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Allegato B
Seduta n. 208 del 20/9/2007
TESTO AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2007
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TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MARIO RICCI e OLIVIERI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
La Regione Sicilia con Decreto Presidenziale 270/A del 10 novembre 1953 istituiva l'Ente Autonomo Portuale di Messina per la Attuazione del Punto Franco, con riferimento alla Legge n. 191 del 15 novembre 1951 da ritenersi ancora vigente;
da oltre cinquant'anni il progetto di sicuro sviluppo resta impantanato fra incomprensibili conflitti di competenza e rimbalzi di responsabilità, tanto da consentire al potentato economico locale di costituire una società privata, la Comecam, di Franza Vincenzo, Cuzzucrea Aldo e Mobilia Filippo, col fine di sostituirsi all'Ente Regionale per la gestione del Punto Franco;
nel Piano Regolatore del porto, redatto dall'Autorità Portuale di Messina, non esiste alcun riferimento al Punto Franco mentre, paradossalmente, il piano strategico regionale, da poco definito, prevede l'attivazione del Punto Franco di Messina;
il Molo Norimberga, insistente nell'area individuata per il Punto Franco, attraverso ingenti spese di risorse pubbliche è stato indebitamente adattato e messo al servizio degli armatori privati per l'attracco delle navi ro-ro, creando situazioni di pericolo al personale e ai viaggiatori delle navi FF.SS. e impedendo diversi utilizzi con ricadute meno «personalizzate» ad uso e consumo dei gruppi privati che da tempo immemore sfruttano le risorse cittadine senza garantire alcun ritorno utile alla comunità;
al momento l'unico porto italiano che gode del Punto Franco, oltre al Porto Franco di Trieste, riconosciuto e autorizzato dalla Comunità Europea, è quello di Messina; in posizione strategica anche per le piccole e medie imprese (come dichiarato dal Prof. Victor Ukmar, massima autorità del settore in Italia) per ricevere il traffico mercantile proveniente dal Mediterraneo, dall'Africa subsahariana e dall'Oriente Asiatico;
in prospettiva di incombente costituzione, nel prossimo 2010, dell'area di libero scambio del Mediterraneo, Messina potrebbe realizzare un unico potente hub commerciale per tutto il «Mare Nostrum» e rilanciare l'economia dell'intera regione attraverso il trasporto marittimo e i centri di stoccaggio in Zona Franca;
in tale prospettiva, in occasione di una riunione alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri, tenutasi il 27 maggio 2003, il Comune di S. Filippo (in provincia di Messina), d'intesa con l'Ente Autonomo Portuale e gli altri soggetti istituzionalmente interessati, ha voluto fortemente promuovere l'effettiva realizzazione del Punto Franco mettendo a disposizione le proprie strutture e l'area costiera per consentire le necessaria espansione del progetto, in analogia a quanto già avvenuto a Trieste, in ambito del proprio territorio comunale che rientra nella competenza portuale di Messina;
il Presidente del Consiglio Romano Prodi, in occasione della sua visita in Cina, ha dichiarato: «l'Italia possiede i requisiti per diventare la porta dell'Oriente, dalla Cina noi abbiamo sei giorni di navigazione in meno rispetto ad Amburgo e Rotterdam ma il 70 per cento di merci cinesi e delle prime lavorazioni si svolge in quei porti. Questo significa essere tagliati fuori dallo sviluppo, l'Italia porta d'Europa vuol dire che quegli sbarchi, quelle lavorazioni, i centri di stoccaggio e di servizi devono venire in Italia. Bisogna dunque potenziare ed attrezzare i porti italiani per strappare a quelli olandesi il primato del traffico commerciale proveniente dall'Oriente»;
nell'ultima finanziaria sono stati previsti cento milioni di euro per la realizzazione di zone franche per lo sviluppo del meridione -:
quali iniziative s'intendano intraprendere per superare il cinquantenario immobilismo e incentivare l'immediata realizzazione del Punto Franco che la città di Messina non può permettersi di non sfruttare.
(5-01489)
Interrogazioni a risposta scritta:
FALLICA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il trasporto ferroviario nazionale in particolare per le tratte che percorrono il Mezzogiorno d'Italia e le isole, versa in una situazione di degrado divenuto intollerabile;
i forti disagi per i passeggeri causati: dai frequenti ritardi con cui i treni giungono a destinazione, dai servizi igienici in pessime condizioni, dalla scarsa pulizia delle vetture dimostrano l'estrema inefficienza con cui il management di Trenitalia gestisce il servizio ferroviario del nostro Paese;
un recente esempio in negativo è stato rappresentato dal treno espresso Torino-Villa San Giovanni, partito il 29 luglio 2007 dalla stazione di Torino alle ore 19,50 e arrivato alla stazione di Villa San Giovanni, in Calabria, alle ore 19,30 del giorno dopo, con quasi nove ore di ritardo sulla tabella di marcia;
i treni Eurostar che percorrono le tratte meridionali della rete ferroviaria, sono equipaggiati con vetture il più delle volte obsolete, con aria condizionata malfunzionante, spesso senza vagone ristorante e con personale di bordo insufficiente;
tutto questo avviene mentre il transito sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria è fortemente rallentato per il prolungarsi eccessivo dei lavori di ammodernamento, il che determina una complessiva situazione di difficoltà dei trasporti di persone e merci, per il sud e per la Sicilia -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare al fine di garantire standard di collegamenti accettabili anche per il Mezzogiorno d'Italia e per le isole;
quali iniziative, inoltre, intenda assumere per tutelare i viaggiatori di fronte alle inadempienze ed ai disservizi di Trenitalia, che dovrebbe tenere in maggior conto i diritti e le esigenze degli utenti;
se non ritenga infine opportuno ed urgente attivare le procedure per chiedere le dimissioni e provvedere alla sostituzione dei massimi responsabili di Trenitalia.
(4-04891)
OLIVA, LO MONTE, NERI, RAO e REINA. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'orario di Trenitalia s.p.a. relativo al secondo semestre del 2007 ha previsto una significativa riduzione del numero dei treni a lunga percorrenza tra la Sicilia e il resto d'Italia;
in seguito ad una interrogazione dei sottoscritti interroganti, il Ministro Bianchi nei fatti si è formalmente impegnato, nel corso della seduta della Camera dei Deputati del 27 giugno 2007, ad attivarsi per consentire il ripristino di alcune o di tutte le corse soppresse;
il piano industriale 2007-2011 del Gruppo Ferrovie dello Stato, fotografando la situazione di grande divario della rete ferroviaria italiana tra Centro-Nord e Sud, sembra voler abbandonare il Sud e privilegiare le tratte più remunerative del Nord;
la indeterminatezza del piano industriale delle Ferrovie dello Stato, lascia spazio ad un possibile disimpegno del gruppo riguardo alle tratte a lunga percorrenza;
le scelte strategiche intraprese dal Gruppo Ferrovie dello Stato, finalizzate a migliorare i bilanci della società, non devono assolutamente aumentare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, ed isolare definitivamente la Sicilia -:
quali iniziative concrete il Ministro dei trasporti abbia intrapreso e intenda intraprendere per dare seguito alle promesse di ristabilimento delle tratte a lunga percorrenza tra la Sicilia e il resto d'Italia;
quali azioni il Ministro dell'economia e delle finanze, azionista unico del Gruppo Ferrovie dello Stato, abbia intenzione di promuovere per far in modo che il piano industriale 2007-2011 della società, che detiene il monopolio del trasporto su rotaia, non contribuisca a marginalizzare il Sud.
(4-04903)