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Allegato B
Seduta n. 197 del 30/7/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzione in Commissione:
La XIII Commissione,
premesso che:
i marchi di denominazione di origine riconosciuti dalla UE costituiscono un importante strumento di qualificazione e di differenziazione dei prodotti agroalimentari sui mercati che, per effetto del processo di globalizzazione in atto, sono sempre più condizionati da forme di concorrenza non sempre leali e da evidenti spinte alla omologazione su modelli qualitativi standardizzati;
affinché la suddetta opera di qualificazione e di differenziazione sia veramente efficace, e indispensabile che il marchio garantisca l'esistenza di uno stretto legame tra il prodotto ed i territori di cui lo stesso è espressione;
nel periodo 2001-05 il mercato dei prodotti DOP e IGP è cresciuto, in Italia, con un incremento medio annuo del 5,2 per cento, a dimostrazione della crescente attenzione che il consumatore sta rivolgendo a detti prodotti;
il futuro consolidamento e sviluppo dei dati positivi di cui sopra è, indiscutibilmente, anche legato alla possibilità che la domanda del consumatore, sempre più attenta alla qualità ed all'origine dei prodotti, possa continuare a ritenersi garantita dai marchi che attestano l'esistenza, negli stessi prodotti, dei suddetti requisiti qualitativi;
tra gli innumerevoli prodotti costituenti l'enorme patrimonio agro-alimentare italiano, vi è, sicuramente, l'Aceto balsamico di Modena, le cui peculiarità sono, inscindibilmente, legate al rapporto con il territorio di origine ed al rispetto della tradizione;
nonostante gli straordinari requisiti qualitativi e l'indubbio legame con i territori di origine, per l'Aceto balsamico di Modena, il percorso per l'ottenimento di un marchio IGP, effettivamente coerente con le caratteristiche del prodotto, è risultato - e sta risultando - eccessivamente ed ingiustificatamente problematico;
il 6 luglio 2007 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della UE la domanda di concessione del marchio IGP per l'Aceto balsamico di Modena nella quale è contenuto un disciplinare di produzione, il cui testo è identico a quello, avverso il quale, nello scorso mese di maggio, la gran parte dei produttori interessati aveva presentato motivato ricorso, sostenendo che lo stesso disciplinare non garantiva il rispetto né del territorio di origine, né delle consuetudini produttive e che, per tali motivi, poneva a rischio la denominazione stessa;
a seguito di detto ricorso, in data 20 giugno, dietro espressa richiesta del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, tutti e tre i gruppi sottoscrittori della IGP, hanno inviato una proposta di modifica del testo unitaria e condivisa;
il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali non ha minimamente tenuto in conto la proposta di modifica di cui sopra ed ha richiesto la pubblicazione del testo precedentemente contestato, rispetto al quale vi era - e continua ad esservi - il più totale dissenso da parte di ben due dei tre Consorzi interessati, ossia da parte della stragrande maggioranza dei produttori;
dai comunicati stampa del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali si legge che la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 6 luglio 2007 della domanda di IGP per l'Aceto balsamico di Modena è stata salutata con enfasi dal Ministro De Castro che, nel merito, ha dichiarato: «Un ulteriore sostegno a difesa della qualità del Made in Italy ....Con la pubblicazione della domanda si apre una fase nuova, che sono certo porterà al superamento di tutte le incomprensioni
tra i produttori italiani di aceto balsamico ... Quello che conta - e le istituzioni che sono sempre state a fianco dei produttori lo hanno fortemente voluto - è l'affermazione di questo prodotto qualitativamente eccellente sui mercati europei e mondiali, quale ulteriore testimonial della qualità del sistema Agoalimentare italiano»;
in data 20 luglio 2007 Le Organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura e C.I.A.) e cooperative (Confcooperative-Fedagri e Legacoop Agroalimentare) dell'Emilia Romagna, con un comunicato congiunto, hanno espresso «profonda delusione e vivo disappunto per i contenuti della domanda di protezione dell'Indicazione Geografica Protetta per l'Aceto balsamico di Modena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Comunitaria», evidenziando che, con il disciplinare pubblicato, sia l'approvvigionamento delle materie prime (i mosti) per produrre l'Aceto balsamico, sia l'imbottigliamento dello stesso, saranno consentite in ogni parte del mondo;
le stesse organizzazioni, al pari di due dei tre Consorzi interessati, hanno altresì evidenziato che il disciplinare pubblicato annulla completamente il legame con il territorio di origine, con la conseguenza di determinare l'evidente banalizzazione dell'IGP, di rendere sempre più difficile la tutela del prodotto e di disorientare i consumatori;
le considerazioni positive espresse dal Ministro De Castro riguardo ai contenuti del disciplinare pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della UE del 6 luglio 2007 appaiono in netto ed insanabile contrasto rispetto alle indicazioni provenienti dalla quasi totalità dei soggetti interessati (e, quindi, portatori di legittimi interessi) e lasciano prefigurare l'esistenza di un altrettanto evidente conflitto tra gli stessi ed una minoranza che, sempre per quanto appare, sembra essere stata, inspiegabilmente, tutelata dalle scelte ministeriali,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le misure affinché il testo del disciplinare di produzione dell'Aceto balsamico di Modena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della UE del 6 luglio 2007 sia annullato e sostituito con un altro che tenga conto delle indicazioni, peraltro già espresse, dei produttori, riguardo alla effettiva tutela della denominazione richiesta e, in specie, al mantenimento di un indissolubile legame con la zona geografica di origine, ossia con le province di Modena e di Reggio Emilia, per quanto riguarda sia l'acquisizione delle materie prime, sia l'imbottigliamento del prodotto finito.
(7-00264) «Dozzo, Alessandri».