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Allegato B
Seduta n. 21 del 7/7/2006
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DIFESA
Interrogazione a risposta in Commissione:
IANNUZZI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Stazione dei Carabinieri di Salerno-Fratte, con sede in Salerno alla via Calata San Vito n. 4, esercita i suoi compiti istituzionali in un ambito territoriale assai vasto ed esteso;
difatti tale Stazione è chiamata a operare su di un territorio, nel Comune di Salerno, di 19,32 chilometri quadrati e con 46.478 abitanti, comprendente parte del centro urbano della Città, il popoloso e storico quartiere di Fratte e tutta la «Città collinare» (circa un terzo della superficie e della popolazione di Salerno);
in particolare la «Città collinare» ricomprende le frazioni del Comune di Salerno, e, precisamente, San Nicola a Fratte, Brignano Inferiore, Brignano Superiore, Matierno, Ogliara, Pastorano, Cappelle Inferiore, Cappelle Superiore, Casa Roma, Casa Gallo, Sant'Angelo di Ogliara, e sino al confine con il Comune di San Mango Piemonte;
si tratta di un territorio che ha la necessità di un'azione particolarmente attenta ed intensa di vigilanza, di controllo, di prevenzione e repressione delle attività criminose, legate alla cosiddetta microcriminalità, alla diffusione di sostanze stupefacenti, a furti nelle abitazioni, ed altri preoccupanti episodi, che suscitano giustificato allarme nella popolazione;
ciononostante, la Stazione dei Carabinieri di Salerno ha una dotazione di appena 15 unità, di cui 3 Ispettori, 3 Sovrintendenti e 9 Applicati Carabinieri;
questa dotazione è, ad avviso dell'interrogante, assolutamente inadeguata ed insufficiente per garantire un controllo efficiente ed un monitoraggio continuo e completo del territorio;
invero l'indicata dotazione della Stazione non può assicurare il sistema di vigilanza richiesto dalle esigenze obiettive del territorio ed assai atteso dalla cittadinanza, malgrado gli sforzi lodevoli ed il puntuale servizio assolto da tutti i Carabinieri assegnati alla Stazione medesima;
si rende indispensabile ed urgente, proprio per realizzare un sistema compiuto di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, l'adeguato potenziamento della Stazione dei Carabinieri di Fratte attraverso l'assegnazione di un congruo numero di nuove unità;
in risposta ad una precedente interrogazione (n. 5-02774 del 22 gennaio 2004) dello scrivente nella XIV legislatura, il Sottosegretario al Ministero della difesa onorevole Berselli, nella seduta della IV Commissione in data 14 ottobre 2004, ha sostenuto che «la Stazione dei Carabinieri di Salerno-Fratte, che rientra nel contesto urbano, sulla base degli approfondimenti svolti in sede locale, non presenta particolari esigenze di potenziamento»;
tale tesi, alla luce di una disamina attenta della realtà della Città di Salerno, non appare condivisibile;
del resto, di recente si è registrata nella Città di Salerno una recrudescenza di attività criminose, con diversi episodi (furti in appartamenti, scippi, aggressioni), che hanno suscitato forte e giustificato allarme nell'intera comunità;
queste vicende hanno creato e creano grande preoccupazione nei cittadini ed esigono un immediato ed incisivo potenziamento di tutte le strutture e di tutte le attività di controllo e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché di prevenzione e di repressione delle condotte criminose;
si impongono, pertanto, interventi puntuali e tempestivi per garantire la tranquillità e la serenità di vita dei cittadini, da parte della Magistratura e dei diversi Corpi delle Forze dell'Ordine dello Stato;
una risposta esemplare della Magistratura e degli apparati investigativi è indispensabile per rassicurare i cittadini e per stroncare pericolose escalations criminali;
la situazione è stata approfonditamente ponderata e valutata dal Comitato provinciale per l'ordine e per la sicurezza pubblica, alla presenza del prefetto e del questore della Provincia di Salerno, del Sindaco di Salerno, dei vertici delle forze dell'ordine e delle altre autorità competenti;
gli organi attuali delle diverse Forze dell'Ordine andrebbero incrementati per consentire un'azione più intensa ed efficace di contrasto delle manifestazioni criminose -:
se e quali provvedimenti possono essere con sollecitudine adottati per rafforzare e per potenziare la Stazione dei Carabinieri di Salerno-Fratte, con l'assegnazione
di un numero adeguato di nuove unità, assicurando così un sistema più continuo, puntuale ed efficiente di monitoraggio, di vigilanza e di controllo dell'intero territorio cittadino, rientrante nel bacino di competenza della predetta Stazione; provvedimenti questi che appaiono necessari in una strategia efficace e risoluta di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico nella Città di Salerno.
(5-00065)
Interrogazione a risposta scritta:
CAPARINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la Lombardia vanta una gloriosa tradizione di adesione e fattiva partecipazione al corpo militare degli alpini il cui sacrificio e spirito di abnegazione è universalmente riconosciuto e attestato dal Labaro Nazionale sul quale sono appuntate 211 Medaglie d'Oro;
è in atto, col passaggio dalla leva al reclutamento professionale, il processo di ristrutturazione e riforma delle forze armate che coinvolge tutte le strutture operative. In modo del tutto naturale sono coinvolte in tale progetto di ristrutturazione anche le truppe alpine;
la prima fase di reclutamento dei volontari ha ridotto la partecipazione delle popolazioni locali residenti nell'arco alpino storicamente fonte principale del reclutamento di leva. È da cogliere l'opportunità di mantenere la presenza di truppe alpine nelle località che tradizionalmente le hanno ospitate e dove in passato hanno operato sin dalla prima guerra mondiale. È necessario mantenere il forte legame identitario che le contraddistingue e per assecondare le esigenze di addestramento che solo questi territori possono garantire;
nel corso delle numerose calamità naturali che si sono abbattute sul nostro Paese l'A.N.A. si è distinta per l'altruismo e lo slancio con cui ha prestato il proprio soccorso alle popolazioni colpite, grazie ad una operatività che si fonda, oltre che sul personale di leva, anche su volontari in grado di coordinare con efficienza e tempestività tutte le attività di intervento e di soccorso;
tale valore è stato solennemente riconosciuto dal Presidente della Repubblica che ha insignito l'A.N.A. della Medaglia d'Oro al valor civile per l'opera prestata nell'alluvione del novembre 1994 in Piemonte dove l'Associazione si è distinta per qualità, numero di persone, di mezzi, di energie e di risorse profuse;
negli ultimi anni, nonostante l'attaccamento mostrato a questa forza militare, la Lombardia è stata privata delle maggiori rappresentanze militari che operavano sul territorio;
il 7 settembre 1999 presso il Comando Truppe Alpine ha avuto luogo un incontro informale tra il Tenente Generale De Salvia ed il Presidente della sezione ANA di Brescia Sandro Rossi avente come oggetto la possibilità di insediare una caserma degli Alpini a Brescia. Il risultato di tale incontro è inviato per conoscenza al sindaco di Brescia;
il 10 marzo 2000 il consiglio regionale della Lombardia ha approvato un ordine del giorno che impegna la Regione ad individuare un'area per l'insediamento di una caserma degli Alpini oltre che finanziare la rinascita della fanfara Tridentina. Il 27 marzo 2000 l'ordine del giorno è stato comunicato alla sede Nazionale dell'A.N.A.;
il 29 maggio 2000 l'ordine del giorno del Consiglio Regionale della Lombardia è trasformato in mozione;
il 17 novembre il sindaco di Bergamo Cesare Veneziani scrive al Presidente Formigoni sollecitando un calendario di incontri operativi ed assicurando la disponibilità della sua Amministrazione Comunale all'iniziativa segnalando nel contempo un possibile sito nella caserma cittadina già sede di un altro comando militare;
il 19 febbraio 2001 constatando che le candidature più autorevoli sono quelle delle province di Brescia e di Bergamo il
Presidente della regione Lombardia Formigoni convoca una riunione con i presidenti delle province Brescia e Bergamo, i sindaci dei comuni capoluogo di Brescia e Bergamo, i consiglieri regionali e, per l'A.N.A., il Presidente Nazionale Pedrazzini, il Vice Presidente Vicario Perona e il Tesoriere Biondo. Viene redatto un protocollo per la definizione delle modalità operative dell'iniziativa, i requisiti e le caratteristiche tecniche che l'infrastruttura dovrà avere al fine di valutare le candidature sul piano della fattibilità;
il 28 marzo 2001 il Tenente Generale Giulian Ferrari inoltra il documento con le caratteristiche tecniche e i parametri di riferimento dell'infrastruttura;
il 9 maggio 2001 il protocollo d'intesa predisposto dal Generale Silverio Vecchio firmato dal presidente della regione Lombardia Formigoni e dal presidente A.N.A. Parazzini è trasmesso ai sindaci di Brescia e Bergamo oltre che ai presidenti dei relativi consigli provinciali. La scelta di queste due province è condivisa dall'A.N.A. in quanto tradizionalmente aree di maggior reclutamento alpino della regione Lombardia;
l'11 giugno 2001 il Presidente della regione Lombardia Formigoni scrive ai presidenti delle province di Brescia e Bergamo e ai rispettivi sindaci dei capoluoghi sollecitando l'individuazione dei possibili siti per l'insediamento dell'infrastruttura militare;
il 6 maggio 2002 il Presidente Nazionale e il Vice Presidente Vicario dell'A.N.A. incontrano il Ministro della difesa Martino formalizzando la richiesta di istituzione di un reparto Alpino in Lombardia;
nel maggio 2002 in occasione della sfilata nazionale del corpo degli alpini tenutasi a Catania il Ministro della difesa e il presidente dell'A.N.A. concordano la disponibilità dello Stato Maggiore Esercito di studiare la fattibilità per la realizzazione di una caserma per un reparto Alpino;
il 17 maggio 2002 viene inviata al Vice Capo di Gabinetto del Ministro della difesa Brig. Gen. Biagio Abrate la documentazione illustrativa delle modalità per la collaborazione tra lo Stato Maggiore Esercito e A.N.A.;
il 28 maggio 2002 l'A.N.A. certifica la formale richiesta scritta al Ministero della difesa;
il 3 luglio 2002 il Ministro della difesa comunica all'A.N.A. di aver inoltrato allo Stato Maggiore della difesa la richiesta per il motivato parere tecnico;
la proposta operativa della regione Lombardia è quella dell'istituzione di un tavolo con i presidenti delle province Brescia e Bergamo, i sindaci dei comuni capoluogo Brescia e Bergamo, i responsabili dell'A.N.A. e una rappresentanza del Ministero della difesa per la stesura di un accordo ex articolo 15/241 che coinvolga i soggetti interessati con il finanziamento della regione Lombardia tramite i fondi della legge sulla montagna e un DOCUP apposito per le aree depresse qualora il comune interessato rientrasse in tale ambiti agevolativi;
le aree individuate sono in grado di offrire i necessari spazi per le esercitazioni e, in base alle specifiche richieste dal Ministero della difesa, consentirebbe la realizzazione di una cittadella militare con i requisiti dei moderni reparti operativi. La collocazione in prossimità delle grandi vie di comunicazione (stradali e ferroviarie) includerebbe non solo il corpo della caserma, ma anche gli edifici amministrativi e le aree di addestramento e di supporto per la protezione civile;
il 19 luglio 2002 il Presidente A.N.A. Parazzini e il 13 settembre 2002 il direttore Generale dell'A.N.A. Manca hanno sollecitato la regione Lombardia sottolineando la disponibilità espressa dallo Stato Maggiore dell'Esercito;
il 23 maggio 2003 il presidente Nazionale dell'A.N.A. scrive al Ministro della difesa per evidenziare la mancanza di comunicazioni in merito alle richieste;
il 27 febbraio 2005 durante l'assemblea provinciale della sezione Ana, l'Associazione Nazionale Alpini è stata data la notizia della decisione del capo di stato maggiore dell'esercito che un reparto di Alpini sarà attivato in Lombardia, con sedi a Bergamo e a Brescia. Inoltre è stata comunicata che una delegazione dello stato maggiore dell'Esercito verificherà con il sindaco Roberto Bruni e il presidente della Provincia Valerio Bettoni, la possibile individuazione di una caserma a Bergamo come sede per il reparto;
il reperimento di un'infrastruttura militare, anche in considerazione della consistente disponibilità di aree ed immobili demaniali presenti sul territorio lombardo, non solo consentirebbe l'utilizzo ed il ripristino di edifici che attualmente giacciono in un deprecabile stato di abbandono, ma costituirebbe il giusto e meritato riconoscimento alla dedizione che da sempre gli Alpini hanno nutrito verso il nostro Paese attestata da unanimi apprezzamenti per la generosità e la professionalità testimoniate in tutto il mondo -:
quali misure il Ministro della difesa intenda adottare per dotare la Lombardia di una nuova caserma per un reggimento Alpino;
quali atti intenda adottare per dare rapida attuazione all'istituzione dell'infrastruttura militare autorizzando lo Stato Maggiore Esercito interessati ad operare di intesa con gli Enti locali competenti e l'A.N.A.
(4-00485)