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Allegato A
Seduta n. 206 del 18/9/2007
MOZIONI MARONI ED ALTRI N. 1-00216, AIRAGHI ED ALTRI N. 1-00217, BARBI ED ALTRI N. 1-00219 E LEONE ED ALTRI N. 1-00220 SUI CONTENUTI E SULLE CONSEGUENZE ECONOMICHE COMPLESSIVE DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DELL'ALITALIA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RUOLO DELL'AEROPORTO DI MALPENSA
(Sezione 1 - Mozioni)
La Camera,
premesso che:
le linee guida del piano industriale 2008-2010 di Alitalia, approvate dal consiglio di amministrazione in data 30 agosto 2007, sono state definite dagli stessi vertici aziendali come misure atte a garantire solo la«sopravvivenza e transizione» dell'azienda allo scopo di mantenere nel breve periodo la continuità dell'operato aziendale. Le stesse in realtà modificano profondamente le strategie aziendali fino ad oggi perseguite, facendo registrare importanti cambiamenti relativi al posizionamento competitivo di Alitalia, che si estendono anche a medio-lungo termine, con effetti dannosi per l'intero sistema del trasporto aereo nazionale;
la scelta di ridimensionare la rete di collegamenti a lungo raggio sull'hub di Malpensa a vantaggio di Fiumicino, come ipotizzato nel nuovo piano industriale prospettato, ha suscitato interrogativi sul futuro della compagnia aerea nazionale, che su Malpensa ad oggi ha concentrato circa il 46 per cento del proprio traffico, e fa ritenere di conseguenza che l'obiettivo oramai dichiarato sia quello di un ridimensionamento che in concreto comporterà una ulteriore e irreversibile marginalizzazione della compagnia aerea nazionale, pregiudicando definitivamente la crescita economica del Paese;
le strategie di intervento rappresentano un chiaro segnale di rinuncia da parte della compagnia aerea nazionale di competere con i grandi vettori europei, allontanando definitivamente l'Italia ed in particolare il Nord con il suo sistema di piccole e medie imprese dai traffici economici mondiali; quest'ultime é bene ricordarlo sono in numero quasi triplo nell'area di Malpensa rispetto ai dati di riferimento dell'area di Fiumicino;
ad avviso dei sottoscrittori del presente atto, il progetto di rilancio prospettato della compagnia aerea Alitalia, in base alle indicazioni contenute nel nuovo piano industriale, risulta poco credibile essendo contrario ad ogni logica di mercato ed in controtendenza rispetto ai dati che indicano una costante crescita dell'aeroporto lombardo;
i dati relativi al traffico intercontinentale di Malpensa indicano chiaramente che il mercato principale per questi voli è concentrato nel Nord del Paese. Infatti, rivolgendo l'attenzione su arrivi e partenze per i Paesi al di fuori dell'Unione europea, i voli di Malpensa sono 18.347, cioè rappresentano il 76 per cento, contro i 5.680 di Fiumicino corrispondenti al solo 24 per cento, quest'ultimo caratterizzato, per i due terzi del traffico Alitalia, da voli nazionali;
l'area aeroportuale di Malpensa raccoglie circa 1.296.800 imprese attive (24 per cento) ed i tassi di crescita dell'hub aeroportuale, che nel periodo 2002-2006 hanno toccato un valore dell'8 per cento
sono superiori a quelli di numerosi hub europei ed in particolare di Fiumicino che nello stesso periodo è cresciuto mediamente del 4,5 per cento; una crescita, quella di Malpensa, confermata anche dai positivi risultati vicini al 10 per cento, nel primo semestre 2007. Nello stesso periodo il traffico merci è cresciuto del 23 per cento, facendo vincere a Malpensa il premio air cargo of exellence 2007 per la qualità dei servizi erogati;
la scelta di puntare sullo sviluppo di Fiumicino per la sopravvivenza della compagnia aerea nazionale sembrerebbe essere dettata più da ragioni politiche piuttosto che industriali, dal momento che il piano di Alitalia non tiene conto di un'evidenza, cioè della grande fetta di mercato concentrata nel Nord del Paese. Circa il 70 per cento dei biglietti business, infatti, è venduto nel nord-ovest del Paese e solo nel primo semestre 2007 si è registrato un significativo aumento del traffico passeggeri (+ 9,5 per cento) in gran parte determinato dalle rotte intercontinentali;
secondo le rilevazioni dell'associazione delle compagnie aeree europee, Malpensa nel primo semestre 2007, è risultato l'aeroporto più puntuale d'Europa, mentre l'aeroporto di Fiumicino figura al nono posto; una performance resa possibile anche da un adeguato sistema di smistamento bagagli che gestisce circa 7 mila bagagli l'ora, con 4.700 valigie in transito, frutto questo di ingenti investimenti programmati dalla Sea che non ha corrispondenze significative da parte di AdR;
la compagnia aerea nazionale aveva programmato in passato la sua presenza strategica su Malpensa quale elemento fondamentale e inscindibile della propria strategia industriale, ottenendo da parte di Sea importanti investimenti in termini di infrastrutture proprio per garantire ad Alitalia un appoggio logistico finalizzato a competere con le principali compagnie concorrenti presenti sul mercato, con l'obiettivo di raggiungere uno sviluppo complessivo di tutto il sistema aeroportuale del Paese. La scelta, ingiustificata dal punto di vista industriale, di rinunciare al ricco mercato del Nord, comporterà un sottoutilizzo di questi investimenti, riducendo ulteriormente i margini operativi dell'Alitalia a tutto vantaggio delle compagnie aeree concorrenti;
il ridimensionamento delle attività sull'aeroporto di Malpensa rappresenta quindi un serio e reale ostacolo al rilancio competitivo della compagnia aerea Alitalia, che dall'avvio delle procedure di gara per la privatizzazione si è fortemente indebolita, perdendo oltre 400 milioni di euro di liquidità, circa 1,5 milioni di euro al giorno, con un incremento dell'indebitamento netto dell'1,5 per cento nel solo mese di luglio;
tale ridimensionamento rappresenta inoltre un serio e reale ostacolo anche allo sviluppo del gruppo Sea che dovrà, tra l'altro, valutare, in stretta correlazione con quanto annunciato da Alitalia, il rischio di una riduzione dei propri livelli occupazionali;
impegna il Governo:
a respingere, in qualità di azionista, gli orientamenti previsti dal piano industriale proposto da Alitalia in quanto incompatibili con logiche industriali, come già evidenziato in premessa, e totalmente al di fuori da criteri di mercato oggettivi, con il rischio che gli effetti conseguenti producano un forte danno economico al sistema Paese ed in primo luogo al Nord, ed irrazionali rispetto sia agli investimenti fino ad oggi sostenuti in favore del trasporto aereo nazionale ed in particolare dall'aeroporto di Malpensa, sia in relazione al conseguente e grave deprezzamento del valore industriale di Alitalia in questa delicata fase di privatizzazione.
(1-00216)
«Maroni, Gibelli, Caparini, Cota, Dozzo, Alessandri, Allasia, Bodega, Bricolo, Brigandì, Dussin, Fava, Filippi, Fugatti, Garavaglia, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Lussana, Montani, Pini, Stucchi».
(10 settembre 2007)
La Camera,
premesso che:
nelle linee guida del piano industriale 2008-2010 di Alitalia, approvate dal consiglio di amministrazione in data 30 agosto 2007, sono state definite misure tese a mantenere la continuità aziendale di Alitalia;
le misure approvate dal consiglio di amministrazione introducono importanti cambiamenti che, nel medio-lungo termine, prevedono notevoli modifiche alla struttura aziendale;
la misura più drastica è la scelta del ridimensionamento della rete di collegamenti a lungo raggio dell'hub di Malpensa, con un concreto ridimensionamento della compagnia di bandiera nazionale ed una notevole diminuzione dei voli aerei intercontinentali dall'aeroporto lombardo;
il numero di passeggeri del Nord Italia nell'anno 2005 si è attestato a circa 52,6 milioni, di cui circa 17,2 milioni su rotte domestiche, con una distribuzione nel Paese che vede nel Nord Italia concentrarsi il 46 per cento del totale, il 33 per cento del Centro ed il restante 21 per cento del Sud;
gli studi relativi alle previsioni di crescita del trasporto aereo sostengono che il traffico passeggeri del Nord Italia passerà, nel giro di 16 anni, da 49 milioni nel 2004 a 101 milioni nel 2021;
la propensione al traffico internazionale del Nord Italia e, particolarmente, dell'area milanese è pari a più di un quarto del totale nazionale;
le elaborazioni sui dati dell'annuario 2000 traffico aereo passeggeri dell'international air transport association dimostrano che il valore dei biglietti venduti per voli internazionali nel Nord Italia ammonta a 3.119 milioni di euro 1999 (70 per cento) e che il valore dei biglietti venduti per voli domestici ammonta a 1.331 milioni di euro 1999 (30 per cento);
Malpensa, è il quinto hub d'Europa, con 38 destinazioni servite;
sono stati conseguiti importanti traguardi sia in termini di traffico, sia di aumento delle destinazioni e di acquisizione di compagnie aeree, tanto per il sistema aeroportuale lombardo quanto per il singolo scalo di Malpensa, portando ad una crescita del traffico del 23,8 per cento tra il 2002 e il 2006 e dell'11 per cento nel solo 2006: più dei doppio rispetto alla media europea;
la crescita del 39 per cento del traffico merci dell'aeroporto di Malpensa, tra il 2002 e il 2005, con nuovi voli cargo diretti su importanti scali come Taipei, Abu Dhabi e Kuala Lumpur che si aggiungono ad una rete di collegamenti diretti ali cargo comprendente tra gli altri anche Hong Kong, Seul, Tokyo, New York, Dubai, Shanghai, ed altri, con la presenza dei maggiori operatori internazionali quali Cathay Pacific, Korean, China Airlines, Etihad, Nippon Cargo, Fedex, ed altri;
a Malpensa operano le principali compagnie aeree di tutto il mondo e negli ultimi 3 mesi si sono aggiunti i grandi vettori dell'estremo oriente, di Nord e Sud America;
negli ultimi anni le compagnie estere stanno incrementando le destinazioni e la frequenza sull'aeroporto milanese, che attrae passeggeri che attualmente scelgono altri hub europei situati sulle rotte che passano per il Nord Atlantico e la Siberia;
è di questi giorni l'annuncio che Ryanair investirà 840 milioni di euro a Malpensa e intende basare 12 nuovi aeroplani nell'aeroporto, con l'apertura di 50 rotte internazionali e 10 nazionali a basse tariffe;
insieme agli scali di Bergamo, Venezia, Genova, Torino, Bologna, Verona e Trieste, il sistema aeroportuale di Malpensa può offrire una rete integrata con lo sviluppo delle infrastrutture di questo territorio che garantirebbero una spinta economica all'intero Paese;
lo scalo di Malpensa attualmente riveste grande rilevanza attraverso: l'operatività di 175 destinazioni di linea (di cui 75 intercontinentali con 360 voli settimanali), oltre a 100 destinazioni charter, l'utilizzo di 75 vettori di linea passeggeri, 13 vettori cargo e circa 60 vettori charter, con un aumento del 8,4 per cento dei movimenti totali dal 2005 al 2006;
il trend di sviluppo del sistema Linate-Malpensa, che dal 1995 ha registrato un andamento crescente con una percentuale pari al 97 per cento del totale che pur con discontinuità interne, ha comunque visto una crescita continua di Malpensa dal 1996 al 2000 (+500 per cento) ed un decremento contestuale di Linate, cui è seguito un trend opposto dovuto essenzialmente alla riallocazione a Linate di numerose rotte (cosiddetto «decreto Bersani») e all'interruzione dell'accordo Alitalia-Klm che ha provocato la sospensione di alcune rotte intercontinentali operate da Alitalia da Malpensa attraverso aeromobili di Klm;
l'indotto che l'aeroporto ha generato sul territorio, affermandone il ruolo di uno dei principali impianti produttivi della Lombardia, con 12.800 addetti che lavorano nello scalo ed un indotto generato che si stima essere intorno alle 80.000 persone circa;
l'area geografica di riferimento dell'aeroporto di Malpensa produce il 31 per cento del prodotto interno lordo nazionale; nell'area geografica di riferimento dell'aeroporto di Malpensa è attivo il 24 per cento delle imprese italiane;
l'area geografica di riferimento dell'aeroporto di Malpensa genera il 47 per cento dell'import e il 41 per cento dell'export della nostra nazione;
la sola regione Lombardia, fondamentale bacino di produzione e di consumo, concentra nel proprio territorio il 36 per cento dell'import e 28,5 per cento dell'export italiano, il 51 per cento degli investimenti esteri in Italia, una capacità di investimento italiano all'estero pari al 40 per cento, una presenza del 36 per cento di imprese italiane con partecipazione in imprese estere pari a circa 900 imprese con 206.000 addetti, oltre a una presenza del 35 per cento di imprese italiane a partecipazione estera pari a oltre 800 imprese con 250.000 addetti, nonché una attrattività turistica pari a 9,4 milioni arrivi turistici di cui altre 4 milioni provenienti dall'estero;
l'aeroporto di Malpensa nel 2007 ha guadagnato il premio air cargo of excellence per la qualità dei suoi servizi: puntualità, customer service e affidabilità contrattuale;
l'azienda Sea accompagna ormai da anni lo sviluppo dell'hub con investimenti che, nel quinquennio 2007-2012 prevedono oltre 1 miliardo di euro per l'ampliamento del terminal 1 dell'aeroporto e lo sviluppo delle infrastrutture cargo;
questi investimenti della Sea consentiranno un'ulteriore stabilizzazione dei movimenti a terra ed un maggiore incremento della qualità dei servizi per tempi e sicurezza; porteranno ad una riduzione dei tempi «taxi» degli aeromobili, che permetterà alle compagnie aeree di ridurre i costi di carburanti e di ottimizzare il lavoro;
questi investimenti andrebbero per il 75 per cento a favore di Alitalia;
il 22 aprile 2002 regione Lombardia, provincia di Milano, comune di Milano, Alitalia, Sea hanno siglato un accordo, condiviso dal ministero dei Trasporti, che articolava gli obblighi dei soggetti coinvolti in tre successive fasi e nel quale si erano condivisi: l'incremento delle destinazioni intercontinentali e del numero degli aerei di lungo raggio, lo sviluppo dell'offerta sui settori domestico e internazionale (breve/medio raggio), con conseguente incremento delle frequenze complessive, il riequilibrio delle basi operative del personale navigante operanti su Malpensa e Fiumicino, fino ad arrivare al 35 per cento a Milano nel 2006;
la scelta del rilancio della compagnia di bandiera di ridurre drasticamente lo scalo milanese sembra dettata più da ragioni politiche che industriali, dal momento che non tiene conto del mercato economico del Nord del Paese, dove circa il 70 per cento dei biglietti business è venduto nel Nord Ovest e nel primo trimestre 2007 il traffico passeggeri di Malpensa è aumentato del 9,5 per cento;
serve un piano economico-industriale per Alitalia che non penalizzi Malpensa, non penalizzi l'Italia, non comprometta il futuro industriale della compagnia;
impegna il Governo:
a respingere, nella sua funzione di azionista di riferimento, gli orientamenti previsti dal piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione di Alitalia in quanto rischiano di affossare definitivamente le possibilità di rilancio della compagnia di bandiera, penalizzare l'economia dell'intero Paese e produrre un danno economico irreversibile per la nostra nazione.
(1-00217)
«Airaghi, La Russa, Moffa, De Corato, Armani, Ascierto, Bellotti, Giorgio Conte, Contento, Foti, Frassinetti, Gamba, Garnero Santanché, Germontani, Alberto Giorgetti, Holzmann, Mancuso, Menia, Minasso, Raisi, Ronchi, Saglia, Zacchera, Catanoso, Ciccioli, Mazzocchi, Migliori, Patarino, Ulivi».
(13 settembre 2007)
La Camera,
premesso che:
la grave crisi gestionale e finanziaria in cui versa da troppi anni la compagnia aerea Alitalia ha portato alla definizione di un nuovo piano industriale per il triennio 2008-2010 realisticamente denominato «piano di sopravvivenza/transizione», volto a conseguire le condizioni per la prosecuzione delle attività in vista del completamento del processo di cessione della quota di controllo pubblico;
i rischi di chiusura di una società che riveste un ruolo strategico per l'intera economia nazionale - basti pensare alla forte attrazione turistica rivestita dal nostro Paese o alle ricadute in settori caratterizzati da elevati investimenti in tecnologia -, con la conseguente forte contrazione di forza lavoro che seguirebbe al fallimento della compagnia e la marginalizzazione del maggiore vettore nazionale nel mercato interno ed in quello internazionale, risultano ancora più ravvicinati a seguito della conclusione senza esito del primo bando di gara che prevedeva la cessione di una quota non inferiore al 30 per cento;
per Alitalia uno dei punti rilevanti del piano industriale è il rapporto del vettore con il sistema aeroportuale italiano;
nel nuovo piano sembra profilarsi una specializzazione nell'utilizzo dello scalo lombardo da parte del vettore di bandiera attraverso lo sviluppo di voli cargo, servizi low cost e voli punto-punto, al contempo concentrando i voli intercontinentali sullo scalo di Fiumicino;
occorrerà garantire comunque la possibilità di acquisire nuovi flussi di traffico da parte dello scalo di Malpensa ed il conseguente completamento degli investimenti già previsti negli atti di concessione;
la sussistenza di un sistema aeroportuale del Nord Italia, con almeno otto scali di medie dimensioni per traffico passeggeri, può trovare nello scalo di Malpensa il suo punto di riferimento nell'ambito di specializzazione dei singoli scali, anche in considerazione del suo pieno inserimento nel sistema infrastrutturale del corridoio 5;
impegna il Governo:
a completare le procedure di privatizzazione dell'Alitalia, auspicando un futuro
della compagnia inserito in un contesto di alleanze con vettori nazionali e internazionali;
a sollecitare il management a conseguire:
a) un modello aziendale più agile e più efficiente;
b) la costruzione di un polo manutentivo di eccellenza in grado di vendere i propri servizi anche a terzi;
c) il recupero di relazioni industriali e criteri di gestione del personale che motivino i lavoratori a produrre uno sforzo eccezionale per salvare l'azienda;
ad attivare tutti le azioni ed i provvedimenti necessari per un razionale sviluppo di tutto il sistema aeroportuale italiano attraverso la tempestiva definizione e presentazione al Parlamento dell'annunciato piano degli aeroporti, rafforzando le condizioni, anche attraverso il completamento degli interventi infrastrutturali già programmati, per lo sviluppo delle potenzialità dell'aeroporto di Malpensa, indipendentemente dalle strategie della compagnia di bandiera;
a ribadire l'esistenza di un interesse del Paese a preservare le caratteristiche e la vocazione dell'aeroporto di Malpensa e ad affrontare la questione del sistema aeroportuale del Nord e del ruolo nazionale di Malpensa nell'ambito del «tavolo per Milano» promosso dal Governo con gli enti territoriali lombardi, allo scopo di fornire le necessarie risposte per lo sviluppo del sistema infrastrutturale, per le politiche di compensazione territoriali, per il completamento dello scalo e della sua accessibilità e per le prospettive occupazionali degli addetti nei nuovi scenari;
ad adottare interventi adeguati per affrontare e superare il problema della precarietà del lavoro nel settore del trasporto aereo;
a realizzare la valutazione ambientale strategica relativa agli interventi sugli aeroporti finalizzata alla riduzione dell'inquinamento e all'attenzione dell'impatto sul territorio;
ad avviare una politica organica e complessiva sul sistema del trasporto aereo italiano che riguardi tutti gli attori del sistema e che sia capace di intervenire, anche a livello legislativo, sulle questioni e sulle criticità tuttora presenti, promuovendo, sulla base del già citato piano degli aeroporti, la ricerca di un nuovo equilibrio e la piena valorizzazione delle varie aree del Paese.
(1-00219)
(Nuova formulazione) «Barbi, Attili, Quartiani, Nicco, Widmann, Fabris, Picano, Beltrandi, Angelo Piazza, Fiano».
(17 settembre 2007)
La Camera,
premesso che:
l'aeroporto di Malpensa, inaugurato proprio dall'attuale Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi il 25 ottobre 1998, è un progetto che risale al 1985 e che ha mobilitato per la sua realizzazione oltre 1 miliardo di euro (2.000 miliardi di lire di allora) per la realizzazione di strutture aeroportuali ed altrettanti per la realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie per il trasporto di passeggeri e merci, catalizzando l'impegno dei Governi che si sono succeduti: dal Governo Prodi e dal suo Ministro dei trasporti Burlando, fino al Governo Berlusconi ed al Ministro Lunardi, che hanno guardato con grande attenzione ed approvato tutte le iniziative poste in campo a partire dal 2002 dalla regione Lombardia, insieme a numerose altre istituzioni interessate, per il rilancio del sistema aeroportuale del Nord Italia e per lo sviluppo del quadro nazionale;
i tassi di crescita del traffico di Malpensa nel periodo 2002-2006 si attestano su un valore pari all'8 per cento. Il traffico merci ha avuto il più alto tasso di crescita in Europa (+25 per cento, dato
2007). Malpensa è vincitore del premio Air cargo world of exellence per la qualità dei servizi erogati;
gli studi relativi alle previsioni di crescita del trasporto aereo sostengono che il traffico passeggeri del Nord Italia passerà, nel giro di 16 anni, da 49 milioni nel 2004 a 101 milioni nel 2021;
le elaborazioni sui dati dell'annuario 2000 traffico aereo passeggeri Iata dimostrano che il valore dei biglietti venduti per voli internazionali nel Nord Italia è pari al 70 per cento del venduto e che il valore dei biglietti venduti per voli domestici è pari al 30 per cento;
l'indotto che l'aeroporto genera sul territorio è assolutamente rilevante, soprattutto dal punto di vista occupazionale (lo scalo occupa 12.800 addetti, mentre l'indotto si stima che occupi circa 80.000 persone);
Sea ha previsto nel piano 2007-2012 investimenti per 810 milioni di euro su Malpensa, dei quali 613 sono funzionali allo sviluppo di Alitalia come hub carrier;
il consiglio di amministrazione di Alitalia, in data 30 agosto 2007, ha presentato le linee guida del piano industriale 2008-2010, consistente in una serie di azioni volte a mantenere la continuità aziendale della stessa, a fronte di sostanziali cambiamenti nella struttura e nell'attuale servizio fornito dall'azienda, consistente in un drastico ridimensionamento dei voli dall'aeroporto di Malpensa;
sono da tener presenti il persistere della critica situazione finanziaria ed industriale di Alitalia, che nel I semestre 2007 ha perso 211 milioni di euro, ed il fallimento della gara per la privatizzazione della compagnia di bandiera indetta dal ministero dell'economia e delle finanze nel dicembre 2006;
impegna il Governo:
ad intervenire affinché il management renda noto da subito i dettagli del «piano di sopravvivenza», in particolare il piano del network e l'utilizzo degli slot di cui si intende modificare la destinazione, salvaguardando gli interessi generali del Paese;
a ribadire che le caratteristiche di hub dell'aeroporto di Malpensa sono d'interesse collettivo e dunque occorre continuare ad investire nello scalo, in coerenza con le scelte strategiche fatte su tutto il sistema infrastrutturale nazionale;
a riconoscere che i criteri per l'assegnazione degli slot debbano essere condivisi anche con le regioni, in qualità di rappresentanti degli interessi territoriali dove sono situati gli aeroporti, così come previsto dal regolamento europeo CEE 95/93 e successive modifiche, in materia di assegnazione delle bande orarie, modificando la normativa vigente che affida tale compito esclusivamente ad Assoclearance.
(1-00220)
«Leone, Sanza, Gelmini, Romani, Moroni, Casero, Lupi, Aracu, Campa, Cesaro, Floresta, Pizzolante, Testoni, Uggè, Zanetta, Aprea, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Colucci, Craxi, Fontana, Jannone, Palmieri, Paroli, Pecorella, Ravetto, Rivolta, Romele, Valducci, Verro».
(17 settembre 2007)