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Allegato B
Seduta n. 21 del 7/7/2006
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INTERNO
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il Ministero dell'Interno in data 21 maggio 2004 ha trasmesso alla rete diplomatico-consolare la circolare n. 27 che stabilisce le regole sull'attribuzione del cognome a cittadini italiani nati in Paesi di cultura spagnola;
tale circolare, applicativa dell'articolo 98 del decreto del Presidente della Repubblica n. 396 del 200 (allegato 2), afferma che in caso di padre straniero venga eliminato il cognome materno ed attribuito il secondo cognome paterno;
tale normativa determina una discordanza dei dati anagrafici del cittadino di cultura spagnola che in Italia si trova ad avere un cognome diverso da quello in uso nel suo Paese di origine (passaporto, titoli di studio, proprietà, ...);
l'esempio di seguito riportato è chiarificatore del disagio a cui vanno incontro i cittadini e le cittadine che possiedono la doppia cittadinanza: in Italia il cittadino Rocco nato da madre italiana Anna Russo e padre venezuelano Rodrigo Romero Alviarez si chiama Rocco Romero Russo in Venezuela e Rocco Romero Alviarez in Italia;
tale normativa, inoltre, esclude completamente ogni riferimento al cognome della madre, che, invece, è regolarmente registrato nei Paesi di cultura spagnola, i quali prevedono il doppio cognome come risultante della somma del primo cognome paterno e del cognome materno;
l'applicazione della circolare da parte dei Comuni non è uniforme, per cui alcuni Comuni non hanno differenziato le ipotesi di nascita da padre italiano e di nascita da padre straniero, attribuendo a tutti i figli nati in Paesi di cultura spagnola il doppio cognome paterno;
si può richiedere la correzione di questa evidente anomalia nella trascrizione dei dati, ma ciò comporta una pratica burocratica farraginosa che procura disagi ai genitori e contribuisce ad appesantire il lavoro dei Consolati;
lo stesso Ministero degli Affari Esteri ha segnalato tale disagio;
il Consolato generale d'Italia a Caracas ha, inoltre, denunciato la contraddittorietà della circolare n. 27/2004 del Ministero dell'Interno ed ha invitato il Ministero stesso ad individuare «urgentissime soluzioni» come risulta dal Messaggio del 7 ottobre 2004, numero protocollo 17292;
il Ministero dell'Interno - Direzione generale per gli italiani all'Estero e le politiche migratorie - Ufficio III - risponde al Consolato Generale d'Italia a Caracas solamente il 17 agosto 2005 e si limita a raccomandare alla Prefettura di Roma e alla Direzione centrale per i Servizi demografici del Ministero dell'Interno di attenersi scrupolosamente alla Circolare ministeriale n. 27 (2004), prestando attenzione alla distinzione del cognome da attribuire al figlio del cittadino venezuelano e di madre cittadina italiana -:
quale sia il suo parere sulle questioni poste da tale interrogazione e per conoscere se e quali misure intenda intraprendere per ovviare in maniera efficace alle incongruenze segnalate.
(2-00051) «Bafile, Gianni Farina, Bucchino, Narducci, Fedi».
Interrogazioni a risposta scritta:
BELLOTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il furto tramite la clonazione di bancomat è un nuovo espediente criminale con cui, attraverso le più sofisticate tecnologie, ladri di nuova generazione riescono a sottrarre somme anche significative da luoghi spesso situati all'estero che garantiscono loro di agire, a volte, impunemente e col minimo rischio;
un caso di furto nella modalità suddetta sarebbe avvenuto nella provincia di Rovigo, coinvolgendo anche quella di Verona, tramite la manomissione di apparecchi pagobancomat siti nel supermercato «Rossetto» presso il centro commerciale «Il Faro» di Giacciano con Barucchella, come si evince negli articoli apparsi sul quotidiano Il Gazzettino nell'edizione locale di Rovigo, in data 4 luglio 2006, acclusi in copia fotostatica;
gli ammanchi, verificatisi dal 26 giugno 2006, risulterebbero, però, essere una conseguenza di azioni portate a termine presso il suddetto centro commerciale alla fine di maggio 2006, così come risulterebbe dalle indagini poste in essere da tecnici su commissione dell'Arma dei Carabinieri, così come si evince dagli stessi articoli tratti dai sopra citati articoli de Il Gazzettino;
la truffa sarebbe stata perpetrata ai danni di centinaia di cittadini, clienti delle maggiori banche della zona e residenti per la maggior parte nei comuni di Badia Polesine, Castelmassa, Bagnolo di Po, Trecenta e Castagnaro;
gli ammanchi registrati sarebbero stati causati da operazioni bancarie verificatesi all'estero e, da quanto si evince dagli stessi articoli tratti dal quotidiano Il Gazzettino nella pagina locale, più precisamente in Francia anche se la banda criminale avrebbe ramificazioni anche in Spagna ed in Piemonte;
considerando i dati sopra elencati, l'intero fenomeno risulterebbe, perciò, di dimensioni imponenti e preoccupanti e necessiterebbe di forme rapide di intervento e di azioni di coordinamento tra le polizie europee dei Paesi coinvolti;
tali azioni su scala comunitaria risulterebbero facilitate dal diritto di libera circolazione dei capitali garantito dal Trattato istitutivo dell'Unione europea, ratificato dal nostro Paese -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure concrete di propria
competenza intenda adottare affinché sia possibile mettere fine nel più rapido tempo possibile al piano malavitoso ancora in atto;
se sia intenzione del Ministro dell'interno, porre in essere misure più efficaci per prevenire nuovi furti tramite la clonazione dei bancomat;
se sia volontà del Governo rafforzare i vincoli di collaborazione con le altre polizie europee al fine di intervenire con maggior efficacia nei casi di criminalità transnazionale che utilizzino i vincoli integrativi che uniscono i Paesi membri dell'Unione europea al fine di portare a termine azioni malavitose.
(4-00484)
ASCIERTO. - Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che:
la mattina del 5 luglio centinaia di tassisti, provenienti da tutta Italia, hanno raggiunto Roma per manifestare il proprio dissenso contro il decreto «Bersani» sulle liberalizzazioni, approvato dal Consiglio dei ministri il 30 giugno 2006;
quindi alle ore 5.30 della mattina, circa 250 poliziotti della Questura di Roma e dei Reparti Mobili di Roma e Firenze, sono stati impiegati per garantire il regolare svolgimento della manifestazione;
gli operatori delle Forze dell'ordine per garantire l'ordine pubblico hanno svolto circa 15 ore ininterrotte di servizio, affrontando, non solo fatica del lavoro, ma anche il caldo torrido che imperversava nella Capitale;
alcune organizzazioni sindacali di categoria oltreché denunciare la non regolamentare durata del servizio, hanno lamentato che agli stessi operatori sarebbero stati rifocillati, solo dopo ripetute proteste e non prima delle ore 16.00, con due soli panini e senza nemmeno acqua sufficiente;
gli operatori sarebbero poi stati messi finalmente «in libertà» alle 21,00 solo grazie al deciso intervento di alcune organizzazioni sindacali che, appreso quanto stava accadendo, hanno interessato l'Ufficio per le Relazioni Sindacali il quale, a sua volta, sarebbe immediatamente e positivamente intervenuto presso il Servizio Ordine Pubblico del Dipartimento di Pubblica Sicurezza -:
se il ministro interrogato voglia verificare i fatti esposti ed evitare che in futuro si ripetano.
(4-00487)
TAGLIALATELA, NESPOLI, PEZZELLA, CASTIELLO e LANDOLFI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 4 luglio 2006 a Napoli si è svolta una manifestazione di protesta dei tassisti contro un provvedimento del Governo;
tale manifestazione di protesta si è svolta anche contemporaneamente ai lavori del Consiglio Comunale di Napoli che si è tenuto nel Maschio Angioino presso la Sala dei Baroni;
durante i lavori del Consiglio Comunale una delegazione di tassisti aveva fatto pervenire la richiesta di tenere un incontro da poter svolgere al termine dei lavori dell'assemblea con i capigruppo dei partiti;
tale richiesta era stata formalizzata in aula da parte del consigliere comunale di AN Andrea Santoro e ha trovato l'accoglimento dell'aula;
contrariamente a quanto concordato durante il consiglio comunale di Napoli alla fine della seduta nessun incontro si è svolto tra le istituzioni ed i manifestanti ed il Sindaco Jervolino si è rifiutato di incontrare una delegazione di tassisti;
al termine dei lavori il Sindaco di Napoli ha lasciato il Maschio Angioino con la propria autovettura e percorrendo la strada adiacente Piazza Municipio è rimasto intrappolato nel traffico cittadino
determinato anche dall'azione di protesta dei manifestanti i quali delusi per il mancato incontro hanno attuato la propria protesta contestando vivacemente il Sindaco senza però produrre alcuna violenza;
la polizia è intervenuta sul posto in assetto antisommossa e, nonostante che alcuni consiglieri comunali abbiano compiuto un'opera di mediazione per risolvere pacificamente la protesta, ha inspiegabilmente utilizzato la forza per porre fine alla protesta;
nel parapiglia che si è prodotto per la carica della polizia sono rimasti direttamente coinvolti i consiglieri comunali Andrea Santoro, Claudio Renzullo e Luciano Schifone che sono stati travolti dall'azione delle forze dell'ordine a tal punto che il consigliere Renzullo è rimasto contuso ed ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dove gli è stata repertata una prognosi di dieci giorni salvo complicazioni;
i giornali hanno riportato una ricostruzione dei fatti secondo la quale l'intervento della polizia sarebbe stato determinato da atti di violenza che sarebbero stati compiuti verso il Sindaco e la sua auto;
è utile, al fine di comprendere compiutamente quanto accaduto in piazza Municipio, acquisire i filmati delle telecamere sia delle forze dell'ordine che di quelle eventualmente ubicate nell'area urbana interessata -:
quali provvedimenti ed azioni il Governo intenda porre in essere per approfondire le cause di quanto accaduto e spiegare l'azione, secondo gli interroganti sproporzionata, delle forze dell'ordine nei confronti di liberi cittadini e lavoratori che manifestavano e di consiglieri comunali di Napoli;
se il Governo ritenga utile e funzionale alla verifica di quanto accaduto disporre una ispezione per accertare, anche mediante l'utilizzo dei filmati delle telecamere sia delle forze dell'ordine che di quelle eventualmente ubicate nell'area urbana interessata, come si sono svolti realmente i fatti.
(4-00489)
DE SIMONE, FORGIONE e GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 28 giugno, a Catania, si è tenuto il 5o GLBT Pride con un corteo regolarmente autorizzato che, come ogni anno, si svolge per le vie del centro, da Piazza Borgo lungo la via Etnea, arteria principale della città, sulle note della musica e con un allegro fluire;
il GLBT Pride, a metà del percorso, previsto ed autorizzato, ha trovato uno sbarramento di Forza Nuova con bandiere, striscioni («no al gay pride») e slogan omofobici («le malattie si curano, non si manifestano») (alcuni militanti addirittura armati di mazze seminascoste da stoffe);
il corteo si è fermato e gli organizzatori hanno chiesto agli agenti della Digos chiarimenti sull'assembramento non autorizzato ed inoltre che fosse disperso;
gli agenti, dinanzi alla tensione crescente e alla richiesta degli organizzatori, hanno ritenuto opportuno replicare con l'invito a sciogliere il GLBT Pride, affermando: «tanto le televisioni ci sono, avete già fatto la vostra bella figura»;
il corteo del GLBT Pride, dando prova di grande civiltà e compostezza, senza rinunciare al diritto di manifestare, ha continuato lentamente lungo il percorso autorizzato, mantenendo una certa distanza dalla manifestazione dei non autorizzati che lo precedeva, grazie ad un cordone di protezione costituito dagli stessi militanti che ne hanno riconosciuto la necessità;
il Pride, legittimo ed autorizzato, è stato bloccato da una manifestazione non autorizzata, di esponenti di estrema destra, che esternando pensieri omofobici e discriminatori, hanno sfilato indisturbati scortati dalle forze dell'ordine;
questi episodi sono segnali preoccupanti; la crescente agibilità politica data a queste formazioni neofasciste e neonaziste mette in serio pericolo la libertà e l'incolumità di cittadine/i, di lesbiche, gay, trans e dei migranti -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative intenda adottare per evitare il ripetersi di tali episodi.
(4-00492)