Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 194 del 25/7/2007
...
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
BARBIERI, BOATO, CAMPA, PORFIDIA, PISICCHIO e SATTA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
da quando nel 1989 il Comune di Moruzzo (Udine) con una variante al PRGC ha reso edificabile una vasta porzione di terreno nelle immediate vicinanze della Villa Del Torso Amodio, residenza di campagna di pregio storico e tutelata con vincolo della Sovrintendenza per i beni architettonici e il paesaggio del Friuli-Venezia Giulia ex legge 1089/39, i proprietari della stessa Villa hanno più volte
condotto una azione rivolta a chiedere un ulteriore intervento di tutela da parte della Sovrintendenza stessa con l'apposizione del vincolo indiretta su una porzione delle aree circostanti la villa, senza che in tutti questi anni la Sovrintendenza fornisse un benché minimo riscontro alla predetta reiterata richiesta (istanze protocollate, senza conseguente istruttoria e, tantomeno, adozione di provvedimenti);
solo di fronte alla avvenuta concessione delle autorizzazioni edilizie (per tre villette bifamiliari) ed alla conseguente ennesima e più energica azione di contrasto amministrativo dei proprietari della Villa Del Torso Amodio e di fronte alle proteste di Italia Nostra del Friuli-Venezia Giulia, finalmente la Sovrintendenza ha avviato una istruttoria sulla più volte reiterata richiesta di vincolo indiretto ed alla fine ha dichiarato non sussistere gli estremi per l'apposizione della ulteriore tutela;
a quanto risulta agli interroganti, nella relazione, che fa da supporto a questa inopinata decisione della Sovrintendenza, c'è addirittura una alterazione della realtà, poiché in essa si sostiene che il complesso costituito dalla Villa Del Torso Amodio non sarebbe visibile dalla pubblica via, mentre lo è da almeno tre lati e, in particolare, lo è proprio dalla strada provinciale panoramica (denominata dei Colli ed immersa in boschi secolari e dalla quale si vedono ville storiche e castelli) sul lato che sarà oggetto dell'intervento edilizio appena autorizzato;
la proprietà della Villa, nello sforzo di assicurare la tutela del godimento pubblico del complesso, ha insistito più volte per l'estensione del vincolo indiretto non solo sulla proprietà di terzi ma anche ad ulteriori aree di diretta proprietà, poiché le misure previste dall'articolo 21 della legge 1089/1939 (ora articoli 45 e seguenti del decreto legislativo 42/2004) sono finalizzate alla realizzazione della «cornice ambientale» nella quale è inserito il bene oggetto di tutela e, dunque, ciò è stato più volte chiesto per scongiurare la manomissione del complesso di condizioni e caratteristiche fisiche e culturali che connotano lo spazio circostante la Villa;
la «cornice ambientale» di cui si parla con riferimento a Villa Del Torso Amodio, in quanto necessaria a mantenere inalterato l'ambiente circostante ed il suo decoro ed a assicurare non solo l'integrità e la conservazione del complesso della Villa ma anche la visibilità ed il godimento del pubblico, rientra perfettamente nella ratio del «vincolo indiretto»;
infine, l'intervento invocato potrebbe costituire l'avvio di un modo nuovo di pianificare lo sviluppo abitativo per le comunità locali dotate di un patrimonio rilevante - come nel caso di specie - di residenze di pregio storico ancora inserite in ambienti conservati nei secoli e, dunque: 1) indicare il percorso per l'avvio di un nuovo approccio al tema della tutela e valorizzazione del patrimonio delle residenze storiche di campagna e degli antichi borghi che richiede una diversa e più intraprendente iniziativa delle Sovrintendenze verso i Comuni quando questi pongono mano alla pianificazione urbana e, 2) far tesoro delle esperienze positive maturate in alcune Regioni d'Italia che hanno avuto, dalla concreta applicazione di una politica attiva della tutela e valorizzazione, evidenti positivi risultati sia sul piano estetico che del buon abitare che, infine, dei valori economici complessivi del territorio -:
quali iniziative e interventi il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali intenda assumere per:
a) esaminare la congruità delle scelte della Sovrintendenza udinese;
b) predisporre interventi idonei alla applicazione delle previsioni di legge per la tutela del bene di interesse storico «Villa Del Torso Amodio»;
c) stimolare l'avvio di un nuovo e più efficace rapporto tra Sovrintendenze ed Autorità locali in materia di pianificazione urbana, rivolto a preservare il patrimonio
storico ed artistico degli antichi borghi e delle dimore storiche d'Italia.
(5-01342)
Interrogazioni a risposta scritta:
PICCHI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'Accademia della Crusca, uno tra i più antichi ed autorevoli istituti culturali nazionali, la cui fama ed autorevolezza è nota ed apprezzata in tutto il mondo, è la custode del prezioso patrimonio della nostra lingua italiana e tratto identitario della storia della città di Firenze;
nel corso di un recente incontro della Commissione Cultura del Comune di Firenze presso l'Accademia, è emerso che l'Accademia verte in una condizione difficile e precaria ed esiste uno stridente contrasto tra attaccamento degli Accademici nei confronti della secolare eredità culturale dell'istituto e la disattenzione alla sua sopravvivenza dimostrata dallo scarso riconoscimento di fondi economici;
le cifre riconosciute dagli enti della pubblica amministrazione e ministeriali per le attività e la sopravvivenza dell'Accademia sono largamente insufficienti e infatti a fronte di un bilancio di poco inferiore a 1 milione di euro, i contributi percepiti riescono a coprire voci di spesa solo per un totale di circa 550 mila euro;
la maggior parte delle risorse accordate alla Crusca sono comunque finalizzate a progetti specifici, che l'Accademia rendiconta ai suoi stessi finanziatori con puntualità, escludendo quindi la normale gestione «ordinaria» e la situazione è aggravata dall'incertezza dei tempi e delle modalità di deliberazione ed erogazione degli stessi contributi;
l'Accademia ha un solo dipendente e per quanto concerne le sue attività di studio, ricerca e conservazione ricorre a cinque unità con contratto trimestrale e la sua nuova connotazione come ente pubblico la obbliga a nominare un direttore amministrativo, che si aggiunge alla voci di spesa ordinarie;
l'Accademia ha sede a Firenze nella storica cornice della Villa di Castello, afferente al Demanio dello Stato verso il quale ha già maturato un debito di oltre 3 milioni di euro di affitto non pagato;
nonostante ciò la capacità del presidente e del vice-presidente della Crusca ha reso possibile chiudere il bilancio in sostanziale pareggio, riducendo al minimo le spese di sostentamento dell'Istituto;
sarebbe incredibilmente dannoso per il prestigio dell'Italia all'estero e per l'identità culturale del nostro paese se tale condizione di precarietà dell'Accademia dovesse perdurare, magari costringendola a ridurre ulteriormente le proprie attività o a chiudere veri e propri settori di lavoro -:
quali iniziative urgenti saranno intraprese per salvaguardare l'enorme patrimonio culturale e linguistico rappresentato dall'Accademia;
se non ritenga opportuno stanziare nella prossima manovra finanziaria risorse opportune per lo sviluppo strategico e coordinato delle attività dell'Accademia.
(4-04486)
BONELLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la disciplina paesistica della Regione Liguria si incentra sul Piano Territoriale Paesistico: tale strumento, pur nei limiti dovuti principalmente all'impianto non recente (lo strumento è stato infatti adottato nel 1986) costituisce atto di indirizzo della pianificazione ai diversi livelli territoriali e di controllo dell'attività edilizia a livello di disciplina paesistica puntuale;
nei comuni costieri della Liguria sono stati realizzati numerosi interventi di occupazione delle spiagge caratterizzate da
un diffuso ricorso a volumi e opere permanenti di difficile rimozione, sopra e sotto suolo, con consistente impiego di cemento armato, rivestimenti lapidei, strutture fisse (anche cancellate poste sulla battigia) il tutto ben poco aderente ai vincoli espressi dal Codice della navigazione e al Piano regionale di utilizzazione del demanio marittimo approvato con delibera di Consiglio regionale n. 18 del 9 aprile 2002;
il territorio costiero ligure compreso nella fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia marina, ancorché ricadente in zona soggetta al vincolo paesistico-ambientale di cui all'articolo 142 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m. (recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio, che ha sostituito il decreto legislativo 490/99), è interessato da interventi urbanistici abnormi, sia per quanto riguarda l'entità dei volumi edilizi (torri e porticcioli turistici) sia per quanto riguarda lo sviluppo di infrastrutture in località di alto valore paesaggistico e storico;
gli interessi coinvolti nella tutela del paesaggio come «forma del territorio e dell'ambiente» sono stati ripetutamente qualificati dalla Corte costituzionale come «valori costituzionali primari», primarietà che la stessa giurisprudenza costituzionale ha esplicitamente definito come «insuscettibilità di subordinazione ad ogni altro valore costituzionalmente tutelato, ivi compresi quelli economici»;
numerosi sono i progetti che a tutt'oggi investono porzioni di territorio sottoposti all'egida di vincoli paesistico-ambientali;
a seguito dell'ultimo condono edilizio (decreto-legge 269/2003), alla Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali della Liguria sono pervenute numero 2403 istanze di condono per abusi edilizi compiuti nella Regione Liguria -:
se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie prerogative, attivare un sistema di monitoraggio e l'eventuale e contestuale moratoria dei numerosi progetti interessanti i Comuni costieri liguri ad oggi privi della valutazione ambientale strategica (a titolo esemplificativo si citano i progetti: torre faro e porticciolo in loc. Margonara Savona-Albissola Marina, aree Piaggio ex cava Finale Ligure, porticcioli tra i Comuni di Noli e Spotorno, Albenga, Ceriale, Marinella, Moneglia, Levanto, Ventimiglia, S. Lorenzo al Mare, Imperia) la cui realizzazione comporterebbe una irreversibile compromissione della costa ligure al fine di garantire il rispetto dei numerosi vincoli paesistico-ambientali che disciplinano gli ambiti di conservazione delle aree;
se non si intenda verificare il numero complessivo delle pratiche di sanatoria edilizia presentate nei territori dei Comuni liguri suddivise per aree vincolate paesaggisticamente, il numero delle pratiche accettate e non dalla locale Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici della Liguria;
se i Comuni che hanno rilasciato il nulla osta al condono urbanistico abbiano applicato il danno ambientale per gli interventi abusivi così come previsto dall'articolo 167 del decreto legislativo 42/2004, e la quantificazione degli stessi;
quale sia il numero delle pratiche abusive che devono soggiacere alla procedura di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi.
(4-04495)