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Allegato B
Seduta n. 196 del 27/7/2007
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INTERNO
Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 20 aprile 2007 nel corso di una manifestazione per la sicurezza a Brescia indetta dai partiti di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord da note di stampa sembra che alcuni manifestanti abbiano scandito slogan contro la moglie del sindaco;
da fonti di stampa risulta che la moglie del sindaco Corsini ha presentato querela e che sono stati esaminati i filmati della manifestazione allo scopo di individuare gli autori dei presunti cori;
3 mesi dopo la manifestazione sono stati convocati presso la Questura di Brescia ed interrogati i membri del coordinamento provinciale del Movimento Giovani Padani (Matteo Micheli, Mattia Zanardini, Paolo Formentini, Marcello Sanfelici) che avevano preso le distanze dall'accaduto trasmettendo anche la propria solidarietà al sindaco;
sabato 7 e sabato 14 luglio la Lega Nord dà il via a passeggiate per la sicurezza in alcuni parchi della città di Brescia;
l'assessore Guindani esponente del centrosinistra cittadino attacca pesantemente l'iniziativa e la Lega Nord;
la Questura di Brescia contatta il segretario cittadino, Fabio Rolfi, invitandolo a desistere dall'organizzare tali iniziative;
nella notte tra il 15 e 16 luglio 2007 compaiono delle scritte su alcuni muri della città (Basta roma, Lega Nord, Padania Libera eccetera);
Questura viene chiamato il segretario cittadino, Fabio Rolfi, per essere interrogato sull'accaduto; si apprende che la questura ha avviato un'indagine per individuare gli autori anche grazie al recupero dei filmati di alcune telecamere poste nelle vicinanze dei luoghi dove sono comparse le scritte;
nella notte tra il 22 e 23 luglio una bomba carta viene fatta esplodere nella sede della Lega Nord di Marcheno: fortunatamente nessun danno per le persone ma ingenti danni per il locale;
a quest'ultimo complessivo e agli episodi di intimidazione nei confronti dei rappresentanti della Lega Nord si aggiunge il forzato spostamento del comizio dell'onorevole Borghezio da piazza Loggia a piazza Mercato per lasciare spazio ad una contromanifestazione non autorizzata e all'occupazione abusiva di piazza Loggia da parte del magazzino 47, la mancata concessione di spazi per gazebo di propaganda in occasione di EXA 2007 e lo spostamento in piazzale Arnaldo del Family day per lasciare spazio ad un corteo pro-immigrazione -:
se, alla luce degli episodi citati in premessa, il Ministro non intenda dare direttive agli uffici competenti affinchè l'esercizio delle libertà costituzionali sia comunque garantito;
se non ritenga necessario che la Prefettura, nella determinazione dei luoghi e dei percorsi delle manifestazioni politiche, segua criteri tali da garantire il pluralismo e la parità di trattamento di tutti i soggetti.
(5-01377)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Stazione dei Carabinieri di San Mauro Torinese, in Provincia di Torino, è sede di un'intensa attività operativa;
a dispetto della sua importanza, la Stazione risulta priva di difese passive idonee a garantirne la sicurezza, essendo dotata di una recinzione inadeguata, risalente agli anni sessanta, ed è oltretutto molto vicina alla sede stradale;
l'intera Stazione possiede due uffici, un archivio, un ingresso ed una sola cella di sicurezza; ci sono inoltre rilevanti barriere architettoniche, che precludono ai cittadini disabili l'accesso alla struttura;
il pubblico può accedere agli uffici senza che sia costretto a fermarsi in un locale in grado di fungere da anticamera;
il Comune stesso di San Mauro Torinese chiede da tempo che la Stazione venga ampliata per meglio fronteggiare i propri compiti istituzionali -:
quale sia l'opinione del Governo in merito all'opportunità di ampliare e ammodernare i locali della Stazione dei Carabinieri di San Mauro Torinese.
(4-04542)
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 22 dicembre veniva denunciata alla stazione dei carabinieri di Perrero, in provincia di Torino, la scomparsa di Antonio Guzzo, un pensionato prossimo agli ottanta anni, di cui il giorno stesso si erano perse le tracce in un bosco della zona;
la denuncia di scomparsa è stata sporta dal figlio dello scomparso, Rosario
Guzzo, che ha descritto dettagliatamente le circostanze nelle quali sono state perse le tracce di Antonio Guzzo;
le Forze dell'ordine del presidio di Perrero hanno svolto indagini accurate nel bosco dove, secondo la denuncia resa da Rosario Guzzo, si sarebbero perse le tracce di Antonio Guzzo;
le ricerche non hanno portato ad alcun esito e sono state sospese, pare secondo una prassi costante adottata in questi casi, dopo una settimana;
da allora, il denunciante Rosario Guzzo è rimasto privo di notizie relative al padre scomparso -:
quali siano i criteri in base ai quali le ricerche dei cittadini di cui è stata denunciata la scomparsa vengono sospese dalle Forze dell'ordine e quando;
quale sia l'opinione del Governo in merito alla congruità di questa politica, atteso l'elevato numero di casi di questo tipo nel Paese e la situazione d'incertezza in cui si vengono a trovare le relative famiglie.
(4-04543)
BELLOTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Polizia di Stato per svolgere appieno il proprio servizio nei confronti dei cittadini deve essere dotata di mezzi consoni ad operare in modo puntuale ed efficiente;
come si evince, però, da alcuni articoli sulla stampa, tra cui l'articolo pubblicato sul quotidiano Il Gazzettino in data 12 luglio 2007, in tutte le Province del Veneto fatta eccezione per la Provincia di Rovigo, le FIAT Marea utilizzate come volanti dalla Polizia sarebbero state sostituite da nuove autovetture Alfa Romeo 159;
le volanti utilizzate dalla Polizia di Stato e dalla specialità della Polizia Stradale operante nella Provincia di Rovigo sarebbero inoltre obsolete e con una media di duecentomila chilometri percorsi da ciascuna con la conseguenza di arrecare evidenti disagi alla polizia nell'espletamento delle proprie funzioni;
il Dipartimento della Pubblica Sicurezza anziché provvedere ad una tempestiva sostituzione delle vecchie Fiat Marea usate come volanti dalla Questura di Rovigo e dalla Polizia Stradale ridotte in pessime condizioni e destinate ad essere buttate entro pochi mesi, avrebbe stanziato cinquantamila euro per farle sistemare con un evidente spreco di risorse economiche;
inoltre il Commissariato di Porto Tolle (Rovigo) sarebbe attualmente sprovvisto di un deposito carburante;
il Dipartimento della Pubblica sicurezza avrebbe perciò stipulato una convenzione con un'azienda privata i cui distributori si trovano sulla strada statale Romea a ben quindici chilometri dal Commissariato;
per i primi sei mesi dell'anno non sarebbero stati erogati dal Dipartimento i buoni benzina, regolarmente richiesti dalla Questura di Rovigo, costringendo la Polizia stradale di Porto Tolle ad effettuare i rifornimenti di Carburante direttamente alla questura di Rovigo distante circa quarantacinque chilometri, con dispendio di risorse e sottrazione di tempo al servizio di controllo del territorio -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga opportuno sostituire le vecchie autovetture Fiat Marea utilizzate come volanti dalla Polizia di Stato e della Polizia Stradale della Provincia di Rovigo con le nuove Alfa Romeo 159, già destinate a tutte le Province del Veneto;
se non ritenga altresì doveroso individuare una soluzione relativamente al deposito di carburante del Commissariato di Porto Tolle, onde evitare sprechi economici e mettere la polizia nelle migliori condizioni per poter espletare le proprie funzioni a servizio dei cittadini.
(4-04544)
D'ANTONA, BUFFO, TRUPIA, MADERLONI, NICCHI, PETTINARI, BARATELLA, GAMBESCIA, LULLI, ZUNINO, DE BRASI, ZANELLA, FLUVI, MARCHI, BUGLIO, GRASSI, PALOMBA, MISITI, SQUEGLIA, DUILIO, NANNICINI, MUSI, MANTINI, BURCHIELLARO, OLIVERIO, LARATTA, BOCCI, D'AMBROSIO, ALBONETTI, VOLPINI, TENAGLIA, MARAN, GRILLINI, DE SIMONE, BIANCO, KHALIL detto ALÌ RASHID. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte del 29 giugno 2007, a Roma, nella Villa Ada, nel quartiere Salario è accaduto un fatto di inaudita gravità, l'aggressione organizzata di una numerosa squadra fascista ai giovani che assistevano al concerto del complesso musicale denominato «Banda Bassotti». Il concerto rientrava nelle iniziative del comune di Roma, pertinenti all'Estate romana 2007;
i testimoni dell'evento hanno riferito che più di 50 uomini, organizzati come una falange, con il capo coperto da berretti militari o caschetti, armati di coltello e di bastoni, hanno caricato la folla inerme al grido «Duce, Duce!»;
il panico si è prevedibilmente propagato alla folla generando un fuggi-fuggi generale, assai pericoloso per l'incolumità delle persone. Alcune di queste sono poi rimaste ferite per i colpi inferti dagli aggressori. Un ragazzo è stato ricoverato all'ospedale «Sandro Pertini» di Roma con una prognosi di 20 giorni;
i carabinieri presenti sul posto, vuoi per la sorpresa, vuoi per l'insufficiente presenza sul luogo, non sono riusciti a fermare alcuno degli aggressori;
si tratta - all'evidenza di una premeditata e organizzata aggressione fascista ai giovani democratici di Roma, da parte di gruppuscoli di estrema destra, xenofoba, antisemita e violenta, i quali si organizzano, manifestano e detengono armi proprie come coltelli e manganelli;
lo stesso Capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, ascoltato il 3 luglio 2007, presso la Commissione affari costituzionali del Senato ha affermato che l'aggressione di Villa Ada non è casuale: con essa una determinata area, sulla quale la polizia sta svolgendo un lavoro di approfondimento, ha voluto profanare un luogo carico di simboli. Secondo il Capo della Polizia si tratta di frange squadriste già viste all'opera allo stadio Olimpico di Roma e in altre curve -:
se sia a conoscenza della matrice di tale aggressione e in particolare se non ritenga che - come apparso sulla stampa odierna - l'assalto di Villa Ada possa essere eventualmente messo in relazione all'attività di centri sociali come ad esempio la sede di estrema destra di via Montebuono, presso piazza Vescovio a Roma;
quali garanzie intenda offrire alla popolazione del quartiere Trieste-Salario di Roma affinché non si diffondano la cultura dell'odio razziale, dell'intolleranza politica e della violenza squadrista.
(4-04551)
D'ELPIDIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la normativa vigente ha previsto l'obbligo per le società di calcio che dispongono dell'utilizzo di stadi capaci di contenere più di 10.000 spettatori di provvedere a proprie spese e responsabilità all'adeguamento delle strutture destinate al controllo degli stadi al fine di evitare fenomeni di violenza;
una delle azioni previste riguarda la figura degli steward, addetti alla sicurezza sugli spalti con compiti limitati ma con la qualifica di pubblici ufficiali concessa per il ridotto periodo di svolgimento dello spettacolo sportivo, che la legge prevede nella misura di un addetto ogni 200 spettatori;
attualmente lo steward deve regolare l'afflusso degli spettatori, deve tenere sotto controllo eventuali manifestazioni violente intervenendo solo per richiamare alla
calma senza usare metodi violenti e avvisando le forze dell'ordine ove l'intervento dovesse essere più incisivo;
lo steward deve essere ben riconoscibile, non può portare armi né altri strumenti di difesa e non deve mai usare violenza, ha in definitiva un compito di deterrenza e deve costantemente collaborare con le forze dell'ordine;
allo stato attuale molte società di calcio spesso affidano i controlli di sicurezza alle organizzazioni della tifoseria, nonostante queste funzioni richiedano sicuramente una formazione ed una scelta degli operatori molto attenta;
sicuramente le esplosioni di violenza sono più frequenti negli stadi di calcio per l'antagonismo proprio dello spettacolo, per il gran numero di spettatori presenti e per il tipo di struttura degli stadi, ma ci sono anche altri luoghi dove situazioni violente possono presentarsi quali concerti, manifestazioni, locali notturni, balere, eccetera, dove la figura dello steward, correttamente preparato, potrebbe utilmente prestare la sua opera: una stima approssimata rileva che in ambiti non sportivi operano circa 30.000 addetti all'ordine privato;
a Trieste come in altre città sono stati promossi dei corsi di formazione a questo scopo, che tuttavia hanno una valenza esclusivamente aziendale perché privi di un riconoscimento ufficiale. Questa situazione fa sì che anche la docenza da parte delle autorità di polizia o comunque istituzionali possa essere richiesta solo a titolo personale senza ufficialità;
si ritiene che una precisa normativa che regoli i compiti e le caratteristiche formative potrebbe creare una figura professionale facendo emergere anche le situazioni di lavoro nero presenti soprattutto nei locali notturni, in cui la mansione del «buttafuori» è svolta spesso da personaggi poco affidabili e violenti -:
se il Ministro interrogato, alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione, non ritenga opportuno estendere ai titolari di locali o organizzatori di manifestazioni ove sussiste un rischio di violenza, l'obbligo di ricorrere a personale qualificato per mantenere l'ordine, al fine di ottenere nuovi posti di lavoro, aumentare i livelli di sicurezza e di controllo anche agli effetti antidroga.
(4-04557)