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Allegato B
Seduta n. 196 del 27/7/2007
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UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta in Commissione:
D'IPPOLITO VITALE, GARAGNANI e APREA. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il Preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Catanzaro ha, di recente, con grande allarme e ampia eco di stampa, reso nota la diminuzione dei posti assegnati dal Ministero dell'Università (da 100 a 70) alla medesima Facoltà;
la perdita dei posti costringerà molti studenti calabresi a rivolgersi ad altri atenei fuori regione, con evidenti ricadute economiche e disagi;
la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catanzaro - inserita in un Campus moderno - appartiene ad una delle migliori strutture ad alto contenuto tecnologico del Paese e risulta dotata di tutte le strutture necessarie ad una didattica di alto livello;
il numero consistente della richiesta di iscrizioni provenienti dal territorio non giustificherebbe la diminuzione di cui in premessa, ma riduce notevolmente la possibilità concreta dell'Università di offrire un'adeguata risposta formativa, peraltro in un territorio dove il mancato decollo economico rende più pesante per le famiglie l'onere di un'istruzione «fuori dalle mura»;
la prevedibile riduzione del numero dei laureati e degli aspiranti alla Scuola di Specializzazione collegata (quale naturale effetto della denunciata carenza di posti), potrebbe negativamente influenzare anche lo stanziamento di fondi statali, probabilmente dirottati a sedi con maggiori richieste;
garantire, in Regione, la formazione culturale e professionale delle risorse umane più qualificate e creare le condizioni per investirle in loco, rappresenta il percorso virtuoso di una nuova politica di sviluppo che incentiva l'emancipazione e la crescita dei territori proprio attraverso una offerta formativa sempre più alta -:
con quali criteri si provvede all'assegnazione numerica nei vari atenei dei posti gestiti dal Ministero dell'Università e della Ricerca;
se tali criteri siano stati rispettati con riferimento alla Facoltà di Medicina di Catanzaro;
se si ritiene di poter raccogliere l'appello del Preside di quella Facoltà dell'Ateneo di Catanzaro, in risposta e a supporto dei bisogni di una regione ancora obiettivo 1;
se esistano margini e strumenti per un primo recupero di nuovi posti.
(5-01366)
Interrogazioni a risposta scritta:
PAROLI e SAGLIA. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
con nota del 29 gennaio 2007 il Conservatorio di musica «Luca Marenzio», con sede a Brescia, comunicava al Ministero dell'università e della ricerca la terna di candidati per la Presidenza del Consiglio di amministrazione del Conservatorio, tra cui figurava il nominativo della dottoressa Paola Faroni, Presidente uscente;
con missiva dell'11 aprile 2007 il Ministero predetto richiedeva al Consiglio accademico la formulazione di una nuova terna di nominativi, poiché alcuni dei candidati indicati precedentemente non possedevano i requisiti di qualificazione professionale e materiale richiesti dalla normativa attuale (articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003 n. 132, come modificato dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 2006, n. 205);
sorprendentemente, nella nuova terna di candidati non compariva il nominativo della dottoressa Faroni che, invece, possedeva tutti i requisiti prescritti;
non si comprende perché il Ministro non abbia proceduto alla nomina di uno dei candidati in possesso dei requisiti;
la mancanza dei requisiti per un candidato non può fare escludere altri candidati in possesso dei requisiti, ma al massimo dovrebbe comportare la sostituzione del candidato non in possesso dei requisiti;
ad avviso dell'interrogante il comportamento del Ministero e del Consiglio accademico potrebbe far pensare ad una volontà di lottizzazione quasi che l'intenzione fosse quella di una nomina concordata di un candidato che successivamente si scopriva non possedere i requisiti rischiando un pasticcio amministrativo con grave danno al prestigio del Conservatorio di Brescia -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per verificare i fatti in premessa e impedire quella che agli interroganti appare una situazione di palese illegittimità e discriminazione ristabilendo uno stato di fatto che non danneggi il prestigio del conservatorio Musicale di Brescia.
(4-04566)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante, anche negli anni passati, ha costantemente richiamato, con atti di sindacato ispettivo, l'attenzione sulle numerose e gravi situazioni interne all'Università di Messina: mercato di esami e dei titoli di studio, controllato in buona parte dalla mafia calabrese, traffico di droga, anomala gestione degli appalti, situazioni di incompatibilità per alcuni professori;
nel gennaio 1998 c'è stato anche l'omicidio del professor Matteo Bottari che ha portato ad un'inchiesta nella quale sono emersi gli interessi del boss della 'ndrangheta calabrese, Giuseppe Morabito, all'interno dell'Ateneo Messinese;
nel mese di ottobre del 2000 un primo troncone dell'operazione antimafia «Panta Rei» ha portato all'arresto di ben 38 persone dell'Università di Messina, tra le quali molti medici e professionisti insospettabili, quasi tutti calabresi;
nel 2001 il risultato del secondo troncone dell'operazione antimafia «Panta Rei» ha confermato le infiltrazioni mafiose all'interno dell'Ateneo messinese;
nei giorni scorsi si sono riaccese le luci sull'Università di Messina, a seguito di una inchiesta della locale DDA, che ha portato all'emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare e che vede indagato anche il Rettore Francesco Tomasello, per il quale era stata anche chiesta la misura interdittiva dalle pubbliche funzioni;
al centro della nuova inchiesta giudiziaria, vi sono concorsi nella Facoltà di Veterinaria e la posizione del Preside, Battesimo Macrì, il quale avrebbe esercitato pressioni affinché il proprio figlio risultasse vincitore del concorso per professore associato di Chirurgia;
un ulteriore capitolo di questa ultima inchiesta riguarda la gestione del progetto «L.I.P.In.» i cui fondi sarebbero spariti;
l'inchiesta in questione riafferma la necessità dell'emanazione dei decreti attuativi per il ritorno ai concorsi universitari nazionali, al fine di sconfiggere i «baronati» interni alle varie facoltà universitarie;
risulta da recenti notizie di stampa che il Ministro interrogato ha chiesto chiarimenti al Consiglio di Stato in ordine ai propri poteri di ispezione e controllo nei confronti delle Università, e in particolare con riguardo all'ipotesi di commissariamento, laddove si riscontrino episodi gravi e diffusi -:
quali urgenti iniziative ispettive intenda attuare, per quanto di competenza, anche al fine di tutelare il prestigio dell'Università di Messina e, in particolare in relazione agli esiti delle richieste inoltrate al Consiglio di Stato, se non intenda procedere al commissariamento dell'Università;
se non ritenga necessario ed urgente, nell'ambito della richiesta attività ispettiva, monitorare tutti gli appalti dell'Università di Messina, che risulta la principale azienda di quella Città;
come risulti l'Università di Messina nelle relazioni del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario di cui alla legge n. 370 del 1999;
se non ritenga il Ministro dell'Università necessario ed urgente varare i decreti attuativi del decreto legislativo n. 164 del 2006 per il ripristino dei concorsi universitari a livello nazionale.
(4-04568)