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Allegato B
Seduta n. 198 del 31/7/2007
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 20 luglio 2007, il Consiglio Comunale di Verona, a salda maggioranza di centrodestra, ha deliberato la nomina a membri del Consiglio direttivo dell'Istituto veronese per la Storia della Resistenza, per la consigliera di Alleanza Nazionale, Lucia Cametti, e per il consigliere del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore Andrea Miglioranzi;
la consigliera Lucia Cametti, nell'auspicare un radicale revisionismo storico, ha esordito definendo l'Istituto «anacronistico che va superato e trasformato in un centro studi in vista di una revisione storica perché non è più accettabile che il 25 aprile ci si ricordi solo dei partigiani e non dei caduti di Salò»;
lo statuto dell'Istituto per la storia della Resistenza, all'articolo 3 testualmente recita: «L'Istituto si riconosce negli ideali di democrazia, libertà e antifascismo che animarono il movimento resistenziale che fu alla base della Repubblica italiana. L'adesione all'Istituto da parte dei soci comporta il riconoscimento e la valorizzazione di tali ideali.»;
anche alla luce della storica militanza del Miglioranzi (già indagato per violazione della legge Mancino e condannato nel 1996 a tre mesi di carcere per istigazione all'odio razziale) nell'estrema destra veneta e testimoniata anche dalla sua pluriennale attività nel gruppo musicale skinhead Gesta Bellica, a parere degli interpellanti la designazione dei predetti consiglieri, uno dei primi emblematici atti politici della maggioranza di centrodestra guidata dal nuovo Sindaco di Verona Flavio Tosi, rappresenta una scelta provocatoria ed un pericoloso attacco ai valori fondanti della Repubblica e della Costituzione vigente da parte di un'istituzione locale di una regione importante come il Veneto;
all'indomani della nomina a membro del Consiglio direttivo dell'Istituto veronese per la Storia della Resistenza il Miglioranzi ha avuto modo di dichiarare, come testualmente riportato dal quotidiano la Repubblica il 24 luglio 2007, che: «In passato, proclamarmi fascista mi è costato il carcere, ma ora farò sentire la voce dei vinti, di tutti quelli che dal 1945 a oggi sono stati imbavagliati dai vincitori»;
tali toni sono apparsi imbarazzanti per lo stesso sindaco leghista Flavio Tosi, che sforzandosi di gettare acqua sul fuoco ha dichiarato alla stampa: «Non è stata una mia decisione, i candidati sono stati indicati dai capigruppo della maggioranza e nominati dal consiglio comunale. Aggiungo che dai verbali della seduta non emergono obiezioni di rilievo da parte dell'opposizione. Si tratta di persone preparate, certo con idee politiche diverse rispetto ai responsabili dell'Istituto, ma proprio questo potrebbe favorire un confronto positivo. Non si tratta di riscrivere la storia ma di approfondirla in una visione pluralista» -:
se non ritenga che ricorrano i presupposti per l'esercizio dei poteri di cui all'articolo 141 del decreto legislativo n. 267 del 2000, recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, in quanto la vicenda riportata in premessa appare agli interpellanti in contrasto con la Costituzione ed i valori repubblicani, nell'ambito dei quali la Resistenza ha assunto un ruolo centrale e fondante della democrazia nel nostro Paese.
(2-00686) «Tranfaglia, Sgobio, Galante, Bellillo, Cancrini, Cesini, Crapolicchio, Diliberto, Licandro, Napoletano, Pagliarini, Ferdinando Benito Pignataro, Soffritti, Vacca, Venier, De Simone, Sperandio, Cardano, Burgio, Di Salvo, Nicchi, D'Antona, Trupia, Scotto, Zanotti, Aurisicchio, Giulietti, Fiano, Leoni».
Interrogazione a risposta immediata:
LEONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
non si vedono affatto i frutti dei patti sulla sicurezza stipulati dal Ministro interrogato, con grande enfasi pubblicitaria, con i sindaci di alcune grandi città;
ovunque, ma in particolare nella città di Roma, i segni di un rafforzamento della tutela della legalità e delle garanzie per la sicurezza dei cittadini sono del tutto assenti;
è carente soprattutto il contrasto della microcriminalità, che genera un sentimento di insicurezza soprattutto per i cittadini delle fasce più deboli, come gli anziani e le donne, e resta alto il livello di varie forme di illegalità diffusa;
non si vedono, in particolare, i segni, specie a Roma, di una fattiva collaborazione fra polizia di Stato e carabinieri con la polizia municipale in ordine alla repressione dell'abusivismo commerciale e la vendita di falsi, che danneggiano fortemente il commercio legale e l'immagine della città, in quanto tali pratiche sono effettuate in modo palese e sfacciato, soprattutto in luoghi noti in tutto il mondo, quali piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza del Pantheon,via Condotti e strade adiacenti, Porta Portese ed altri -:
quali interventi di propria competenza il Ministro interrogato abbia adottato e soprattutto intenda adottare per evitare la spiacevole sensazione che il patto per la sicurezza siglato con i sindaci di alcune grandi città, in particolare con il sindaco di Roma, non sia solo un'operazione propagandistica e di esclusivo effetto mediatico.
(3-01159)
Interrogazione a risposta orale:
RONCONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal quotidiano La Nazione del 27 luglio, la VI Circoscrizione del Comune di Perugia avrebbe erogato contributi economici all'associazione Limae, all'interno della quale l'imam Korchi, arrestato nell'ambito dell'inchiesta riguardante la moschea di Ponte Felcino, svolgeva le funzioni di capo religioso;
tali contributi sarebbero stati concessi per agevolare l'integrazione e per attività da svolgersi sul territorio-:
se risultino avviate indagini circa l'esatta destinazione di tali contributi, in particolare in ordine al loro impiego per svolgere attività di proselitismo integralista e di propaganda antioccidentale e anticristiana e se non ritenga di promuovere iniziative normative volte a informare sistematicamente i competenti organi del Governo circa l'erogazione di contributi quali quelli citati in premessa.
(3-01154)
Interrogazioni a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 10 Luglio 2007 è stata emanata la circolare ministeriale relativa alle assegnazioni dei capi squadra del Corpo dei Vigili del fuoco ai diversi comandi provinciali distribuiti sul territorio nazionale;
i posti sono stati assegnati alla quasi totalità dei capoluoghi di Provincia;
nonostante le carenze di organico da tempo denunciate, il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Modena risulta tra le sedi escluse da tali assegnazioni;
la mancanza di personale qualificato aggrava lo stato di disagio nel quale il Corpo si trova ad operare, ostacolando ulteriormente il soccorso tecnico urgente predisposto a favore della popolazione;
nella provincia di Modena, inoltre, risulta ancora non riconosciuta come sede permanente quella di Vignola, che viene attualmente definita sede mista e richiede la presenza di almeno otto unità qualificate, sottratte in questo modo alle altre sedi della provincia;
tale situazione è particolarmente grave se si considera che l'organico della sede di Modena è assolutamente inadeguato a garantire una squadra per ogni distaccamento e due per la sede centrale;
parte del personale qualificato sta per andare in pensione per raggiunti limiti di età, con la correlata necessità di chiudere sedi permanenti sul territorio modenese -:
se sia a conoscenza dei fatti come sopraesposti;
se sia a conoscenza di ulteriori circostanze di cui voglia mettere al corrente la Camera dei deputati;
per quali motivi nella recente assegnazione dei capi squadra ai vari Comandi provinciali dei Vigili del fuoco, nonostante le reali necessità, la provincia di Modena sia stata ignorata;
come intenda intervenire per risolvere una situazione di grave disagio per il personale operante e per i cittadini modenesi, derivante dalle pesanti carenze di organico qualificato del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Modena.
(4-04591)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi si è registrata una crescita esponenziale degli atti di violenza gratuita contro animali domestici, randagi o aventi un padrone;
in Emilia Romagna, ed in particolare nella frazione di Fellegara, in Provincia di Reggio Emilia, come si evince dai quotidiani locali tali violenze si sono manifestate addirittura attraverso l'uso di armi da fuoco, integrando una condizione di estrema pericolosità anche per i cittadini;
gli animali domestici svolgono un ruolo sociale comunque fondamentale, specialmente in favore degli anziani, di cui spesso alleviano la solitudine;
le violenze sugli animali domestici dovrebbero pertanto suscitare indignazione ed una ferma reazione;
le Associazioni di tutela degli animali possono svolgere un ruolo importante nell'opera di sensibilizzazione e contrasto di questi deprecabili atti di violenza contro gli animali domestici;
nella scorsa legislatura, si era provveduto a modificare il quadro normativo, inasprendo le pene amministrative e penali a carico di coloro che si fossero macchiati di violenze contro gli animali domestici;
quali iniziative il Governo intenda adottare per arginare il deprecabile fenomeno generalizzato nella premessa, suscettibile di avere ripercussioni negative anche per l'ordine pubblico, e se in particolare il Governo non ritenga opportuno coinvolgere le Associazioni di tutela degli animali, sostenendole e promuovendone l'opera di sensibilizzazione ed eventuale vigilanza del territorio.
(4-04593)
CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i quotidiani siciliani La Sicilia e Il Giornale di Sicilia hanno pubblicato il 19 luglio scorso la denuncia del Siap, Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, in merito alla grave situazione che vive la sezione della Polizia stradale di Catania, la cui sezione cittadina conta in organico 70 poliziotti, e dei due distaccamenti di Caltagirone con 20 persone in organico e Randazzo con un 18 tra agenti e ed ispettori;
una medesima denuncia è stata fatta sul quotidiano La Sicilia dal responsabile della Asada Anas, Michele Gargano;
la sezione di Catania ha la competenza alla gestione dell'ufficio verbali, degli atti connessi alle infrazioni e delle attività giudiziarie che scaturiscono dagli incidenti stradali ma, nonostante il corposo numero di agenti a disposizione, cosa alquanto rara nella zona, immette sulle strade una sola pattuglia con turno h24 con due agenti per turno, per un totale di 8 agenti su 70;
questi due agenti per ogni turno di 6 ore devono controllare il tratto autostradale
tra il casello di San Gregorio sulla A18, la tangenziale ovest di Catania e la strada statale 114 dall'imbocco della tangenziale fino al bivio di Agnone-Bagni;
questo turno di 6 ore in realtà viene espletato nei fatti per sole 5 ore in quanto la sede della Polizia stradale di Catania è ubicata nel pieno centro della città per cui gli agenti, prima di arrivare nel tratto autostradale devono attraversare la città all'inizio ed alla fine del turno, con gli immancabili ritardi dovuti al traffico cittadino, a differenza di tutta l'Italia dove le tangenziali sono catalogate come percorsi autostradali ed hanno delle sottosezioni di Polizia stradale a ridosso di queste arterie e l'immediata vicinanza al luogo da controllare fa sì che la pattuglia sia immediatamente operativa sul posto. C'è da osservare che sul tratto della tangenziale Ovest di Catania, al km. 7, esiste una struttura di proprietà dell'Anas che potrebbe realizzare spazi idonei per l'istituzione della sottosezione;
se, poi, la volante in questione deve rilevare un incidente grave non può più dedicarsi alle attività connesse alla vigilanza stradale ed al rispetto delle norme del codice della strada;
i distaccamenti di Randazzo e di Caltagirone stanno ancora peggio;
quello di Randazzo, che opera nelle strade statali di percorrenza etnea, non opera in situazione di efficienza a causa della cronica insufficienza e vetustà dei ponti radio della zona che impediscono alle radio di bordo di ricevere e di trasmettere correttamente a tal punto che il Dirigente del Compartimento della Polizia stradale della Sicilia orientale ha fornito l'equipaggio di telefono cellulare per le comunicazioni;
quello di Caltagirone opera nella strada statale 417 chiamata dagli abitanti della zona «strada della morte» a causa dell'alto numero di morti negli incidenti stradali avvenuti in detta arteria;
la statale in questione è coperta da un solo equipaggio e in due soli turni, uno la mattina ed uno il pomeriggio, senza apparecchiatura autovelox;
a volte, la sezione di Catania dispone un equipaggio in abiti civili con turnazione straordinaria di tre ore per poter affrontare la vigilanza stradale su questa arteria che collega Gela al capoluogo etneo, fermo restando che la sera e la notte non vi è nessuno a controllare in via ordinaria se non in caso di incidenti gravi a cui fanno fronte, alternativamente, la volante del Commissariato di Caltagirone o l'Arma dei Carabinieri-:
quali azioni intenda adottare il ministro interrogato nei confronti del dirigente del Compartimento della Polizia stradale della Sicilia orientale affinché lo stesso promuova la formazione di un maggior numero di pattuglie nel territorio di sua competenza;
quali provvedimenti intenda adottare il ministro interrogato per risolvere i gravi problemi di uomini e mezzi del Compartimento della Polizia stradale della Sicilia orientale.
(4-04598)