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Allegato B
Seduta n. 196 del 27/7/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI e GOISIS. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
sul tema della realizzazione dei terminali di rigassificazione il Governo ha
l'indirizzo precedentemente assunto teso a diversificare sia le tradizionali aree di approvvigionamento (Algeria/Russia) sia le modalità di approvvigionamento (gasdotti) puntando alla realizzazione di alcuni terminali;
tale impegno è stato ribadito nel DPEF (2007/2011) e nelle 12 priorità nell'azione di Governo;
i terminali attualmente autorizzati sono 3: Rovigo, Livorno e Brindisi;
in relazione ad alcune problematiche connesse alla realizzazione del terminal di Rovigo, il sottoscritto interrogante ha presentato due interrogazioni indirizzate al Ministro dello sviluppo economico: la n. 5-00539 del 20 dicembre 2006, la n. 3-00880 del 10 maggio 2007 e la 5-01300 del 18 luglio 2007;
il Ministro dello sviluppo economico ha sempre sottolineato la necessità del coinvolgimento delle comunità locali nei processi di decisione e di realizzazione di importanti infrastrutture, e considerata la valenza dei due elementi sollevati (ingente contributo da parte dello Stato ed accordi sottoscritti e non rispettati da parte del beneficiario di quel contributo), con le interrogazioni succitate si chiedeva, in sostanza, un attivo intervento da parte del Ministero dello sviluppo economico, per la costituzione di un «tavolo» a tre (Ministero, consorzio di sviluppo, Edison) atto a dirimere le questioni aperte;
la società Edison Gas S.p.A., in data 26 marzo 1999, ha sottoscritto il Patto Territoriale di Rovigo, come beneficiaria delle sole procedure (ad esempio accelerazione delle concessioni necessarie per l'opera), per la realizzazione di un terminale di rigassificazione al largo di Porto Levante nel comune di Porto Viro (Rovigo);
il Patto Territoriale, in base al quale la società Edison Gas S.p.A. (oggi Adriatic LNG) ha sottoscritto l'accordo con i comuni dell'area interessata dai lavori del terminale di rigassificazione di Rovigo il Consorzio per lo sviluppo del Polesine-COSVIPO, è scaduto;
la società Adriatic LNG si è comunque dichiarata disponibile a mantenere i propri impegni economici, assunti nell'accordo per le misure di compensazione dell'area, pari a circa 6,5 milioni di euro. Al riguardo, si è svolta una riunione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per attivare la ripresa dei contenuti dell'accordo e, recentemente, si sono effettuati due incontri tra la società Adriatic LNG e la provincia di Rovigo e il Consorzio per lo sviluppo del Polesine-COSVIPO, per cui si ritiene che sia possibile giungere, in breve tempo, a un nuovo accordo in tale materia;
per quanto riguarda il Contratto di Programma stipulato in data 9 dicembre 2002 si evidenzia che: 1) gli accordi e gli impegni, assunti dalla società Edison Gas S.p.A. nei confronti del Consorzio per lo sviluppo del Polesine sono estranei e indipendenti rispetto alle obbligazioni assunte ex Contratto di Programma; 2) il Contratto di Programma prevede che, a regime, l'occupazione incrementale deve risultare non inferiore a 50 ULA (unità lavorative annue); 3) per il completamento del programma agevolato con il Contratto di Programma era previsto il termine del 31 dicembre 2007. A seguito di accertamenti effettuati presso la Banca Convenzionata, finalizzati a conseguire una precisa cognizione circa il reale stato di avanzamento delle opere, la società Edison ha chiesto una proroga per la realizzazione del programma -:
quale ruolo il Ministero dello sviluppo economico intenda assumere ai fini del rispetto da parte di Edison degli impegni assunti con le comunità locali del Polesine.
(5-01369)
Interrogazioni a risposta scritta:
PINI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
i maggiori quotidiani economici in questi giorni stanno riportando le previsioni sulla stagione turistica che si è aperta da poco;
è sotto gli occhi di tutti come l'industria turistica nazionale continui a scivolare verso le posizioni basse della classifica dell'attività mondiale;
da recenti e qualificati sondaggi si evince come solo 56 persone su cento andranno in vacanza, con una contrazione del dato del 2 per cento rispetto allo scorso anno, con una percentuale attuale di indecisi dell'8 per cento rispetto al 2 per cento dello stesso periodo dello scorso anno;
ulteriore dato preoccupante per il settore è che si tratta di vacanze brevi, che in oltre un terzo dei casi non superano una settimana e che per un altro 30 per cento sono comprese tra i 7 e 14 giorni; per il 27 per cento delle persone saranno di durata inferiore rispetto allo scorso anno;
i numeri illustrano come saranno ferie per lo più economiche: il 56 per cento delle famiglie, contro il 49 per cento dello scorso anno, non spenderà più di mille euro a persona, con la fascia più numerosa, il 43 per cento, compresa tra i 500 e i mille euro;
interventi mirati, allungamento della stagionalità e, soprattutto, miglioramento della qualità dei servizi sono le strategie da seguire per sbaragliare la concorrenza straniera;
la fiscalità italiana penalizza non solo gli albergatori ma anche i tour operator, infatti basta vedere i dati che presentano un saldo negativo, per quanto riguarda il mare in Italia di circa l'8,9 per cento, a vantaggio di mete come Mar Rosso, Grecia e Baleari;
a fare meglio non sono solo i colossi del turismo come Francia, Spagna, Grecia ma anche l'outsider Croazia e persino l'Austria, paesi che si affermano grazie a strutture competitive e a prezzi convenienti -:
se non ritenga opportuno intervenire con urgenza, al fine di non penalizzare oltremodo uno dei settori trainanti dell'economia del Paese, prevedendo una completa riorganizzazione degli incentivi, al fine di risultare più efficaci.
(4-04547)
FITTO e LAZZARI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nella serata del 24 luglio scorso e nella mattinata del 25 nella zona del Sud Salento si sono verificati ripetuti black out con conseguenti gravi disagi per migliaia di cittadini e turisti;
nella serata del 24 tutto il Sud Salento è rimasto al buio per oltre due ore, poi la corrente elettrica è tornata ma nella mattinata del 25 si sono ripetute interruzioni nell'erogazione a singhiozzo negli stessi comuni del Sud Salento, in particolare nel comune di Ugento rimasto senza corrente fino alle 14;
in seguito alle interruzioni dell'erogazione di corrente elettrica, l'Acquedotto Pugliese ha denunciato che si è verificato anche un preoccupante abbassamento delle scorte idriche dei serbatoi a servizio dei comuni salentini e che potrebbero verificarsi discontinuità nella «normale» distribuzione idrica;
in base alle prime indicazioni fornite da Enel e Terna (società del gruppo Enel) pareva che le ripetute interruzioni di corrente fossero dovute ad un guasto alla centralina Enel di Galatina che alimenta altre centraline di distribuzione nel Sud Salento;
nel primo pomeriggio del 25 luglio, però, Terna ha diffuso una nota stampa nella quale dichiarava: «C'è stato un guasto straordinario alla stazione di Galatina. Tra le cause dell'avaria, la fortissima richiesta di energia elettrica causata dalle persistenti condizioni di caldo. Per evitare conseguenze più importanti e disagi più gravi, Terna ha attivato misure anti-black out ordinando ad Enel distribuzione la temporanea disalimentazione di 30 MW di fabbisogno. Enel - concludeva la nota di Terna - ha provveduto a distaccare la
fornitura di energia elettrica in alcune zone del Salento, identificate a sua discrezione» -:
quali provvedimenti urgenti intenda assumere nei confronti di Terna che ha ordinato ad Enel la temporanea disalimentazione e riduzione dell'erogazione di energia;
quali provvedimenti urgenti intenda assumere nei confronti di Enel che ha staccato la fornitura di energia intere città e paesi del Salento senza preventiva comunicazione alle popolazioni;
con che criterio Enel ha identificato «a sua discrezione» le zone del Salento in cui staccare la corrente;
che tipo di guasto si sia verificato alla stazione di Galatina e cosa l'abbia generato;
se l'avaria sia stata causata dalla fortissima richiesta di energia elettrica dovuta al caldo, come mai si è verificata solo a Galatina e solo nel Salento, visto che in altre zone della Puglia e d'Italia ci sono temperature più alte e maggiori richieste di energia;
se il Governo sia in grado di scongiurare ulteriori interruzioni di corrente elettrica nel Salento e in altre zone della Puglia e dell'Italia;
quale sia al momento il rapporto tra domanda e offerta di energia nel Salento e nella regione Puglia.
(4-04553)