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Allegato B
Seduta n. 204 del 13/9/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dal 19 al 22 novembre di quest'anno avranno luogo anche presso le rappresentanze diplomatico-consolari e gli istituti di cultura italiani all'estero le votazioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie;
anche quest'anno, da questo importante momento di vita sindacale, verranno esclusi - a causa dei limiti imposti dal decreto-legge 103 del 2000 -, gli impiegati con contratto locale del Ministero degli affari esteri in servizio presso le rappresentanze suddette;
il Ministero degli affari esteri dovrebbe garantire a tutto il suo personale in servizio all'estero gli stessi diritti sindacali in merito all'elezione delle rappresentanze sindacali unitarie, in merito ai temi facenti capo alla contrattazione collettiva ed alla concertazione sindacale sul posto di lavoro;
cittadini italiani, cittadini comunitari di nazionalità tedesca, francese, inglese, spagnola, greca e cittadini appartenenti ad altre nazionalità non potranno votare per i loro rappresentanti sindacali -:
se non ritenga opportuno stabilire il principio di parità di trattamento e di non discriminazione di cittadini appartenenti a differenti nazionalità e quali siano le misure che intende intraprendere in futuro
per garantire a tutto il personale questo elementare diritto sancito dalla nostra Costituzione.
(4-04794)
CASSOLA, FEDI, NARDUCCI, BUCCHINO, BAFILE, GIANNI FARINA e RAZZI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dal punto di vista organizzativo il locale Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera si trova in una situazione caotica; i programmi culturali vengono ormai stampati e spediti agli interessati con notevole ritardo;
tale prassi suscita critici commenti da parte del pubblico e lede notevolmente all'immagine del nostro Paese;
l'amministrazione del Ministero degli affari esteri è in possesso di una recente relazione stilata da una stagista MAE-CRUI che riassume la difficile situazione creatasi all'interno dell'Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera;
pare che durante l'attuale gestione i rapporti con numerose istituzioni e personalità culturali locali tra le quali la società Dante Alighieri, la Pro arte e V., il Circolo cultura cento fiori si siano incrinati; neanche con il Comites locale (che ha la propria sede in due stanze dell'IIC) i rapporti siano distesi e si svolgano in un clima di collaborazione;
persino la Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale è già da tempo a conoscenza del problema ed alla fine del 2006 presso l'Istituto ha dato luogo ad una missione ispettiva, che ha rilevato una certa criticità nella gestione delle relazioni esterne;
non si sono visti dei cambiamenti sostanziali nella gestione da parte della Direttrice nel corso del 2007 -:
se intenda prendere degli opportuni provvedimenti per sanare la situazione di grave disagio per il personale ivi impiegato nonché per la comunità locale;
quale sia l'effettiva disponibilità finanziaria dell'Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera e se la mancata stampa e spedizione del programma culturale per il periodo aprile-agosto 2007 sia riconducibile ad una carenza di fondi o ad una scelta diversa di gestione rispetto al passato;
quali progetti si intraprenderanno per il sostegno di iniziative per lo sviluppo culturale della comunità italiana all'estero, al fine di favorirne sia l'integrazione nel paese ospitante che il rapporto culturale con la patria d'origine come regolato dalla legge n. 401 del 1990, articolo 8, lettera «d».
(4-04803)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
la RAI continua ad oscurare all'estero una parte della propria programmazione, accampando il pretesto dell'impossibilità di acquistare i diritti per la diffusione di taluni programmi al di fuori del territorio nazionale; le proporzioni di tale fenomeno (che riguarda in particolare, ma non solo, la trasmissione degli avvenimenti sportivi) sono rilevanti, come è facilmente verificabile alla pagina 517 di Televideo RAI che riporta su base settimanale la lista delle trasmissioni oscurate;
la RAI è un'azienda che gestisce un servizio pubblico (quello radiotelevisivo), e pertanto sembrerebbe doveroso che detta azienda facesse ogni sforzo possibile per mettere tutti i cittadini italiani nella condizione di poter fruire di tale servizio pubblico;
la RAI, attraverso la diffusione all'estero delle proprie trasmissioni, potrebbe essere un formidabile veicolo per la promozione della lingua e della cultura italiana;
non risulta che la pratica dell'oscuramento delle trasmissioni sia adottata anche dagli enti televisivi degli altri Paesi
europei, cosa che lascia quantomeno perplessi sulla validità delle spiegazioni fornite dalla RAI;
il malcontento dovuto a questa situazione continua a crescere presso le comunità italiane in Europa, anche perché i connazionali che vivono all'estero non riescono ad ottenere risposte convincenti da parte delle Istituzioni, ed hanno quindi la sensazione che la RAI goda di un'impunità che le permette di operare come un'azienda privata e senza tener conto del suo ruolo di gestore di un servizio pubblico;
in data 6 settembre 2007, la RAI ha oscurato all'estero la trasmissione della replica del concerto tenuto nel 1990 a Caracalla da Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo, messa in onda per rendere omaggio nel giorno della sua scomparsa al Maestro Luciano Pavarotti, un artista che per vari decenni ha dato lustro al nostro Paese nei teatri di tutto il mondo; tale atteggiamento da parte della RAI appare in questo caso specifico non soltanto discriminatorio nei confronti dei connazionali all'estero, ma anche offensivo per la memoria del Maestro Pavarotti -:
se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa, e quali iniziative abbiano già intrapreso od intendano intraprendere, ciascuno per quanto di propria competenza, affinché l'azienda che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo cessi immediatamente le politiche che all'interrogante appaiono discriminatorie ormai da anni in atto a danno dei connazionali che vivono e lavorano a l'estero.
(4-04805)