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Allegato B
Seduta n. 212 del 27/9/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'Ordine del giorno G 5 presentato al Senato, in data 22 dicembre 2005, è stato accolto come raccomandazione dall'allora vice ministro dell'economia e delle finanze del governo Berlusconi, senatore Giuseppe Vegas;
lo stesso odg considerava che con un emendamento per la finanziaria 2006, approvato dalla Camera, il Governo tagliava le retribuzioni dei lavoratori ATA e ITP della scuola proveniente dagli enti locali, attraverso «un'interpretazione autentica» che stravolgeva l'articolo 8 della legge n. 124 del 1999 e mirava a disconoscere i diritti dei lavoratori stessi e a cancellare tutti i provvedimenti pendenti;
lo stesso odg impegnava il Governo a ripristinare il diritto al riconoscimento del servizio stabilito da ripetute sentenze della Cassazione e ad adottare immediatamente i provvedimenti necessari per evitare situazioni di disparità tra lavoratori, vessatorie e ingiuste -:
quale sia stato sulla base degli atti depositati presso il competente Ministero, l'esito dell'impegno assunto come raccomandazione dal Governo nella scorsa legislatura e in quella attuale;
qualora il precedente Governo non avesse dato alcun seguito all'odg, quale sia la posizione del Governo sulla materia.
(2-00752) «Violante, Delbono».
Interrogazione a risposta in Commissione:
CONTENTO, COMPAGNON, TONDO e LENNA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio superiore della Banca d'Italia si accinge ad attuare una riforma organizzativa della rete periferica che comporterà la riduzione del numero delle filiali;
nel Friuli-Venezia Giulia è prevista la chiusura di tre filiali (Pordenone, Gorizia e Udine);
in quel di Udine dovrebbe rimanere esclusivamente un ufficio distaccato della sede di Trieste addetto alla vigilanza sul sistema bancario;
la filiale di Udine è situata in un'area baricentrica della regione e, soprattutto, permette di servire una vasta area della zona pedemontana e montana;
la sua soppressione lascia, quindi, «scoperta» un'area vasta del nord-est soprattutto
se si considera che, nell'area attigua del Veneto verrà soppressa anche la filiale di Belluno;
stando a notizie di stampa, numerose altre filiali, con operatività oggettivamente inferiore rispetto a quella di Udine, saranno invece conservate;
altre regioni che, al pari del Friuli, godono di autonomia speciale, risulterebbero aver ricevuto un trattamento di maggior favore come, ad esempio, il Trentino-Alto Adige;
attesi i servizi svolti dalle filiali della Banca d'Italia a vantaggio dei cittadini e delle imprese par corretto sottoporre la questione al vaglio del ministero, pur nel rispetto dell'autonomia della banca -:
se sia a conoscenza del contenuto del piano di riassetto e delle modifiche intervenute rispetto alle prime ipotesi circa le filiali da sopprimere:
se sia a conoscenza dei criteri utilizzati per la redazione del piano;
se risponda al vero che sedi con operatività analoga o inferiore rispetto a quella di Udine siano state mantenute e se conosca le ragioni di tale disparità di trattamento.
(5-01516)
Interrogazioni a risposta scritta:
BEZZI, BRUGGER, ZELLER, WIDMANN e NICCO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Guardia di Finanza ha inviato delle circolari ai vari circoli velici della zona dell'Alto Garda in Trentino con la richiesta di avere l'elenco dei natanti, i dati anagrafici e i recapiti telefonici dei proprietari o, in mancanza, dei custodi o degli addetti alla manutenzione delle imbarcazioni;
la richiesta è stata motivata nell'ambito dei poteri riconosciuti agli uffici per l'accertamento delle imposte sui redditi e dell'IVA di cui agli articoli 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e 51 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633;
i controlli nell'ambito dei poteri di accertamento di cui sopra, qualora vengano svolti dalla Guardia di Finanza, devono essere autorizzati dal comandante regionale dell'arma sulla base di criteri selettivi fissati annualmente dal ministro delle Finanze;
nei circoli velici del territorio circostante il lago di Garda sono presenti imbarcazioni da diporto di scarso valore, come piccoli laser e catamarani, utilizzate per lo più dai giovani per le esercitazioni e per attività ludico-sportive di scarso interesse economico -:
se il ministro interrogato non ritenga eccessivi i controlli della Guardia di Finanza presso i circoli velici dell'Alto Garda Trentino sulle imbarcazioni da diporto e se tale attività di vigilanza su imbarcazioni e natanti, che sta creando allarmismo in un settore che fatica a sopravvivere, rientri in una più ampia iniziativa a livello nazionale e, in tal caso, se sia possibile avere dei dati sugli accertamenti effettuati in Trentino e nelle altre regioni d'Italia.
(4-04974)
PIRO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Regione siciliana ha in locazione a Palermo due immobili dove hanno sede due assessorati regionali: nel primo, situato in via degli Emiri, è allocato l'Assessorato della cooperazione, commercio, artigianato e pesca; nel secondo, sito in Piazza Croci, è allocato l'Assessorato dei beni culturali;
gli immobili sono stati locati dalla Strasburgo srl, formalmente proprietaria degli immobili, al corrispettivo di 2 milioni di euro l'anno (via degli Emiri) e di 800 mila euro l'anno (Piazza Croci);
la Strasburgo srl è una società confiscata ai sensi della normativa antimafia, perché ricondotta al costruttore mafioso Vincenzo Piazza, pertanto la Regione Siciliana ha avanzato istanza per potere acquisire definitivamente i due immobili;
secondo quanto riportato dalla stampa locale, l'Agenzia del Demanio avrebbe comunicato, tuttavia, che gli immobili devono ritenersi beni aziendali e quindi non trasferibili alla Regione se non previa operazione di scorporo dei beni dalla società,
la situazione che si è determinata è paradossale e insostenibile sia perché viene nei fatti elusa la normativa che vuole che i beni confiscati alle organizzazioni criminali e mafiose vengano destinati a fini di pubblica utilità, sia perché il mancato trasferimento alla Regione siciliana degli immobili provoca un forte aggravio di spesa per l'Erario pubblico -:
quali iniziative intendano assumere affinché vengano realizzate le condizioni che consentano il trasferimento alla Regione siciliana degli immobili indicati in premessa.
(4-04980)
CIRO ALFANO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 13 febbraio 2007 il Ministro dell'economia e delle finanze, presentò alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'«Orientamento in materia di valutazione della spesa pubblica e di riclassificazione del bilancio dello Stato» ed evidenziava, nella parte dedicata a: «le problematiche del bilancio pubblico» la «Scarsa cultura del "rendere conto" (accountability), mentre nella parte: "Tre tematiche aperte" parlò di "Revisione della spesa pubblica" (spending review) indicando, come obiettivo quello di "decidere e spendere meglio", nelle conclusioni sottolineò: "... il monitoraggio della spesa, un bilancio semplificato, la valutazione del modo in cui le risorse vengono spese sono beni comuni"»;
nel Dpef si ribadì «l'importanza del controllo della qualità e della quantità della spesa ... al fine di conciliare il risanamento dei conti con la riduzione della pressione fiscale.. i»;
nella Direttiva del 3 luglio 2007: «Modalità per la predisposizione della legge finanziaria» a firma del Ministro dell'economia e delle finanze e del Presidente del Consiglio, fra i motivi elencati per giustificare la direttiva in particolare al punto d) viene precisato «l'obiettivo dello "spendere meglio" è centrale per coniugare il processo di consolidamento strutturale dei conti pubblici con il sostegno al rilancio economico in un contesto di progressiva riduzione delle iniquità sociali...»;
il presidente della Corte dei conti nel corso dell'audizione sul Dpef dopo un'attenta lettura delle stime di finanza pubblica per il 2007 ha espresso un giudizio allarmato sulle tendenze in atto, confermando tutte «...le preoccupazioni sulle difficoltà di controllo della spesa pubblica»;
in questi ultimi mesi il dibattito politico è stato sempre di più incentrato sull'improcrastinabile esigenza e necessità di ridurre la spesa pubblica e, più recentemente in Aula, tutti gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza di contenere l'andamento delle spese pubbliche;
da mesi risulta che il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, invii delle «News dal Ministro» non on line, via e-mail, - cosa che conterrebbe notevolmente i costi - bensì per posta, una pubblicazione di una certa consistenza e pregio, sia per la scelta dei tipo di carta utilizzato, carta lucida a colori per la copertina di colore sempre diverso, sia per le dimensioni, circa cm. 20x20,con buste personalizzate, oltre ad un pieghevole, di grandi dimensioni, sempre a colori per sintetizzare un «anno di lavoro tutte le misure varate dal Governo»;
la stampa delle News risulta essere fatta a cura della I.G.E.R s.r.l di Viale C.T. Odescalchi, 67/A 00147 Roma;
in calce all'ultima pagina della stessa risulta ancora, nell'ottavo numero, la dicitura: «La pubblicazione è ancora in corso di registrazione presso il Tribunale civile di Roma» -:
se, alla luce dei fatti sopra esposti, non si ravvisino, oltre alle palesi incongruenze, fra il dire ed il fare in materia di contenimento della spesa pubblica, ulteriori iniziative che appaiono all'interrogante uno sperpero del denaro pubblico;
se la stampa delle News sia stata affidata dopo un regolare bando di gara, quali siano gli eventuali criteri adottati e se e quali altre Società hanno partecipato alla gara;
se le risorse che si dedicano a tale «attività», facciano parte dell'amministrazione o se si è fatto ricorso ad uno o più consulenti; in tal caso, quale sia il criterio utilizzato per la ricerca degli stessi, il compenso corrisposto, e se, per tale iniziativa sia stata richiesta ed ottenuta eventuale autorizzazione;
se, proprio alla luce dell'esigenza ormai ineludibile di ridurre drasticamente la spesa pubblica, non si intendano adottare dei provvedimenti concreti volti a far cessare tale tipo di pubblicazione la cui utilità peraltro sfugge ad ogni logica se non quella di natura meramente propagandistica personale.
(4-04994)
PILI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il direttore del periodico Sassari Sera Pino Careddu, ha pubblicamente rivolto al sottoscritto interrogante un appello per conoscere il contenuto degli accordi intercorsi tra l'Enel spa, la Regione sarda e la società Dalmazia spa;
nella lettera aperta si fa riferimento al caso di Oschiri (provincia di Sassari), e a possibili dismissioni fatte dalla società Dalmazia (immobiliare dell'Enel) anche relativamente al rapporto «filosofico» con l'accordo di programma con la Regione per la concessione delle pale eoliche all'ente elettrico;
lo stesso direttore di Sassari Sera pubblica l'atto richiamato dell'accordo tra la Regione e l'Enel;
nell'accordo relativo alla delibera della Giunta regionale della Sardegna del 27/50 del 17 luglio 2007 con oggetto: Protocollo d'Intesa tra la Regione Autonoma della Sardegna e la Società Enel S.p.A. si prevedono i seguenti obiettivi:
a) rottura dell'isolamento energetico;
b) ricerca e sperimentazione di soluzioni volte alla diversificazione delle fonti energetiche;
c) approvvigionamento da fonti rinnovabili e al risparmio energetico, da conseguire anche attraverso miglioramenti dell'efficienza del sistema, compatibilmente con le esigenze di uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale e paesaggistico;
d) miglioramento delle condizioni di approvvigionamento e fornitura di energia elettrica alle imprese al fine di garantire sviluppo e consolidamento al tessuto industriale ad elevato consumo energetico;
e) valorizzazione delle risorse energetiche locali;
f) arrivo del metano con importante ruolo della Sardegna nell'ambito del Progetto Galsi;
g) coinvolgimento dei produttori di energia al fine di perseguire adeguate ricadute tali da bilanciare la presenza in Sardegna di un consistente parco di generazione elettrica basato in larga misura su impianti tradizionali;
h) riduzione degli impatti negativi su paesaggio e ambiente derivanti da impianti e infrastrutture energetiche;
nell'intesa si prevede che l'Enel, inoltre, si impegni a rendere disponibile la propria Società Dalmazia, proprietaria dei
villaggi siti nei comuni di Oschiri e Ula Tirso (S. Chiara), a cedere tali proprietà ad un prezzo pari al valore di libro alla Regione Sardegna o ad altro ente locale o ente pubblico non economico dalla medesima individuati al fine di favorire i progetti di sviluppo di turismo ambientale e culturale dei territori, che gli enti locali interessati intenderanno promuovere;
l'acquisto e la vendita di tale patrimonio dovrebbero seguire procedure di evidenza pubblica e lo stesso ente pubblico dovrebbe investire risorse pubbliche solo se finalizzate alla realizzazione di progetti rientranti nella fattispecie dell'intervento pubblico;
è inusuale l'inserimento della società Dalmazia nell'intesa relativamente alle questioni energetiche con un'appendice esclusivamente immobiliare;
risulta impossibile conoscere il valore degli immobili anche alla luce delle potenzialità urbanistiche degli stessi;
risulta discutibile il rapporto esclusivista che viene instaurato tra l'Enel e la Regione sarda, relativamente all'installazione di impianti eolici -:
se sia a conoscenza di questa intesa che riguarda un settore strategico come quello energetico la cui competenza rientra tra quelle concorrenti;
se il governo sia a conoscenza del patrimonio immobiliare della società Dalmazia;
se lo stesso patrimonio derivi da beni riconducibili a proprietà pubbliche a tutti gli effetti o comunque con implicazioni con le proprietà pubbliche;
se non ritenga che le procedure di vendita avrebbero dovuto seguire procedure diverse da quelle previste nell'Intesa;
se risultino al governo dismissioni di tali beni a favore di privati e se eventualmente quali e a chi tali beni siano stati ceduti sia in ambito regionale che nazionale.
(4-05009)