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Allegato B
Seduta n. 196 del 27/7/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta in Commissione:
DEL MESE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in data 29 dicembre 2004 è stato costituito dal Ministero dell'economia e delle finanze il FIP, Fondo immobili pubblici, a cui sono stati conferiti e trasferiti 396 immobili, a uso ufficio, di proprietà dello Stato (70 per cento) e di enti previdenziali (30 per cento);
gli immobili trasferiti, del valore complessivo di 3,3 miliardi di euro, al netto dello sconto di apporto del 10 per cento, sono stati concessi in locazione dal Fondo all'Agenzia del Demanio, con un contratto di locazione della durata di 9 anni, rinnovabile per altri 9;
il Fondo ha una durata di 15 anni, nel corso dei quali dovrebbe procedere, a partire dal terzo anno, alla vendita degli immobili; scopo dell'operazione sarebbe la valorizzazione degli immobili conferiti, la razionalizzazione degli spazi occupati (in media oggi più elevati di 1/3 rispetto al settore privato) ed il contenimento dei costi operativi;
obiettivo dichiarato dell'operazione è di ottenere una riduzione permanente di spesa per lo Stato, stimabile in oltre l'un per cento annuo;
Investire Immobiliare SGR SpA, del Gruppo Banca Finnat Euramerica, è stata selezionata dal Ministero dell'Economia e delle finanze nell'agosto 2004 quale società di gestione del risparmio, incaricata di istituite e gestire il Fondo e, considerata l'ingente dimensione del patrimonio immobiliare in questione, Investire Immobiliare, d'intesa con il Ministero, ha suddiviso
tale patrimonio in tre sub-portafogli, delegando la gestione di due di essi rispettivamente a BNL Fondi Immobiliari SGR SpA e a Pirelli & C. Real Estate SGR SpA -:
se risulti che in data 29 novembre 2006 il gestore del Fondo abbia approvato un progetto di revisione delle strategie operative e, sulla base di tale decisione, Investire Immobiliare abbia comunicato a BNL SGR e a Pirelli RE SGR la decisione di esercitare il diritto di recesso previsto dai contratti di gestione, con conseguente revoca del mandato;
se risulti che sia intenzione di Investire Immobiliare SGR di non sostituire le società delegate (nei confronti delle quali, peraltro, non sono stati contestati atti di cattiva gestione o scarsa competenza) con altri operatori, bensì di accentrare nelle proprie competenze l'attività di gestione per l'intero portafoglio del Fondo;
se non ritenga che l'eventuale decisione di Investire Immobiliare SGR di accentrare su sé stessa la gestione dell'intero patrimonio del Fondo costituirebbe un atto non rispondente a principi di saggia ed efficiente amministrazione, in quanto - considerate le dimensioni del patrimonio conferito al Fondo - occorrerebbero strutture organizzative ed esperienze gestorie adeguate al volume del portafoglio, circostanza questa che era stata esclusa appena due anni fa, quando la tutela del miglior interesse di partecipanti al Fondo aveva richiesto la suddivisione del portafoglio in tre sub-portafogli, due dei quali da affidare in delega ai due più importanti e consolidati operatori del settore;
se non ritenga che, pur nell'ambito della completa autonomia giuridico-operativa della società di gestione selezionata (Investire Immobiliare SGR), non costituisca prerogativa e compito del Ministero dell'Economia e delle finanze vigilare affinché le scelte strategiche della società di gestione risultino sempre finalizzate alla più completa valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e quindi, in ultima analisi, al raggiungimento del massimo interesse per lo Stato;
se non ritenga che, rappresentando il Fondo Immobili Pubblici la prima operazione di questa tipologia promossa dallo Stato Italiano, alla quale hanno aderito, sia come quotisti sia come finanziatori, primari investitori internazionali, una gestione non ottimale del Fondo potrebbe determinare una rilevante perdita di credibilità e di immagine nei mercati finanziari internazionali, con conseguenti effetti negativi su eventuali future analoghe operazioni.
(5-01372)
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi gli adempimenti a carico dei contribuenti sono aumentati, in particolare per i detentori di partita iva di piccole dimensioni, come artigiani e commercianti;
tante sono state le iniziative del Governo ora in carica per contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale e tale intendimento si è trasformato appunto in questi numerosi adempimenti;
in particolare ricordiamo le norme sullo scontrino fiscale, sull'F24 on line, sull'elenco clienti e fornitori, sull'anagrafe bancaria, sull'invio dei corrispettivi, sulle normative fiscali sulle auto e sull'ammortamento dei terreni, per finire con i tanto contestati studi di settore;
tutti questi provvedimenti hanno causato maggiori adempimenti e maggiori tasse a carico delle categorie produttive;
spesso alcuni di questi provvedimenti sono risultati essere vessatori, e in qualche caso il Governo ha addirittura fatto «retromarcia» rivedendoli in parte, ma solo dopo aver comunque «pesato» nelle tasche dei contribuenti;
questo stato di cose ha messo in forte difficoltà le categorie produttive, soprattutto quelle site in luoghi di montagna e nei piccoli comuni, facendo loro seriamente pensare anche di chiudere la attività;
nelle ultime settimane in Trentino sono aumentati e si sono intensificati i controlli della Guardia di finanza in bar, ristoranti, gelaterie, pizzerie, pub, locali da ballo, così come evidenziato dalla stampa locale -:
se i controlli di cui sopra in provincia di Trento siano stati eseguiti con la stessa intensità e con le stesse proporzioni in tutte le province italiane, in particolare in quelle del Mezzogiorno;
se il Governo possa fornire i dati di tali controlli per singola provincia e regione italiana.
(4-04546)
TURCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Comitato di verifica per cause di servizio sia civili che militari, che si trova alle dirette dipendenze della Direzione centrale degli uffici locali e dei servizi del Tesoro, è inattivo oramai da moltissimi mesi a causa delle mancate nomine dei componenti del predetto comitato;
in ragione di questo ritardo c'è un altissimo numero di dipendenti, sia civili che militari, che in attesa del pronunciamento sanitario del predetto comitato, non percepiscono lo stipendio e si trovano in un intollerabile stato di indigenza e disperazione;
la situazione è resa ancor più grave dal fatto che, soprattutto con riferimento ai militari, si tratta di persone le quali hanno contratto patologie gravi o subito seri infortuni per cause di servizio e sono state, di conseguenza, collocate in aspettativa dalle amministrazioni di appartenenza con riduzione prima parziale e poi totale dello stipendio;
alla situazione descritta, già così seria sotto il profilo sociale ed umano, si aggiunge l'aggravante di un carico di lavoro arretrato che va aumentando in attesa del ripristino dell'operatività del suddetto Comitato -:
se e quando il ministro intenda porre rimedio a una così grave inefficienza di sistema, provvedendo con urgenza all'ormai indifferibile designazione dei nuovi componenti il Comitato per le cause di servizio.
(4-04556)