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Allegato B
Seduta n. 203 del 12/9/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzione in Commissione:
La VI Commissione,
premesso che:
l'articolo 47 della Costituzione italiana afferma che la Repubblica «favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione»;
l'articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, (Testo unico delle imposte sui redditi) stabilisce che è possibile detrarre un importo pari al 19 per cento degli interessi passivi dei mutui stipulati per l'acquisto della prima casa;
tale aliquota del 19 per cento è stata fissata dall'articolo 49, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, contestualmente alla rimodulazione delle aliquote degli scaglioni Irpef, equiparando tale aliquota di detrazione all'aliquota prevista per il primo scaglione di reddito (18,50 + 0,50 quale addizionale regionale Irpef);
l'articolo 3, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 1994, n. 330, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 1994, n. 473, ha stabilito che la detrazione possa agire su una cifra non superiore a 7 milioni di lire; importo che è stato convertito, in euro, è attualmente fissato in euro 3.615,20, nonostante siano trascorsi oltre dieci anni; sia notevolmente aumentato il costo delle abitazioni e pertanto l'entità dei mutui che vengono contratti; e sia sensibilmente aumentato il costo della vita;
attualmente l'aliquota prevista per il primo scaglione di reddito è fissata al 23 per cento (senza considerare le addizionali comunali e regionali);
l'articolo 15, comma 1-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 prevede che la detrazione pari al 19 per cento degli interessi passivi dei mutui stipulati per l'acquisto della prima casa venga applicata anche alla costruzione della casa principale, per un ammontare complessivo non superiore a 5 milioni di lire;
tale importo è stato convertito in euro ed è attualmente fissato, senza alcuna rivalutazione nonostante siano trascorsi 10 anni, in euro 2.582,28;
l'articolo 2, comma 1, lettera f), della legge n. 388 del 2000, introduce alcune norme applicabili ai mutui stipulati dal 1o gennaio 2001;
si è verificata in Italia, negli ultimi anni, una crescita esponenziale dei mutui per l'acquisto della prima casa: secondo quanto emerso da fonti di stampa dai 180 miliardi di euro di fine 2004 si è passati ai 254 miliardi di euro di luglio 2007; occorre inoltre aggiungere che soltanto un quarto dei mutui è di tipologia «a tasso fisso», a fronte di una media europea del 50 per cento;
secondo indagini realizzate da organi di informazione, l'offerta di mutui ormai arriva a coprire anche il 100 per cento del costo di acquisto dell'abitazione, mentre la lunghezza media dei contratti è passata, rispetto al 1997, da 15 a 25 anni;
secondo le associazioni dei consumatori, oltre 3,2 milioni di famiglie italiane hanno stipulato e continuano a pagare un mutuo che prevede una rata variabile;
la Banca centrale europea, negli ultimi 18 mesi, ha aumentato per 8 volte il costo del denaro, passando dal 2 al 4 per cento;
i principali analisti internazionali prevedono che la Banca centrale europea aumenterà ulteriormente, nei prossimi mesi, il costo del denaro: secondo l'Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) i tassi saliranno al 4,25 per cento entro il 2007, e al 4,50 per cento nel 2008;
secondo una indagine condotta dall'Audiconsum, nell'ultimo anno e mezzo il
costo degli interessi dei mutui per la prima casa è aumentato di un terzo, passando mediamente da 4 al 6 per cento;
in seguito a tali disposizioni si è verificato un conseguente aumento della rata mensile dei mutui a tasso variabile, che oscilla fra i 50 ed i 200 euro;
secondo informazioni diffuse dall'Adusbef, che ha elaborato i dati forniti dalla Banca d'Italia e dalla Banca centrale europea, i mutui italiani costano 0,89 punti percentuali in più rispetto alla media dell'Unione europea;
secondo l'annuale indagine sul mercato immobiliare italiano realizzata da Nomisma, i mutui sostengono in Italia per il 46 per cento l'acquisto della prima casa;
sempre secondo la medesima indagine, l'incremento medio annuo dei prezzi delle abitazioni si attesta al 5,6 per cento;
secondo quanto riportato da organi di informazione è aumentato notevolmente, nei tribunali italiani, il numero di procedure esecutive immobiliari causate dalla incapacità, da parte dei contraenti, di far fronte all'aumento dell'importo economico della rata del mutuo (a Milano, ad esempio le esecuzioni sono state, da gennaio ad agosto 2007, 1591),
impegna il Governo:
ad assumere iniziative normative volte a elevare dal 19 al 23 la percentuale degli oneri ammessa in detrazione dall'imposta lorda; tale percentuale si applicherà agli interessi passivi e relativi oneri accessori in dipendenza di mutui contratti per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa garantiti da ipoteca su immobili;
ad elevare da euro 3.615,20 ad euro 6.000 l'importo massimo su cui calcolare la detrazione relativa ad interessi ed oneri accessori;
a istituire un Fondo di solidarietà per sostenere i cittadini che hanno contratto il mutuo per l'acquisto della prima casa e si trovano in difficoltà per far fronte all'aumento delle rate;
ad istituire un tavolo di concertazione fra i rappresentanti dell'Abi (Associazione bancaria italiana), il Ministero dell'economia e delle finanze e delle associazioni dei consumatori, per monitorare attentamente l'andamento dei mutui contratti per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
(7-00270) «Ceccuzzi».