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Allegato B
Seduta n. 198 del 31/7/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta immediata:
WIDMANN, BRUGGER, ZELLER, BEZZI e NICCO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il comma 469 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 ha attribuito al Governo, su proposta del Ministro interrogato e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, il compito di emanare uno o più regolamenti per il riordino, la semplificazione e la razionalizzazione degli organismi preposti alla definizione dei ricorsi in materia pensionistica, al fine di ridurre la spesa per il funzionamento delle pubbliche amministrazioni, dopo un primo orientamento emerso nel testo originario del disegno di
legge del Governo (articolo 43) e confermato dalla prima lettura alla Camera dei deputati, volto all'abolizione dei comitati centrali, regionali e provinciali dell'Inps e dei comitati di vigilanza delle gestioni dell'Inpdap;
i commi da 519 a 521 della stessa legge finanziaria hanno poi disciplinato la questione relativa alla stabilizzazione del personale delle pubbliche amministrazioni, tra le quali rientrano anche l'Inps e l'Inpdap, per i quali è stata prevista la possibilità di stabilizzare i rapporti di lavoro del personale non dirigenziale a tempo determinato attraverso l'utilizzazione di un apposito fondo;
nella provincia di Bolzano si lamenta una sostanziale situazione di blocco delle assunzioni, palesata più volte sia dai vertici dell'Inps sia dai vertici dell'Inpdap delle sedi di Bolzano, con una situazione di forte carenza di organico, aggravata dal fatto che in provincia di Bolzano non possono essere attivate le procedure di mobilità provinciale, non essendoci casi di esubero di personale in altri comparti del pubblico impiego della provincia;
il presidente del comitato provinciale dell'Inps di Bolzano ha la peculiarità, rispetto al resto d'Italia, di svolgere anche le funzioni spettanti al commissario straordinario del Governo, oltre alla normale funzione di esaminare i ricorsi amministrativi fatti avverso la dirigenza dell'istituto, essendo dunque competente anche in materia di indizione dei concorsi pubblici e di assunzione del personale a tempo determinato presso l'Inps -:
quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in merito alla riorganizzazione degli organismi preposti alla definizione dei ricorsi in materia pensionistica, considerata la peculiare situazione in cui versa la provincia di Bolzano con riguardo alle competenze del presidente del comitato provinciale dell'Inps di Bolzano, e come ritenga sia superabile la situazione di sostanziale blocco delle assunzioni delle sedi Inps e Inpdap di Bolzano, determinata anche dall'impossibilità di esperire le procedure di mobilità provinciale.
(3-01168)
ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Enel produzione prospetta la dismissione di alcune centrali nel territorio siciliano, tra cui il sito di Porto Empedocle, con l'ipotesi della cessione del ramo d'azienda in questione e la diminuzione degli investimenti in Sicilia, spostando gli impianti in altre dislocazioni al Centro e al Nord d'Italia, evidenziando la scelta di privilegiare una logica di mercato e finanziaria anziché un progetto industriale di pubblico servizio, in particolare su un territorio come quello siciliano, dove, tra l'altro, ci sarebbero le condizioni e le competenze per investire e sviluppare quelle tecnologie idonee alla produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili;
anni di disattenzione delle istituzioni regionali siciliane, una liberalizzazione sbilanciata sulla business politic, politiche industriali miopi hanno determinato una situazione che sfocerà in tempi brevi, oltre che in una grave crisi occupazionale, anche in una crisi di fornitura energetica a tutta l'isola;
la Sicilia registra, infatti, un costo medio dell'energia elettrica molto superiore alla media nazionale, una qualità del servizio tra le più basse d'Italia, l'assenza di un piano energetico regionale che sia anche di indirizzo per le politiche industriali delle aziende, una rete di trasmissioni sul territorio inadeguata e carente, tutte scelte aziendali che hanno fatto perdere negli ultimi anni centinaia di posti di lavoro;
entro il 30 giugno 2007 le centrali di Porto Empedocle e Augusta saranno cedute al gruppo Falck, malgrado la netta opposizione delle istanze sindacali all'interno di una vertenza assai più complessa, riguardante le opzioni strategiche più generali del gruppo Enel, ma, in particolare,
i sindacati respingono la prospettata chiusura e la dismissione dell'impianto di una delle due centrali in questione, quella di Porto Empedocle, come ipotizzato nell'accordo tra Enel e gruppo Falck per il trasferimento delle stesse;
la centrale Enel di Porto Empedocle svolge la sua attività da oltre quarant'anni, contribuendo allo sviluppo economico del territorio e garantendo occupazione e lavoro;
il consiglio comunale di Porto Empedocle ha approvato una mozione che chiede all'Enel chiare ed esaustive rassicurazioni sul futuro dello stabilimento e dei lavoratori impegnati e, al contempo, la salvaguardia del sito produttivo, oltre al potenziamento, l'ammodernamento e/o la riconversione dell'impianto, al fine di assicurare una prospettiva produttiva e di lavoro al territorio;
le segreterie provinciali di Filkcem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, in merito alle problematiche legate al futuro dell'impianto di Porto Empedocle, nel ribadire all'Enel, dimostratasi al momento del tutto insensibile alle richieste delle organizzazioni sindacali, la necessità della salvaguardia del sito produttivo, la valorizzazione degli impianti esistenti e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e la contrarietà alla cessione del ramo d'azienda, rilanciano l'ipotesi di mantenere l'area produttiva del sito Enel, anche attraverso la riconversione a ciclo combinato;
su questi temi, presso la prefettura di Palermo, si é aperto un tavolo tra le segreterie sindacali regionali e l'Enel Gem produzione, nel tentativo di conciliazione della vertenza, che a tutt'oggi non ha portato ad alcuna soluzione condivisa -:
di quali informazioni disponga il Ministro interrogato in merito a tale situazione e quali azioni concrete intenda mettere in atto per tutelare il diritto al lavoro delle maestranze delle stabilimento Enel Gem di Porto Empedocle e garantire un futuro all'economia già compromessa del territorio.
(3-01169)
PELLEGRINO, BONELLI, BALDUCCI, BOATO, CASSOLA, DE ZULUETA, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'accordo sul precariato, contenuto fra le misure relative al welfare, il cui provvedimento il Governo si accinge a presentare al Consiglio dei ministri, prevede iniziative i cui obiettivi economici sono importanti, come la riduzione del costo del lavoro, e proposte le cui finalità sociali sono quelle di contrastare le condizioni di lavoro precario, in particolare tra i giovani nell'accesso al mercato del lavoro;
tali misure dovrebbero consentire misure di stabilizzazione del lavoro precario che costituiscano sostanzialmente un superamento della cosiddetta «legge Biagi» e tuttavia, allo stato delle informazioni in merito all'intesa fra Governo e organizzazioni sindacali, sono ancora insufficienti e non risolutive dinnanzi all'emergenza sociale, giacché non incidono sulla temporaneità delle opportunità di lavoro e dei modelli contrattuali che disciplinano l'ingresso e la presenza nel mercato del lavoro;
il programma dell'Unione - come hanno ricordato esponenti del Governo - prevede di promuovere ed estendere come forma ordinaria di occupazione il lavoro a tempo indeterminato e che le forme di lavoro a termine debbano essere motivate solo sulla base di ragioni obiettive e di specifiche fattispecie che ne configurino il carattere eccezionale e temporaneo;
i Verdi ritengono che il Governo debba pensare di più ai giovani, senza temere i poteri forti, e che l'intesa sia doverosa per assicurare un futuro ai nostri giovani e per superare lo scandalo di un
precariato dilagante, ritenendo fondamentale innovare sostanzialmente e modificare radicalmente gli attuali contratti a tempo determinato;
i Verdi non hanno affermato di voler stravolgere, ma semmai di migliorare «il protocollo di intesa sul welfare», con scelte radicali ed innovative in materia di precarietà nell'accesso al mercato e nel mondo del lavoro, e ritengono che l'Unione abbia il dovere di trovare un'intesa, per rispettare il voto dei propri elettori, per dare risposte a milioni di giovani precari. Il Parlamento è sovrano e potrà migliorare il testo, soprattutto nella lotta al precariato;
si prospetta la possibilità che le misure relative al welfare siano inserite dal Governo nella prossima manovra di bilancio e, in particolare, nel disegno di legge finanziaria -:
quali siano gli orientamenti del Governo in ordine alla possibilità che le misure sul welfare siano parte della manovra di bilancio e se, invece, non ritenga opportuno presentare un disegno di legge autonomo dalla manovra di bilancio, che sia rimesso ad un confronto parlamentare non pregiudizievole, dunque aperto alle modifiche che appaiono necessarie su punti essenziali e che prevedano innovazione, ricerca, competitività di qualità e ambiente quali indicatori di competitività per una economia avanzata e qualitativamente innovativa.
(3-01170)
Interrogazione a risposta orale:
FORMISANO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la decisione, da parte della Regione Lazio, di cancellare di fatto la casa di cura Villa Serena della città di Cassino, togliendole l'accredito di ben 50 posti letto su 58 conferma secondo l'interrogante la scarsa considerazione della Regione stessa nei confronti del cassinate;
tale iniziativa sarebbe gravemente penalizzante per il territorio compromettendo l'occupazione per 48 unità lavorative più tutti i collaboratori esterni a carico dei quali è stata già avviata la procedura di licenziamento collettivo;
la decisione assume ancora maggiore gravità se si considera che la Regione aveva assicurato che avrebbe rivisto la sua posizione in merito e dopo la richiesta di revoca della decisione trasmessa al Presidente della Regione Lazio;
la proprietà della casa di cura ed i lavoratori della stessa struttura hanno così deciso di inoltrare ricorso al Tar per ottenere l'annullamento delle delibere della giunta regionale a causa delle quali la clinica dal primo ottobre prossimo rischia la chiusura -:
quali misure intendano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per tutelare i livelli occupazionali di una struttura che garantisce assistenza e tutela sanitaria ai cittadini, anche in attuazione del Piano di rientro della Regione Lazio dal debito sanitario.
(3-01157)