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Allegato B
Seduta n. 194 del 25/7/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
SERVODIO, BALDUCCI, BELLANOVA, BORDO, CARBONELLA, GRASSI, TOMASELLI, VICO, ASTORE e NAPOLETANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in Molise, in particolare sulla zona costiera, e in Puglia, sul Gargano, in provincia di Foggia e in provincia di Bari si sono propagati numerosi e gravi incendi che hanno provocato morti, feriti ed evacuazioni di migliaia di turisti oltre a ingenti danni alle coltivazioni, alla vegetazione mediterranea e alle abitazioni;
in particolar modo sul Gargano, secondo quanto ha riferito il Corpo forestale dello Stato, oltre alla gravissima situazione che si è registrata nell'area compresa tra Vico del Gargano, Vieste e Peschici, vi sono altri incendi nelle località all'interno del promontorio, a San Marco in Lamis e, sempre nel foggiano, a Cagnano Varano le fiamme hanno raggiunto la punta estrema del costone di roccia;
la situazione risulta essere particolarmente grave con quattro vittime e migliaia di turisti in fuga che hanno atteso di essere evacuati sulle spiagge tra Peschici e Vieste e in quest'ultima località sono state riaperte alcune scuole per ospitare i turisti fuggiti dai camping. Alcune centinaia di feriti sono stati trasportati in ospedale;
le abitazioni nella zona di Rio-Vivo Marinelle, alla periferia sud di Termoli, sono state quasi tutte evacuate;
a Peschici è avvenuta l'esplosione di un deposito di bombole di gas;
il responsabile della Protezione civile, giunto tempestivamente a Peschici, in una dichiarazione alla stampa ha sottolineato che: «si tratta di una situazione difficilissima, mai riscontrata negli ultimi anni, nel nostro paese e che si tratterebbe di fenomeni dolosi, provocati in modo scientifico e criminale per creare disagio»;
sono dovuti intervenire anche i Vigili del fuoco di Bari e si aspettano ulteriori supporti da altre regioni per la gravità e la vastità dell'emergenza;
risulterebbe che nell'aeroporto militare Amendolara di Foggia - storica base per i Canadair - sia stato disattivato tale servizio;
il Presidente della Regione Puglia, Vendola ha chiesto lo stato di calamità naturale per il Gargano -:
quali urgenti iniziative intenda adottare per far fronte alla gravissima calamità con l'uso pianificato e coordinato a livello centrale delle risorse per garantire la piena e adeguata copertura dell'emergenza con mezzi e uomini nella Regione Puglia e nella Regione Molise;
se intende potenziare, in collaborazione con le regioni interessate, nell'ambito dell'azione della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, l'attività del corpo forestale dello Stato.
(3-01141)
Interrogazioni a risposta scritta:
FASCIANI, MARIANI, CHIANALE, FRANCESCATO, CACCIARI e CRISCI. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri. - Per sapere - premesso che:
l'Abruzzo è interessato, come le altre regioni del centro sud, da vasti incendi che stanno distruggendo migliaia di ettari di bosco e minacciando i centri abitati;
tali incendi minacciano e interessano sia le riserve naturali che i territori dei Parchi, rischiando di mettere in pericolo il patrimonio naturalistico e ambientale della regione;
gli incendi si sono pericolosamente avvicinati anche a siti industriali chimici, come quello di Bussi sul Tirino in provincia di Pescara, che risultano altamente sensibili alle eventuali aggressioni degli incendi con conseguenze facilmente immaginabili sul piano delle ripercussioni sul territorio;
il fenomeno degli incendi è eccezionale sia per il numero che per la vastità dei territori interessati, comportando uno straordinario impegno di uomini e mezzi;
è necessario individuare misure di pronto intervento adeguate -:
se esista una mappatura, finalizzata ad un piano di emergenza, dei siti «naturali» e «industriali» altamente sensibili agli attacchi incendiari e quali misure preventive si intendano adottare.
(4-04487)
CAMPA, UGGÈ e BERNARDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
Il decreto n. 45 del 7 marzo 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10 aprile 2007, ha emanato il nuovo regolamento per accedere a crediti agevolati dell'Inpdap. Di conseguenza, i lavoratori pubblici e i pensionati, se entro il 10 ottobre 2007 non rinunceranno all'adesione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'Inpdap, che prevede l'erogazione di prestiti e mutui a tassi agevolati insieme a servizi destinati ai giovani e ai pensionati, si vedranno trattenere dagli assegni di pertinenza lo 0,35 per cento se dipendenti in servizio, o lo 0,15 per cento se pensionati, quale retribuzione contributiva;
al provvedimento è stata applicata la regola del silenzio-assenso per cui molti lavoratori si troveranno iscritti alla Gestione,
con il dovuto obbligo contributivo, senza rendersene conto. Ciò in violazione non solo allo spirito della stessa regola del silenzio-assenso, nata per tutelare un diritto disatteso dalle lungaggini burocratiche, ma anche per evitare che la scarsa divulgazione del provvedimento possa impedire la legittima scelta degli interessati -:
quali provvedimenti intenda assumere per consentire una generale conoscenza del provvedimento che consenta una consapevole scelta da parte di persone che hanno difficoltà ad essere informate, anche per la mancata dimestichezza con gli strumenti informatici.
(4-04490)
CAPEZZONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
le drammatiche vicende di questi ultimi giorni pongono ancora una volta all'attenzione del Paese il problema degli incendi, la stragrande maggioranza dei quali risulta di natura dolosa;
come riportato da più mezzi d'informazione, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha definito l'attuale situazione «una guerra dichiarata» da «criminali che sfruttando il caldo di questi giorni e vogliono far male all'Italia»;
dal 1977 (decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616) la materia dello spegnimento degli incendi boschivi è di competenza primaria delle regioni, salvo lo spegnimento con mezzi aerei. Tale assetto è stato confermato dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e dalla successiva legge quadro sugli incendi boschivi 21 novembre 2000, n. 353;
il terzo comma dell'articolo 1 della citata legge 353/2000 stabiliva che le regioni a statuto ordinario provvedevano «ad adeguare i rispettivi ordinamenti sulla base delle disposizioni di principio della presente legge entro e non oltre un anno dalla data di entrata in vigore della stessa. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alle finalità di cui alla presente legge secondo quanto previsto dai rispettivi statuti speciali e dalle relative norme di attuazione»;
il successivo articolo 10 della citata legge, rubricato «Divieti, prescrizioni e sanzioni», al comma 1 si stabilisce che: «Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni... [omissis]... È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l'incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione. Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell'ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia»;
il secondo comma dell'articolo 10 prevedeva che i comuni, entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano regionale previsto dalla Legge 353/2000, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell'ultimo quinquennio. L'elenco così redatto doveva essere esposto per trenta giorni all'albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni, entro i successivi sessanta giorni, predisponevano gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni, la
cui revisione con la cancellazione delle prescrizioni relative ai divieti poteva effettuarsi solo trascorsi i periodi prestabiliti dalla legge;
in base a notizie di stampa parrebbe che nel 2006 il 20 per cento degli incendi si sia verificato nella Regione Calabria che, assieme alla Regione Sicilia, ha raggiunto il triste primato di 20 ettari di verde in fumo;
in Italia, nel 2006, i controlli effettuati sono stati 22.507, rispetto ai 48.215 del 2003. Gli ettari bruciati sono stati 39.941 contro gli oltre 91 mila del 2003;
nel 2006 sono state irrogate complessivamente 4.730 sanzioni amministrative;
paradossalmente, sono proprio le Regioni che vantano il maggior numero di forestali quelle hanno registrato il maggior numero di incendi;
pare che solo il 6 per cento delle amministrazioni comunali ha applicato le disposizioni della legge n. 353 del 2000 in materia di catasto degli incendi, nonostante che questo strumento dia importanti risultati;
l'articolo 9, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353, prevede che il Ministro delegato per il coordinamento della protezione civile «svolge attività di monitoraggio sugli adempimenti previsti dalla legge e, decorso un anno dalla data di entrata in vigore di quest'ultima, riferisce al Parlamento sullo stato di attuazione della legge stessa»;
nella scorsa legislatura, in data 22 luglio 2002, l'allora Ministro dell'interno trasmetteva al Parlamento la relazione citata (Doc. CLXXIX, n. 1) -:
se rispondano al vero gli allarmanti dati apparsi sui mezzi d'informazione;
se non ritengano necessario ed urgente, anche, eventualmente, coinvolgendo la Conferenza unificata Stato-Regioni e Province autonome e l'ANCI, fare il punto sullo stato d'attuazione della legge 353 del 2000 con particolare riferimento all'attivazione dei catasti degli incendi;
se non ritengano doveroso attivarsi - anche in carenza di una specifica previsione di legge - affinché il Parlamento sia informato nel dettaglio e periodicamente sullo stato di attuazione, a tutti i livelli, della legge 353 del 2000.
(4-04496)