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Allegato B
Seduta n. 194 del 25/7/2007
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta orale:
ACERBO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano La Repubblica del 22 luglio 2007 ha pubblicato un articolo a firma di Alessandro Longo nel quale si parla di un «codice di autoregolamentazione media e minori» predisposto dal Ministero delle comunicazioni e in discussione con i fornitori di servizi internet;
questo codice - da quanto si legge - contiene pesanti interventi in materia di censura e obbligo di intervento dei fornitori dei servizi internet sui contenuti circolanti in rete che possono avere dei pesantissimi effetti negativi sul rispetto dei diritti costituzionali e sulla libertà di impresa, imponendo pastoie burocratiche alle aziende italiane rendendole, di conseguenza, meno competitive rispetto a quelle straniere;
non è chiaro quale sia la natura giuridica di questo codice: se, infatti, si tratta di una legge, allora spetta al Parlamento, se si tratta di una circolare, allora la deve emanare il Ministro, ma se è un codice di autoregolamentazione, allora dovrebbe essere predisposto nella più totale autonomia dai soggetti interessati, senza alcun coinvolgimento del potere esecutivo;
anche in una precedente interrogazione del 20 giugno 2006 al ministro Rutelli (per cui non è ancora pervenuta una risposta) sul cosiddetto «patto di Sanremo», secondo l'interrogante con l'imposizione di una «autoregolamentazione» che in realtà è a tutti gli effetti una «eteroregolamentazione» si rischia di sottrarre o facilitare la sottrazione della potestà legislativa del Parlamento -:
quali iniziative di propria competenza intenda assumere il Ministro per garantire che l'articolo 15 della Costituzione venga effettivamente rispettato, evitando forme anche implicite o occulte di profilazione e trattamento di dati degli utenti della rete - e quali iniziative intenda intraprendere per evitare futuri coinvolgimenti dell'esecutivo nella limitazione della libertà di impresa dei fornitori di servizi internet.
(3-01139)
Interrogazione a risposta in Commissione:
CODURELLI e RUSCONI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
come ogni anno, con l'arrivo della stagione estiva si ripropone il problema della chiusura degli uffici postali che, secondo le valutazioni dell'amministrazione delle Poste italiane, sarebbero dovute a necessità organizzative derivanti dall'esigenza di consentire il piano ferie del personale;
a tal riguardo, è stata annunciata la prossima emanazione di un apposito decreto ministeriale volto a determinare standard minimi nell'organizzazione del servizio degli uffici postali nei periodi estivi, con il quale si determina in particolare che nei comuni con popolazione uguale o inferiore ai 5.000 abitanti con un solo ufficio postale non è possibile applicare riduzioni giornaliere o orarie; le riduzioni giornaliere e orarie sono applicabili solo se almeno a 10 km di distanza c'è un ufficio postale regolarmente aperto e collegato con il trasporto pubblico; le riduzioni giornaliere e orarie non possono prevedere aperture inferiori a 3 giorni e a 18 ore settimanali; nei comuni a prevalente vocazione turistica possono, invece, essere previsti, d'intesa con i sindaci, orari ampliati;
nonostante tali determinazioni, in molte realtà territoriali, anche in zone montane che in questa stagione contano su presenze turistiche, sono state avviate chiusure degli uffici postali che appaiono in palese contrasto con i suddetti standard oltre che in contrasto con il buon senso e le stesse esigenze degli operatori del servizio;
in particolare, nella sola provincia di Lecco, risultano previste chiusure di 36 sportelli su un totale di 98, e riduzione degli orari di apertura, come ad esempio quella prevista per il comune di Erve, con popolazione ben al di sotto - addirittura - ai mille abitanti;
il disagio delle popolazioni interessate e il disappunto delle amministrazioni locali non sembrano aver influito sulle decisioni dell'amministrazione di Poste italiane;
gli interroganti segnalano anche che nessun contatto finalizzato ad intese per
contenere i disagi è stato attivato con la Provincia e con i Sindaci dei Comuni coinvolti nelle chiusure e/o riduzioni di orario -:
quali urgenti iniziative si intendano assumere al fine di porre rimedio alla situazione di disservizio postale venutasi a determinare in tanta parte del territorio italiano e in particolare nella provincia di Lecco.
(5-01347)