietà sociale sulla regolamentazione dei rapporti con le comunità islamiche presenti in Italia e sul rapporto tra integrazione degli immigrati e rispetto dei principi fondanti dell'ordinamento italiano)
VOLONTÉ, RONCONI, D'ALIA, GIOVANARDI, DRAGO, D'AGRÒ, PERETTI, MEREU, COMPAGNON, FORMISANO e LUCCHESE. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
in un'intervista al quotidiano Il Corriere della Sera del 23 luglio 2007 il Ministro interrogato, riferendosi agli arresti eseguiti dalla digos di Perugia nell'ambito dell'inchiesta che ha riguardato la moschea di Ponte Felcino (Perugia), ha affermato che per regolamentare i rapporti con l'Islam bisogna proporre «uno scambio: diritto di culto in cambio del riconoscimento dello Stato italiano e del suo ordinamento costituzionale»;
nell'articolo il Ministro interrogato dichiarava, altresì, che le forme specifiche di controllo sulle moschee sarebbero ammissibili solo se decise con le comunità, altrimenti si tratterebbe solo di un'ingerenza dello Stato e, quindi, sarebbe sbagliato chiuderle;
quella di Ponte Felcino è l'esempio più recente e più pericoloso di moschea condotta da imam improvvisati, che utilizzano il luogo di culto come base di reclutamento e di addestramento di fedeli alla causa jihadista;
è opportuno ricordare che, ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione, lo Stato non concede la libertà di culto, ma la riconosce come diritto fondamentale;
il riconoscimento dello Stato italiano e dei suoi principi costituzionali non può essere barattato con la libertà di culto, specie se poi questa viene utilizzata per fini diversi da quelli religiosi, come nel caso della moschea di Ponte Felcino, ma deve costituire la base fondamentale per poter vivere in Italia -:
come ritenga conciliabili le sue dichiarazioni con il dettato costituzionale e se non ritenga che l'integrazione degli immigrati, da tutti invocata, debba avvenire con modalità che prevedano innanzitutto, oltre alla conoscenza della lingua e della cultura italiane, il rispetto dei principi fondanti dell'ordinamento italiano e delle sue leggi. (3-01135)
(24 luglio 2007)