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Allegato B
Seduta n. 203 del 12/9/2007
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UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazioni a risposta scritta:
GIUDITTA. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il numero chiuso rappresenta uno strumento adottato attualmente da un numero sempre maggiore di università italiane per regolare l'accesso degli studenti ai corsi di laurea, allo scopo di garantire determinati standard qualitativi ai propri iscritti, evitando il sovraffollamento delle facoltà;
ogni anno migliaia di studenti partecipano alle prove selettive per l'accesso programmato ai corsi di laurea, i cui test, seppur definiti attitudinali, mirano semplicemente a verificare le conoscenze dei candidati su talune materie, ma hanno dimostrato: di non essere capaci di accertare le competenze ed il grado di professionalità degli stessi, di creare delle disparità insostenibili e di non rappresentare un valido ed efficace strumento di selezione, in quanto talvolta le domande proposte non hanno alcun nesso con l'ambito disciplinare della laurea;
di pochi giorni fa è, infatti, la notizia della scoperta di errori nei test d'ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui corso di laurea rientra nella disciplina della legge n. 264 del 1999 ed è dunque a numero programmato;
il ministero dell'università che da anni affida al Cineca, un consorzio informatico di Bologna, la correzione e l'elaborazione
dei test per le selezioni nelle facoltà a numero programmato, scoperto l'errore, non ha ufficializzato l'elenco degli ammessi, annunciando che due degli 80 quesiti previsti erano di fatto sbagliati per evidenti errori nella formulazione delle opzioni indicate;
il ministero ha deciso di annullare i due quiz sbagliati, ma di ritenere comunque valida la prova, annunciando che la valutazione avverrà non su 80 ma su 78 quesiti ed eliminando così dal computo finale le due domande incriminate;
tale decisione ha generato una valanga di ricorsi da parte delle aspiranti matricole che mettono in dubbio la validità del test, sostenendo di essere state di fatto penalizzate dalla presenza dei due quesiti sbagliati, in quanto per la soluzione degli stessi hanno impiegato in media venti minuti, sottraendo così alle altre risposte il tempo a disposizione;
l'accaduto non coinvolge solo i circa 5.000 candidati campani, che nei giorni scorsi hanno sostenuto i test di ammissione presso le facoltà di Medicina e Chirurgia della Regione, ma ben 37 facoltà italiane e 70.000 giovani per un totale di 7.000 posti disponibili, in quanto sia la prova che la data di svolgimento della stessa sono state uguali per tutte le università pubbliche;
nel 2006 i non ammessi furono pari all'84 per cento dei partecipanti, ma quest'anno secondo le stime ufficiali potrebbero sfiorare il 90 per cento;
la soluzione annunciata dal ministero dell'università e della ricerca ha generato aspre polemiche, forti dubbi ed una diffusa insoddisfazione negli studenti che accusano le istituzioni di scoraggiare chi vuole emergere per meriti personali e di non promuovere lo studio e la cultura nel nostro Paese;
nuovi scandali hanno colpito altre università italiane, come quella di Catanzaro dove è stata denunciata l'impropria apertura dei plichi dei test per l'ammissione al corso di Medicina e quella di Bari dove, a seguito di sequestri e perquisizioni, la Guardia di finanza ha scoperto l'esistenza di una vera e propria «organizzazione» che, in cambio di denaro, consentiva agli studenti di superare le prove senza problemi, attraverso telefoni cellulari capaci di mettere in comunicazione i candidati con l'esterno per ricevere via sms le soluzioni dei quesiti;
negli atenei in questione le indagini, partite già lo scorso anno, hanno dimostrato che gli studenti arrivavano a pagare dagli 8.000 ai 30.000 euro pur di essere ammessi ai corsi di laurea in Medicina ed Odontoiatria, azionando meccanismi corruttivi che in qualche caso vedrebbero coinvolti anche docenti;
l'opinione pubblica, così come le associazioni studentesche, sconvolte da quanto accaduto, hanno ribadito la loro ferma contrarietà al numero chiuso, considerato un criterio d'accesso dannoso per i ragazzi e dispendioso per le famiglie;
è già stata presentata, a firma dell'interrogante, una proposta di legge per l'abolizione dell'accesso programmato all'università, che ha riscosso ampio consenso tra le forze politiche di entrambi gli schieramenti, al fine di permettere agli studenti di iscriversi liberamente alle facoltà scelte e nella convinzione che sia più giusta una selezione naturale lungo il corso degli studi universitari -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere in merito alle vicende sopra esposte e se non sia più opportuno annullare le selezioni incriminate per dar prova della legittimità e della trasparenza delle procedure seguite nella formazione della graduatoria finale, garantendo il rispetto di regole certe, l'ammissione ai corsi di laurea degli effettivi vincitori e l'eliminazione di ogni forma di corruzione.
(4-04786)
PELLEGRINO. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il giorno lunedì 4 settembre 2007, oltre settantamila studenti sono stati impegnati
nelle trentasette facoltà italiane di Medicina e Chirurgia, per il superamento delle prove di ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia (anno accademico 2007/2008);
diversi sono gli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Napoli «Federico II» e di altre Università Italiane, che hanno evidenziato notevoli difficoltà nell'individuazione delle risposte a due specifici quesiti. Tali difficoltà, sono state confermate dal Ministero dell'università e della ricerca, il quale ha comunicato l'inesattezza dei due quesiti, ammettendo l'errore commesso dal Consorzio Universitario incaricato della preparazione delle prove;
tale errore ha pregiudicato il regolare svolgimento delle prove, in quanto sono diversi gli studenti che hanno dichiarato di aver sprecato vanamente il loro tempo a disposizione per individuare la soluzione esatta ai due quesiti -:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario alla risoluzione del problema;
se, alla luce di tali eventi, ritenga opportuno avviare un confronto con i Rettori e i Rappresentanti degli Studenti, al fine di individuare valide alternative ai test di ammissione, i quali rappresentano un sistema di selezione che non tende a privilegiare la preparazione specifica e la motivazione dello studente, elementi fondamentali per affrontare un percorso universitario in maniera efficace e efficiente.
(4-04787)