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Allegato B
Seduta n. 208 del 20/9/2007
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INTERNO
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il Comune di Scicli, in provincia di Ragusa, ha ospitato per anni nel suo territorio una discarica comprensoriale presso la quale hanno conferito i propri rifiuti, oltre allo stesso, i limitrofi comuni di Modica, Ispica e Pozzallo;
detta discarica comprensoriale ha ospitato i rifiuti di un comprensorio che per popolazione supera di quattro volte quella dei residenti;
non senza incomprensioni e critiche da parte dei cittadini di Scicli le rappresentanze dell'Ente hanno sempre assunto un comportamento responsabile e rispettoso dei preminenti interessi generali evitando i conflitti che fra gli Enti Pubblici sono nel tempo insorti per il rifiuto opposto dai comuni limitrofi di trovare nel territorio del comprensorio altre soluzioni stante le dimensioni ridotte della discarica di Scicli;
il disagio sopportato nel corso di questi anni dalla comunità di Scicli è stato enorme: di tipo ambientale; di ordine sanitario insistendo la discarica a un chilometro dal centro urbano della città; di ordine economico e finanziario, avendo accumulato il Comune, in qualità di ente gestore, un credito di oltre 11 milioni, oltre le rivalutazioni di legge, da parte degli altri comuni conferitori, mettendo l'Ente in grave condizione economica finanziaria;
tutto ciò ha determinato un crescendo di proteste e di insofferenza tra la popolazione;
lo scorso mese di giugno la discarica comprensoriale si è esaurita e, d'intesa con la Prefettura, i comuni di Modica, Ispica e Pozzallo (non quello di Scicli, a cui è stato consentito di continuare ad utilizzare tale impianto) hanno fatto convergere i loro rifiuti nella vicina e più capiente discarica di Vittoria;
il 30 giugno 2007 si conviene tra l'ATO di Ragusa, i comuni interessati e la Prefettura di realizzare una nuova piccola vasca all'interno della discarica di Scicli da utilizzare insieme previo il rispetto di condizioni che ad oggi non sono state rispettate;
il Consiglio Comunale aperto ai cittadini, tenuto il giorno 9 luglio 2007, ha chiesto al Sindaco, alla Provincia Regionale di Ragusa ed al Presidente dell'ATO che nessun comune, oltre a quello di Scicli, utilizzi la discarica di Scicli;
l'amministrazione comunale, facendo proprie le istanze del Consiglio Comunale stesso, delle forze politiche e delle associazioni, si è dichiarata disponibile ad assumere per intero il carico economico necessario alla realizzazione dell'ampliamento;
tuttavia, a distanza di pochi mesi, né lo stato di agitazione della cittadinanza né la convocazione di un consiglio comunale aperto al pubblico sono serviti a concretizzare tale inclinazione;
l'11 settembre 2007 diverse associazioni e forze politiche e sociali hanno dunque deciso di realizzare un presidio democratico presso la discarica di San Biagio e di impedire l'arrivo dei camion provenienti da Modica, Ispica e Pozzallo;
il libero accesso della cittadinanza al sito è stato ostacolato con un posto di blocco della Polizia, che ha fermato diverse macchine di manifestanti, chiedendo a ciascuno di essi dove stesse andando, per quale scopo e quale ruolo ricoprisse;
in tale circostanza è stato a più persone imposto di lasciare la macchina in prossimità del posto di blocco e di proseguire a piedi - al fine di raggiungere il sito in questione - per quattro chilometri;
davanti ai cancelli della discarica, a dispetto di una presenza di manifestanti non superiore alle quaranta unità, era presente un dispiegamento di oltre cento unità tra carabinieri, poliziotti e finanzieri;
una così consistente mobilitazione di Forze dell'ordine appare, a giudizio degli interpellanti, spropositata ed ha nei fatti impedito il libero accesso al sito da parte di tutti coloro che volevano aderire al presidio;
ciò si configura - a giudizio degli interpellanti - come un comportamento repressivo e irrispettoso del diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero -:
quale sia il giudizio del Ministro interpellato sui fatti in parola;
se il Ministro interpellato non intraveda, nell'accaduto, un atteggiamento, da parte della prefettura di Ragusa, gravemente lesivo dei diritti della comunità ed irrispettoso della comunità e delle Istituzioni di Scicli.
(2-00733)
«Burgio, Cacciari, Acerbo, Rocchi».
Interrogazione a risposta orale:
CASTIELLO e NESPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a tutti i militari volontari in ferma breve i quali abbiano portato a compimento i tre anni di servizio senza note di demerito viene da sempre garantito l'incorpamento nelle Forze di Polizia nonché nel Corpo nazionale dei «Vigili del Fuoco»;
il Corpo nazionale dei «Vigili del Fuoco», a causa delle dotazioni organiche inadeguate e sottodimensionate, ha recentemente richiesto al Ministero della difesa oltre alle unità vincitori di concorso anche l'incorpamento di quelli, sebbene non vincitori, ma comunque ritenuti idonei;
le leggi vigenti prevedono che il 40 per cento delle assunzioni vengano riservate al personale proveniente dai Volontari in carriera militare;
la Legge Finanziaria ha previsto l'assunzione, per le dotazioni organiche dei Vigili del Fuoco, di 600 unità;
allo scopo, si è inizialmente provveduto a scorrere le quattro graduatorie concorsuali attualmente vigenti senza tener in alcun modo conto della riserva del 40 per cento precedentemente menzionata;
ai fini delle assunzioni non sono stati considerati le 88 unità V.f.b. del «5o Concorso - 3o Bando» finanché già sottoposti alla visita medica finale come previsto dall'articolo 10, comma 3, decreto del Presidente della Repubblica n. 332 del 1997;
agli inizi di luglio corrente anno si è avuta notizia che le 600 assunzioni avrebbero compreso sia una percentuale uguale di concorrenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi già espletati, sia i primi 52 classificati V.f.b. del «5o Concorso -3o Bando»;
pare che il contingente di assunzioni sia stato elevato, a corso già iniziato, a 652 unità complessive ma, di questo numero, non ne facciano parte gli ulteriori 36 V.f.b. del «5o Concorso - 3o Bando»;
gli stessi, alla pari degli altri 52 classificati, hanno comunque prestato servizio, per 3 anni, lontano dalle rispettive famiglie assolvendo a ruoli e funzioni delicate nonché pericolose;
a fine luglio è stato firmato il Decreto di Stabilizzazione del precariato (Vigili Discontinui) da parte del Ministro dell'interno;
per la fine del 2007 saranno circa 3.000 i pensionamenti previsti per il personale operativo -:
quali celeri iniziative il Governo intenda adottare al fine di rivalutare la posizione delle ulteriori 36 Unità V.f.b. del «5o Concorso - 3o Bando» stranamente escluse dal Corso attualmente in atto, sebbene dichiarati precedentemente idonei e già sottoposti a visita medica, tanto da giungere, al pari dei 52 già avviati, anche alla loro effettiva e definitiva incorporazione.
(3-01239)
Interrogazioni a risposta scritta:
GIORGIO CONTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la città di Vicenza, come noto, è interessata dal progetto di ampliamento della presenza di truppe statunitensi, per cui è prevista la realizzazione di una nuova base in una parte del sedime aeroportuale militare «Dal Molin»;
la città è oramai quotidianamente interessata da pesanti azioni di disturbo e di contestazione, con ripercussioni sul piano della serena e civile convivenza e della sicurezza dei cittadini;
le cronache hanno riportato diversi episodi di intimidazioni e di minacce a esponenti degli stessi movimenti e ad amministratori e rappresentanti politici;
le preposte autorità di Pubblica sicurezza hanno sempre, con un'accondiscendenza che appare oramai eccessiva agli occhi dell'opinione pubblica, autorizzato ogni forma di manifestazione e di dissenso, anche quando queste interferivano con attività e iniziative proprie della città e della comunità vicentina;
nella settimana dal 7 al 15 settembre 2007 Vicenza è stata interessata da varie manifestazioni di contestazione promosse dal fronte del «NO DAL MOLIN», culminate con l'irruzione di un gruppo di manifestanti all'interno dell'area militare dell'aeroporto; in occasione di tale manifestazione il Questore di Vicenza ha voluto trattare con i manifestanti, tra cui molti esponenti dell'area dei cosiddetti centri sociali del Nord Est, e di fronte alla minaccia del taglio della recinzione militare con cesoie, ha autorizzato l'ingresso nell'area aeroportuale di un certo numero di manifestanti muniti di attrezzi agricoli al fine di piantumare simbolicamente alcuni alberi; nella stessa circostanza il Questore ha offerto la mano in segno di saluto al leader dei centri sociali del Nord-Est Luca Casarini, il quale si è rifiutato di ricambiarlo; il gesto del Questore, ancorché di buona educazione, è stato rivolto a chi è noto alle cronache e alla magistratura per gravi atti di devastazione, turbative e offese all'ordine pubblico, ponendo quindi, ad avviso dell'interrogante, l'autorevolezza e la dignità delle istituzioni in condizioni di sudditanza e imbarazzo -:
come il Ministro dell'interno giudichi l'episodio particolare e più in generale l'operato del Questore di Vicenza, definito oramai anche dagli organi di stampa «amico dei movimenti», sulle vicende legate all'ampliamento della base e alle manifestazioni intimidatorie, di disobbedienza e di protesta ad esso collegate;
quali iniziative intenda intraprendere il Ministro dell'interno per garantire una oggettiva valutazione della situazione dell'ordine pubblico nella città di Vicenza;
se il Ministro dell'interno intenda provvedere al potenziamento degli organici delle forze di Polizia, in modo particolare la DIGOS del capoluogo berico, sempre più interessato da fenomeni di protesta di chiara matrice eversiva.
(4-04874)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in Calabria non esistono oasi immuni dalla presenza della criminalità organizzata e che non necessitino, quindi, di uomini e mezzi impegnati al relativo contrasto;
le relazioni antimafia e le numerose inchieste, tra le quali «Galassia» ed altre recenti, hanno evidenziato la pericolosità delle cosche della 'ndrangheta del territorio cirotano (Crotone), le quali, peraltro, hanno dimostrato di riuscire anche a penetrare nelle locali Istituzioni pubbliche;
il 6 agosto 2007 è stato ucciso Vincenzo Pirillo, ritenuto dagli inquirenti elemento di primo piano del «locale» di Cirò, retta dal clan Farao Marincola che ha la supremazia in quel territorio;
l'agguato, di chiaro stampo mafioso, di Vincenzo Pirillo, è avvenuto ad opera di due sicari, in un ristorante nel pieno centro di Cirò Marina, dove il presunto boss si trovava a pranzo con familiari ed amici;
nell'agguato sono rimaste ferite altre sei persone, tra le quali una bambina di 11 anni;
non è la prima volta che la guerra tra cosche della 'ndrangheta fa scorrere fiumi di sangue nel territorio crotonese;
non v'è dubbio che le cosche mafiose del crotonese sono organizzate «militarmente» il che le rende capaci ad esercitare sul territorio qualsiasi tipo di pressione, creando nello stesso una vera «emergenza sicurezza»;
occorre ricordare anche che sono stati oggetto di atti intimidatori numerosi rappresentanti delle Istituzioni nonché proprietari di alcune società imprenditoriali che risiedono nel territorio crotonese;
l'interrogante ha, altresì, già segnalato l'insufficienza dell'organico della DDA di Catanzaro, alla luce della competenza della stessa sui territori di ben quattro province calabresi, tra le quali anche quella di Crotone;
a fronte di quanto sopra all'interrogante sembra che ci sia una sottovalutazione della potenzialità della 'ndrangheta e di tutte le sue collusioni nell'intera provincia di Crotone -:
quali urgenti iniziative intendano attuare, per le parti di competenza, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini che vivono a Crotone e provincia e al fine di garantire l'attività di contrasto alle cosche della 'ndrangheta di quel territorio.
(4-04882)
AMORUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la sera del 17 settembre a Bisceglie c'è stato un attentato a colpi di pistola contro un commerciante, rimasto gravemente ferito ai fianchi e alle braccia e salvato in extremis dal pronto intervento di alcuni passanti;
l'episodio ha causato nella cittadinanza biscegliese un rinnovato e grave senso di preoccupazione in una città che sta
conoscendo una preoccupante escalation di episodi criminosi, da tre sparatorie nel mese di luglio a un violento tentativo di rapina a danno di una inerme casalinga nel mese di settembre;
l'emergenza a Bisceglie si inserisce in quadro locale più complessivo che vede anche gli altri maggiori centri del nord barese (Barletta, Andria e Trani) assistere a gravi fatti criminali -:
quali siano le cause di questa preoccupante recrudescenza criminale, con specifica attenzione alla realtà di Bisceglie, nel Nord Barese e quali urgenti iniziative intenda intraprendere per combattere il fenomeno.
(4-04896)
OLIVA, LO MONTE, NERI, RAO e REINA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi in Sicilia sono stati compiuti gravissimi atti intimidatori nei confronti di esponenti del mondo imprenditoriale;
in particolare si è registrata una escalation di attentati legati al racket delle estorsioni considerato che Andrea Vecchio, presidente dell'Associazione nazionale costruttori di Catania, ha subito quattro attentati in soli quattro giorni, che a Marco Venturi, presidente della Camera di commercio di Caltanissetta, è stata recapitata una busta contenente pallottole e che a Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria di Agrigento, è stato dato alle fiamme l'impianto di trattamento rifiuti di cui è titolare;
accanto ai pochi imprenditori che con coraggio si ribellano al racket rischiando la propria vita e quella dei propri cari, molti altri, la maggior parte, sono costretti a cedere al ricatto della criminalità per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella delle loro famiglie -:
quali misure il Governo intenda intraprendere al fine di garantire che gli imprenditori in Sicilia possano esercitare la loro attività liberamente e proficuamente;
quali ulteriori e immediati strumenti il Ministro interrogato abbia intenzione di mettere in atto per fronteggiare l'emergenza legata al racket delle estorsioni.
(4-04902)