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Allegato B
Seduta n. 203 del 12/9/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
sui prodotti di quindici grandi aziende alimentari italiane, in tre casi, analisi hanno rivelato la presenza di diossina contenuta nel loro guar gum, l'additivo, importato soprattutto dall'India, utilizzato come addensante per produrre yogurt, gelati, dolci, surgelati, formaggi, carni, salse, bevande ed alimenti dietetici;
il suddetto guar gum circolava, senza sospetti, tra l'India e le sedi di moltissime industrie europee (ma anche australiane e giapponesi), per lo meno fino al 25 luglio scorso quando è entrato di diritto nella lista dei maggiori ricercati alle frontiere, grazie alla scoperta della contaminazione da diossina; da allora decine e decine di analisi hanno ricostruito le inquietanti dimensioni dell'inquinamento che prosegue da almeno due anni;
le analisi sono state svolte ad Amburgo, presso il laboratorio Eurofin, soprattutto sulla materia prima e la diossina
è stata trovata in tre occasioni, in diverse quantità: da poche decine ad alcune centinaia di picogrammi per grammo, dato che quindi va ben oltre il limite massimo accettabile per la Commissione europea che va da un minimo di 0,75 picogrammi per l'olio di pesce a un massimo di 6 picogrammi per i tranci di fegato;
dopo la notifica dell'allerta sono stati informati tutti gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera; successivamente, gli assessorati alla Sanità delle Regioni sono stati invitati a predisporre controlli e monitoraggi, e le principali associazioni di categoria, Federalimentari e Federchimica, invitate a dare la massima diffusione a tutti i loro associati della notifica di allerta;
fonti del Ministero della salute hanno avvisato che prima della notifica di allerta sono arrivate in Italia delle partite provenienti dall'India: in particolare nel porto di Genova, e una di queste, giunta il 18 giugno, proveniva dal produttore sospetto, ovvero l'India Glycos, responsabile della contaminazione;
la Commissione europea ha comunicato l'esistenza di distribuzione di yogurt e bevande a base di soia che riguardano il territorio nazionale. Questi prodotti risultano essere stati ritirati. Ai consumatori, però, non è stato comunicato nulla: né il nome né i lotti dello yogurt e delle bevande contaminati, con l'effetto che alcuni di questi alimenti potrebbero trovarsi ancora nei frigoriferi di molte case;
anche se l'allarme della Commissione europea, lanciato il 25 luglio scorso (e ripetuto con maggiori dettagli nelle settimane successive) circoscrive il problema ad alcune partite, i dati attuali dimostrano che la contaminazione è più vasta. La Commissione, ad esempio, ha escluso l'Italia dall'elenco dei paesi che hanno ricevuto il guar gum contaminato. Le analisi Eurofin, invece, dimostrano esattamente il contrario;
l'azienda svizzera che ha importato il guar alla diossina, Unipektin, sta conducendo analisi per conto proprio e ha scoperto che le importazioni, negli ultimi due anni, erano sempre contaminate. A seguito di ciò, l'azienda ha emanato un comunicato che afferma: «non è stato un caso isolato, ma una contaminazione sistematica» -:
se il Governo sia al corrente dei gravi fatti esposti in premessa;
se in alcuni casi siano stati effettuati ritiri dal mercato, perché ciò si sia verificato in maniera silenziosa;
quali siano le iniziative che il Governo ha intrapreso per fare fronte a questo specifico caso di guar gum alla diossina.
(4-04771)