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Allegato B
Seduta n. 197 del 30/7/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
GIUDITTA, AURISICCHIO, DEL MESE, IACOMINO, DE ANGELIS, SUPPA, CESARIO, FRANCESCATO, CIOFFI, TREPICCIONE, D'ELPIDIO, CAPOTOSTI, ROSSI GASPARRINI, SCOTTO, NERI, LO MONTE, RAO, PICANO e PELLEGRINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in data 31 gennaio 2007 è stata discussa nell'Aula della Camera dei deputati una interrogazione a risposta immediata (la n. 3-00581) presentata dall'interrogante al Ministro delle infrastrutture e avente ad oggetto la sospensione del progetto di costruzione della Galleria di Valico denominata «Galleria Pavoncelli-bis» che si innesta nell'Acquedotto Pugliese;
in tale occasione, l'interrogante sottolineò la necessità di sospendere immediatamente i lavori per la realizzazione del raddoppio della galleria di valico Pavoncelli-bis
per il trasporto delle acque del gruppo sorgivo di Cassano Irpino e sorgenti di Caposele, in provincia di Avellino, verso la Puglia, conformemente alla richiesta in tal senso proveniente da tutti gli enti locali interessati;
in detta circostanza l'interrogante evidenziò, altresì, come il commissario straordinario avesse già proceduto all'aggiudicazione e all'avvio dei lavori, senza che peraltro fosse stato realizzato il preventivo accordo di programma tra Governo e regioni, previsto per legge, ed in assenza dei necessari pareri degli enti locali e della Valutazione di Impatto Ambientale, per la quale erano pendenti alcuni ricorsi presso il tribunale delle acque pubbliche di Roma;
in risposta alla citata interrogazione, il Ministro delle infrastrutture escluse categoricamente l'adozione di qualunque provvedimento volto alla sospensione dei lavori in oggetto, adducendo, tra l'altro, che «Il tribunale superiore delle acque pubbliche aveva già rigettato, nell'aprile del 1986, le richieste di sospensiva avanzate dall'Ato Calore Irpino», facendo con ciò intendere che lo stesso esito si sarebbe avuto anche con riferimento ai ricorsi attuali;
la previsione del Ministro è risultata tuttavia errata in quanto precisamente il 13 giugno 2007, il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha accolto i ricorsi presentati dall'ATO «Calore Irpino» e dall'Ente parco monti picentini, rigettando le eccezioni avanzate dall'Avvocatura dello Stato e riconoscendo come pienamente fondate le argomentazioni dei ricorrenti;
in particolare, il Tribunale ha riconosciuto la violazione della delibera CIPE n. 3/05, in quanto l'indizione della gara era avvenuta, contrariamente a quanto stabilito nella suddetta delibera, in mancanza di approvazione e ammissione al finanziamento del progetto;
il Tribunale ha altresì riconosciuto la violazione dell'obbligo di sottoporre a preventiva valutazione di impatto ambientale la realizzazione del progetto, annullando così i provvedimenti impugnati e travolgendo l'intera procedura di aggiudicazione;
è quindi quanto mai urgente che vengano ridefinite le procedure di realizzazione della Galleria Pavoncelli-bis, al fine di stabilire il bilancio idrico che regolamenti le effettive portate da trasferire, la garanzia del minimo deflusso vitale dei Fiumi Sele e Calore e la necessaria tutela del bacino idrografico ed idrogeologico, coinvolgendo nella concertazione le istituzioni e gli enti locali interessati, cui devono essere restituiti compiti e funzioni;
è altresì opportuno che si proceda al più presto ad effettuare un'indagine mirata al fine di individuare le responsabilità esistenti in capo al commissario straordinario in relazione a questa vicenda, chiarendone tutti i punti ancora oscuri ed eventualmente disponendo la rimozione del commissario stesso;
gli interroganti, in qualità di Deputati e rappresentanti della nazione ai sensi dell'articolo 67 della Costituzione, hanno chiesto più volte di accedere direttamente agli atti e ciononostante non hanno mai ricevuto alcuna risposta al riguardo;
gli interroganti hanno altresì chiesto in più di una circostanza, insieme ad altri Deputati della Repubblica, di discutere personalmente della vicenda con il Ministro delle infrastrutture l'onorevole Antonio Di Pietro ed anche questa richiesta non è stata mai accolta;
il progetto definitivo di costruzione della galleria di valico Caposele Conza della Campania-cosiddetta Pavoncelli bis eseguito dal Provveditorato regionale opere pubbliche per la Campania e formalizzato in data 15 maggio 2003, è illegittimo poiché in contrasto con il decreto ministeriale 11 marzo 1988, la legge 109/94 e del decreto legislativo 544/99;
al riguardo è stata infatti rilevata la quasi totale assenza di sondaggi lungo l'asse della galleria da realizzare (solo 2 sondaggi eseguiti, di cui uno non in asse,
e distribuiti lungo un tratto pari a ben 7.500 m circa su 8.000 m circa di galleria da realizzare; sul primo tratto di 750 m circa, invece, sono stati eseguiti solo 5 sondaggi, di cui 2 datati); l'assenza di relazione geologica con specifiche indagini geologiche; l'assenza di relazione geologica con il livello di pericolosità geologica; la carenza di dati sismotettonici; l'assenza di relazione geologica con indicazioni del comportamento del modello geologico-tecnico del sottosuolo in assenza ed in presenza delle opere; l'assenza di relazione idraulica che riguarda lo studio delle acque sotterranee; l'assenza dello studio di impatto ambientale ovvero dello studio di fattibilità ambientale; l'assenza di indicazione delle aree di discarica con specificazione dell'avvenuta autorizzazione;
il progetto definitivo così come proposto nel 2003 continua, ad avere le stesse carenze del progetto originario formalizzato nel 1988 i cui lavori furono avviati e furono poi bruscamente interrotti nel 1992 a causa di una improvvisa fuoriuscita di acqua pari a 700 litri al secondo e direttamente connessa alla sorgente di Caposele, tanto è vero che all'epoca la Cogefar Impresid e l'impresa che la seguì in un improprio appalto successivo, la Pontello SpA, chiesero un ristoro economico molto elevato all'Acquedotto Pugliese che continua ancor oggi a gravare sulle tasche dei contribuenti;
in buona sostanza detto progetto non aveva le condizioni per poter essere posto in appalto a causa della mancanza di un adeguato approfondimento delle caratteristiche geoambientali del territorio oggetto dell'intervento ed era certa l'esistenza di futuri imprevisti - poi puntualmente verificatisi in quegli anni - a causa della forte carenza degli studi propedeutici alla costruzione della galleria;
a partire dal 1987 le portate medie alle sorgenti di Caposele sono sempre più vicine ai 3.000 litri al secondo con qualche punta di 3.700 litri al secondo e sono sempre sotto la media storica di 4.000 litri al secondo sebbene le precipitazioni annue siano al di sopra della media;
le vicine sorgenti di Calabritto hanno registrato una diminuzione del 20 per cento mai più recuperata;
tali diminuzioni testimoniano una decisa e generalizzata diminuzione delle portate alle sorgenti, non compatibile con i quantitativi che si intende trasferire con la nuova Pavoncelli-bis pari a 9.000 litri al secondo -:
quanto sia costata sino ad oggi la galleria di valico Caposele Conza della Campania-Pavoncelli-bis a causa del ristoro economico da corrispondere alle due imprese che si sono succedute dagli anni `90 in poi, la Cogefar Impresid e la Pontello SpA per via del contenzioso instauratosi tra loro e l'Acquedotto Pugliese;
quanto si dovrà ancora spendere per il ristoro economico della ditta «Condotte» a seguito dell'aggiudicazione della nuova gara del 2007, visto che tutte le procedure di aggiudicazione sono state dichiarate illegittime;
quali siano i motivi per i quali non si sia tenuto conto della minaccia imminente di danno grave per la irreversibile modificazione della circolazione idrica sotterranea indotta dalla costruenda galleria Pavoncelli-bis, da cui discenderà un turbamento ed un'alterazione gravissima del regime delle sorgenti Sanità in Caposele;
quali siano i motivi per i quali non si sia tenuto conto del fatto che esiste una minaccia imminente di danno grave per ulteriore prelievo ed adduzione della già minima quantità di acqua rilasciata, in considerazione dell'aumentata capacità idrovettrice della galleria in progetto ed il prelievo totale andrebbe solo ad aggravare irreversibilmente il già deteriorato deflusso minimo vitale;
quali siano i motivi per i quali sia stata sospesa la Conferenza di Servizi opportunamente avviata dal Commissario Straordinario precedente alla nomina dell'ingegner Roberto Sabatelli, considerato che la partecipazione degli enti locali e strumentali si è sempre dimostrata propositiva ed attiva e considerato anche il
significativo aggiornamento normativo e vincolistico a tutela dell'ambiente e dell'uso del suolo e delle acque avvenuto in quegli anni (infatti a seguito dell'interruzione dei lavori nel 1992 è stata promulgata la legge 36/94, la cosiddetta legge Galli, e il decreto legislativo 152/99 e successive modifiche ed integrazioni, poiché la legge Galli aveva introdotto lo strumento tecnico amministrativo dell'Accordo di Programma per il trasferimento interregionale delle risorse idriche (articolo 17) nonché il concetto di Minimo Deflusso Vitale e di Bilancio Idrico al fine della Tutela Ambientale dei Bacini idrografici);
quali siano i motivi per i quali il Ministero delle infrastrutture non ha mai promosso e sostenuto un Accordo di Programma tra le regioni Puglia e Campania per il trasferimento delle risorse idriche di Cassano Irpino, Caposele e Conza della Campania e si è invece solo limitato a forzare i tempi per l'approvazione del Progetto della Pavoncelli-bis, sia per quanto attiene alle procedure di appalto che per quanto riguarda la consegna dei lavori;
quali siano le ragioni per le quali l'Acquedotto Pugliese S.P.A. (AQP) continua a prelevare dalle Sorgenti di Caposele 4.000 litri al secondo invece dei 363 litri al secondo autorizzati senza che ci sia peraltro una adeguata corresponsione degli oneri finanziari al riguardo;
quale sia la convenienza economica nel realizzare un'opera così onerosa considerata la graduale diminuzione della risorsa idrica a disposizione e quali siano i motivi per i quali non si utilizzano le somme attualmente destinate al progetto, pari a 140 milioni di euro, per interventi di ripristino delle perdite acquedottistiche e per riparare la galleria già esistente e perfettamente funzionante;
quali siano i motivi per i quali con tali somme non si costruiscano dissalatori, oppure invasi artificiali superficiali da realizzare nella stessa regione Puglia simili a quelli presenti nella vicina regione Basilicata;
come valuti il Presidente del Consiglio dei ministri, alla luce di quanto descritto in premessa in relazione all'indirizzo politico generale del Governo in tale settore di intervento del Ministro delle infrastrutture che, per l'interrogante, ha agito con un eccesso di superficialità rifiutando di dare ascolto alle proteste e alle segnalazioni provenienti dal territorio avellinese e dallo stesso interrogante;
se il Presidente del Consiglio dei Ministri non ritenga quanto mai necessario e opportuno aprire urgentemente un'indagine volta ad accertare tutte le responsabilità del Commissario Straordinario, chiarire se ci siano state delle nomine di tecnici o di consulenti esterni e quali sono stati i criteri che hanno determinato le scelte del Commissario Straordinario al riguardo, nonché a quali soggetti corrispondano tali nomine;
se il Presidente del Consiglio dei Ministri non ritenga di revocare la nomina del Commissario Straordinario alla luce della situazione fallimentare provocata dal Commissariamento anche alla luce delle promese del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, che ha annullato i provvedimenti impugnati e travolto l'intera procedura di aggiudicazione, riscontrando l'esistenza di una situazione di grave illegittimità che penalizza fortemente numerosissimi cittadini sia della regione Campania (ben 180 comuni) sia della regione Puglia;
quali iniziative urgenti il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare per restituire alle istituzioni e agli enti locali interessati i compiti e le funzioni di cui sono stati privati con l'insediamento del citato Commissario Straordinario, al fine di assicurare che vengano ridefinite le procedure per la realizzazione della Galleria Pavoncelli-bis, previa determinazione del bilancio idrico che regolamenti le effettive portate da trasferire, la garanzia del minimo deflusso vitale dei corpi idrici interessati e la necessaria tutela del bacino idrografico ed idrogeologico.
(4-04569)
RUGGHIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
l'Autorità nazionale per la sicurezza (ANS) riveste un ruolo determinante nell'attività di tutela delle informazioni protette dal «Segreto di Stato», nel senso di informazioni comunemente denominate «classificate»;
tale attività è regolata da una serie di Direttive della Presidenza del Consiglio che hanno recepito le indicazioni contenute nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 2006;
sono interessati al rispetto di tali disposizioni tutti gli enti pubblici e tutte le aziende private che operano nel settore della difesa, degli armamenti, e simili;
l'inosservanza di tali disposizioni comporta, a seconda dei livelli, compromissioni che possono avere anche rilevanza penale, ma principalmente provocano danni all'economia, alla difesa, al patrimonio di tecnologie dello Stato;
organo centrale di questa attività di controllo è il III Reparto del CESIS - Ufficio centrale per la sicurezza - che ha, fra gli altri compiti, anche quello del rilascio delle abilitazioni di sicurezza, nonché il controllo puntuale delle attività classificate esercitate dagli enti pubblici e dalle aziende;
uno strumento efficace di controllo è costituito dalle «relazioni semestrali» che tutti i soggetti interessati sono tenuti a compilare per comunicare i dettagli di tutte le lavorazioni classificate realizzate nel relativo periodo: ciò allo scopo di permettere all'ANS di effettuare controlli incrociati per assicurarsi del corretto flusso delle informazioni classificate;
la situazione di fatto, per quanto risulta all'interrogante è molto differenziata e in particolare:
a) molti enti pubblici non osservano le disposizioni della normativa sopra indicata;
b) le aziende che sono in possesso della semplice «abilitazione preventiva» (quella che la normativa concede per la sola partecipazione a gare o trattative di natura classificata) vengono autorizzate all'esecuzione dei lavori presso il cliente;
c) al di là delle discutibili motivazioni che hanno determinato questa situazione di fatto, con questo sistema le aziende non rispettano le direttive che impongono il possesso delle abilitazioni EAD e COMSEC, non compilano le relazioni semestrali sottraendosi così al controllo dell'ANS;
d) anche nell'ambito delle Forze armate, sembra diffusa la consuetudine di affidare realizzazioni di carattere militare a società o aziende che non sono in possesso delle abilitazioni prescritte; queste, poi, si rivolgono a ditte abilitate per tutte quelle lavorazioni a loro precluse, con il risultato che lo Stato subisce sempre un aumento dei costi, senza contare che invariabilmente, informazioni di natura riservata sono lasciate in possesso di soggetti che non hanno né le abilitazioni, né la cultura per garantire l'integrità e la riservatezza delle informazioni -:
quanti siano gli enti pubblici e le aziende che, gestendo informazioni classificate, sono in possesso delle prescritte abilitazioni;
quanti siano gli enti pubblici e le aziende che hanno aderito alle disposizioni della normativa che prescrive anche il possesso delle abilitazioni EAD e COMSEC;
quante siano le aziende che - in possesso della sola abilitazione preventiva - eseguono lavorazioni presso il cliente, evitando di richiedere l'abilitazione EAD e in questo contesto quante di esse comunichino puntualmente le lavorazioni effettuate, attraverso la relazione semestrale;
se vengano effettuati riscontri incrociati sulle relazioni semestrali per prevenire eventuali anomalie nel controllo delle attività classificate;
se intenda rendere nota al Parlamento l'identità delle aziende che hanno effettuato lavorazioni in ambienti militari negli ultimi quattro anni: lavori che hanno comportato anche realizzazioni nel settore COMSEC;
se intenda fornire elementi di conferma sulla effettuazione dei prescritti controlli sulle abilitazioni nei confronti delle aziende a cui sono state affidate a qualsiasi titolo realizzazioni nel settore COMSEC;
se intenda rendere noto al Parlamento quante e quali opere sono state realizzate o sono in corso di realizzazione con le modalità sopra descritte nell'ambito della III Regione Aerea.
(4-04574)
PATARINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
la città di Taranto, dopo quella di Brindisi, è stata privata, all'improvviso, e proprio nei giorni in cui le colonnine del mercurio facevano registrare le temperature più alte (oltre 40o), di acqua corrente, con gravissimi disagi per l'intera comunità costretta a subire una assurda condizione, che non è riscontrabile più neanche tra le popolazioni che vivono nelle peggiori aree del terzo mondo;
è ormai pacificamente accertato (financo dai vertici della Regione Puglia e dell'Acquedotto Pugliese) che tale incredibile dèfaillance non è stata motivata da carenza di acqua, essendo al contrario allo stato il sistema idrico pugliese dotato di disponibilità nettamente al di sopra dei livelli di sicurezza;
la regione Puglia e l'AQP dispongono attualmente di circa un miliardo di euro per i necessari risanamenti e potenziamenti degli impianti idrici, che a quel che pare all'interrogante, le ultime gestioni si stanno rivelando incapaci di spendere, con danni pesantissimi per l'avvenire dei pugliesi;
ad avviso dell'interrogante si tratta di un'incredibile incredibile prova di inefficienza della Regione Puglia e delle istituzioni da essa dipendenti che segue ad altre ancor più tragiche (come la nota vicenda dell'Ospedale di Castellaneta) e si accompagna anche ad una politica finanziaria che ha costretto il Governo nazionale a «commissariare» la Regione stessa per costringerla a colmare le voragini di conti sanitari completamente fuori controllo;
anche in occasione del devastante incendio sul Gargano la Regione Puglia ha secondo l'interrogante dimostrato di non saper svolgere adeguatamente le proprie funzioni, a causa di un deplorevole ritardo e dell'assoluta incapacità mostrata nel predisporre, avviare e coordinare le operazioni di sua competenza;
dopo i disastri in materia di Sanità, di gestione delle risorse idriche e di protezione civile, si annuncia in Puglia anche una pesante emergenza rifiuti per l'espressa contrarietà del governo regionale a realizzare quegli impianti di termovalorizzazione che in tutto il mondo avanzato chiudono e completano il ciclo dello smaltimento;
quali iniziative intendano assumere perché -:
a) non passino inosservati e senza conseguenze i gravissimi quanto immotivati disagi arrecati da scelte imprevidenti e inadeguate ai già fin troppo provati cittadini di Taranto;
b) le ingentissime disponibilità finanziarie finalizzate a non più procrastinabili progetti di risanamento e di potenziamento degli impianti idrici pugliesi non restino bloccate dall'inefficienza della Regione Puglia e dell'Acquedotto Pugliese, con il rischio sempre più incombente di perdita delle risorse e, con esse, di una irripetibile occasione per dare soluzioni alle questioni segnalate in premessa;
c) vengano risparmiati ulteriori ed irrimediabili danni all'incolpevole popolazione pugliese.
(4-04587)