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Allegato B
Seduta n. 202 dell'11/9/2007
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE LOCALI
Interrogazioni a risposta immediata:
VOLONTÈ, RONCONI, DRAGO, D'AGRÒ, MEREU, PERETTI, COMPAGNON, FORMISANO e LUCCHESE. - Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
il dibattito attuale vertente sui costi della politica impone una seria ed attenta verifica di tutte le possibili fonti di sprechi di risorse pubbliche che inevitabilmente ed indirettamente ricadono sui cittadini;
secondo quanto pubblicato dal Corriere Economia del 25 giugno 2007 nel 2005 in Italia c'erano 3211 società sottoposte al controllo pubblico, quasi tutte di proprietà degli enti locali;
è stato calcolato che mediamente ognuna di queste imprese abbia sei amministratori, per cui sarebbero oltre 19200 i gettoni di presenza in pagamento;
da considerare altresì che le imprese che gestiscono i servizi pubblici locali in forma di società di capitali sono aumentate dal 2001 al 2006 del 119,5 per cento mentre il numero degli addetti è aumentato del solo 6,8 per cento;
uno studio pubblicato il 10 settembre 2007, sempre del Corriere Economia, su tre regioni del Mezzogiorno, Calabria, Campania e Puglia, ha evidenziato gravi inefficienze nei settori dello smaltimento dei rifiuti, dell'acqua, della sanità ed una scarsa trasparenza nella gestione degli investimenti -:
se non ritenga di fornire, per ragioni di trasparenza nei confronti della pubblica opinione, per ogni provincia italiana, il numero dei componenti dei consigli di amministrazione di nomina pubblica delle società operanti nei servizi pubblici locali, evidenziando anche la tipologia del settore stesso.
(3-01200)
DI SALVO, SPINI, PETTINARI, ATTILI, AURISICCHIO, BANDOLI, BARATELLA, BUFFO, D'ANTONA, FUMAGALLI, GRILLINI, LEONI, LOMAGLIO, MADERLONI, NICCHI, ROTONDO, SASSO, SCOTTO, TRUPIA e ZANOTTI. - Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 113 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, prevede che il Governo, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge «definisce, d'intesa con la conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n 281, le compartecipazioni ai tributi erariali con finalità ambientali da parte degli enti locali sedi di impianti di produzione e di stoccaggio di prodotti assoggettati ai suddetti tributi e adotta le conseguenti iniziative, anche legislative, di propria competenza»;
i comuni interessati sono diciassette: Augusta, Busalla, Cremona, Falconara Marittima, Gela, La Spezia, Livorno, Mantova, Milazzo, Pantano Roma, Porto Marghera, Priolo Gargallo, Ravenna, Sannazzaro, Sarroch, Taranto e Tricate. Da ben sette anni attendono l'attuazione della predetta legge;
in data 18 novembre 2006, il Governo ha accolto in Assemblea l'ordine del giorno 9/01746-bis/140 con il quale la Camera dei deputati «impegna il Governo ad adottare ogni utile iniziativa volta a dare attuazione alla citata disposizione o, comunque, ad individuare misure alternative che consentano alle amministrazioni locali di rispondere alle esigenze della cittadinanza e alla salvaguardia del territorio»;
nel frattempo il comune di Taranto ha dichiarato il dissesto di bilancio e il comune di Falconara Marittima è in procinto di dichiararlo, benché creditore da ben sette anni del contributo di cui al citato articolo 113 -:
come il Governo intenda attuare il proprio impegno e l'articolo 113 della legge n. 388 del 2000 e se intenda anticiparne gli effetti per i comuni in dissesto o in gravi situazioni di bilancio.
(3-01201)