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Allegato B
Seduta n. 199 del 1/8/2007
INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
con il parere n. 1540/1995 del Consiglio di Stato - Sezione Seconda - nell'adunanza del 25 giugno 2003, l'Alto Consesso si esprimeva per l'accoglimento del ricorso straordinario proposto dal Comune di Palermo, in persona del Sindaco pro tempore, avverso il decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 3307 del 1988 di approvazione del piano regolatore portuale del Porto di Palermo, nella parte in cui ne estendeva l'area sino a ricomprendere il porto di Acquasanta, e il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione in data 6 aprile 1994, che individuava la circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale di Palermo sino alla località Arenella;
con la nota del 13 dicembre 2004 DEMI/2188, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Amministrazione resistente - ha, con procedura assai singolare, chiesto al Comune di Palermo - Amministrazione ricorrente - di far conoscere se il Comune avesse ancora interesse alla coltivazione del ricorso meritevole di accoglimento di cui ai pareri 1540/1995 della Seconda Sezione del Consiglio di Stato, emessi nelle adunanze del 25 maggio 2003 e del 19 maggio 2004, e, in caso contrario, di voler comunicare la formale rinuncia al ricorso per sopravvenuta carenza di interesse;
con il decreto del Presidente della Repubblica del 10 febbraio 2005 il ricorso di straordinario sopra indicato è stato accolto;
con la successiva nota del 7 aprile 2005 il Ministero, preso atto dell'accoglimento del ricorso straordinario, ha richiesto alla Capitaneria di Porto le nuove coordinate necessarie alla individuazione della circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale di Palermo, tali da escludere l'area oggetto di impugnativa accolta in sede di predetto ricorso straordinario;
con la nota del 26 aprile 2005 n. 3746 il Sindaco del Comune di Palermo dichiarava di riservarsi di trasmettere copia della deliberazione del Consiglio Comunale di conferma dell'area;
il Ministro delle infrastrutture, con decreto del 22 novembre 2005, ha individuato i limiti della circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale di Palermo, riproducendo quella individuata nel decreto ministeriale 6 aprile 1994, che, come più volte ricordato, è stato ritenuto illegittimo a seguito di ricorso straordinario sulla base dei più volte citati pareri del Consiglio di Stato;
tale decreto del Ministero delle infrastrutture cita, a fondamento della riproduzione del precedente illegittimo e annullato decreto ministeriale, una Delibera del Consiglio Comunale del 21 gennaio 2004 n. 7, che non ha le caratteristiche richieste per l'adozione di un nuovo Piano Regolatore Portuale, e che tali caratteristiche non poteva avere, per espressa ammissione del Sindaco di Palermo che in data 26 aprile 2005, posteriore alla data 26 gennaio 2004, affermava essere intenzione della Amministrazione Comunale di procedere alla individuazione dell'area da sottoporre alla approvazione del Ministro;
lo stesso decreto del Ministero delle infrastrutture del 22 novembre 2005, fa riferimento a una «espressa rinuncia» della Amministrazione Comunale, con riferimento al più volte citato ricorso straordinario accolto a seguito dei precitati Pareri del Consiglio di stato;
non risulta alcuna «espressa rinuncia» deliberata formalmente dai competenti organi del Comune di Palermo-:
se i Ministri interpellati non ritengano di dover procedere in autotutela al ritiro del decreto del 22 novembre 2005 di individuazione dei limiti della circoscrizione
della Autorità Portuale di Palermo, essendo stato tale decreto adottato in contrasto con quanto disposto in sede di ricorso straordinario ed essendo del tutto inesistenti i presupposti nello stesso decreto 22 novembre 2005 richiamati e, in particolare, essendo inesistente la cosiddetta «espressa rinuncia» così come qualsivoglia formale e deliberata individuazione della circoscrizione territoriale del Porto di Palermo;
se i Ministri interpellati non ritengano di dare seguito, in conseguenza del formale ritiro del palesemente illegittimo decreto ministeriale 22 novembre 2005, agli adempimenti conseguenti all'accoglimento del ricorso straordinario, in conformità ai citati Pareri del Consiglio di Stato.
(2-00690) «Leoluca Orlando».
Interrogazione a risposta scritta:
BRUSCO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in numerose zone delle Regioni Campania, Basilicata e Calabria lo stato della ricostruzione a seguito degli eventi sismici degli anni '80 non supera il 50 per cento del complesso degli interventi;
in particolare i fondi per la ricostruzione delle aree della Campania e della Basilicata colpite dagli eventi sismici degli anni 1980-1986 di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 aprile 1982 ed alla legge 23 gennaio 1992, n. 32, nonché quelli per gli interventi di adeguamento antisismico di cui alla Ordinanza della protezione civile n. 933 del 1986, sono erogati con il contagocce, obbligando gli aventi diritto ad attese ormai più che ventennali;
risulta all'interrogante che in una recente riunione del CIPE il Ministro interrogato parrebbe essersi opposto alla prosecuzione del finanziamento di questi interventi, che, val la pena di ricordare, costituiscono anche un volano di sviluppo ed un sostegno all'occupazione di zone in grave ritardo di sviluppo; va anche ricordato che nelle recenti Finanziarie approvate dalla Casa delle Libertà tali risorse sono state adeguatamente incrementate per gli anni successivi -:
quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato in relazione al rifinanziamento ed al riparto delle risorse di cui alla legge 23 gennaio 1992, n. 32 ed alla Ordinanza della protezione civile n. 933 del 1986.
(4-04613)