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Allegato B
Seduta n. 194 del 25/7/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
D'ELIA e MELLANO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli articoli 27 e 32 della Costituzione prevedono rispettivamente che le pene non debbano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e che la salute sia tutelata come fondamentale diritto dell'individuo;
si è avuta notizia delle situazioni di degrado in cui sarebbero costretti a vivere all'interno del carcere dell'Ucciardone di Palermo i detenuti ed in particolare quelli presso la 9a sezione alta sorveglianza;
i motivi del degrado sarebbero dovuti:
alla mancanza di acqua per lavarsi (da diversi mesi l'acqua mancherebbe ogni
2 giorni) e per adempiere alle più elementari norme igieniche (ai detenuti verrebbe data la possibilità di avere non più di 20 bottiglie di acqua con le quali dovrebbe provvedere per giorni alle pulizie quotidiane);
alla presenza di topi e di scarafaggi che indisturbati girerebbero per i corridoi e per le celle;
ai pavimenti che sarebbero rotti in diversi punti, con grosse buche in varie parti del padiglione e delle celle;
inoltre, all'impossibilità di far accedere all'interno del carcere cibo da parte dei familiari ai propri cari -:
se corrisponda al vero la su descritta situazione nel carcere dell'Ucciardone e, nel caso, quali iniziative si intendano adottare per impedire che a persone già private della libertà sia inflitta la pena supplementare del degrado di luoghi e condizioni di detenzione che offendono la dignità umana.
(3-01142)
Interrogazione a risposta in Commissione:
VANNUCCI, BALDUCCI, MARAN e TENAGLIA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il tema delle liberalizzazioni ha molto impegnato l'attività del Parlamento e del Governo ed ha incontrato il favore della popolazione;
in questo anno sono state fatte scelte importanti che hanno riguardato varie attività e professioni;
anche la professione notarile e più precisamente le attività dei notai sono stati oggetto di norme legislative e dibattito sul tema;
è dato incontrovertibile che i costi dei servizi per i consumatori dipendono dalla vastità dell'offerta e che questa rappresenti il principio essenziale della concorrenza e della libera scelta dell'utente;
come è noto l'attività notarile è amministrata dal Ministro della Giustizia-Dipartimento Giustizia Civile, risultano nel nostro Paese attivate circa 6.300 sedi notarili a fronte di un presenza di notai di circa 5000 unità;
i concorsi avvengono normalmente con scadenza biennale;
l'ultimo concorso bandito risulta essere quello del 10 luglio 2006 per soli 230 posti rispetto ai 1300 vacanti le cui procedure sembrano a tutt'oggi in corso -:
se risultino confermati i dati espressi nella premessa circa il numero di sedi notarili, di notai in servizio e dell'andamento dei concorsi;
se il Ministro non ritenga opportuno rivedere tempi e modalità per dare completa copertura nel più breve tempo possibile alle sedi notarili scoperte con questo dando una prima concreta risposta all'auspicato e richiesto allargamento del «mercato» ma soprattutto alla funzionalità ed all'efficienza del servizio di notariato;
se non ritenga necessario l'ampliamento della Pianta organica delle sedi notarili.
(5-01345)
Interrogazioni a risposta scritta:
BOATO e BALDUCCI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come appreso dal quotidiano Il Gazzettino del 16 luglio 2007, di recente un detenuto ristretto nella Casa circondariale di Belluno avrebbe scritto al direttore generale della locale USLL, e per conoscenza al sindaco della città, denunciando di essere costretto a vivere in condizioni igieniche e sanitarie inaccettabili;
nei giorni precedenti un altro detenuto ristretto nel medesimo istituto ha scritto alla rubrica «Radio Carcere», curata dal giornalista Riccardo Arena, raccontando di essere recluso dal 10 febbraio scorso in una cella di isolamento di minime
dimensioni (27 per 14 penne «Bic», secondo l'unica unità di misura a disposizione dello scrivente), priva di arredamento, con bagno alla turca e dotata di una sola finestra piccola e schermata, del tutto insufficiente per l'ingresso di aria e luce naturale;
nella stessa lettera lo scrivente ha citato il caso di un ragazzo che si sarebbe impiccato nella cella limitrofa la settimana precedente a quella dell'invio della missiva;
secondo l'Osservatorio sulle condizioni di detenzione curato dall'associazione Antigone, le celle della sezione di isolamento del carcere di Belluno sarebbero correttamente descritte dalla lettera pervenuta a Radio Carcere, e il cortile destinato all'ora d'aria dei detenuti in isolamento sarebbe di dimensioni piccolissime e interamente in cemento;
l'ultimo rapporto dell'associazione Antigone, pubblicato nell'ottobre 2006, riferisce che l'edificio sarebbe in pessime condizioni strutturali, se si eccettua la parte recentemente ristrutturata; le docce sarebbero in pessimo stato, mancherebbe un'area verde destinata ai colloqui con i familiari, i colloqui con i bambini si terrebbero nelle salette degli avvocati, l'unico specialista sanitario che opererebbe nell'istituto sarebbe il dentista;
la capienza regolamentare dell'istituto è di 84 posti, di cui 6 per le donne. Al 31 maggio 2007 vi erano ristretti 85 detenuti, di cui 5 donne. Prima del provvedimento di indulto del luglio 2006, l'istituto ospitava 125 detenuti, di cui 9 donne -:
quali dati siano a conoscenza del Governo e, in particolare, se quanto riferito dai due detenuti ristretti nel carcere di Belluno corrisponda a verità e quale sia lo stato delle inchieste amministrative e giudiziarie in ordine ai due casi di suicidio segnalati;
come si intenda far fronte alle gravi insufficienze sanitarie che si riscontrano nell'istituto;
quanti siano gli operatori dell'area pedagogica e dei centri di servizio sociale impegnati nel carcere di Belluno;
come si intenda affrontare e risolvere il problema dei colloqui con i familiari, nel rispetto di quanto disposto dal Regolamento penitenziario di esecuzione del 2000;
quali provvedimenti ritenga opportuno adottare affinché nel carcere di Belluno le condizioni strutturali e igieniche migliorino per assicurare condizioni di vita dignitose.
(4-04506)
PAROLI, FRASSINETTI e SAGLIA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 23 maggio 2007 il Presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria ha emesso un decreto con il quale, nell'udienza del 31 maggio 2007, sono stati rinviati 700 giudizi per decisione a date che si protraggono fino al dicembre 2014;
alcune delle cause rinviate sono pendenti in media già da 11 anni e altre aspettano una decisione da ben 22 anni;
tale rinvio comporterà, per le cause iscritte a ruolo nel 2006, una decisione soltanto nel dicembre 2014, dopo addirittura otto anni;
in una regione come la Calabria, in cui si registra da tempo una forte presenza della criminalità organizzata, una situazione di lentezza della giustizia comporterà conseguentemente la soluzione di controversie pendenti mediante lo strumento della «giustizia alternativa»;
non ci sarà legale che non ricorrerà presso la Corte d'Appello di Catanzaro per richiedere il risarcimento dei danni patiti a seguito delle lungaggini processuali, con conseguenti perdite per lo Stato, oltre che economiche, anche di credibilità delle istituzioni;
in pratica l'inaccettabile lentezza della giustizia comporta la rinuncia dello Stato ad esercitare una delle proprie funzioni fondamentali, il che è inaccettabile -:
come e in quali tempi il Governo intenda porre riparo alle attuali critiche condizioni in cui opera la giustizia, specie in Calabria, e quali provvedimenti urgenti intenda adottare per rendere più celere e, per questo, più efficace la soluzione delle cause pendenti.
(4-04509)