Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 204 del 13/9/2007
...
GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
GALLETTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il decreto 8 marzo 2007 emanato dal Ministro Mastella ridetermina le piante organiche degli uffici dell'Amministrazione giudiziaria, in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 ottobre 2005, in funzione della ridotta disponibilità di risorse e degli eccessivi costi delle strutture;
ciò comporterà quindi una riduzione della pianta organica e un accorpamento degli uffici presenti sul territorio nazionale;
per quanto attiene gli uffici di Giudice di Pace di Portomaggiore e Argenta, il decreto ministeriale propone l'accorpamento dei due presidi;
il Ministero ha formulato tale proposta attenendosi ai dati ufficiali dai quali si evince che il numero dei provvedimenti iscritti a ruolo generale presso l'ufficio di Portomaggiore sono di circa quattro volte superiori rispetto ad Argenta. L'ufficio di Portomaggiore è addirittura il distretto con maggior carico di lavoro dopo il capoluogo provinciale (Ferrara);
appaiono sensate le direttive ministeriali che prevedono la chiusura degli uffici con minor mole di lavoro e il contestuale accorpamento del servizio nei distretti vicini, tutelando, tuttavia, la conservazione delle figure professionali indispensabili per lo svolgimento del servizio giudiziario;
inoltre il decreto considera non suscettibili di soppressione quegli uffici che occupano nell'ambito territoriale di competenza una posizione funzionale ed organizzativa necessaria (Portomaggiore è uno di questi);
sussistono anche le premesse strutturali: gli uffici di Portomaggiore sono collocati nell'ex-pretura, edificio molto ampio che può ospitare un'ulteriore potenziamento del servizio e quindi non è necessario un ampliamento o un trasloco della sede, mentre un probabile accentramento del servizio ad Argenta comporterebbe una necessaria nuova ubicazione del servizio;
secondo le direttive del decreto Mastella, Portomaggiore diverrebbe la sede più idonea ove ubicare il nuovo accorpamento degli uffici di Giudice di Pace;
lasciano però molte perplessità le posizioni di entrambe le amministrazioni comunali di Argenta e Portomaggiore, dalle quali pare trapelare un accordo già
precostituito sulla collocazione del nuovo servizio ad Argenta, disattendendo di fatto le prescrizioni del ministero di grazia e giustizia -:
se il Ministro di grazia e giustizia intenda prendere una posizione chiara sul futuro dei servizi del Giudice di pace di Portomaggiore ed Argenta, auspicando che vengano applicate le norme previste, e quindi un accentramento degli uffici a Portomaggiore.
(4-04796)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
dopo la strage di Duisburg (Germania) si sono riaccesi i fari sulla Calabria e sulla necessità di contrastare le cosche della 'ndrangheta;
il Governo Nazionale ha annunciato alcuni provvedimenti tra i quali il rafforzamento degli organici della Magistratura e del personale negli uffici giudiziari;
l'interrogante evidenzia, però, che da anni vengono assunti questi impegni ma che, puntualmente, gli stessi rimangono disattesi, a fronte di una sempre crescente e pervasiva potenzialità della criminalità organizzata calabrese;
purtroppo non è solo la locride ad essere invasa da cosche mafiose, ma la Magistratura inquirente calabrese deve fare i conti anche con le altre cosche presenti sull'intero territorio regionale, non da ultime quelle che pervadono l'intera provincia di Vibo Valentia;
negli ultimi anni la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ed in particolare la dottoressa Marisa Manzini competente per il territorio vibonese, ha condotto una forte attività di contrasto ai clan Mancuso di Limbadi, Fiarè di San Gregorio d'Ippona, Lo bianco di Vibo Valentia e La Rosa di Tropea;
a fronte di tutto ciò, da circa un anno, però la Distrettuale Antimafia di Catanzaro non ha un GIP di riferimento per quanto attiene i provvedimenti che riguardano il vibonese;
i provvedimenti che vengono adottati dal magistrato di competenza sono costretti ad attendere un GIP di turno, con le conseguenze ben immaginabili;
peraltro, il contrasto alle cosche della 'ndrangheta vibonese, ha iniziato ad evidenziare le collusioni che insistono anche in quel territorio tra mafia, politica, imprenditoria e massoneria deviata e che, come tali, necessitano di essere colpite con celerità;
le citate collusioni, già emerse nel processo di primo grado «Dinasty Affari di famiglia», che ha sancito l'esistenza della cosca mafiosa dei Mancuso di Limbadi, sono riuscite ad essere comprovate solo in parte, a causa della mancata testimonianza di accusa da parte di alcuni imprenditori finiti nel ricatto dei boss locali;
risultano del tutto insufficienti anche gli interventi che fino ad oggi sono stati attuati per i rifornimenti e le auto dei Magistrati della DDA di Catanzaro, le cui competenze abbracciano ben quattro delle cinque province calabresi -:
quali siano i tempi previsti per garantire l'effettiva attuazione degli impegni assunti per contrastare l'offensiva della 'ndrangheta;
se non ritenga necessario ed urgente sollecitare l'aumento dell'organico dell'Ufficio GIP della Procura di Catanzaro, in modo che venga garantita una unità di riferimento per i provvedimenti che riguardano il vibonese;
quali gli interventi previsti per la DDA di Catanzaro nel pacchetto governativo di misure per contrastare l'offensiva della 'ndrangheta.
(4-04802)
TURCO, BELTRANDI, D'ELIA, MELLANO e PORETTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
ex articolo 196 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, «I magistrati possono essere destinati ad esercitare funzioni amministrative nel ministero di grazia e giustizia, in conformità delle norme speciali contenute nell'ordinamento del ministero medesimo, nel numero e nei gradi stabiliti dalla tabella N annessa al presente ordinamento. Tale tabella può essere, con decreto reale, modificata su proposta del Ministro di grazia e giustizia, di concerto con il Ministro delle finanze. Essi sono collocati fuori dei ruolo organico della magistratura durante l'esercizio delle predette funzioni»;
ex articolo 1, comma 4, della legge n. 1 del 4 gennaio 1963 «Il numero dei magistrati che possono essere destinati al ministero di grazia e giustizia a norma dell'articolo 196 dell'Ordinamento giudiziario approvato con regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, è stabilito dalla tabella C allegata alla presente legge, che sostituisce la tabella A allegata alla legge 12 agosto 1962, n. 1311»;
ex articolo 19 del decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 «Il numero massimo del magistrati collocati fuori dal ruolo organico della magistratura e destinati al ministero non deve superare le 65 unità» -:
quale sia il numero dei magistrati distaccati, attualmente e negli ultimi cinque anni, presso il ministero della giustizia;
quali siano gli incarichi ricoperti e le funzioni svolte presso i singoli uffici;
quali siano i nominativi, le sedi e gli incarichi ricoperti presso gli uffici di provenienza;
quale sia l'associazione di categoria di appartenenza ove disponga di tale dato e nel rispetto dei diritti di riservatezza riconosciuti dalla vigente normativa;
quale sia la durata media del distacco presso gli uffici del ministero;
quale sia la sede di assegnazione e gli incarichi ricoperti dai singoli magistrati che nel corso degli ultimi cinque anni hanno cessato il distacco presso il ministero e sono tornati ad esercitare funzioni giudiziarie.
(4-04807)
MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nell'ambito delle indagini della Magistratura senese in merito all'incendio dell'aprile 2006 nell'archivio della Curia di Siena sono emerse intercettazioni telefoniche pubblicate sulla cronaca toscana del quotidiano La Repubblica;
in alcune di tali intercettazioni si ventila l'ipotesi di contattare lo stesso Ministro in carica al fine di «risolvere la vicenda» evidentemente ipotizzando interventi diretti del Ministro sulla Procura senese accusata, tra l'altro, in altre intercettazioni di disconoscere «altre situazioni ben più gravi» -:
se il Ministro è notiziato della vicenda in questione;
se siano state avviate indagini rispetto alla specifica vicenda segnalata in premessa;
se siano state mai disposte negli ultimi anni ispezioni Ministeriali presso la Magistratura senese, per quali specifiche fattispecie e con quali eventuali risultati.
(4-04808)
SALERNO, PEZZELLA e BUONTEMPO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il «porto delle nebbie» del palazzo di giustizia di Napoli già nell'occhio del ciclone per diatribe interne culminate con ispezioni ministeriali è divenuto in questi giorni il fulcro di fatti e/o misfatti a causa del furto dell'hard-disk del computer del gip Maria Vittoria De Simone contenente segreti di inchieste, verbali, trascrizioni di intercettazioni telefoniche e centinaia di interrogatori (anche di collaboratori di
giustizia) e a causa del successivo episodio di manomissione di una sentenza di cui sono stati falsificati timbro e data, ciò dimostra inequivocabilmente la fragilità del sistema di giustizia ampiamente violato nella cittadella giudiziaria di Napoli;
queste vicende hanno ulteriormente compromesso la credibilità del palazzo di giustizia di Napoli che già in passato era stato protagonista di casi che avevano suscitato l'attenzione della stampa;
tali fatti e/o misfatti minano la già poco credibile azione giudiziaria nella repressione della criminalità organizzata che su Napoli e comuni limitrofi dall'inizio dell'anno ha compiuto 79 omicidi -:
se non intenda, alla luce di quanto ricordato in premessa, disporre una nuova ispezione per verificare la situazione ambientale del palazzo di giustizia di Napoli.
(4-04809)