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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
alcuni istituti bancari stanno inviando alla propria clientela una circolare informativa, ai sensi dell'articolo 13 del codice sulla protezione dei dati personali, avente ad oggetto particolari procedure relative alle operazioni finanziarie internazionali;
questa circolare informa sul fatto che:
a) per dare corso ad operazioni finanziarie internazionali, nonché per talune operazioni in ambito nazionale (non meglio specificate), è necessario utilizzare un servizio di messaggeria internazionale;
b) tale servizio è gestito dalla «Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication» (d'ora in poi SWIFT), avente sede legale in Belgio, cui vanno comunicati i seguenti dati: nome dell'ordinante, del beneficiario e delle rispettive banche; coordinate bancarie; la somma dell'operazione e ogni altra informazione necessaria per eseguire l'operazione stessa;
c) le operazioni non potranno essere eseguite senza utilizzare questa rete interbancaria e senza comunicare ad essa i dati di cui sopra;
d) tutti i dati della clientela utilizzati per eseguire tutte le transazioni finanziarie in oggetto vengono duplicati, trasmessi e conservati temporaneamente in copia da SWIFT in un server della società, sito negli Stati Uniti d'America (USA);
e) i dati memorizzati in tale server sono utilizzabili negli USA in conformità della locale normativa; in particolare, le competenti autorità statunitensi (e, nello specifico, il Dipartimento del Tesoro) vi hanno avuto accesso - e continueranno ad accedervi - sulla base della normativa USA in materia di contrasto del terrorismo;
f) tale procedura attivata negli USA è oggetto di ampio dibattito in Europa, in relazione ai rapporti fra la normativa statunitense di cui sopra e quella europea in tema di protezione dei dati sensibili;
gli interpellanti ritengono che questa procedura rappresenti una grave violazione della privacy di privati ed imprese e riterrebbe necessario un intervento per sanare tale violazione;
sulla base di quanto detto, parrebbe che ogni transazione internazionale e alcune tipologie di transazione in ambito nazionale sono soggette all'accessibilità dei dati sensibili ad esse riferite e che, qualora si volessero utilizzare le prerogative previste dalla normativa nazionale sulla privacy, questo produrrebbe l'effetto di non poter procedere alle operazioni predette -:
se il Governo sia a conoscenza di tale procedura;
se le circolari inviate dagli istituti bancari si rifanno ad una direttiva ABI e, dunque, se tale procedura riguardi tutti gli istituti bancari operanti sul territorio nazionale;
quali siano gli accordi che intercorrono fra i paesi dell'Unione europea e gli Stati Uniti in relazione all'accesso dei dati sensibili per il contrasto al terrorismo;
infine, se non sia possibile che il nostro Governo, d'intesa con gli altri Governi UE, operi affinché il server della SWIFT nel quale sono stoccati i dati sensibili possa essere collocato in uno
Stato dell'Unione europea, affinché possa essere applicata la normativa europea sulla protezioni dei dati sensibili, che risulta prevalente, a meno di specifici indicatori previsti dalle «Misure contro il finanziamento del terrorismo e l'attività dei paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale», recentemente attuate dal Governo italiano, dopo il previsto parere favorevole delle competenti commissioni di Camera e Senato.
(2-00697) «Mungo, Migliore».
Interrogazione a risposta orale:
SALERNO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Procura regionale presso la Corte dei conti del Lazio ha, con separati atti, notificato ai dieci concessionari di Stato per la gestione degli apparecchi da intrattenimento ex articolo 110, comma 6 del TULPS, sanzioni pecuniarie corrispondenti a circa 98 miliardi di euro a titolo di danno erariale;
la cifra, che l'interrogante giudica abnorme, risulta dalla mera moltiplicazione tra gli importi delle penali, determinati su base giornaliera, ed il numero dei giorni di presunta inottemperanza agli obblighi di convenzione, così da giungere alla determinazione di un danno erariale presunto di circa cinquanta volte superiore alle entrate tributarie (PREU) assicurate allo Stato dall'intero comparto dell'intrattenimento;
le contestazioni in oggetto vertono sul mancato funzionamento o funzionamento anomalo della rete telematica che collega gli apparecchi di intrattenimento ai Monopoli di Stato, nella prima fase di avvio della nuova normativa del settore entrata in vigore nell'ottobre 2004 non tenendo in alcuna considerazione che il settore è passato, proprio nel periodo valutato dalla Procura, da una forma di gestione ampiamente deregolamentata, sotto il profilo tributario-amministrativo anche in relazione agli aspetti sanzionatori, ad una forma di conduzione puntualmente definita per via legislativa e regolamentare, in virtù della quale si è in grado di assicurare un prelievo erariale superiore ai 2,5 miliardi di euro su base annua;
ad avviso dell'interrogante le contestazioni evidenziate negli atti della Corte, e riferite al mancato completamento del collegamento alla rete telematica degli apparecchi da parte dei concessionari ed alla mancata assicurazione dei livelli di servizio minimo previsti, non sembrano aver valutato gli aspetti tecnici legati alle difficoltà e ai ritardi dei gestori delle rete telefonica nazionale nel fornire i supporti telematici adeguati alle necessità stabilite dalle normativa in vigore e di quelle di lettura dei dati tra i sistemi informatici dei concessionari e quelli della Sogei, così come le chiusure degli esercizi commerciali (negli orari notturni, turni di riposo, ferie, distacchi corrente elettrica) ovvero lo spegnimento degli apparecchi negli orari di mancato utilizzo da parte del pubblico;
le situazioni del genere su richiamate non possono essere minimizzate né considerate come scarsamente incidenti nel contesto di una valutazione per danno erariale, ma finiscono, se effettivamente quantificate, per ridurre drasticamente il numero delle supposte violazioni e la loro entità, per ricondurle nei limiti «fisiologici» e tipici di tutte le fasi di transizione;
in più occasioni i concessionari avevano avanzato ad AAMS richiesta di arbitrato per giunge ad una revisione dell'impianto concessorio che fosse in linea con le oggettive e non preventivate difficoltà di ordine tecnico;
l'amministrazione ha sempre rigettato le richieste suindicate, mantenendo inalterato un impianto concessorio palesemente inadeguato ed inadatto rispetto alla situazione sottostante;
secondo l'articolo 27 della convenzione di concessione, siglata tra AAMS ed i dieci concessionari, l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ed indi i
suoi vertici, avevano facoltà e non obbligo di irrogare le penali, come generalmente previsto nei normali rapporti amministrativi, nei quali la penale è frutto di valutazione discrezionale dell'amministrazione di riferimento, proprio in relazione alla situazione del caso concreto;
l'entità abnorme di tali sanzioni, se confermate, produrrebbe l'immediato tracollo dell'intero settore e il venir meno del sistema legale di gestione dell'intrattenimento imperniato sui dieci concessionari di Stato, con conseguenze incalcolabili sulle entrate erariali nonché la sicura riespansione della debellata illegalità ed il crollo delle attività imprenditoriali lecite;
il TAR del Lazio, valutate le condizioni di oggettiva forza maggiore di questo mancato funzionamento, si è pronunciato a favore di una sospensiva di questo provvedimento sanzionatorio riconoscendo non infondate le istanze dei concessionari -:
se abbia piena ed effettiva conoscenza della situazione descritta, soprattutto sul piano dei potenziali e negativi riflessi occupazionali e patrimoniali per le aziende colpite e per il bilancio dello Stato derivanti dal crollo del settore;
se non ritenga doveroso accertare le eventuali responsabilità sul mancato funzionamento della rete telematica a carico dei concessionari di rete telefonica;
se non ritenga necessario assumere provvedimenti d'urgenza diretti a ripristinare certezza sul piano normativo ed operativo e ad evitare il crollo del mercato legale dell'intrattenimento con la conseguente perdita di gettito per l'erario;
se non ritenga necessario addivenire ad una regolarizzazione di tali sanzioni anche sulla base della impossibilità di ricondurre a responsabilità oggettive dei concessionari i mancati funzionamenti della rete.
(3-01181)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MOTTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Banca d'Italia, istituto di diritto pubblico, ha avviato un progetto di riorganizzazione che prevede la riduzione del numero delle sedi presenti sul territorio, con l'obiettivo di concentrare l'attuale articolazione periferica sul livello regionale;
la Banca d'Italia svolge le funzioni di Tesoreria provinciale e centrale dello Stato sulla base di apposita concessione, la cui durata - in base al tacito rinnovo prodottosi - assicura l'espletamento di detti servizi sino al 31 dicembre 2031;
all'interno di questo piano di razionalizzazione delle strutture territoriali la Regione Emilia-Romagna sembrerebbe tra le più penalizzate, con la chiusura di quattro filiali (Parma, Modena, Ferrara e Ravenna), tra cui quella di Parma indicata come la più imminente;
la presenza a Parma della Banca d'Italia (realtà che opera in Parma da 115 anni) è da sempre una componente fondamentale per lo sviluppo di tutto il territorio provinciale;
la progressiva internazionalizzazione del sistema economico parmense, con la presenza di importanti istituzioni europee, grandi gruppi industriali e bancari, ha fatto di Parma un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale, di cui le attività ed i servizi della Banca d'Italia sono parte essenziale;
la domanda di credito da parte di imprenditori e famiglie parmensi è in continuo aumento ed è di circa 7 punti in percentuale superiore alla media regionale;
queste le ragioni che hanno spinto il Sindaco e il Presidente della Provincia di Parma ad inviare, nel mese di aprile 2007, al Governatore della Banca d'Italia una nota di forte preoccupazione per la ventilata
chiusura della filiale di Parma che avrebbe un impatto negativo sull'intero territorio provinciale;
l'articolo 21 della legge n. 262 del 2005 (cosiddetta legge sulla riforma del risparmio), nel definire un riassetto del sistema dei controlli basato sulla specializzazione per funzioni, ha rimarcato il principio della sussidiarietà e della reciproca collaborazione tra autorità, in considerazione anche del fatto che nessuna di esse, all'infuori della Banca d'Italia, è dotata di una articolazione territoriale capillare, essenziale per un efficace espletamento dei compiti di vigilanza finanziaria e creditizia;
è in previsione, a completamento del riordino delle Authority, il conferimento per legge di nuove funzioni alla Banca d'Italia che troveranno ulteriore sviluppo e motivi di presenza diffusa sul territorio -:
se il Governo, anche in ragione della richiamata concessione e ferma restando l'autonomia dell'Istituto nelle sue scelte, sia a conoscenza di tale progetto che ha evidenti riflessi di interesse generale e per le collettività locali;
se, pur nel rispetto di un ragionevole processo di riorganizzazione e di maggior economicità dell'Istituto, il Governo non ritenga che tale progetto possa essere riesaminato, valorizzando maggiormente un effettivo decentramento operativo delle funzioni istituzionali, con una particolare attenzione al contesto socio-economico delle realtà locali.
(5-01409)
FIANO e MISIANI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
dovrebbero essere ormai disponibili i dati riguardanti le dichiarazioni dei redditi dell'anno 2006, circa i redditi dell'anno 2005;
il Viceministro Visco si era impegnato a comunicare gli importi per ogni aventi diritto entro il mese di settembre 2007;
gli Enti beneficianti del 5 per 1000, devono poter appostare gli importi derivanti da questo contributo nei bilanci dell'esercizio 2007-:
si interroga il Viceministro circa l'esatto importo, per ciascun avente diritto dei contributi derivanti dal gettito del 5 per 1000.
(5-01410)
Interrogazioni a risposta scritta:
MAZZOCCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 18 giugno 2007 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, 5a serie speciale, n. 70, un bando di gara per l'aggiudicazione del servizio di pulizia ed igiene ambientale per le caserme del Corpo da parte del Comando generale della Guardia di finanza, IV Reparto - Ufficio approvvigionamenti;
tale bando di gara prevedrebbe un importo complessivo pari a oltre 11 milioni di euro, Iva esclusa, su 25 lotti relativi a tutto il territorio nazionale;
da un esame dei metri quadrati sui quali si dovrebbe svolgere il servizio, comparati con l'ammontare complessivo, posto a base d'asta con aggiudicazione al prezzo più basso, emergerebbe un corrispettivo, per ogni ora di lavoro, ad avviso dell'interrogante, sensibilmente al di sotto del mero costo della manodopera, così come risultante dalle tabelle emanate dal Ministero del lavoro ai sensi della legge n. 327 del 2000, ora recepita nel decreto legislativo n. 163 del 2006, cosiddetto Codice dei contratti;
a fronte, infatti, di importi che in dette tabelle oscillerebbero intorno ai 15 euro in misura variabile in relazione all'esistenza di accordi integrativi territoriali, la remunerazione oraria, ipotizzata dal Comando generale della Guardia di
finanza, risulterebbe essere, fermo restando un probabile ribasso in sede di gara, pari a 6 euro;
tale cifra sembrerebbe, ad avviso dell'interrogante, incredibilmente insufficiente giacché non consentirebbe neanche di coprire il costo della retribuzione per il lavoratore;
tale situazione costringerebbe le aziende aggiudicatarie o a risultare inadempienti nei confronti dei lavoratori stessi, degli istituti previdenziali ed assistenziali e, paradossalmente del fisco, pur lavorando proprio in casa della Guardia di finanza; o a non svolgere il servizio, o addirittura a svolgerlo in misura minima;
infine questi valori, non solo non terrebbero conto del costo della manodopera, ma sembrerebbero non tener conto dei costi della sicurezza sul lavoro, dei costi per i macchinari e le attrezzature per le pulizie, dei costi dei prodotti in rapporto ai quali, pur non rappresentando attività manuali, la giurisprudenza e l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, sembrerebbero averne sempre ribadito la opportuna tutela mediante un corrispettivo contrattuale congruo -:
se i fatti corrispondano al vero, in primo luogo quali iniziative i ministri interrogati ritengano opportuno adottare affinché i bandi di gara individuino prezzi a base d'asta più congrui onde consentire alle aziende stesse di partecipare con la certezza di poter garantire il servizio richiesto;
in secondo luogo, quali provvedimenti ritengano opportuno adottare affinché vengano assicurati ai lavoratori i corrispettivi previsti dal contratto collettivo nazionale del lavoro di categoria e, soprattutto, si possa eludere quella evasione contributiva e fiscale registrata nel settore dovuta all'assenza di condizioni idonee a consentire alle imprese di effettuare tali pagamenti.
(4-04640)
CIOCCHETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la Regione Lazio, riconosciuta la gravità della situazione economico-finanziaria del servizio sanitario regionale, si è impegnata a mettere in atto i necessari interventi per riportare questa situazione al riequilibrio della gestione corrente nonché all'ammortamento dei debiti accumulati al 31 dicembre 2005;
la Regione Lazio ha provveduto ad effettuare l'accertamento definitivo della situazione debitoria in materia sanitaria;
la Regione Lazio ha predisposto ed approvato, con delibera giunta regionale 66 del 12 febbraio 2007, il Piano di Rientro triennale che è stato quindi sottoposto all'esame da parte dei ministeri competenti;
la stessa Regione ha sottoscritto, in data 28 febbraio 2007, l'accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il Ministero della salute per l'approvazione del piano di rientro ai fini dell'individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico, ai sensi dell'articolo 1 comma 180 della legge 30 dicembre 2004 n. 311;
il piano di rientro, oltre a prevedere le misure necessarie ad individuare i mezzi di copertura e l'articolazione nel tempo, fino e non oltre il 2010, prevede obbligatoriamente l'istituto dell'affiancamento, cioè la nomina di un nucleo tecnico da parte del Governo che è incaricato di esaminare e valutare i provvedimenti in materia sanitaria che deve assumere la regione;
con delibera giunta regionale 149 del 6 marzo 2007, la Giunta Regionale ha preso atto dell'accordo di cui sopra con allegato il Piano di rientro del disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del servizio sanitario della Regione Lazio;
nel predetto Piano di rientro sono state riportate le sezioni del Bilancio relative alle attività sanitarie per gli anni 2001-2005 da cui risultano gli interessi passivi;
il decreto legislativo n. 231 del 2002 - concernente attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali - prevede la corresponsione degli interessi di mora che decorrono automaticamente nei confronti del creditore alla scadenza del termine legale -:
se l'ammontare del deficit accertato dalla Regione Lazio tenga conto dell'incremento dovuto per gli interessi moratori derivanti dal ritardato pagamento delle prestazioni rese da parte delle aziende erogatrici dei servizi sanitari, in considerazione del fatto che tali aziende vantano una posizione creditoria nei confronti della Regione;
se, qualora non si fosse tenuto conto di tali interessi moratori, non si ritenga di avviare con sollecitudine iniziative volte a definire l'ammontare di detti interessi.
(4-04646)