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Allegato B
Seduta n. 212 del 27/9/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
FABRIS e CAPOTOSTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere:
se corrisponda al vero che il dottor Genchi, consulente tecnico d'ufficio del dottor De Magistris, pubblico ministero presso la Procura di Catanzaro, abbia percepito compensi particolarmente ingenti e significativi per il compimento delle proprie prestazioni e, nel caso, quale sia l'entità delle somme che la Procura di Catanzaro avrebbe elargito negli ultimi quattro anni nei confronti del citato consulente;
di quali elementi disponga il Governo circa la sussistenza dei necessari requisiti morali e professionali del predetto consulente, con particolare riferimento all'assenza di procedimenti penali in corso.
(3-01268)
Interrogazioni a risposta scritta:
PILI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 230 del 1999 rappresenta la cosiddetta «esigenza di civiltà», cioè assicurare ai cittadini reclusi la stessa assistenza sanitaria assicurata alle persone in libertà;
tale presupposto costituisce un equivoco di fondo e cioè che i detenuti non sono in stato di libertà e non potendo essere considerati tali, di conseguenza, non possono accedere liberamente ai servizi offerti dalle ASL;
la legge n. 740 del 1970 ha istituito un servizio sanitario apposito per le persone recluse, oggi molto migliore, più puntuale ed immediato;
norma che oggi è ancora più giustificata dal fatto che la cura della persona detenuta richiede non solo una competenza specifica in campo strettamente medico, ma una competenza altrettanto specifica nella modalità del trattamento;
vengono assistiti soggetti che, privati della libertà, fortemente limitati nella libertà affettiva, stressati dalle personali vicende processuali, presentano un vissuto fisiopatologico che è tutt'altra cosa rispetto a quello dei liberi cittadini;
la medicina penitenziaria si differenzia profondamente dalle altre branche sanitarie per le caratteristiche dell'ambiente in cui viene esercitata, caratteristiche che influiscono sui soggetti reclusi, determinando affetti abnormi a livello psichico e fisico e l'insorgenza di particolari quadri clinici, non riscontrabili altrove;
la medicina penitenziaria ha significato per i detenuti un sistema sanitario che li proteggesse e garantisse assistenza, con la sua gestione autonoma, al di fuori dalle inefficienze e delle difficoltà di gestione delle AA.SS.LL;
fino a questo momento i detenuti hanno sempre avuto una risposta sanitaria in grado di soddisfare i bisogni di salute sia grazie ai servizi sanitari penitenziari, sia a quelli del servizio sanitario nazionale;
l'attuazione della 230/99 in effetti comporterà l'affido della salute dei carcerati ad un sistema organizzato per le persone in libertà e come tali capaci di utilizzare al meglio la struttura sanitaria nazionale;
l'intenzione di attuare tale desueto disposto legislativo si ripercuoterà sullo stato della sicurezza interna degli istituti che certamente sarà messa a dura prova;
i ricoveri ospedalieri aumenteranno vertiginosamente e la mancanza di reparti degenza per detenuti, ancora tutti da pianificare, così come sono da individuare i presidi ospedalieri e le aziende ospedaliere ove saranno ubicati, creerà notevoli difficoltà per le direzioni degli Istituti di appartenenza e per l'organizzazione dei piantonamenti;
è prevedibile il conflitto di competenze che si verificherà in materia di ricovero ospedalieri e delle ingerenze da parte delle USL nella organizzazione della vita interna degli istituti penitenziari, perché in carcere, inevitabilmente, tutto diventa materia medica;
la struttura che si sta ipotizzando sarà costituita da:
a) Comitati tecnici interministeriali;
b) Comitati tecnici regionali;
c) Cabine di regia;
d) Commissione nazionale;
e) Commissione regionale;
f) USL col piano attuativo locale che coinvolge il comune o la conferenza dei sindaci nell'esame e nella definizione -:
quali finalità abbia un piano come quello sopra esposto che tende a distruggere un patrimonio culturale scientifico come la medicina penitenziaria, che ha dato prova di capacità professionali e soprattutto di quelle capacità di mediazione atte a garantire e tutelare qualitativamente la salute delle persone detenute;
come si intenda fronteggiare la gestione operativa delle carceri anche e soprattutto in merito ai problemi di sicurezza, con particolare riferimento al già difficile lavoro dei poliziotti penitenziari;
per quale motivo si vogliano privare i detenuti di un sistema sanitario penitenziario «dedicato» che fino ad ora ha dato prova di efficienza e funzionalità per inserirli nelle inefficienze, carenze di servizi e disfunzioni delle ASL;
per quale motivo si vogliano costituire delle strutture che, secondo l'interrogante, rischiano di trasformarsi rapidamente in «carrozzoni» che costituiranno inevitabilmente un'interferenza esterna
nella gestione dei detenuti e nell'attuazione della certezza della pena.
(4-04971)
LUCCHESE. - Al ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è deficitario lo stato in cui versa la sezione del tribunale di Alcamo;
le problematiche sono di vecchia data, ma sono oggi divenute allarmanti e prossime ad un ulteriore peggioramento, con deleteria conseguenza sul funzionamento della giustizia nel territorio;
gravi motivi di preoccupazione suscita la situazione del personale amministrativo, che si somma alla notoria inadeguatezza della struttura;
va tenuto conto che il numero dei procedimenti civili e penali pendenti avanti la sezione di Alcamo è alquanto elevato;
la pianta organica si compone solo di 9 unità, ne sono in servizio attualmente soltanto 6 e dal 1o ottobre diventeranno 5 per il pensionamento di un clancelliere -:
come intenda provvedere a coprire i posti vacanti in pianta organica con la massima urgenza e quindi disporre un ampliamento della stessa pianta organica, stante che è necessario assicurare il regolare funzionamento del tribunale.
(4-04985)
SALERNO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 18 settembre 2007 una sigla sindacale l'OSAPP poneva al centro di un'assemblea sindacale il serio problema del degrado del servizio mensa che secondo la stessa, ormai, non assicura più la benché minima qualità di cibo né di qualità della preparazione dei pasti;
sia a Novara che in tutti gli altri istituti piemontesi continuano a verificarsi casi di tensione tra gli Agenti e le Direzioni di istituto relativamente ai denunciati (dall'OSAPP) casi di carenze organiche, mancati indennizzi per spese di asilo nido, per ritardi cronici di quasi 5 anni del Comitato verifica cause di servizio ed altri disservizi senza intravedere alcuna soluzione organica;
non appare più procrastinabile una verifica approfondita di queste problematiche nonché una iniziativa volta a rimuovere cause e motivi strutturali all'origine di questa malsana situazione con l'adozione di soluzioni adeguate ai rischi ed alla delicatezza e complessità delle funzioni che sono chiamati a svolgere gli agenti, oggi, come sappiamo, sotto organico e malpagati -:
se il Ministro sia a conoscenza della gravità delle problematiche relative al servizio mensa nel carcere di Novara e più in generale negli istituti piemontesi;
se sì, in che modo intenda attivarsi in relazione alle problematiche suesposte e in particolare per i rimborsi spettanti agli agenti per le spese di asilo nido e per i ritardi del Comitato Verifica Cause di Servizio.
(4-04999)
FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SGOBIO e CRAPOLICCHIO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il Ministro interrogato ha avanzato formale richiesta di trasferimento del dottor Luigi De Magistris, sostituto procuratore presso la procura della Repubblica di Catanzaro, titolare di una delicata quanto importante indagine in Calabria diretta a fare luce sugli intrecci politica - affari che condizionano fortemente la vita e lo sviluppo economico e sociale dell'intera regione;
ad avviso degli interroganti tale decisione non è fondata su valide ed apprezzabili ragioni, considerato che si apprende che tale richiesta nasce da presunte improprie interviste che il giovane magistrato abbia rilasciato ad alcuni organi di stampa;
l'effetto che certamente tale richiesta di trasferimento produce è il rischio di
sottrarre al dottor De Magistris una delicata indagine che stava conducendo con professionalità ed accuratezza, provocando nell'opinione pubblica la sensazione che ci sia chi voglia sottrarre alla giustizia politici corrotti, causando nel contempo una chiara delegittimazione della magistratura;
tale decisione aumenta il clima di sfiducia dei cittadini nei confronti della politica, perché l'inopportuna richiesta di trasferimento ad oggi avanzata, sembra che finisca mettere al sicuro chi invece in questi anni si è arricchito con denaro che avrebbe forse consentito alla Calabria di uscire dal torpore in cui si trova annidata da sempre;
la richiesta di trasferimento pare agli interroganti minare l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, principi cardine su cui poggia lo Stato di diritto ed il sistema giustizia, considerato il fatto che avviene proprio quando il corso delle indagini si avviava a conclusione;
quali siano state le motivazioni che abbiano indotto il Ministro ad espletare una procedura d'urgenza per richiedere il trasferimento del dottor De Magistris;
se il Ministro interrogato, fatta un'adeguata analisi costi - benefici in merito alla scelta operata, non ritenga di doverla rivedere, al fine di evitare di creare uno strano e pericoloso precedente che potrebbe far scatenare sia tra le forze politiche e sociali che tra tutti i cittadini calabresi scenari inquieti che contribuirebbero solo ad alimentare sfiducia nei confronti della politica e delle istituzioni nel loro complesso.
(4-05001)