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Allegato B
Seduta n. 197 del 30/7/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CACCIARI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
sono state notificate dalla Corte Unione europea ripetute infrazioni all'Italia a causa del mancato rispetto delle direttive sulla valutazione di impatto ambientale, da ultimo per i casi della «terza linea» all'impianto di incenerimento di rifiuti di Brescia e per i cantieri del MOSE a Venezia -:
se il Governo intenda fornire un elenco completo dei casi di infrazione per mancato rispetto delle procedure di VIA e VAS, segnalati dalla Commissione europea;
se il Governo intenda comunicare con precisione i termini entro cui intenda recepire le citate direttive.
(5-01378)
SAGLIA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 10 luglio scorso del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2007 relativo al Riordino degli organismi operanti presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha determinato a partire dalla mezzanotte del 24 luglio la decadenza della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale;
l'immediatezza della scadenza ha colto del tutto impreparate le commissioni settoriali incaricate di preparare i pareri per la Commissione plenaria e non è prevista alcuna continuità con l'insediamento della nuova Commissione di cui non si conoscono né componenti né data di nomina;
tale situazione di incertezza e le richieste dei proponenti le istanze autorizzative in itinere ha portato la decaduta Commissione a tentare di approvare il maggior numero possibile di progetti, riunendosi in seduta plenaria dalla mattina di lunedì 2 luglio fino alla mezzanotte di martedì 24 luglio;
a quel che consta all'interrogante, a parte un lancio di agenzia sulla vicenda dell'impianto di porto Tolle (Italpress del 23 luglio 2007 ore 21.44), nessuna altra informazione ufficiale è stata fornita sui progetti in esame, sulle loro caratteristiche e sugli esiti delle valutazioni, impedendo così qualsiasi forma di controllo democratico;
secondo quanto risulta all'interrogante, il lavoro della Commissione ha riguardato decine di pratiche che molti commissari non hanno avuto il tempo materiale di esaminare approfonditamente e le votazioni si sono svolte nella confusione più totale, soprattutto nelle ore notturne tra il 23 e il 24 luglio;
tale situazione, indipendentemente dall'impegno dei singoli commissari coinvolti, lascia forti perplessità sulla qualità del lavoro svolto, posto che risulta abbastanza irrealistico che progetti di rilevante complessità possano essere decisi in tempi ristretti, che non consentono spesso di approfondire tutti gli aspetti problematici ad essi connessi;
risulta fondamentale assicurare che tali attività si svolgano nel totale rispetto delle norme procedurali previste e che non possano in alcun modo dare adito a contestazioni giurisdizionali o amministrative che inciderebbero sui tempi e sulle modalità di realizzazione delle opere -:
quale sia il numero e l'elenco esatto delle pratiche di cui era previsto l'esame a partire dalla mattina di lunedì 23 luglio e quelle effettivamente esaminate, unitamente al relativo dispositivo di decisione;
se non ritenga provvedere, anche tramite esperti amministrativi esterni al Ministero, all'accertamento delle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione anche al fine di verificare il rispetto delle regole interne e scongiurare ogni rischio di contenzioso;
se non ritenga opportuno incaricare la predetta commissione di valutare, anche richiedendo diretti pareri ai componenti delle commissioni di settore, il grado di idoneità delle pratiche ad essere sottoposte alla valutazione della Commissione plenaria in funzione del grado di avanzamento dell'esame;
se non ritenga opportuno, qualora gli esiti dell'indagine sopra indicata lo rendessero necessario ed al fine di evitare ogni rischio di contenzioso, annullare gli esiti dei lavori della Commissione per i giorni 23 e 24 luglio 2007 e rimandare le relative pratiche per il riesame alla nuova Commissione, inclusa la decisione su Porto Tolle;
se non ritenga opportuno provvedere immediatamente alla nomina e all'insediamento della nuova Commissione.
(5-01381)
Interrogazioni a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale, proclamata a Parigi presso la sede dell'UNESCO, il 15 ottobre 1978, sancisce all'articolo 11 che ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita;
i giardini zoologici hanno un ruolo nella conservazione della biodiversità, allo scopo di proteggere la fauna selvatica e di salvaguardare la stessa diversità biologica, come detta l'articolo 1 del decreto legislativo 21 marzo 2005, n. 73, recante attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici;
il succitato decreto, come modificato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 192, norma i requisiti dei giardini zoologici insistenti nello Stato italiano, gli adempimenti finalizzati all'ottenimento delle licenze e specifica le cure agli animali che devono essere garantite, finalizzate al benessere ed alla salute degli stessi;
nel giardino zoologico di Basilea, nella Confederazione Svizzera, 48 giorni fa sono nati quattro cuccioli di leone;
il 21 luglio 2007 l'amministrazione del suddetto zoo ha annunciato di aver soppresso due dei quattro cuccioli motivando la decisione per la carenza di spazi essendo entrambi maschi, pertanto, secondo il parere degli esperti, avrebbero rischiato di essere comunque uccisi dal capobranco e ritenendo altresì difficoltoso reintrodurre i due cuccioli in Africa per la complessità dell'ambientamento e l'onerosità dell'operazione;
sembra che la fertilità delle leonesse in cattività stia crescendo notevolmente aumentando il numero delle gravidanze e dei parti plurigemellari;
a giudizio dell'interrogante, è opportuno che vengano attivate le procedure di ecodiplomazia e della cooperazione internazionale atte ad evitare che per il futuro si verifichino altri casi analoghi -:
se il Ministro interrogato, in ragione di quanto detto in premessa, non ritenga opportuno esprimere il disappunto nelle sedi idonee per quanto avvenuto;
se intenda verificare che, qualora nei giardini zoologici insistenti nello Stato si abbiano casi di parti plurigemellari di leoni o altri esemplari riprodotti in cattività, siano ad essi destinati ambienti adatti ad ospitarli o siano in alternativa attivate le procedure per la reintroduzione degli stessi nell'ambiente naturale.
(4-04582)
CARUSO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nei comuni di San Salvatore Telesino (Benevento), Reino (Benevento) e Laino Borgo (Cosenza), alcune società hanno avviato i percorsi autorizzativi per la costruzione di centrali elettriche con alimentazione a biomasse;
in tutti i casi sopracitati ci troviamo dinanzi ad impianti che hanno bisogno ciascuno di centinaia di migliaia di tonnellate anno di combustibile, in quanto si tratta di impianti di grandi dimensioni e sovradimensionati rispetto ai contesti territoriali nei quali sono inseriti;
le «biomasse» fanno parte tradizionalmente del bagaglio ambientalista in campo energetico;
intese in senso proprio, cioè materiali vegetali prodotti da coltivazioni dedicate, si possono considerare effettivamente energia rinnovabile, anche se occorre sempre tener presente che spesso ciò comporta la riduzione di terreno coltivabile per l'alimentazione umana, col rischio dell'incentivazione della coltivazione no food, con grandi consumi di acqua, una trasformazione pericolosa dell'agricoltura del territorio e una, scarsa redditività;
in questo senso le «vere biomasse» sono state catalogate nel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (allegato X, sezione IV, della parte V) «Individuazione delle biomasse combustibili e delle loro condizioni di utilizzo»;
tuttavia vi è anche un uso distorto del termine «biomasse», su cui giocano le aziende che vogliono lucrare su questo nuovo business: in questa accezione vengono considerati, «biomasse» tutti gli scarti e i rifiuti che contengono un certo tenore di sostanza organica, cioè di carbonio e che per questo vengono visti dagli «energetisti» come combustibili; «biomasse» sono quindi i rifiuti urbani e tutti i rifiuti speciali non inerti che contengano una percentuale di carbonio tale da determinare un potere calorifico di almeno 1500 kcal/kg;
a partire da quest'ambiguità, in più occasioni abbiamo già assistito all'importazione presso le centrali a biomasse di migliaia di tonnellate annue di rifiuti speciali, ingannevolmente definiti «biomasse», in alcuni casi, come nel caso della Centrale a biomasse di Bando di Argenta, sono dovuti intervenire addirittura i reparti del Noe dei carabinieri di Bologna nell'ottobre del 2006 per sequestrare l'impianto al termine di accertamenti che avrebbero evidenziato come l'impianto era diventato nei fatti un vero e proprio inceneritore;
sarebbe opportuno incentivare le forme di produzione di energia «pulita» usando particolari cautele rispetto alla costruzione di impianti di cogenerazione e alla relativa corretta gestione -:
se i ministri interrogati, nelle attività di promozione delle misure atte a favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di cui all'articolo 267 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 non ritengano di privilegiare tecnologie autenticamente pulite e a basso impatto ambientale.
(4-04586)