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Allegato B
Seduta n. 198 del 31/7/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta immediata:
NARDI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il Ministro interrogato ha recentemente firmato, per il prossimo anno, il decreto di assunzione di cinquantamila unità di personale docente ed educativo e diecimila unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario;
il contingente viene ripartito tra ordini e gradi di scuola, posti di insegnamento e profili professionali a livello provinciale, delegando ai direttori regionali l'emanazione delle conseguenti nomine in ruolo da effettuarsi entro il 31 luglio per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico;
con il decreto, viene inoltre resa operativa, relativamente alla prima tranche di nomine, la norma della legge finanziaria per il 2007, che prevede la definizione di un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato per gli anni che vanno dal 2007 al 2009;
per dare un'adeguata soluzione al fenomeno del precariato vengono stabilizzati definitivamente i rapporti di lavoro di cinquantamila docenti e diecimila amministrativi, tecnici ed ausiliari, precari storici, con il conseguente e sensibile abbassamento dell'età media del personale -:
quali misure il ministero della pubblica istruzione intenda mettere in campo,
da un lato per tutelare la professionalità del corpo insegnante ed amministrativo scolastico vincitore di concorso rispetto agli insegnanti precari regolarizzati, sia con riguardo all'assegnazione delle sedi, sia ai profili retributivi e di valutazione, dall'altro per consentire, altresì, ai precari stabilizzati di implementare le proprie possibilità di integrazione professionale.
(3-01160)
ROCCO PIGNATARO, FABRIS, SATTA, DEL MESE, D'ELPIDIO, PICANO, AFFRONTI, CIOFFI, ADENTI, CAPOTOSTI, LI CAUSI, MORRONE, GIUDITTA e ROSSI GASPARRINI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - permesso che:
per lo svolgimento dei compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica, l'amministrazione centrale e periferica del ministero della pubblica istruzione, ai sensi dell'articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, può avvalersi dell'opera di dirigenti scolastici e di docenti forniti di adeguati titoli culturali, scientifici e professionali;
per lo svolgimento dei sopra indicati compiti, il decreto interministeriale 9 febbraio 1999, n. 30, ha determinato un contingente nazionale non superiore alle 500 unità di personale;
i predetti 500 dirigenti scolastici e docenti sono scelti a seguito di selezione;
la predetta selezione è stata già effettuata da parte dell'amministrazione centrale e degli uffici scolastici regionali del ministero della pubblica istruzione;
il conferimento dell'incarico per il triennio 2007-2010 ai predetti 500 dirigenti scolastici e docenti è in corso di definizione;
tra i docenti incaricati vi sono molti che hanno contestualmente superato le prove del concorso ordinario a dirigente scolastico e sono in attesa di ottenere l'assegnazione di sede, con l'obbligo di sostenere il periodo di prova, a partire dal 1o settembre 2007, presso le sedi scolastiche loro assegnate;
per i suddetti docenti vincitori del concorso a dirigente scolastico il ministero della pubblica istruzione pare intenzionato a far coincidere il predetto periodo di prova con la loro assunzione in servizio presso gli uffici dell'amministrazione centrale e periferica come incaricati per lo svolgimento dei compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica -:
quali provvedimenti urgenti il Ministro interrogato intenda assumere al fine di fare chiarezza sulla questione sollevata in premessa, anche in considerazione dell'esigenza di non alimentare inutili aspettative da parte dei diretti interessati.
(3-01161)
VOLONTÈ, BARBIERI, CIOCCHETTI, DE LAURENTIIS, RONCONI, D'AGRÒ, DRAGO, PERETTI, FORMISANO, LUCCHESE, CAPITANIO SANTOLINI, MEREU e COMPAGNON. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 5 della legge 9 gennaio 2004, n. 4, «Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici», nota anche come «legge Stanca», prevede la fornitura dei libri di testo in formato digitale agli studenti disabili e l'accessibilità degli strumenti di lavoro didattici, ma finora nulla è stato fatto;
il decreto del Presidente della Repubblica 1o marzo 2005, n. 75, prevede l'emanazione di un apposito decreto del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, attraverso il quale dettare regole tecniche specifiche che disciplinino l'accessibilità agli strumenti didattici e formativi di cui alla legge sopra citata, ma anche in questo caso nulla è stato attuato;
nel mese di settembre 2007, inoltre, comincerà il terzo anno scolastico dopo
l'approvazione di quella legge, che per tante famiglie somiglia sempre più ad una beffa;
per i molti disabili visivi, ciechi ipovedenti, la situazione è sempre molto difficile, nonostante la possibilità di contare su associazioni e finanziamenti pubblici;
ma la situazione peggiore è quella per i disabili motori, quelli che non possono gestire un libro di carta ma potrebbero studiare benissimo, in autonomia, su uno digitale, da poter sfogliare con pulsanti, sensori o comandi vocali su un comune computer;
di loro nessuno si sta occupando e sono le singole famiglie o scuole che cercano di procurarsi i libri con richieste dirette agli editori -:
quali misure intenda adottare per aggiornare le convenzioni sulla fornitura di libri di testo tra il ministero della pubblica istruzione e l'Associazione italiana degli editori, come previsto dalla «legge Stanca», e per l'emanazione del decreto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 1o marzo 2005, n. 75, richiamato in premessa.
(3-01162)
SASSO, DI SALVO, SPINI, PETTINARI, ATTILI, AURISICCHIO, BANDOLI, BUFFO, BARATELLA, D'ANTONA, FUMAGALLI, GRILLINI, LEONI, LOMAGLIO, MADERLONI, NICCHI, ROTONDO, SCOTTO, TRUPIA e ZANOTTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'esclusione degli spezzoni di orario cattedre fino a 6 ore dalle disponibilità per le supplenze a livello provinciale era prassi consolidata, che garantiva che i posti non assegnati ai precari dalle graduatorie provinciali fossero assegnate agli stessi precari dalle graduatorie d'istituto;
la precedente maggioranza di Governo ha interrotto questa prassi, prevedendo con la legge finanziaria per il 2002 che gli spezzoni orari fossero prioritariamente attribuiti, come orario aggiuntivo, al personale di ruolo;
con la XV legislatura è stato ripristinato il diritto dei precari al conferimento delle supplenze anche sugli spezzoni, come esplicitamente previsto dalla legge n. 124 del 1999, attraverso l'attribuzione degli spezzoni fino a 6 ore in via prioritaria al personale inserito nelle graduatorie provinciali. In tal modo si rispondeva sia alle richieste del personale precario inserito nelle graduatorie provinciali, sia all'esigenza di una migliore funzionalità delle scuole, nonché a criteri di risparmio, visto che la remunerazione per il personale di ruolo che si renda disponibile ad accettare il completamento fino a 24 ore di servizio è di gran lunga più onerosa di quella con cui verrebbero remunerati i precari;
nella circolare per le operazioni di conferimento degli incarichi a tempo determinato, in via di emanazione da parte del ministero della pubblica istruzione, si sta ora prevedendo il ritorno alla prassi precedente;
non si comprendono le ragioni alla base alla scelta di voler ripristinare la prassi introdotta dal precedente Governo;
in questo modo le tensioni tornano ad addensarsi su un terreno facilmente esposto a turbative, rischiando di far passare in sordina e comunque di sminuire la portata del piano triennale di assunzioni previsto dalla legge finanziaria per il 2007, per il quale un primo contingente di 50.000 docenti e 10.000 Ata sta per essere immesso in ruolo per il prossimo anno scolastico;
così come altre tensioni stanno nascendo di fronte a ulteriori tagli annunciati sull'organico di fatto, anche in quelle regioni dove, anche per l'anno scolastico 2007/08, si sta registrando un aumento del numero degli alunni iscritti;
se il taglio dell'organico di fatto venisse confermato, si determinerebbe un peggioramento dell'offerta scolastica proprio
in quelle regioni dove il bisogno di scuola aumenta. Ciò rende ancora più incomprensibile tale logica -:
quali siano le motivazioni che stanno determinando le scelte del ministero della pubblica istruzione in queste ore sia sugli spezzoni fino a 6 ore, sia per quanto riguarda l'organico di fatto.
(3-01163)
RUSCONI, GHIZZONI, SERENI, BRESSA, GIACHETTI, QUARTIANI, BENZONI, CHIAROMONTE, COLASIO, DE BIASI, FRONER, GIULIETTI, LATTERI, TESSITORE, TOCCI, VILLARI e VOLPINI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la recente diffusione dei dati sull'esito degli esami di maturità per l'anno scolastico 2006/2007 pare dimostrare che, con l'attuazione delle modifiche alla disciplina degli esami di Stato recate dall'approvazione della legge 11 gennaio 2007, n. 1, sia stata presa la direzione giusta per restituire maggiore credibilità al sistema formativo e, in particolare, alla prova finale, prova che negli ultimi anni si era snaturata, perdendo rigore;
la reintroduzione della commissione con componenti esterni, del giudizio di ammissione e l'introduzione del 100 e lode hanno fatto diventare più serio l'esame, valorizzando l'impegno degli studenti e premiando le eccellenze;
secondo i dati elaborati dal ministero della pubblica istruzione si è diplomato il 93,4 per cento degli scrutinati; i ragazzi che non hanno superato la prova sono stati il doppio (6,6 per cento) dell'anno scorso (3,3 per cento). In un anno, e dopo le ultime riforme al sistema scolastico, con i vincoli sulle abbreviazioni per merito, calano anche gli «ottisti» (studenti con la media dell'otto, che prima potevano saltare l'ultimo anno ed essere ammessi direttamente all'esame: da 3.800 a 147) e i candidati privatisti (da 25.875 a circa 20 mila, - 20 per cento); diminuiscono i voti alti: il numero di studenti con una votazione superiore a 90 è sceso dal 20 al 17 per cento; in particolare, quelli con 100 sono diminuiti dal 9,7 al 7,5 per cento -:
come intenda il Governo proseguire al fine di consolidare il nuovo e giusto orientamento che si è voluto dare all'esame di Stato, anche al fine di chiarire - per restituire al valore legale del titolo di studio e alla scuola superiore italiana maggiore autorevolezza e serietà - l'attuazione dei debiti scolastici ai fini dell'accesso all'esame di Stato e il rapporto tra voto finale e ammissione all'università.
(3-01164)
MISITI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il numero degli studenti bocciati all'esame di maturità di quest'anno sono il 6,6 per cento degli scrutinati, il doppio di quelli dell'anno scorso (3,3 per cento), il dato nasce dalla somma dei non ammessi e dei non promossi;
ancora una volta si è modificata la normativa sull'esame di Stato e la nuova legge ha posto nuovi e diversi vincoli, eliminando la possibilità che venissero ammessi all'esame automaticamente tutti gli studenti che avevano regolarmente frequentato l'ultimo anno e escludendo la possibilità delle abbreviazioni per merito (i cosiddetti «ottisti», studenti con la media dell'otto che potevano saltare l'ultimo anno ed accedere direttamente all'esame);
l'anno scorso, secondo la normativa allora in vigore, la quota dei diplomati nelle scuole statali e paritarie era quasi identica in tutti i tipi di scuola, mentre quest'anno c'è stata una diminuzione di diplomati nelle scuole paritarie;
alle modifiche si è aggiunto il recente decreto firmato dal Ministro Mussi e dal Ministro interrogato, che prevede che nel punteggio per l'ammissione ai corsi universitari 80 punti siano assegnati in base al risultato del test di ingresso e 25 punti aggiuntivi siano la «dote» che ogni studente
porta in base al proprio curriculum scolastico e, dunque, ai risultati conseguiti a scuola;
secondo il Ministro interrogato si tratta di un'altra tappa verso il traguardo della valorizzazione del merito. «Quello di oggi - ha detto in una conferenza stampa a palazzo Chigi - è un altro tassello del percorso iniziato con la riforma dell'esame di Stato per la valorizzazione del merito e dell'eccellenza»;
le novità che verranno introdotte con il provvedimento, messo a punto assieme al Ministro Mussi, secondo il Ministro interrogato, sono anche un incentivo per i ragazzi a proseguire gli studi e a farlo coerentemente con le attitudini;
l'esame dei risultati delle valutazioni riguardanti gli studenti dimostrano che si riscontra una grande variabilità sul territorio nazionale a seconda delle regioni e dei tipi di scuola, creando inevitabili disparità di posizione tra i giovani -:
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare per contribuire a superare l'anomalia dei cambi periodici delle modalità degli esami di Stato e per assicurare agli studenti un esame omogeneo sul territorio nazionale, anche in considerazione del variegato panorama delle valutazioni nelle diverse regioni.
(3-01165)
Interrogazione a risposta scritta:
GIACOMONI, BALDELLI, APREA e GARAGNANI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il Corso Concorso Ordinario per Dirigenti Scolastici bandito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con decreto dirigenziale del 22 novembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004 per 1.500 posti è ormai stato espletato;
il Corso Concorso Riservato per Dirigenti Scolastici bandito dal Ministero della pubblica istruzione con decreto ministeriale 3 ottobre 2006 per 1.612 posti complessivi è in fase di espletamento e lo stesso sarà concluso in data utile per le assunzioni a partire dal 1o settembre 2007 in molte regioni d'Italia;
dai dati elaborati dal Ministero della pubblica istruzione, alla data del 7 marzo 2007, i posti disponibili per dirigenti scolastici a partire dal prossimo anno ammontano ad oltre 3.810 unità;
i posti accantonati per i vincitori del concorso ordinario e riservato ammontano a 3.112 unità;
risultano pertanto disponibili oltre 853 ulteriori posti, più l'incremento per le domande di pensionamento, presentate fino al 30 maggio 2007;
i posti vacanti e disponibili per Dirigenti Scolastici per l'anno scolastico 2007-2008 ammontano a circa 4.000 unità;
ai sensi dell'articolo 1, comma 619, della legge 28 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria 2007), in attesa dell'emanazione del regolamento di cui al comma 618 (da emanarsi entro il 31 dicembre 2007), «si procede alla nomina sui posti previsti dal bando di concorso ordinario a dirigente scolastico indetto con decreto direttoriale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale - n. 94 del 26 novembre 2004, e, ove non sufficienti, sui posti vacanti e disponibili relativi agli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009, dei candidati del citato concorso»;
peraltro l'articolo 1-sexies del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, nella legge 31 marzo 2005, n. 43, dispone che «a decorrere dall'anno scolastico 2006-2007 non sono più conferiti nuovi incarichi di presidenza fatta salva la conferma degli incarichi già conferiti. I posti vacanti di dirigente scolastico sono conferiti con incarico di reggenza»;
secondo la direttiva del Ministro della pubblica istruzione n. 24 dell'8 marzo
2007, di attuazione del predetto articolo 1-sexies, «gli incarichi di presidenza già conferiti negli anni precedenti sono confermati a domanda sui posti residuati dopo le nomine in ruolo a decorrere dal 1o settembre 2007 dei dirigenti scolastici vincitori dei concorsi in atto nonché dei dirigenti scolastici che entreranno in turno di nomina a decorrere dal 1o settembre 2007 ai sensi dei commi 605 e 619 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 28 dicembre 2006»;
a quanto è dato sapere, il Ministro della pubblica istruzione ha richiesto la suddetta autorizzazione al Ministero dell'economia e delle finanze, la cui mancanza preclude l'adozione dei provvedimenti di assunzione;
ai fini della nomina in ruolo è necessaria l'autorizzazione ad assumere da parte del Ministro dell'economia e delle finanze;
peraltro, se si dovesse procedere alla conferma degli incarichi di presidenza a favore dei presidi incaricati per tutti i posti realmente vacanti e disponibili si avrebbe una maggiore spesa per l'Erario, rispetto a quella derivante dalla stipula di contratti a tempo indeterminato, giuste autorizzazioni necessarie, per un ammontare oscillante tra i 38 e i 40 milioni di euro per il solo anno scolastico 2007-2008, derivante dal calcolo dell'indennità di funzione superiore, come da articolo 21 CCNL 26 maggio 1999 e articolo 33 CIN 31 agosto 1999 confermato dall'ARAN con nota 10 ottobre 2003, prot. n. 7096, spettante ai presidi incaricati ai sensi dell'articolo 477 del decreto legislativo n. 297 del 1994;
pertanto la mancata assunzione in ruolo, oltre all'evidente danno economico per gli istanti, cagionerebbe un ingente danno erariale -:
in che modo:
il Governo intenda rispettare quanto previsto dall'articolo 1 comma 619 della legge finanziaria, il quale prevede che «si procede alla nomina sui posti previsti dal bando di concorso ordinario a dirigente scolastico indetto con decreto direttoriale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale - n. 94 del 26 novembre 2004, e, ove non sufficienti, sui posti vacanti e disponibili relativi agli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009, dei candidati del citato concorso»;
il Governo intenda evitare un danno erariale ingente derivante dalla mancata assunzione dei vincitori di concorso e consequenziale conferma degli incarichi;
il Governo intenda stabilizzare le dirigenze scolastiche mediante l'assunzione dei vincitori dei concorsi.
(4-04595)