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Allegato B
Seduta n. 200 del 2/8/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta orale:
SANTELLI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria 2007 prevede lo stanziamento di 7 miliardi di euro per le Ferrovie;
lo scorso gennaio i biglietti dei treni hanno subito un aumento e se ne prevede un altro il prossimo ottobre senza che a questo sia corrisposto un miglioramento del servizio;
lo scorso 4 maggio il Governo ha approvato il piano industriale delle Ferrovie
dello Stato, in base al quale le Ferrovie acquisteranno 1000 nuovi treni per il trasporto pendolare entro il 2011;
il trasporto su rotaia verso le regioni del Sud viene fatto con treni obsoleti ed usurati, che negli altri Paesi europei non esistono più da anni;
i cittadini del sud Italia pagano la stessa cifra di quelli del centro e del nord per usufruire di un servizio più scadente;
da anni le associazioni di utenti e dei consumatori lamentano la qualità e l'efficienza del servizio ferroviario in termini di puntualità, pulizia, assistenza ai viaggiatori, climatizzazione e affollamento;
in alcuni periodi dell'anno come le festività natalizie e le vacanze estive i treni verso Sud sono sovraffollati;
Trenitalia gestisce il servizio di trasporto su rotaie in monopolio, fornendo un servizio universale per cui percepisce finanziamenti pubblici -:
quali tipologie di treni saranno acquistati in base a quanto previsto nel piano industriale delle Ferrovie e se questi andranno a migliorare il servizio offerto per chi viaggia da Nord a Sud;
quali investimenti siano previsti per garantire lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie e del servizio anche al Sud;
quali misure si intendano intraprendere per evitare le disparità di trattamento subite da chi viaggia verso le regioni meridionali.
(3-01175)
LO PRESTI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
lo stabilimento Fincantieri di Palermo riveste importanza peculiare, non solo sul piano economico ed occupazionale della città siciliana e delle aree viciniori, ma più vastamente per la valenza strategica che ne deriva per l'azienda, per le piccole e medie imprese dell'indotto e per la cantieristica nazionale;
ai fini dell'ulteriore sviluppo e della piena operatività del Cantiere - unico specificamente dedicato alle attività di riparazioni e trasformazioni navali - anche nel quadro degli sviluppi derivanti dagli impegni e dalle commesse afferenti allo stesso, appare urgente la soluzione di alcune questioni, già peraltro da molto tempo all'attenzione dei Ministeri in indirizzo, che sono state oggetto di diversi incontri e riunioni in sedi diverse, centrali quanto locali, con la partecipazione dei diversi soggetti interessati, istituzionali, aziendali, sindacali;
si tratta in particolare delle seguenti questioni:
a) completamento del bacino in muratura da 150.000 tpl: per lo stabilimento di Palermo si tratta della più importante struttura cantieristica, già prevista dal Piano Regolatore Portuale, iniziata da anni e ripetutamente interrotta nella realizzazione: essa si colloca a fianco del bacino in muratura da 400.000 tpl. ed è finalizzata a spostare definitivamente il baricentro delle attività verso l'Acquasanta, come indicato dal Piano di Sviluppo del Porto. È perciò determinante la sua ultimazione nel minor tempo possibile, a cura dell'Autorità Portuale;
b) bonifica del Passo di Rigano: analoghe caratteristiche d'urgenza, per i medesimi motivi correlati alla funzionalità e all'operatività dei siti, riveste la bonifica del Passo di Rigano, che vive una insostenibile condizione di degrado igienico ambientale: si tratta di opere da realizzarsi a cura dell'Autorità Portuale di Palermo, finalizzate a convogliare verso la rete fognaria comunale la vera e propria cloaca a cielo aperto attualmente all'interno dello stabilimento. Tale condizione, tanto per una questione di salute pubblica e degli operatori, quanto di funzionalità ed immagine dello stabilimento, andrebbe risolta con somma urgenza e ben prima dei
30 mesi stimati dall'inizio dei lavori, il cui progetto risulta approvato ma non ancora esecutivo;
c) rinnovo delle concessioni: al 31 dicembre 2007 scadono le concessioni «storiche» di aree demaniali di maggior rilievo del Cantiere, dal bacino in muratura, alla vasca scalo, alle officine meccaniche. Sempre a cura dell'Autorità Portuale dovrà essere dunque attuato il rinnovo delle concessioni, secondo nuovi canoni, tenendo però conto che gli stessi non dovrebbero comportare nuovi pesanti oneri sui costi d'esercizio, che determinerebbero a loro volta un sensibile aggravio del costo orario m.o. e dunque grave danno per la competitività del Cantiere; spetterà dunque all'Autorità Portuale armonizzare e allineare tutte le concessioni demaniali, individuare le aree di sviluppo del Cantiere, definire i tempi e i modi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie;
d) estensione concessione specchio acqueo bacino da 400.000 tpl. Il bacino da 400.000 tpl di proprietà della Società Bacini di Palermo (100 per cento di Fincantieri) insiste su un'area demaniale la cui concessione scadrà nel 2020, al fine di consentire alla Società di ammortizzare i cospicui investimenti (circa 8 milioni di euro) previsti dal piano industriale 2007-2011 per il bacino medesimo, risulterebbe, indispensabile che l'Autorità Portuale prorogasse la concessione sino al 2050 -:
se il Governo ritenga prioritaria, nell'ottica del rilancio e dello sviluppo della cantieristica nazionale, la funzione del cantiere di Palermo;
se, in tale ottica, ritenga di seguire con la dovuta attenzione l'evoluzione delle questioni sopra segnalate per garantirne una rapida e positiva soluzione;
quali impegni intenda prendere il governo, o comunque quali indicazioni ritengano di fornire i Ministri interrogati, per quanto di loro specifica competenza e pertinenza, in ordine alla tempistica di realizzazione delle infrastrutture necessarie all'ammodernamento dell'area del sito industriale, alla soluzione delle problematiche aperte per ciò che riguarda l'ambiente, alla questione del rinnovo delle concessioni.
(3-01179)
Interrogazioni a risposta scritta:
AIRAGHI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nel 2000 la casa circondariale di Varese è stata definita dismessa dal Ministro della giustizia perché non a norma;
non è possibile fare alcun investimento sia a lungo sia breve periodo poiché la casa circondariale risulta chiusa;
la struttura non è conforme alle normative di sicurezza;
la sicurezza è ridotta al minimo e non sono presenti fondi sul capitolo delle manutenzioni;
ormai da alcuni mesi il personale e il direttore dell'istituto sono costretti a lavorare in assenza di telecamere poiché guaste, con il portone automatico e le sbarre d'ingresso bloccate e azionabili solo manualmente;
la procedura di gara per la costruzione della nuova casa circondariale è stata bloccata dall'Unione europea;
la sicurezza sia del personale sia dei detenuti è messo continuamente a rischio dalla precaria situazione dell'immobile-:
cosa intenda urgentemente fare per assicurare la sicurezza del personale in servizio presso la casa circondariale di Varese e dei detenuti stessi.
(4-04642)
BONELLI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nella risposta trasmessa in data 11 aprile 2007 all'interrogazione n. 4-01988 del 14 dicembre 2006 si afferma che «Gli ulteriori approfondimenti richiesti dal Consiglio dei ministri nell'adunanza del 15
marzo 2001 sono stati puntualmente programmati dal Magistrato e svolti per conto della stessa amministrazione. I risultati di tali studi sono stati favorevolmente esaminati dal Comitato tecnico di magistratura - quale organo consultivo del Magistrato alle acque di Venezia - nell'adunanza del 18 ottobre 2001 con voto n. 126» e che la circostanza che gli «approfondimenti di che trattasi sono stati puntualmente e positivamente eseguiti ed approvati, trova conferma nella delibera del 6 dicembre 2001 del Comitato di indirizzo coordinamento e controllo, ex articolo 4 legge n. 798 del 1984, con la quale è stato espressamente riconosciuto che "il Magistrato alle acque di Venezia ha effettuato [...] gli approfondimenti e le verifiche richiesti e indicati nella suddetta delibera del 15 marzo 2001"»;
attesa l'enorme importanza degli studi a cui si fa riferimento nella risposta all'interrogazione, è stata richiesta a codesto ministero, con lettera inviata il 5 giugno 2007, tutta la documentazione relativa all'indagine sull'andamento della morfodinamica dei fondali in relazione al progetto MO.SE. nella laguna di Venezia;
la documentazione richiesta non è ancora pervenuta al richiedente -:
se il ministro interrogato non ritenga opportuno rendere nota la documentazione citata, in particolar modo per quanto attiene all'approfondimento progettuale relativo agli effetti sulla morfodinamica dei fondali ritenuto necessario dallo stesso Governo Amato ai fini della fattibilità dell'opera.
(4-04671)
MIGLIORI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Castagneto Carducci (provincia di Livorno) conferiva con Decreto dell'attuale Sindaco Fabio Tinti n. 891 del 20 novembre 2003 un incarico all'architetto Mario Bartolommei (nato a Monterchi - AR 23/4/1949) per la consulenza, il supporto e la redazione del Piano strutturale e del Regolamento Urbanistico, stabilendo come corrispettivo la somma di euro 160.000,00 oneri ed IVA esclusi;
una successiva convenzione tra il Comune di Castagneto Carducci - rappresentato dal Geometra Roberto Novelli, responsabile del settore urbanistico - e l'architetto Bartolommei del 25 agosto 2004, prevedeva, tra l'altro, di coadiuvare l'architetto Bartolommei attraverso la costituzione dell'Ufficio del Piano con apposita delibera della Giunta comunale, cui potevano essere aggiunti altri collaboratori ed indicava la dichiarazione dello stesso architetto Bartolommei di non trovarsi in alcuna incompatibilità in materia di urbanistica e professionale;
con deliberazione della Giunta comunale n. 120 del 5 ottobre 2004 il Comune di Castagneto Carducci procedeva poi alla costituzione dell'Ufficio del Piano, nominandone il Geometra Novelli responsabile del procedimento e coordinatore affiancato da n. 2 ricercatori a contratto, n. 3 ricercatori con borsa di studio dell'Università di Firenze, n. 7 componenti reclutati dal personale interno, n. 2 collaboratori di segreteria reclutati dal personale interno, oltre al già indicato consulente architetto Bartolommei. La Deliberazione medesima evidenziava inoltre che l'Ufficio del Piano era da intendersi ufficio interno, non aperto al pubblico. Con successiva Determinazione n. 623 a firma Geometra Novelli il Comune di Castagneto Carducci provvedeva ad impegnare la somma di euro 17.000,00 per destinare la somma all'Università di Firenze per le spese di incarico ai n. 3 ricercatori con borsa di studio;
una successiva Deliberazione della Giunta Comunale di Castagneto Carducci n. 127 del 6 giugno 2006, prevedeva di modificare la tempistica delle modalità di pagamento per l'incarico dell'Architetto Bartolommei per avviare lo studio e la predisposizione del Regolamento urbanistico, prorogando la presentazione del Piano urbanistico stesso ad una data successiva.
Dall'esame di atti e delibere succedutisi nel tempo si è anche potuto evidenziare una costante lievitazione delle spese per il Piano che, dagli originari 160.000,00 euro sono passati a circa 750.000,00 comprendendo anche voci singolari come compensi per uno studio «geopedologico»;
nel frattempo, in data 6 aprile 2006, con nota protocollo n. 5127 perveniva al Comune di Castagneto Carducci una richiesta di alcuni campeggi situati sul litorale i quali chiedevano allo stesso Comune la progettazione unitaria di una porzione di terreno di circa Ha 30, in parte destinata a campeggi ed in parte destinata a parchi di quartiere, dichiarando la disponibilità al finanziamento delle spese occorrenti. Una collegata decisione della Giunta Consiliare, la n. 176 del 10 maggio 2006, approva tale richiesta e determinava di affidare all'esterno la progettazione urbanistica della porzione di area individuata. Nei 15 giorni successivi all'avviso di preselezione per conferimento dell'incarico, pubblicato in data 7 giugno 2006, pervenivano al Comune di Castagneto due domande, una delle quali formulata dall'architetto Bartolommei che, sulla base della Determinazione n. 716 del Responsabile della pianificazione strategica del territorio del Comune, Geometra Novelli, si aggiudicava anche questo altro incarico;
questo incarico che il Comune aveva affidato all'esterno, è stato quindi aggiudicato da un professionista che rivestiva, nello stesso periodo anche la veste di consulente del medesimo Comune, operando proprio all'interno dell'Ufficio del Piano e quindi facente parte di quella stessa struttura che aveva redatto sia il bando che i requisiti ed i punteggi dell'altro incarico;
è chiaro che lo stesso architetto Bartolommei, operando all'interno di tale ufficio, peraltro non aperto al pubblico, avrebbe potuto determinare una situazione di evidente conflitto di interesse;
non si capisce come si giustifichi un aumento di costi per il Piano di Castagneto Carducci - da 160.000,00 a 750.000,00 euro (pari a circa il 500 per cento) -:
se non ritenga di verificare se sussistano i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al Titolo VI, Capo II, del decreto legislativo n. 267 del 2000.
(4-04683)