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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ROMAGNOLI, PICCHI, BERNARDO, FEDELE, PESCANTE, CARLUCCI, CAMPA, LUCIANO ROSSI, BRUSCO, COSSIGA, PONZO e LA LOGGIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta da fonti stampa che il MAE avrebbe, programmato la chiusura del consolato di Atene, unico Consolato Italiano in Grecia;
l'Italia è il primo partner commerciale della Grecia, inoltre, esiste una scuola italiana (elementare, media e liceo); due Istituti di cultura; un Istituto del Commercio Estero; due camere di commercio italiane; due asili nido italiani; un Comites; un Coasit; una fitta rete di consolati e agenzie onorarie; operano ben nove associazioni italiane; operano quattro giornali italiani; operano circa 5000 imprenditori italiani; visitano la Grecia annualmente ben oltre 5 milioni di turisti italiani; il valore delle proprietà demaniali è di oltre 25 milioni di euro;
le rappresentanze diplomatiche sono tenute in base all'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 18 del 5 maggio 1967 e successive modificazioni e integrazioni relative al funzionamento degli uffici consolari a:
a) salvaguardare e proteggere gli interessi nazionali e a tutelare i cittadini, assicurando tutti gli adempimenti previsti dalle legge come, all'articolo 8 della legge 23 aprile 2003 n. 109;
b) provvedere alla tutela dei lavoratori italiani, particolarmente per quando concerne le loro condizioni di vita, di lavoro e di sicurezza sociale;
c) favorire le attività educative, assistenziali, e sociali nella collettività italiana, nonché promuovere, assistere, coordinare e, nei casi previsti dalla legge, vigilare le attività delle associazioni, della Camera di commercio, e degli enti italiani;
d) stimolare nei modi più opportuni ogni attività economica interessante l'Italia, curando in particolare lo sviluppo degli scambi commerciali;
e) sviluppare le relazioni culturali;
l'ufficio consolare esercita inoltre, in conformità al diritto internazionale, le altre funzioni ad esse attribuite dall'ordinamento italiano, in particolare in materia di stato civile, notariato, amministrativa e giurisdizionale;
il carattere di tali provvedimenti che appaiono dell'interrogante «strumentali e punitivi» nei confronti degli italiani e dello stesso personale del Consolato d'Italia in
Atene, non sembra raggiungere alcun obiettivo qualitativo -:
sulla base di quale criterio il Ministero degli affari esteri sia giunto a tale conclusione;
quali ulteriori iniziative intenda intraprendere al fine di evitare una situazione conflittuale tra cittadini italiani residenti in Grecia, le autorità nazionali e le ambasciate;
se sia stato tenuto in debita considerazione che la chiusura del Consolato d'Italia in Atene a fronte del mero risparmio del costo di un funzionario, produrrà non solo un danno di immagine al nostro paese, ma anche un gravissimo nocumento agli interessi economici italiani.
(5-01411)
Interrogazioni a risposta scritta:
PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Monaco di Baviera, che ha la propria sede in un edificio situato in una zona centrale della città di Monaco e ora di proprietà del Demanio dello Stato italiano, è stato costruito orgogliosamente molti anni fa con il sostanziale apporto finanziario dei primi imprenditori italiani in Germania e per questo chiamato dalla comunità italiana «Casa d'Italia»;
il 28 luglio 2007 la targa con la scritta «Casa d'Italia» affissa da sempre sull'edificio dell'IIC è stata rimossa per iniziativa dell'attuale Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura;
due consiglieri del locale Com.it.es., l'ingegnere Roberto Basili e il signor Pier Luigi Sotgiu, cui è giunta la segnalazione da parte di alcuni connazionali hanno richiesto al Presidente del Com.it.es. un intervento ufficiale in collaborazione con le autorità consolari, affinché la targa venga rimessa al posto originario;
la rimozione della targa è l'ultimo increscioso episodio segnalato ai locali componenti del Com.it.es. al quale giungono segnalazioni di lamentele sulla gestione dell'IIC;
il programma culturale dell'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera non viene più spedito dall'aprile 2007 agli interessati che da tempo vengono informati sporadicamente via e-mail con delle newsletter ad hoc per singole manifestazioni;
alcuni eventi di recente organizzati dal IIC non siano stati particolarmente partecipati;
in occasione della manifestazione su «Curzio Malaparte a 50 anni dalla morte» presso alla Pasinger Fabrik di Monaco di Baviera si sono creati conflitti tra la direttrice del IIC e la Pro Arte E.V. organizzatrice della suddetta manifestazione che ha portato ad una lettera ufficiale di protesta contro la direttrice dell'IIC da parte della Pro Arte E.V. indirizzata al Console Generale di Monaco di Baviera;
presso il Ministero degli affari esteri (Istituti diplomatico, ed Ispettorato generale del Ministero degli affari esteri), giace una lettera di una stagista MAE/CRUI per il periodo 25 settembre 2006-12 dicembre 2006, che sintetizza in maniera chiara ed esauriente la situazione creatasi all'interno dell'IIC -:
quali iniziative tempestive saranno intraprese per verificare i fatti in premessa ed in particolare:
perché non siano stati stampati e spediti in programmi culturali dell'IIC relativi al periodo aprile-agosto 2007;
se verranno stampati e spediti i programmi culturali dell'IIC per il periodo settembre-dicembre 2007;
quale sia la disponibilità e la situazione economica del IIC sulla base del ragionevole dubbio che la mancata stampa e spedizione del programma culturale non possa essere riconducibile ad altro che ai soli problemi economici;
quali iniziative stia intraprendendo il locale Consolato di Monaco di Baviera in base a quanto previsto dall'articolo 5, comma 2, del D.I. 392/1995 per sanare la situazione che si è verificata all'IIC di Monaco di Baviera;
quali ulteriori iniziative legislative siano previste per il riordino dell'attività degli Istituti Italiani di Cultura.
(4-04636)
MANCUSO. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nella Regione Settentrionale del Pakistan, in particolare nei pressi di Chilas (Distretto Diamir) è in costruzione una importante diga-centrale idroelettrica sul fiume Indo;
il bacino idrico che si formerà sarà di molte centinaia di chilometri quadrati e sommergerà centinaia di massi incisi con figure e scritte, vecchi di millenni e riconducibili ad antiche civiltà locali sviluppatesi lungo un ramo della «via della seta»;
nei pressi stanno lavorando equipes archeologiche di vari Paesi europei, tra cui una italiana;
si tratta di un patrimonio storico-archeologico di primaria importanza e che le generazioni contemporanee hanno il dovere di preservare per le generazioni future -:
se il Governo possa farsi promotore di una operazione internazionale che miri a «spostare» ad una quota superiore questi massi incisi, analogamente a quanto è stato fatto ad Abu-Simbel in Egitto qualche decennio fa.
(4-04643)
ANGELI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il malfunzionamento della rete consolare è uno dei maggiori problemi per gli italiani residenti all'estero e una sua riorganizzazione è quanto mai necessaria;
spesso, per poter raggiungere le rappresentanze consolari più vicine, è necessario affrontare un viaggio di diverse ore, senza nemmeno avere la certezza di essere ricevuti;
l'ottenimento di un qualsiasi certificato, tra cui quello relativo alla cittadinanza, è spesso difficoltoso;
allo stesso modo, la corresponsione della pensione viene, quasi sempre, differita nel tempo;
tali disservizi non sono certamente attribuibili al personale che opera presso gli uffici consolari, costretto a turni massacranti, anche oltre il normale orario di lavoro e nei giorni di riposo, e privato degli emolumenti dovuti per gli straordinari prestati;
la legge 27 maggio 2002, n. 104, all'articolo 2, dispone che «le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari, previa autorizzazione dell'Amministrazione centrale concessa in base alle esigenze operative delle singole sedi, possono assumere impiegati temporanei anche in deroga ai limiti del contingente»;
tale possibilità, quando sfruttata, ha contribuito ad accelerare il disbrigo delle relative pratiche;
è di questi giorni la notizia del licenziamento di alcuni impiegati temporanei, conosciuti anche con il nome di «contrattisti» o «digitatori», di nazionalità italiana, i quali prestavano un servizio utilissimo per lo smaltimento di pratiche arretrate e consentivano un migliore funzionamento dei nostri uffici di rappresentanza all'estero;
l'istituzione sul territorio argentino di nuovi uffici consolari, da situare in prossimità degli agglomerati urbani dove risiedono grandi comunità di italo-argentini, non comporterebbe un grave onere di spesa e favorirebbe una migliore distribuzione dei carichi di lavoro dei singoli uffici, con conseguente maggior efficienza degli stessi;
i costi per il rilascio di taluni documenti, come ad esempio il passaporto, sono notevoli e tali entrate potrebbero essere impiegate, come più volte dimostrato, per le retribuzioni del personale impiegatizio -:
se il Ministro interrogato non intenda attivarsi al fine di richiamare in servizio gli impiegati temporanei di cui in premessa;
se non ritenga opportuno avviare la riorganizzazione delle rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari, anche al fine di valutare la possibilità di istituirne nuovi nelle aree dove è maggiore la presenza di nostri connazionali.
(4-04662)
MIGLIORI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che il Consolato di Bastia in Corsica, che rappresenta storicamente i legami culturali ed economici tra l'Italia e l'isola, è stato chiuso o è in procinto di chiudere, essendo stato anche richiamato in Roma il Console;
trattasi di una inaccettabile limitazione dei rapporti con la Corsica che investe innanzitutto gli interessi economici e commerciali della Toscana -:
quali iniziative immediate si intendano assumere per rivedere tale assurda decisione già argomentatamente contrastata dallo stesso Sindaco di Bastia.
(4-04664)