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Allegato B
Seduta n. 202 dell'11/9/2007
SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta immediata:
CATONE. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
sul territorio del comune di Avezzano (Aquila), è insediata la Micron technology Italia, una fabbrica specializzata nella produzione di sensori di immagine cmos, memorie dram, soluzioni a semiconduttore;
il 22 maggio 2007, il Ministro interrogato insieme al presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, proprio ad Avezzano, in una conferenza stampa, alla presenza del candidato sindaco del centrosinistra, ha annunciato la firma di un accordo di programma per il raddoppio dello stabilimento Micron di Avezzano, con un sostegno del Governo di 500 milioni di euro, che tra l'altro porterebbe all'assunzione di altri 1.300 lavoratori, che si aggiungerebbero agli attuali 1.800 dipendenti;
la fondazione Mirror, costituita formalmente a giugno del 2005 su iniziativa della Micron technology Italia con l'adesione di alcuni soggetti pubblici e privati, ha elaborato un progetto denominato «per la fornitura di servizi ecocompatibili alle attività produttive» che prevede la costruzione di un impianto per la depurazione ed il recupero di acqua per una portata di circa mille metri cubi l'ora;
nell'impianto sperimentale di torcia al plasma è previsto lo smaltimento di 240 mila tonnellate di rifiuti industriali pericolosi tossici nocivi, con un costo di circa 150 milioni di euro ed una estensione di 400 mila metri quadri;
per tale impianto è stata individuata un'area del comune di Luco dei Marsi (L'Aquila), ai confini con il comune di Avezzano (L'Aquila), nella piana del Fucino;
il Fucino, situato nella Marsica, è un altopiano a prevalente destinazione agricola, costituito da 14005 ettari di terreno agrario, suddivisi in circa 500 appezzamenti;
a seguito di una conferenza di servizi tra il comune di Luco dei Marsi, Micron, provincia de L'Aquila e regione Abruzzo, il progetto dell'impianto di torcia al plasma è stato presentato alla regione Abruzzo il 22 agosto 2007;
tale impianto, a detta della Micron, porterebbe una maggiore disponibilità idrica, oltre che energetica, per favorire il raddoppio della Micron e avere maggiore offerta occupazionale e inoltre, una volta costruito, sarà idoneo anche allo smaltimento di qualsiasi altro tipo di rifiuti, come quelli solidi urbani;
potenzialmente detto impianto, se realizzato, avrebbe la capacità di smaltimento dei rifiuti di gran parte delle regioni italiane, facendo diventare la Marsica il centro più importante d'Italia nello smaltimento dei rifiuti industriali tossici speciali e pericolosi, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per la salute della popolazione, per l'ambiente e per l'agricoltura;
la realizzazione di tale impianto produrrebbe beneficio per la popolazione e l'ambiente solo se il suo funzionamento escludesse lo smaltimento dei rifiuti di qualsiasi specie -:
se corrisponda al vero che l'accordo sottoscritto dal Governo per il sostegno di 500 milioni di euro per realizzare il raddoppio dello stabilimento preveda anche la realizzazione di tale impianto con le caratteristiche sopra descritte e se, quindi, la fondazione Mirror, costituita su iniziativa della Micron technology Italia intenda realizzare un impianto di torcia al plasma di 400 mila metri quadri per lo smaltimento di circa 250 mila tonnellate di rifiuti tossici industriali speciali pericolosi.
(3-01189)
SATTA, FABRIS, D'ELPIDIO, GIUDITTA, DEL MESE, PICANO, ADENTI, AFFRONTI, ROCCO PIGNATARO, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, CAPOTOSTI, LI CAUSI e MORRONE. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la Palmera, azienda leader in Sardegna di trasformazione nel comparto agroalimentare, è l'unica vera industria italiana di medio-grande calibro nella filiera del tonno, con produzioni di alta qualità e un marchio rinomato. Nasce ad Olbia nel 1963 e, da subito, diventa il più grande gruppo italiano nella trasformazione integrale del tonno dalla pesca al consumo. Nel periodo di massimo splendore aveva alle sue dipendenze 458 unità di lavoro fisse e ogni anno circa 80 dipendenti stagionali;
nel corso dell'anno 2005 non sono stati confermati oltre 200 contratti di formazione lavoro, che erano stati attuati in prospettiva del rafforzamento dell'azienda, obiettivo mancato, a giudizio dell'interrogante, per la responsabilità del management. Nel settembre del 2005 viene firmata la cassa integrazione, per 12 mesi, per un massimo di 140 operai;
la società Palmera, dopo un anno di cassa integrazione per crisi aziendale, ed un anno di cassa integrazione per ristrutturazione, ha deciso di chiudere definitivamente lo stabilimento di Olbia, attivando una procedura di cassa integrazione per «cessazione»;
nel contempo, la stessa Palmera ha iniziato a sviluppare trattative atte a cedere le azioni della società, o vendere separatamente i diversi «assetts», ovvero marchi ed immobili;
nell'ambito delle suddette trattative, come riportato più volte dagli organi di informazione, si sono delineate alcune proposte d'acquisto da parte di società, sia italiane che straniere;
a quanto è dato sapere, è stato siglato un accordo preliminare con la multinazione Bolton, che, attraverso la sua controllata Bolton alimentari, con sede a Cermenate (Como), proprietaria, tra gli altri, del marchio Rio mare, leader incontrastato nel mercato del tonno in scatola, prevede solo ed esclusivamente l'acquisto dei marchi di proprietà della Palmera spa -:
quali urgenti iniziative intenda adottare il Ministro interrogato, alla luce di quanto sopra, al fine di evitare un'ulteriore perdita di quel patrimonio produttivo dell'agroalimentare italiano, che si è via via sempre più dissolto, generando ulteriori perdite di posti di lavoro, ancor più in una regione, come la Sardegna, con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Italia, verificando, al contempo, quali siano le intenzioni della Bolton alimentari relativamente al proseguo dell'attività produttiva nello stabilimento di Olbia e al mantenimento nello stesso degli attuali livelli occupativi, ed, infine, se corrisponda al vero l'esistenza di una proposta alternativa, formulata dalla Società generale conserve di Genova, la seconda azienda italiana nel settore, intesa ad acquisire la società Palmera, con l'obbligo di mantenere l'attività produttiva in Olbia con i relativi livelli occupazionali.
(3-01190)
SERENI, BRESSA, GIACHETTI, QUARTIANI, LULLI, BURCHIELLARO, CHICCHI, CIALENTE, MARINO, MARTELLA, MERLONI, RUGGERI, SANGA, TESTA, TOMASELLI, TUCCILLO e VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - - Per sapere - premesso che:
secondo alcune segnalazioni delle associazioni dei consumatori si profilerebbe una lunga serie di rincari, spesso ingiustificati, di prodotti di largo consumo che si andrebbero ad aggiungere a quelli già registratisi in diversi servizi come i trasporti (treni dei pendolari, benzine, bollo auto, tariffe bus e metro) o nella scuola per l'acquisto dei libri e dei corredi scolastici;
l'eventualità di tali aumenti, in concomitanza con il caro-mutui, che si sta producendo a seguito della crisi finanziaria
internazionale per l'insolvenza dei cosiddetti «mutui subprime» statunitensi, rischia di compromettere i bilanci familiari di tanti lavoratori e pensionati;
le misure sin qui adottate in materia di liberalizzazione e apertura dei mercati hanno prevenuto e attutito alcuni degli effetti inflattivi che si sono già prodotti o che si potrebbero produrre in queste settimane;
l'annunciata intenzione del Governo di seguire con cura l'andamento dei prezzi e di contrastare possibili speculazioni a danno dei consumatori, così come di dare corso ad una serie di incontri con gli operatori della filiera alimentare per affrontare il tema dei rincari di alcuni prodotti agricoli, quali il latte e i cereali, ed i possibili riflessi su prodotti finiti e prezzi al consumo, appare necessaria e deve corredarsi con una puntuale informazione e coinvolgimento del Parlamento -:
quali ulteriori iniziative intenda adottare al fine di prevenire i paventati rischi di un'impennata dei prezzi di generi di largo consumo o di servizi di prima necessità, anche attraverso un'attenta verifica della corretta e trasparente attuazione delle norme già approvate in materia di liberalizzazioni e apertura dei mercati.
(3-01191)
D'ULIZIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere, premesso che:
il Consiglio dei ministri dell'11 maggio 2007, comunicava l'approvazione, in via definitiva, di numerosi regolamenti governativi che avrebbero consentito, ai sensi dell'articolo 29 del decreto-legge n. 223 del 2006, convertito con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, un risparmio del 30 per cento sulla spesa sostenuta dai ministeri per il funzionamento di organismi operanti presso di loro;
tutto ciò concerne provvedimenti attraverso i quali si concludeva l'incisiva operazione di risparmio pubblico e di ottimizzazione dell'efficacia dell'azione amministrativa voluta dal cosiddetto «decreto Bersani», comprendenti i riordinamenti operati presso le strutture dei ministeri;
l'articolo 29, comma 2, della legge n. 248/2006, prevede per realizzare le finalità di contenimento delle spese per le amministrazioni statali, un riordino dei suddetti organismi, anche mediante soppressione o accorpamento delle strutture, previsti dalla legge o da regolamento e, per i restanti, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro competente;
i provvedimenti per realizzare l'obbiettivo di contenimento della spesa pubblica sostenuta dalla pubblica amministrazione devono tener conto di alcuni criteri ed in particolare, la lettera d) del succitato articolo 29, comma 2, della legge n. 248/2006 chiede solo la diminuzione del numero dei componenti degli organismi e non un riassetto generale di questi ultimi;
in particolare è stato approvato il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 68 concernente il «regolamento per il riordino degli organismi operanti presso il ministero dello sviluppo economico, a norma dell'articolo 29 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248» pubblicato in Gazzetta ufficiale serie generale n. 142 del 21 giugno 2007, il quale, nell'articolo 4, prevede la riorganizzazione della commissione centrale per le cooperative di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577;
tra le numerose modifiche previste dal decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 68 si evidenzia come il Presidente della commissione centrale sia il Ministro o persona da lui delegata e non più scelto all'interno di tale organo collegiale e che il numero dei componenti designati dalle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute venga limitato ad
una unità effettiva ed una supplente, salvo attribuzione di un ulteriore componente per le associazioni maggiormente rappresentative sulla base dei dati dell'albo delle società cooperative;
a fronte della diminuzione del numero dei componenti delle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo, i rappresentanti dei ministeri in seno alla commissione rimangono pressoché invariati;
è prevista l'abrogazione di alcuni articoli del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947 n. 1577 che non riguardano solo il numero dei componenti la commissione, bensì le procedure di funzionamento e di rappresentatività;
il legislatore ha istituito la commissione centrale sulla base del principio di pariteticità tra le parti designanti al fine di renderla funzionale per la soluzione delle istanze e delle problematiche provenienti dal movimento cooperativo;
la direzione generale per gli enti cooperativi, ancor prima dell'emanazione del decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 68, inviava, in data 23 maggio 2007, una nota non firmata per chiedere la designazione entro breve termine di un rappresentante effettivo e di un supplente per ciascuna associazione, quando, tra l'altro, risulta ancora in carica e nel pieno del suo mandato la commissione precedente;
tutto ciò sopra esposto evidenzia, comunque, un atteggiamento di «dimenticanza» nei confronti dell'intero mondo cooperativo -:
se il Governo intenda tener conto del fatto che sul decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 68 non è stato acquisito il parere della commissione centrale in carica, così come previsto dall'articolo 20 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577 ed evidenziato nel corso della seduta della stessa Commissione in data 27 giugno 2007, e se il Ministro interrogato non ritenga che sia stata sostanzialmente ridisegnata la struttura della commissione centrale, che perde, di fatto, la forma paritetica, basandosi sulla legge n. 223 del 2006 il cui scopo precipuo è quello di realizzare il contenimento della spesa pubblica sostenuta dalla pubblica amministrazione per gli organismi collegiali, la cui partecipazione alle riunioni della commissione centrale «non prevede alcun onere a carico dello Stato e, pertanto, non si potrà precedere al rimborso delle spese sostenute» come si evince dalla lettera del ministero dello sviluppo economico del 6 marzo 2007.
(3-01192)
Interrogazione a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in questi giorni a più riprese i Sindacati dei lavoratori della Val di Cecina (Pisa) hanno protestato per il mancato coinvolgimento degli stessi nelle fasi della trattativa in corso tra ENEL, Regione Toscana ed Enti Locali interessati circa un nuovo complessivo protocollo di intesa quadro che dovrebbe pianificare per i prossimi anni le modalità e i sostegni alle popolazioni locali derivanti dall'uso della geotermia in tali zone;
l'uso dell'energia geotermica è considerato essenziale rispetto ad ogni ipotesi di seria politica energetica prevedendone dunque, realisticamente, l'estensione e l'approfondimento di aree e metodologie al riguardo;
risultano ingenti gli investimenti che ENEL si appresterebbe ad operare in merito -:
quali specifiche iniziative il Governo intenda assumere nei confronti dell'ENEL affinché l'insieme degli investimenti previsti per il potenziamento della geotermia in Italia considerino le esigenze ambientali e di sviluppo dei Comuni Toscani interessati.
(4-04751)