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Allegato B
Seduta n. 20 del 6/7/2006
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
la stampa quotidiana del 5 luglio 2006 riporta la notizia secondo cui, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano sul rapimento dell'imam egiziano Abu Omar, che ha portato all'arresto del direttore delle operazioni del Sismi Marco Mancini e del generale Gustavo Pignero, il giornalista de La Repubblica Giuseppe D'Avanzo risulterebbe essere stato illegalmente intercettato e pedinato da parte dei servizi segreti militari;
tale eventualità sarebbe estremamente aggravata dal fatto di essere stata commessa in violazione dei doveri inerenti la qualità di pubblici ufficiali delle personalità sin qui coinvolte;
il ricorso ad intercettazioni telefoniche ed a pedinamenti personali presuppone il coinvolgimento di una pluralità di persone, o comunque un coinvolgimento più ampio dei due singoli esponenti del Sismi citati, e secondo gli interpellanti, che le stesse intercettazioni siano state effettuate con macchinari e strutture del Servizio;
il solo fatto che un giornalista costituisca oggetto di controllo da parte di persone facenti parte dei servizi segreti delinea i contorni di quello che è stato
definito uno «scenario inquietante» che ripugna i principi cardine della Costituzione, a partire proprio dai suoi principi fondamentali, e definisce un comportamento contrario alla stessa natura dell'ordinamento democratico dello Stato -:
se e quali strutture del servizio segreto militare siano state distratte dalle loro attività per perseguire fini palesemente contrari a quelli cui sono preposte;
quali siano le strutture interne al Servizio che avrebbero dovuto vigilare ed impedire una tale eventualità e, nel caso in cui tale eventualità sia confermata, quali provvedimenti si intendano adottare nei loro confronti;
qualora l'ipotesi prospettata rispondesse al vero, se ed in quali forme le strutture dello stesso Servizio fossero a conoscenza di tali attività ed i provvedimenti che si intendono adottare nel caso di specie e per evitare che circostanze simili possano ripetersi per il futuro.
(2-00048)
«Zaccaria, Francescato, Nicchi, Giulietti, Amici, Buffo, Licandro, Suppa, Boato, De Zulueta, Forgione, Cuperlo, Turci, Caldarola, Intrieri, Dato, Franco Russo, Leoni, Ventura, Maran, Samperi, Bandoli, Ceccuzzi, Ferrari, Lenzi, Cialente, Chicchi, Naccarato, Strizzolo, Tranfaglia, Bonelli, Turco, Vacca, Marone, D'Antona, Giovanelli, Sgobio, Pagliarini, Crapolicchio, Cesini, Cancrini, Napoletano, De Angelis, Bimbi, Zanotti, Tocci, Trupia, Fincato, Viola, Evangelisti, Longhi, Incostante, Mariani, Rotondo, Daniele Farina, Mascia».
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
da studi condotti dal Centro europeo per l'ambiente e la salute dell'Oms, divisione di Roma, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente, nelle otto maggiori città italiane, i danni sulla salute dei bambini da inquinamento atmosferico sono stimati complessivamente in 31.300 casi di bronchite acuta e in 39.000 casi di attacchi d'asma;
nella popolazione sotto i quindici anni ben il 28,6 per cento delle bronchiti acute e l'8,7 per cento degli attacchi d'asma sono stati stimati come attribuibili all'inquinamento da polveri fini;
quanto più piccole sono le particelle di polveri fini (particulate matter) tanto maggiore è la capacità di queste di penetrare i polmoni e di produrre effetti dannosi alla salute umana, pertanto la presenza di queste polveri determina il pericolo reale di un aumento delle morti per cancro del polmone o per malattie cardiopolmonari;
alcuni studi effettuati dal dipartimento di epidemiologia Asl-Rma di Roma hanno evidenziato un risultato allarmante, ossia un aumento dell'8 per cento del cancro ai polmoni e del 6 per cento di malattie cardiopolmonari per ogni 10 microgrammi di polveri fini per metro cubo; tali dati, messi in correlazione con persone soggette a fattori di rischio (età, peso, consumo di alcool e sigarette), fanno aumentare le percentuali succitate;
altre indagini dimostrano un aumento di leucemie in bambini che vivono in zone con molto traffico: i bambini sono i più soggetti a tali patologie per la minore capacità di escrezione degli agenti tossici a causa della ridotta funzione epatica e renale;
è stato stimato che il dato di polveri fini di diametro 10 micron o minore,
misurato dalle centraline di controllo di Mestre arrivi alla soglia di allarme o la superi per gran parte dell'anno -:
se, dato il grave rischio ambientale derivante dall'aumento delle polveri fini con gravi ripercussioni per la salute dei residenti, in particolare dei bambini e degli anziani, il Presidente del Consiglio intenda dichiarare, nell'ambito delle sue competenze e poteri di responsabilità della protezione civile nazionale, lo stato di calamità ambientale da attivarsi attraverso l'istituzione di un'Autorithy che gestisca tutte le iniziative per fronteggiare la complessità delle problematiche derivanti dalla situazione viabilistica ed ambientale attorno all'area di Mestre, investendo sia il ruolo regionale sia i comuni maggiormente interessati;
quali iniziative intenda adottare per il potenziamento dei collegamenti via rotaia e via nave privilegiando la cooperazione degli enti locali attraverso anche partecipazioni societarie con la FS cargo per l'uso dei treni e con la Società di navigazione operante nel trasporto cabottiero marittimo, attingendo allo scopo ai finanziamenti europei già previsti per il corridoio n. 5 e corridoio adriatico che, nel «nodo di Mestre», vedono il loro intreccio.
(2-00047)«D'Agrò».
Interrogazione a risposta orale:
UGGÈ, CARLUCCI, DI CENTA, FABBRI, TESTONI, SANZA, LUCIANO ROSSI, BERNARDO, BRANCHER, STRADELLA, LUPI e RIVOLTA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Consulta generale dell'autotrasporto e della logistica, istituita anche al fine di favorire un serrato confronto tra tutte le componenti economiche facenti parte del mondo della produzione dei servizi e del trasporto, ha in più occasioni affrontato le tematiche connesse all'attraversamento delle Alpi;
in diversi protocolli di intesa, sottoscritti con le associazioni dell'autotrasporto, è stata riconosciuta la rilevanza e l'incidenza dei tempi di attraversamento sulla competitività delle merci prodotte e trasformate nel nostro Paese;
appropriati studi, predisposti su iniziativa della stessa Presidenza del Consiglio, hanno quantificato il danno sopportato dalle imprese di trasporto in 500milioni/anno, con una ricaduta sull'intera economia italiana pari a 1.500 milioni di euro che si incrementa ogniqualvolta si procede, come verificatosi in queste settimane in Svizzera, alla chiusura dei trafori;
da parte delle stesse Confederazioni della produzione e dei servizi è stata più volte evidenziata, sia attraverso i propri rappresentanti presenti nella Consulta, sia con documenti autonomamente elaborati, l'esigenza primaria, per il sistema produttivo, di garantire una sempre maggior fluidità nei traffici alpini, anche in ottemperanza alle indicazioni comunitarie che vietano la messa in atto di ostacoli sulle grandi linee di comunicazione, soprattutto per i paesi periferici;
la permeabilità dell'attraversamento dell'arco alpino è una delle priorità riconosciute nel «Piano della Logistica» approvato con delibera Cipe n. 44/2006 del 22 marzo 2006 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 19 giugno 2006, n. 140;
la Svizzera ha instaurato una forma di contingentamento che ha prodotto, contrariamente alle intese con la Unione europea, una riduzione del numero dei transiti, e nonostante sia stata introdotta una tassa commisurata alle prestazioni, le autorità elvetiche, a loro discrezione, introducono forme di limitazione e divieto alla circolazione, senza che il gruppo di lavoro ristretto misto, come verificatosi anche recentemente per una frana nel cantone Uri, venga messo tempestivamente in condizione di valutare situazioni di difficoltà;
il ministro dei trasporti ha annunciato la volontà di ratificare entro il prossimo mese di ottobre il protocollo trasporti,
parte della Convenzione delle Alpi, senza condizione alcuna, anziché riproporre con vigore il riconoscimento del danno per l'intera economia nazionale;
tale decisione rischierebbe definitivamente di compromettere il livello di competitività delle merci italiane, visto che le previsioni indicano un incremento del 23 per cento al 2010 dei costi già sopra evidenziati -:
se nella politica del Governo vi sia solo la volontà di dare attuazione ad una ratifica, secondo gli interroganti, estremamente dannosa per il sistema Paese o invece si intenda rilanciare l'emergenza valichi in tutta la sua complessità, facendo rientrare in un quadro complessivo anche le eventuali modifiche da apportare, al fine di poterlo ratificare, al protocollo trasporti.
(3-00101)
Interrogazioni a risposta scritta:
PILI e IANNARILLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo gli interroganti fino a questo momento c'è stata una completa mancanza di volontà e di capacità da parte del Governo di mettere in campo una seria proposta di dialogo con le categorie professionali dei tassisti;
tale atteggiamento del Governo ha favorito, sempre ad avviso degli interroganti, lo scontro sociale, costringendo le forze dell'ordine ad assumere un assetto di vera e propria guerra civile;
la liberalizzazione del sistema di trasporto dei taxi, a giudizio degli interroganti, rappresenta una misura irresponsabile destinata a rendere il servizio ancora più caotico e selvaggio;
nella relazione inviata dal Governo alla Camera nel 2005 erano censite in tutto 43.481 auto blu il cui utilizzo è assolutamente minimo rispetto all'onere sostenuto dall'amministrazione statale per il loro mantenimento;
tremila miliardi di vecchie lire per pagare la gestione delle auto blu dell'amministrazione statale rappresentano un costo, stimato per difetto, evidentemente insostenibile -:
se non ritenga il Governo di predisporre un piano biennale per sostituire gran parte delle auto blu con un efficiente servizio di taxi, da finalizzare solo ed esclusivamente per le ragioni di servizio;
se non ritenga opportuno individuare soluzioni condivise per migliorare il servizio taxi promuovendo nel contempo un servizio integrativo, attraverso le organizzazioni professionali di categoria, per la pubblica amministrazione che consentirebbe un risparmio di oltre un miliardo di euro.
(4-00468)
BONDI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
con proprio decreto dd. 27 aprile 2006 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, professor Pietro Lunardi, ha nominato Commissario dell'autorità portuale di Trieste la dottoressa Marina Monassi, già presidente della medesima autorità: un tanto, considerati i positivi risultati raggiunti dalla dottoressa Monassi durante il suo mandato al vertice dello scalo triestino;
i risultati positivi cennati dal Ministro hanno rappresentato una svolta storica nella gestione dell'Autorità portuale di Trieste; in particolare concretizzandosi:
la variante urbanistica del Porto Vecchio, che consente di avviare le operazioni per il riuso di 60 ettari di area portuale strategica per lo sviluppo del porto medesimo e della città tutta;
il rilascio, per la prima volta dopo 90 anni, di una concessione volta alla realizzazione della nuova sede di «Italia Marittima SpA» (già Lloyd Triestino SpA);
l'approvazione in sede CIPE del progetto per realizzare un'area di metri quadri 247.000, per un importo di 278,5 milioni di euro;
l'avvio, dopo 50 anni, delle infrastrutture previste dal Piano regolatore portuale;
lo sblocco e il conseguente appalto di lavori per 108 milioni di euro;
dati di traffico positivi su Trieste, in controtendenza rispetto alla generalità dei porti nazionali;
l'acquisizione, per la prima volta nel mercato delle crociere, del ruolo di hub strategico per le compagnie Costa Crociere e Carnival Cruise, avviando i lavori per la nuova stazione marittima;
la realizzazione, in sinergia con le ferrovie italiane ed austriache, di una vera e propria «autostrada del mare» da e per la Turchia (con 6 treni A/R al giorno per Salisburgo), rendendo così Trieste unico porto capolinea;
l'8 giugno 2006, il Ministro professor Alessandro Bianchi, come primo atto della propria gestione in ambito portuale, ha rimosso da Commissario la dottoressa Monassi nominando nuovo commissario l'Ammiraglio Castellani, Comandante della capitaneria di porto di Trieste;
secondo l'interrogante tale decisione sembra determinata dalla richiesta - politicamente pressante - rivoltagli da una delegazione della giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia guidata dal presidente Illy;
la Corte costituzionale nel 2005 ha annullato sia la disposizione regionale che attribuiva al presidente della regione Friuli-Venezia Giulia il potere di nomina del presidente della autorità portuale di Trieste, sia la norma sulla quale il Ministro Lunardi aveva proceduto, dopo deliberazione del Consiglio dei Ministri, alla nomina di un presidente, unanimemente designato dagli enti locali ma sul quale la regione aveva posto un veto di natura essenzialmente politica; a seguito di ciò il TAR Friuli-Venezia Giulia, con propria sentenza del 5 aprile 2006, (che secondo l'interrogante, singolarmente motivava anche su fatti avvenuti a processo concluso e quindi mai acquisiti né acquisibili agli atti), procedeva all'annullamento della nomina come atto consequenziale alla pronuncia della Corte; appena insediatosi, senza neppure attendere la formale attribuzione della delega e senza alcuna consultazione, il Ministro Bianchi ha revocato la nomina della dottoressa Monassi e ha provveduto alla cennata nuova nomina -:
se il decreto di Commissariamento dell'Autorità portuale di Trieste rientri nelle specifiche competenze del Ministro dei trasporti segnatamente, non essendosi ancora verificato il cosiddetto «spacchettamento» delle deleghe alla data del nuovo Commissariamento;
quali incontri siano avvenuti tra il Ministro Bianchi ed i rappresentanti della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia guidata dal presidente Illy, incontri, secondo l'interrogante, propedeutici e determinanti la rimozione del Commissario dottoressa Marina Monassi;
quali riscontri negativi possano ascriversi alla gestione presidenziale e commissariale della dottoressa Marina Monassi, considerando anche che tutta la gestione è stata improntata alla sostanziale unanimità di consensi in sede di deliberazioni di Comitato Portuale;
trattandosi di revoca, per quale ragione, trattandosi di revoca ovvero di un atto di ritiro di precedente provvedimento amministrativo, per motivi di opportunità e non di illegittimità, non sia stato evidenziato, come secondo l'interrrogante era doveroso, al Commissario in carica, ai sensi della legge 8 agosto 1990 n. 241 l'intenzione di provvedervi al fine di acquisirne le eventuali osservazioni, procedura che non consta osservata per motivi ignoti all'interrogante;
quali sono state le ragioni di urgenza che hanno impedito di provvedere a regolarizzare la nomina del nuovo presidente.
(4-00482)